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sabato 23 nov
  • 72 commenti a “Riapre la Rinascente”

    1. Ancora una volta la Sicilia è trattata da centro di Consumo e sempre meno di Produzione (Fiat-Italtel). Festeggiamo.

    2. wow! C’è anche il sushi bar…

    3. Mi sembra che stiamo esagerando con questi post sulla Rinascente. Ne era stato fatto già uno relativo all’inaugurazione Vip. Capisco che la vera apertura al pubblico avvenga oggi, ma questa insistenza fa pensare al classico messaggio promozionale.

    4. C’è anche l’attore governo Cammarata kind of magic dei Queen?

    5. “Darà lavoro a 160 persone”. Sono compresi i posteggiatori abusivi di piazza san domenico?

    6. Quanti hanno perso il lavoro in occasione della chiusura dell’esercizio precedente?

    7. Selinon, la Fiat di Termini è stata una finta fabbrica voluta dai politici siciliani per dare la parvenza di un’industrializzazione … se togli il consumo dei dipendenti pubblici, diretti ed indiretti, resta poco …

    8. Mi aspetto per domani un resoconto di come è andata oggi.

    9. Molti palermitani parlano sempre a sproposito, infatti nessun dei dipendenti del vecchio punto vendita ha perso il lavoro, per il semplice motivo che sono stati messi in cassa integrazione a zero ore. Semmai qualcuno ne avrà pure approfittato per lavorare in nero altrove….

    10. Sono appena tornato; tanto rumore (e pubblicità) per nulla. Non capisco tutto sto clamore, architetti di fama per un ambiente freddo, con solo grandi marche (quindi addio convenienza) e i ristoranti ancora chiusi come la terrazza, non ancora accessibile al pubblico. Insomma non si capisce questa proliferazione di centri commerciali quando soldi e lavoro ce n’è sempre meno; lasciando stare questo la nuova Rinascente non riesce a stupire: nè per la sua grandezza, nè per la sua convenienza, nè tantomeno per la sua architettura.

    11. ma tanto basta essere positivi!! yuppyy!!!! yeaah!! basta credercii! “semu ricchi e nuddu u sapi…”

    12. “Il nome de La Rinascente, per gli omonimi attuali grandi magazzini di Milano, fu suggerito nel 1917 da Gabriele d’Annunzio. I magazzini, originariamente chiamati ” magazzini Bocconi” furono distrutti da un incendio che ne bloccò per un certo periodo l’attività. In occasione della riapertura, l’esercizio commerciale venne ribattezzato La Rinascente”

      . (Wikipedia).
      Sembra un’amara allegoria della non-rinascita della città.

    13. La notizia mi ha fatto molto pensare sulla condizione della nostra città o, quanto meno, dei suoi mezzi di informazione. Quotidianamente dalla capitale, dove lavoro da anni, cerco di tenermi aggiornato sui “fatti” di Palermo e curiosamente da circa una settimana su tutte le testate on line e non domina il fatto della riapertura di un grande magazzino, presentato come un evento. Forse che mancano le notizie a Palermo su cui soffermarsi? A mio modesto avviso facciamo la figura dei provincialotti! Nessuno me ne voglia. Saluti dalla capitale

    14. Avendo una laurea in storia dell’architettura, conoscendo la genesi dell’edificio (nato ai tempi in cui anche la Upim-Rinascente era proprietà FIAT, tant’è che c’è ancora da qualche parte la targa “proprietà Toro Assicurazioni”, ed era un esempio positivo di inserzione e raccordo con le preesistenze confinanti), posso dire che il rivestimento in plexiglas delle pareti in pietra “un c’azzecca” niente con la Piazza, la Colonna dell’Immacolata, gli edifici prospicenti ecc.?

    15. Domani troveremo un post “Primo giorno di lavoro della nuova Rinascente”?…e ancora dopodomani….

    16. Capitale di cosa? La cosa che mi dispiace della riapertura della Rinascente è il pessimo restauro della facciata prospicente Piazza San Domenico. Il restauro andava fatto “com’era, dov’era” e non certo alla caxx di cane.. bianco e arancione? Ma dove siamo? A Siviglia? Questa è Palermo.. avete rovinato un palazzo antico! Vergogna!!

    17. Può essere che quello era a gratis e questo è a pagamento

    18. @Giovanni P.: vedi che Siviglia è non meno bella nè meno pregiata, nè meno curata di Palermo…

    19. Grazie, caro. So bene quanto è bella Siviglia però quel palazzo si trova a PALERMO, e non a SIVIGLIA.
      Non è che siccome Siviglia è bella adesso dobbiamo ricostruire tutti i palazzi di Palermo come sono a Siviglia. Quel restauro non ha rispettato l’identità culturale della nostra città. Il restauro della Rinascente è un restauro irrispettoso e qiundi deprecabile. Quel palazzo andava restaurato “com’era, dov’era” essendo tra l’altro un importante palazzo per la storia di Palermo e della Sicilia.

    20. sembra un blocco di un ospedale che ingloba un palazzo storico. è un pugno in un occhio, uno schifo senza pari

    21. Ma più che Siviglia dovrei dire Milano. Perchè guardandolo bene mi sembrava di essere a Milano, dove per inciso ho vissuto qualche anno fa (bellissima Milano). Soltanto che qua non siamo a Milano… siamo, vivaDio, a Palermo. Quel palazzo, così restaurato, è un offesa alla nostra cultura, alla nostra tradizione, alla nostra storia.

    22. x ARCHITETTO: in merito al restauro, si può essere “conservatori” o “innovatori” concordi? ed in merito ai colori da utilizzare x il ripristino del nostro centro storico non è il caso di aprire qui una discussione: sappiamo che i colori delle nostre facciate nel ‘500 non erano certo quei marroncini-can-che-fugge adottati nell’ultimo secolo e tuttora imposti da alcuni dirigenti della sovrintendenza;
      x Massimo Merighi e Fabio: riguardo alla retribuzione dei dipendenti della vecchia rinascente(ovviamente tutti riassunti), la cassa integrazione è stata conguagliata dall’azienda fino al raggiungimento dell’intero stipendio. Non so quanti abbiano avuto il bisogno di un lavoro nero, quelli che conosco personalmente non l’hanno neanche cercato.

    23. Se fai un restauro di cosa devi parlare? Se non del colore? Guarda le foto di quel palazzo prima (un signor palazzo, altro che marroncino can che fugge) e gurdalo adesso: NON HA PIU’ ALCUN SIGNIFICATO. QUESTO RESTAURO E’ PEGGIO DELLA DEMOLIZIONE DI VILLA DELIELLA: ATTENZIONE!!

    24. I RESTAURI A PALERMO NON DEVONO ESSERE ALTRO CHE “COM’ERA, DOV’ERA”: METTETEVELO IN TESTA. QUESTO E’ L’UNICO CRITERIO PER RISPETTARE LA CULTURA, LE TRADIZIONI E LA STORIA.

    25. E QUINDI, PER RISPETTARE NOI STESSI

    26. Sono stato alla Rinascente e devo dire che è abbastanza bella. In realtà vedendo l’edificio da fuori è lecito immaginare una superficie espositiva molto più grande ed invece non è così. Nulla da spartire quindi con la superficie della Rinascente di Piazza Duomo a Milano.
      Quello che mi ha colpito che è stato fatto un negozio di sole firme, quindi molto selettivo. Sicuramente chi ha optato per questa scelta selettiva in seno alla Rinascente, avrà fatto i suoi studi di profittabilità dell’iniziativa, per cui tanti auguri di buon lavoro anche se un pò di sceticcismo a dire il vero ce l’ho.

    27. i post di Architetto e Giovanni P. fanno tremare.
      L’architettura è il segno dei tempi, e “c’azzecca” è frase da chi non studia o ha studiato architettura. La stratificazione è uno dei segni dell’evoluzione culturale di una società e l’architettura è un fatto non solo culturale ma anche sociale. Caro Giovanni P., sono giudizi come i tuoi che fanno arretrare palermo di 1000 anni indietro. Il restauro non può essere filologico, perchè in esso alloggia il falso, storico e architettonico. Oltremodo l’edificio della Rinascente non aveva nessun valore nè artistico nè tantomeno storico. Pur non apprezzando a pieno l’intervento non posso negare che è comunque contemporane. La storia, se usata come intendi tu, uccide creatività e sviluppo. Anzi sono auspicabili progetti di qualità architettonica contemporanea proprio nei centri storici, se no si vive in una bolla.

    28. Seguendo il concetto di “com’era,dov’era”
      tutto andrebbe in rovina.
      Infatti chi spenderebbe un euro per ripristinare
      una situazione che non trova alcuna giustificazione economica nella societa’ di oggi?

    29. Concordo con Peppe, no n dimentichiamoci infatti che comunque la parte di edificio che da principalmente su via Roma non è affatto di epoca lontana, è recentissima e sicuramente adesso è meglio di qualche anno fa. Riguardo al restauro della parte di edificio vecchia, premesso che non sono architetto e tanto meno uno storico dell’arte, sono del parere che meglio restaurare con qualche pecca sui colori delle facciate piuttosto che non restaurare affatto. Magari Palermo avesse il suo centro storico completamente restaurato seppure con delle pecche sui colori. Invece abbiamo ancora i bombardamenti….

    30. Il palazzo in questione non aveva bisogno di nessun restauro: stava benissimo. Non correva certamente il pericolo di crollare!!! Anzi, prima era bello e adesso è BRUTTO.

    31. Peppe.. tu di architettura non capisci niente, quindi fatti una passeggiata, studia e poi ripsondi. Il restauro com’era, dov’era non significa costruire niente ex novo. Il palazzo Steri per farti un esempio è un mezzo falso storico.. perchè ad esempio le bifore sono state ricostruite copiando quelle che probabilmente c’erano nel 1300. Il restauro com’era, dov’era è quello di Palazzo Ajutamicristo che ha risanato gli elementi esistenti al 1943 (anno dei bombradamenti(, ha dato una pulizia, e dove c’erano parti mancanti ha messo una pezza, ovvero ha agginto elementi al passo dei nostri tempi, riconoscibili, ma vivaddio assolutamente rispettosi delle preesistenze. Questo tipo di restauro costa meno degli altri che dici tu ma preserva la storia della nostra città dalle falsificazioni. STUDIA PRIMA DI DIRE

    32. Se ogni restauro fosse “com’era, dov’era” spenderemmo meno, ti assicuro, e rispetteremmo la bellezza della nostra città… ma forse qualcuno vuole che Palemro sia brutta. Tu sicuramente vuoi che Palermo sia brutta e insignificante come quel palazzo bianco con le strisce arancioni: VERGOGNA

    33. giovanni P., è bello vedere tanta verve per un restauro che a Lei non piace, quando il suo amato sindaco ha ridotto invece la città un immondezzaio. Pagliuzze. Travi

    34. Io non capisco il motivo di tanti commenti per l’apertura di un centro commerciale?!?
      Quando ha aperto il “Forum” è successa la stessa cosa.
      Ma qual’è il problema di queste aperture?
      A chi danno fastidio e perchè?
      Sono aziende come tante altre, ma non capisco perchè di tanto accanimento.
      Poi alcuni se la prendono con “Rosalio” perchè ne parla e qualcuno dice che “sembra” un “messaggio promozionale”…e anche se fosse? Qual’è il problema?
      Forse qualcuno di quelli che si lamenta paga qualcosa per leggere questo Blog?
      Ma cosa volete?
      Forse che “Rosalio” non dovrebbe ripagarsi degli sforzi fatti per costruire un qualcosa di cui tutti beneficiamo?
      Mah….

    35. quoto Peppe e me stesso…

    36. Io sono feliccimo dell’apertura di questi centri, creano valore, troppe polemiche, sempre a vedere il bicchiere mezzo pieno…ridicoli….BELLISSIMO IL NUOVO ALBERGO A PIAZZA BORSA ..CONTINUIAMO COSI’….GIRATE PALERMO E NOTERETE CHE CAMBIA E STA CAMBIANDO IN MEGLIO ALMENO NEL CENTRO STORICO….( CHIUDETE GLI OCCHI E PER UN ATTIMO NON PENSATE ALL’IMMONDIZIA).

    37. “Non pensate all’immondizia”????

      Un po’ difficile, dato che ne siamo sommersi.

    38. Fatemi capire: premesso che sono d’accordo con l’apertura dei centri commerciali! Ma in cambio di un H&M e una Rinascente siete disposti a farvi distruggere la città? Il nostro centro storico è bellissimo proprio perchè ha determinate caratteristiche. Il restauro della Rinascente non è stato rispettoso di quelle caratteristiche! Ma la Rinascente non poteva aprire restaurando “com’era, dov’era” quel palazzo? La risposta è si. Invece non lo ha fatto e quindi alla fin fine la nostra città ha subito un danno, un bruttissimo danno.

    39. Ma poi sempre a pensare che Palermo abbia qualcosa in meno delle altre città. Palermo è molto meno peggio di quel che pensate. L’unico vero problema di questa città siamo noi che non abbiamo la forza di far valere la nostra identità, che non abbiamo la forza di impegnarci su niente: vogliamo tutto servito su un èpiatto d’argento. Vogliamo le spiaggie pulite e poi spegniamo il mozzicone sulla sabbia. Ci lamentiamo dell’immondizia e poi per fare la differenziata aspettiamo l’aiuto divino. SIAMO TALMENTE POVERI CULTURLAMENTE CHE SIAMO DISPOSTI A SACRIFICARE UN PEZZO DELLA NOSTRA STORIA (IL PALAZZO SU PIAZZA SAN DOMENICO) PER UNA RINASCENTE: MA FINITELA!
      RIPETO: ma la Rinascente non poteva aprire rispettando il palazzo su piazza San Domenico? Si, poteva farlo. Invece ci ha distrutto un pezzo di storia: GRAZIE A LEI E ALLA SOVRINTENDENTE MORMINO. BRAVA MORMINO. COMPLIMENTI.

    40. la facciata su p.zza s. domenico è brutta anche perchè le finestre sono vacanti. mancano gli infissi che invece sono presenti nel palazzo dirimpetto (sopra crisci in via roma, x intenderci). da solo quest’elemento renderebbe leggermente più complesso ed interessante il disegno. all’interno tutto è da brividi, altro che scala rossa barocca. freddo e, forse, già visto all’upim qualche decennio fa. in compenso ci sono buttafuori e servizio di controllo che sembrano la caricatura del mossad sulle navi snav. si laternano energumeni con signorine che ti salutano appena sbarchi dall’ultimo gradino della scala mobile.
      nel reparto casa c’è almeno cortesia.
      dal mio reportage di ieri sera alle 20.

    41. premesso che non sono architetto o storico dell’arte vorrei suggerire:

      1) l’optimum sarebbe senz’altro il restauro “com’era, dov’era”

      2) se si vuol essere pragmatici, probabilmente non è sempre realizzabile (non parlo degli edifici monumentali a cui senz’altro va dedicata la massima attenzione) e allora (sembrerà una bestemmia, spero di no), perché non abbattere e creare del verde pubblico se non ci sono i soldi per ricostruire oppure se a nessuno interessa abitare in certe zone? sarebbe interessante creare delle zone verdi e alberate in centro più o meno grandi. la favorita è piuttosto perifica e nel centro storico mancano zone alberate. palermo è una città molto assolata e d’estate tutti gli edifici e le strade irradiano calore come stufe. gli alberi e le zone verdi potrebbero attenuare sia il calore che il rumore. l’insieme delle foglie di un grande albero si comporta come un valido fonoassorbente perché spezza le onde sonore.

    42. certamente verra’ il giorno in cui si fara’ pulizia quanto meno attorno ai monumenti veramente
      importanti storicamente ed architettonicamente.
      Ma si tratta di un passaggio costoso.
      Il Comune (e quindi tutti noi)dovrebbe acquistare il fabbricato (che e’ proprieta’ privata)abbarbicato al monumento,demolirlo,
      ed attrezzare a verde l’area risultante.

    43. ma si può anche iniziare così, gradualmente, senza pensare in grande, anziché tenere dei ruderi in piena città.
      sarò ingenuo ma a casa mia si risparmia e facciamo poi piccoli (molto piccoli) interventi migliorativi quando abbiamo qualche spicciolo… anche dove lavoro, una (piccolissima) parte degli utili viene reinvestita per il benessere generale. perché una pubblica amministrazione non può destinare qualche spicciolo al pubblico benessere?

    44. Ma il commento di “il dio castigatore” è vero o è ironico? Se è vero mi stupisco che Rosalio lo abbia pubblicato.

    45. non vedo l’ironia.Sono migliaia gli edifici costruiti in tutto il mondo sulle rovine di edifici
      preesistenti,altrimenti vedremmo ancora le palafitte.Ci sono chiese che hanno le colonne tutte diverse,in quanto provenienti da altri edifici andati in rovina,per guerre e terremoti.

    46. comunque,se non ricordo male,in via Roma c’erano la Upim e la Standa,dove si trovava di tutto a prezzi bassissimi.Oggi di negozi e mercatini che vendono di tutto a prezzi bassissimi ce ne sono fin troppi ed infatti sia Upim che Standa hanno chiuso i battenti in via Roma.
      Rinascente e’ sinonimo di maggior qualita’,quindi
      benvenuto.

    47. A me quel palazzo della Upim com’era prima mi faceva cag…, sembrava fatto con i mattoncini rossi della Lego, quindi non vedo tutta questa arte andata dispersa.

    48. Rosalio…sveglia!
      c’è un commento che richiede un tuo intervento. Offese e minacce dirette ad un commentatore (ed un evidente infrazione alla TUA policy: vietati quelli che “contengano dati personali o numeri telefonici propri e di terzi”)

    49. a proposito di restauri… secondo me è di gran lunga peggio il palazzo quasi di fronte da poco restaurato dove c’è l’agenzia viaggi.

      in quel caso il restauro è stato fatto CINOFALLICAMENTE, i bellissimi archi a sesto acuto anzichè essere ricostruiti nella loro forma sono stati lasciati com’erano, cioè interrotti da finestre e finestrelle, che sono davvero un pugno nell’occhio. invece si poteva benissimo spostare le fineste ripristinando gli equilibri e le simmetrie antiche.

      quindi si vede che i restauri pseudo filologici non sempre sono fatti con intelligenza!

    50. Ho un commento in attesa di moderazione dalle 21,44 di ieri sera. Se lo devi eliminare, eliminalo e non ci pensiamo più.

    51. @Giovanni P

      premesso che sono d’accordo in generale con quello che hai scritto sul fatto che – non è perchè le cose si fanno allora non importa come…dal momento che si fanno facciamole bene- ..e sul fatto che bisogna rispettare il carattere e la tipologia degli edifici…
      però quando leggo del restauro (parola che già m’infastidisce e a cui preferisco CONSERVAZIONE) “com’era, dov’era” c’è da rabbrividire!!”Com’era dov’era” è quel restauro che riporta la fabbrica ad uno stato di completezza che viene valutato in base a foto o scritti o manuali sull’architettura del tempo!…il com’era dov’era è la morte dell’architettura storica!!!

    52. Questo discorso del “com’era,dov’era” non l’ho capito. E poi sembra in contraddizione con il fatto che preferisci la conservazione al restauro. Spiegami meglio.

    53. Caro moderatore del blog,
      c’è un commento che richiede un tuo intervento (ore 14,57 di ieri). Offese e minacce dirette ad un commentatore (ed un evidente infrazione alla policy: vietati quelli che “contengano dati personali o numeri telefonici propri e di terzi”)

    54. forse corro troppo,ma quando si parla di interventi sul territorio credo sia sempre da tenere presente che un giorno che sicuramente verra’ tutto sara’ ricondotto allo stato di dissolvimento almeno molecolare,che gli esseri viventi e pensanti( e quindi da rispettare per primi )siamo noi,
      e poi vengono gli oggetti inanimati.
      Per altro i progetti c’e’ chi li propone e c’e’ chi li approva.Quindi architetti da una parte e dall’altra.
      Ora mi pare assai difficile che sia potuto passare
      un progetto cosi’ poco valido da destare tante
      focose reazioni.
      Chi di voi che contestate ha studiato architettura,urbanistica,ingegneria?

    55. Ora ho ben due commenti in attesa di moderazione, (ore 21,44 di ieri e ore 15,06 odierne)….sarà in pausa caffè?

    56. Mohicano, la mia laurea a pieni voti con lode in storia dell’architettura ce l’ho. E per qualche anno la materia l’ho anche insegnata in facoltà, quindi credo (spero) di poter parlare, senza biosgno di offendere (sport molto diffuso a quanto pare nei blog). La “foderatura” in plexiglas è una scelta “freddolosa” (e frettolosa): senza toccare le murature si è inserito nella prospettiva di Via Roma (al riguardo vedasi i libri in merito alla realizzazione tra XIX e XX secolo della strada) un elemento di discontinuità su cui si sarebbe dovuto riflettere (anzichè “far riflettere” le luci) molto di più. Qui, insomma, la sceltà sa tanto di effimero destinato putroppo a durare.

    57. Josh71 un messaggio promozionale ha un corrispettivo e nessun post pubblicato su la Rinascente su Rosalio lo ha avuto. Mi pare che ciò eviti ogni equivoco (in buona fede, s’intende).
      Zelig e Spillo68 vi invito a rimanere in tema (le rimostranze sui commenti non lo sono e chi non ha la pazienza di attendere può benissimo evitare di commentare). Saluti.

    58. spillo
      mi hai incuriosito ed ho visto che il commento delle 14,57 e’ stato rimosso.Pero’ vorrei capire se sono da rimuovere tutti quei commenti di qualcuno che considera il Post un’arena su cui scendere a spada tratta(per non dire…altro).
      Non ho nemmeno visto questa Rinascente di piazza S.Domenico,ma mi pare che se ce’ una parete di plexigas,puo’ essere una soluzione suggerita da un’idea “conservativa”,ad evitare di rimaneggiare e rischiare di compromettere un prospetto,probabilmente soggetto a vincolo.
      E’ cosi’,gentile Architetto?

    59. mi fa piacere sapere della cassa integrazione… la mia era solo una domanda.

    60. Per Giorgio: no, non possiamo interpretare la foderatura come conservazione. Chiariamo un po’ la storia (forse non nota a tanti che qui hanno scritto). L’edificio già UPIM fu realizzato nei primi anni ’70, alla fine di una ricerca di aree che aveva fatto prima puntare sull’ex Palazzo Tramontana in Via Ruggero Settimo (di fronte Randazzo, poi demolito per realizzare gli uffici del Banco di Sicilia). Il progetto riconfigurava quindi l’angolo di Via Roma – Piazza San Domenico, in chiara (e voluta, onde non far stupidi falsci storici) “discontinuità” con la confinante architettura superstite sino all’angolo di Via Gagini: discontinuità segnata dai materiali, dalla assenza di ampie aperture, dalle cromie. Ma sicuramente studiata e coerente con i parametri complessivi della strada (volumi, profili, ritmi orizzontali e verticali). Il plexiglas di oggi non può essere considerato analogamente ragionato: è, come ho detto, una immotivata “fodera”. Ricordate quanto fatto in Via Ruggero Settimo nell’edificio Zara? E’ stata rimossa la “fodera” (lì addirittura di alluminio bronzato) che dagli anni ’70 (prima per Harper, poi per Coin) nascondeva un edificio coerente con la strada. Cosa preferite?
      Scusate per la lunghezza, ma (e ringrazio Rosalio per lo spazio) mi piace discutere di architettura e di idee.

    61. Possono fare tutte le modifiche che vogliono, ma la sostanza non cambia: la Rinascente è cara!!!

    62. caro Architetto
      la Piramide del Louvre,a Parigi,e’ motivata?
      Pero’ non vorrei incanalarmi in una disputa di cui tutto sommato m’interessa ben poco,mentre mi potrebbero interessare i moltissimi interventi in architettura o urbanistica di cui Palermo ha veramente necessita’.
      Perche’ non proponi un Forum in tal senso?
      Tornando alla Rinascente,la foderatura e’ un intervento pro tempore,e secondo me e’ stata scelta per superare qualche vincolo o chissa’ cos’altro.Comunque rimane un intervento su cui si puo’ porre rimedio,semplicemente smontandola.
      A Palermo non e’ l’unico esempio di foderatura.Abbiamo avuto anche foderature d’interni,per non parlare di corpi ex novo
      piazzati nel bel mezzo del chiostro di qualche
      monastero.

    63. Rispondo prendendo spunto da Clod_Io:
      @Clod_Io: molto spesso le formule lasciano spazio all’equivoco: il “com’era, dov’era” che intendo io significa pulire le facciate dal nero pulviscolo(non ricoprirle di nuovo intonaco bianco con le strisce arancioni), sostituire le tegole rotte, e mettere una pezza laddove ci sono delle parti mancanti, con delle aggiunte perfettamente riconoscibili ma rispettose delle preesistenze.
      Il mio modello di intervento è quello di Palazzo Ajutamicristo

    64. Ricostruire laddove ci sono dei vuoti ricostruendo esattamente ciò che c’era prima significa fare falsi storici però, discutiamone, pensaci, si tratta di un fortissimo deterrente contro i DISTRUTTORI!!!

    65. Possiamo discutere se sia il caso di limitarsi a conservare l’esistente, a ricostruire com’era, dov’era ma SICURAMENTE non possiamo accettare che la Rinascente venga a imbruttire la nostra città prendendo un palazzo SANO e rendendolo brutto con dei lavori non sonlo non necessari ma DEPRECABILI!!!

    66. Io penso che al di là della sovrintendenza, che forse non ha più a cuore le sorti della città, sia il caso di mettere su un osservatorio permanente sul centro storico per la scelta dei progetti di restauro perchè SICURAMENTE il centro storico deve essere risostruito per dare un’anima alla nostra città, ma non possiamo accettare che dietro tale ricostruzione si celi una forma di distruzione del nostro passato.
      Il prossimo restauro importante è PALAZZO DE SETA: attenzione al progetto. Attenzione a non cancellare i segni dell’antichità pur riportando il palazzo ai livelli di funzionalità richiesti. ATTENZIONE, ATTENZIONE, ATTENZIONE

    67. Giusepper per trasparenza segnaliamo chiaramente quando si tratta di messaggi promozionali.

    68. si ma non si è capito che a fare ribbrezzo è la facciata su san domenico, non la schifezza in vetro-plastica su via roma. non ho studiato architettura ma non ci vuole una laurea per capire che alcune “nuove” soluzioni in città sono pessime (guardate il Teatro Garibaldi, altro esempio). basta abitarci davanti. concordo con luckeskywalker che il palazzo di piazzetta due palme fa altrettanto schifo. ed ora vive di luce riflessa dall’obbrobbrio rinascente. se prima aveva un suo fascino grottesco questa piazzetta, adesso è nuda… (e non se ne conosce neanche la storia…)

    69. Vorrei rispondre a Giovanni. P. Il palazzo d’epoca che si affaccia su piazza San Domenicoè stato restaurato mantenendo lo stesso stile che aveva in origine , la parte in vetro che si trova ad angolo con via roma era uguale alla facciata principale e non aveva nulla di storico , anzi era un’obrobrio almeno adesso è gradevole.

    70. @Spillo 68 e Giovanni P.:
      Non credo, anche rileggendo il mio post, di essermi contraddetto…ad ogni modo lo esprimo diversamente.
      “Com’era dov’era”- è un’espressione con cui si indica quel tipo di restauro di ripristino che mira a riportare l’edificio al suo stato iniziale..come se fosse innaugurato da poco..per intenderci…manca una balaustra?gliela rifaccio tale e quale!…il palazzo è stato edificato nel 500 ma ha delle aggiunte ottocentesche..cosa fa il restauro di ripristino?tira via tutto ciò che non sia cinquecentesco…poichè il suo fine è quello di RIPRISTINARE lo stato iniziale dell’edificio. “Com’era dov’era”significa solo questo!
      Questa tendenza oggi è superata ma ci sono comunque due scuole..quella che viene seguita a palermo è per il RESTAURO che pur non facendo un vero ripristino in stile seleziona talvolta cosa tenere e cosa no(eliminando talvolta tracce del passato in base a delle scelte non sempre scientifiche). E poi c’è la CONSERVAZIONE che mira innanzitutto a fermare il degrado conservando tutte le tracce e le stratificazioni che il tempo lascia sugli edifici e nel caso ci sia – per assicurare la fruibilità dell’edificio oggi- da aggiungere delle parti lo fa con un linguaggio contemporaneo ma rispettoso dell’esistente..mai in modo mimetico..
      Questo stringendo la sostanza delle cose, il dibattito sarebbe mooooolto lungo.
      Io sono per la conservazione e non per il restauro.
      Mi scuso per la prolissità del post ma data la richiesta di spiegazioni al precedente post non saprei essere piu’ conciso.

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