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sabato 23 nov
  • Giornalisti contro la mafia, oggi

    La scorsa settimana il ministro Maroni ha consegnato la una villa del complesso dove fu latitante Totò Riina prima del suo arresto all’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. L’intento simbolico è chiaro: un bene che fu della mafia viene assegnato a chi la combatte come “contrappasso”. Ma viene da chiedersi: il giornalismo siciliano oggi quanto contribuisce a combattere la mafia?

    Le coraggiose inchieste e le parole di Beppe Alfano, Cosimo Cristina, Mauro De Mauro, Pippo Fava, Mario Francese, Peppino Impastato, Giovanni Spampinato, che hanno pagato con la vita, sono ormai lontane e, a parte casi rari come quello di Lirio Abbate (non a caso più volte minacciato di morte), mi sembra di poter affermare che la produzione giornalistica sia spesso legata al contesto processuale (anche con dei buoni esempi come S diretto coordinato da Claudio Reale), arrivi dopo che i fatti siano avvenuti e non smuova le acque quiete in cui Cosa nostra agisce contrastata non senza fatica dalla magistratura, dalla Catturandi e da tanti cittadini che, con l’eco dei boati che portarono via Falcone e Borsellino ancora nelle orecchie, dicono NO e ancora NO. Restando in acqua, però, i giornalisti non mi sembrano oggi gli squali che irrompono nella calma dilaniando i mafiosi con le inchieste sugli organi di informazione e tracciando la strada per quelle della magistratura; piuttosto come i pesci pilota si cibano dei resti dell’attacco direttamente dai denti degli squali (cioè raccontano i processi e l’azione dei magistrati, spesso senza neanche chiarire certe logiche che rimangono per gli addetti ai lavori).

    In questo contesto questa assegnazione mi ha fatto pensare. E per esempio ho pensato: quanto c’hanno messo quei giornalisti ad accorgersi che proprio quella la villa di Riina non venne perquisita subito?

    Palermo, Sicilia
  • 10 commenti a “Giornalisti contro la mafia, oggi”

    1. Siamo sicuri che sia stata data all’Ordine dei Giornalisti la villa che ospitò Riina e non altra?

    2. …provo il mio gravatar, Scusate

    3. Caro Tony, ti ringrazio per i complimenti alla rivista che coordino (e non dirigo: il direttore è Francesco Foresta), ma credo che la tua fotografia del giornalismo siciliano sia eccessivamente severa. E’ vero, una porzione della categoria è arrendevole, ma io vedo negli ultimi tempi una rinnovata attenzione alle vicende di Cosa nostra che fa ben sperare. Noi, per parte nostra, non ci siamo limitati alle cronache giudiziarie – penso ad esempio all’inchiesta su “I nuovi capi”, valsa al nostro collaboratore Vincenzo Marannano il premio Maria Grazia Cutuli (http://www.livesicilia.it/2008/10/30/a-marannano-il-premio-cutuli/), ma anche, più di recente, all’inchiesta di Riccardo Lo Verso pubblicata sul numero di febbraio, in edicola fino alla settimana scorsa – cercando di fotografare il più possibile l’evoluzione di Cosa nostra. Più in generale ho visto sforzi di segno analogo anche su altre testate, ad esempio su La Repubblica.
      Non voglio sembrare assolutorio nei confronti della categoria: credo semplicemente che qualche sforzo si stia facendo, che un nuovo giornalismo stia trovando spazio in Sicilia fra quelle che – è vero – sono sacche di arrendevolezza. Tieni presente che a noi giornalisti non è consentito interrogare i pentiti: per sapere quel che dicono dobbiamo affidarci agli atti giudiziari.
      Glisso sull’insinuazione sulla mancata perquisizione del nascondiglio di Riina: io all’epoca avevo 12 anni, ma in generale non me la sento di buttare la croce addosso ai giornalisti che seguirono la vicenda, in seguito sviscerata anche grazie al tam tam dei giornali.

      Claudio Reale
      coordinatore editoriale S

    4. ps Sì, ha ragione Orchiclasta, la villa assegnata all’Ordine non è proprio quella in cui fu catturato Riina. E’ un’altra villetta dello stesso complesso.

    5. Ho corretto gli errori che non modificano la sostanza.

    6. Domani non è gentile verso gli altri lettori provare il gravatar con un commento a vuoto.

    7. Si, hai ragione… proprio per questo motivo mi sono scusata con tutti..
      ma…ok..ok..mi scuso di nuovo
      Perdonata, adesso?:o)

    8. quindi il 100000 commentatore ha vinto un panino con la meusa?

    9. il punto in comune tra dell’utri e berlusconi?le armi delle loro menti:non hanno bisogno di altra armi loro menti che colpiscono e che creano il male:peggiore che la “mafia”!emilio

    10. Bravo Siino.Condivido.

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