La Palermo differenziata
La buona notizia è questa: il nostro beneamato primo cittadino, Diego Cammarata, è vivo e gode ottima salute.
Lo so per certo, ed almeno per due motivi: mi ha scritto una lettera e mi è parso di intravedere, se non proprio lui, almeno un suo ologramma nei servizi televisivi sui funerali del compianto avvocato Enzo Fragalà.
D’altro canto, i commentatori delle varie emittenti nazionali, citando fra i presenti le varie autorità intervenute, dal presidente del Senato al panellaro di corso Alberto Amedeo, lui non lo hanno cag… neanche di striscio, ergo, come prova tangibile della sua esistenza in vita, non mi resta che la lettera.
Già, la lettera.
Cominciamo con l’apertura, “Caro cittadino, Cara cittadina” che denota, nel mittente, una benevola apertura mentale nei confronti delle mie inclinazioni sessuali.
Ora, mi fossi chiamato Andrea o Leonida o Mattia, nomi che si prestano al beneficio del dubbio, non ci avrei dato peso, ma, posto che nell’intestazione c’è scritto a chiare lettere Vincenzo, e visto che non ho l’intenzione di diventare governatore del Lazio, poteva risparmiarsela.
Comunque, il suddetto mi informa che “a breve anche nel nostro Comune inizierà il sistema di raccolta differenziata ‘porta a porta’ denominato Palermo differenzia”.
Certo, l’idea che la sera a ritirare la munnizza anziché il portiere passi Bruno Vespa mi intriga, ma è il seguito della lettera che mi ha fatto preoccupare.
In particolare due frasi: “con un piccolo gesto quotidiano” e “differenziare non è difficile né complicato” hanno fatto scattare in me quel campanello d’allerta che, solitamente, ci ‘nzerta.
Proseguendo, mi comunicava l’imminente consegna del “kit” e l’attivazione del numero verde 800555060 per richiedere “qualsiasi chiarimento”.
Ieri, alle tre del pomeriggio, mentre ero in sonno chinu, sono stato brutalmente svegliato dal suono del citofono attraverso il quale mi veniva comunicato che mi dovevano “consegnare il kit”.
Il tempo di rendermi guardabile, s’apprisentano due giovani fanciulle ed un giovanotto che, giusto il tempo di controllare le mie generalità, m’accavallano due mega bidoni ed una quantità di sacchetti di colore e volume diversi, un calendario, un opuscolo illustrativo, una bella smazzata di buste di cartoncino ed una borsa di plastica.
Mentre cercavo invano di farmi spiegare la funzione dei vari componenti, una delle due tagliò corto invitandomi a consultare la guida “dove c’è scritto proprio tutto”, o rivolgermi al call center per ottenere “ogni informazione” prima di dileguarsi per le scale.
Essendo il numero verde per “ogni informazione” notoriamente gratuito, chiamai lampo e stampo per chiedere se contro il Livorno avrebbe giocato Goian oppure Morganella al posto dello squalificato Cassani, ma mi fu risposto, in maniera cortese, ma con un malcelato sottofondo di vaffanculismo, che questa informazione non era di loro pertinenza.
Ah, volete la guerra? Bene: l’avrete!
Presi l’opuscolo informativo e cominciai a spulciarlo alla ricerca di qualche voce equivoca: dopo una serie di riflessioni, trovai quello che faceva al caso mio.
Dovete sapere che convivo con Fulippo, un Jack Russel di sette anni che, dopo anni ed anni di duro addestramento, sono riuscito a rendere simile a me: lagnuso.
Io e Fulippo non siamo come tutte le altre coppie padrone/cane che almeno tre volte al giorno fanno scinni e acchiana sotto il diluvio o quando ci sono quarantacinque gradi all’ombra per consentire al quadrupede l’espletamento delle funzioni corporali.
No, a noialtri due ‘nni siddìa.
E siccome ho la fortuna di avere a disposizione un ampio terrazzo, quando ha necessità, Fulippo è libero di scaricarsi come meglio gli piace mentre io resto saldamente spalmato sul divano.
Una volta la settimana la mia stacciuta collaboratrice domestica Filippina (vedi la fatalità), che con le isole del famoso arcipelago non ha nulla a che vedere essendo originaria del borgo vecchio, raccoglie quanto depositato dal suo quasi omonimo e lo sdivaca nel sacchetto della munnizza, una bella spruzzata di Rio pavimenti, un’arruciata col tubo e tutto torna come nuovo.
Poi, la sera, il portiere trasferisce il sacchetto dal pianerottolo al cassonetto e il gioco è fatto.
Fino ad ora.
Con la raccolta differenziata i giochi cambiano.
Intanto, come considerare la cacca del cane: organico o non riciclabile?
Al numero verde entrarono in crisi e, dopo essersi passata la palla diverse volte, mi consigliarono di farlo evacuare per strada, raccogliere, imbustare usando apposita paletta e sacchetto ed infine depositare nei contenitori all’uopo dedicati disseminati per le vie della città.
Risposi che non se ne discuteva mancu pi babbìu.
Alla fine, dopo una estenuante trattativa, ci accordammo per considerarla rifiuto organico, ma qui viene il bello.
Filippina, infatti, mi viene il martedì ma il primo ritiro utile dei rifiuti organici, come mi ricorda il calendario, è il giovedì.
Ora, pur non volendo addentrarmi eccessivamente nel dettaglio, una cosa ve la devo proprio specificare: Fulippo, che tutto compreso peserà sì e no tre chili, produce delle cosine minuscole tipo grissini mignon, ma che fetono da fare assantumare, per cui l’idea di doverle conservare per due giorni e mezzo in casa prima di separarmene non mi calava.
Quindi, che fare?
Addestrarlo a farla solo tre volte la settimana nei giorni giusti? E se mi scatta? Meglio di no.
Ho provato a fargliela fare nella tazza del cesso ma, dopo la terza volta che c’è precipitato dentro ed a momenti mi muore annegato, ci livamu manu.
Come sempre in questi casi, è stata Filippina a trovare l’ovvia e pratica soluzione: anziché raccoglierla e conservarla nel sacchetto, l’avrebbe scaricata nel bagno di servizio agevolandola con una generosa catata d’acqua e candeggina.
«Pittantu, d’anticchia di merda superchiu, ‘mpaliermu ‘un sinn’adduna nuddu», sentenziò.
Alla fine, il buon senso popolare prevale sempre.
(Continua)
spero che questo post venga letto il più possibile.
non me ne voglia l’autore, ma questo è un esempio di come “non porsi” nei confronti di quello che è di fatto un servizio risolutivo per la raccolta differenziata. fa riparmiare, responsabilizza il cittadino (a palermo c’è un gran bisogno di responsabilizzare gli individui non solo sulla raccolta differenziata), elimina lo spettacolo di quei cassonetti vandalizzati, sempre aperti che è veramente indecoroso…ho visto blog (di cui per la carità tacerò il nome) che criticano (tra le altre) la città di palermo mettendo ben in rilievo fotografie di immondizia e relativi cassonetti che sarebbero da buttare nell’immondizia.
da quando abito qui c’è sempre stata la raccolta porta a porta, funziona tranquillamente, per la gente questa è la normalità.
anch’io ho un cane. ho un giardino e ogni tanto capita che il cane si serva del giardino. raccolgo in un sacchetto, metto il “materiale” in un angolino remoto, il giorno della raccolta del secco prendo il sacchetto e lo unisco agli altri rifiuti…rimane valida la soluzione della “sciura filippina” ma non c’è nemmeno bisogno di usare la candeggina.
attenzione: è un’occasione che non potete permettervi di perdere…meditate panormitana gente…meditate…
probabilmente intendeva solo essere umoristico
caro Fabio, io non penso che Vincenzo nel suo post volesse denigrare la raccolta differenziata, ma in realtà volesse evidenziare come al solito le cose a Palermo si facciano senza organizzazione.
Non pensi che prima di avviare la raccolta differenziata, avremmo dovuto avere un’azienda che funzionasse regolarmente per la raccolta dei rifiuti? Già a poche settimane dall’avvio della raccolta differenziata ci sono i primi problemi perchè non vengono rispettati i turni di raccolta. E in estate con il caldo che c’è quì da noi come la mettiamo? Ci teniamo i rifiuti dentro casa a “fermentare”? Chi ha neonati, si tiene i pannollini con la cacca in casa fino a data da destinarsi? E poi dalle notizie che sono venute fuori in questi giorni mi sembra che la differenziata fatta dai cittadini venga poi “indifferenziata” a Bellolampo.
Per cui penso che tutti siamo disposti a fare qualche piccolo sacrificio, purchè questo non sia vano e purchè ci sia il rispetto dell’amministrazione nei confronti dei cittadini (non certo esenti da colpe) che al momento mi sembra manchi.
Secondo me è semplicemente geniale.
Aspetto con ansia il seguito.
Molto simpatico e allegro. Spero comunque che i palermitani sappiano apprezzare anche gli enormi lati positivi della raccolta differenziata porta a porta, che sta già funzionando molto bene nelle prime 33 strade in cui è partita a inizio febbraio.
la storiella, sicuramente vera, è veramente divertentissima trattano di … o___ di cane, comunque per ogni fatto nuovo si creano situazioni nuove, ciò non toglie il fatto che queste non possano essere affrontate (” per ogni problema tre soluzioni o multipli di tre e il non fare è soluzione”) il no fare in questo caso è improponibile ma come si vede una soluzione è stata trovata. sicuramente nei prossimi anni si santirà parlera del famoso terzo servizio igienico delle case di palermo: un luogo dove un enorme marchingegno triutrera tutto l’organico puzzolente che immediatamente attrverso condotti sottovuoto scaricherà il tutto in fognatura. Sarà l’oggetto o il luogo del desiderio di molti palermitani.
A tutti gli autori, grazie per i vostri racconti, ma una cosa vi voglio dire,”tutte le vostre frasi in siciliano, o meglio in palermitano, per calcare il concetto,” dopo un pò stancano.
mi sono sbellicata dalle risate
maurizio, pensate che siete voi per primi a dovervi abituare alla raccolta differenziata.
non immaginatevi municipalizzate che funzionino come orologi svizzeri: le difficoltà soprattutto in fase iniziale ci saranno.
non immaginate scenari catastrofici con rifiuti che fermentano.penso che molti avranno un balcone dove ospitare temporaneamente quello che “fermenta”. dalla vostra parte avete il clima secco che rallenta le fermentazioni. qui normalmente d’estate c’è 85% 90% di umidità relativa e il bidone con l’organico è ospitato a seconda dei casi: in balcone, nel cortile del condominio o nel giardino in attesa del giorno della raccolta…ad oggi non si segnalano casi di infezioni. ma se voleste assicurare l’igiene totale sarebbe sufficiente un pò di calce sulla sommità del rifiuto.
non è nemmeno corretta l’obiezione che a b. facciano tutto un mischione: è la popolazione che deve autoeducarsi, mischione o no.
l’unica obiezione che farei io è: perché non iniziare il servizio a zone in modo da rodare bene la macchina? qui si è iniziato così.
Magari la problematica sollevata, relativa agli escrementi dell’amabile “amico dell’uomo” può sembrare un poco estrema, ma è pur vero che chi ha bambini in fascie che utilizzano i pannolini, come faranno con la raccolta differenziata. Immagimate in estate con il caldo. Vogliamo poi parlare per esempio dei resti di pesce che già dopo dodici ore puzzano maledettamente?
Tanti altri esempi si potrebbero fare. Ora la questione non è la raccolta differenziata, cosa che in altre città funziona benissimo e produce ottimi risultati anche per quanto riguarda il riciclaggio di materiali che noi, diversamente disperdiamo nell’ambiente, ma il vero problema è dato dalla frequenza con la quale soprattutto l’organico viene raccolto. Non è possibile, infatti, raccoglierlo solo tre volte la settimana. Vada per la carta, per il vetro e le lattine ma l’organico deve essere raccolto più spesso. Quello che sospetto, vivendo in questa città che ha fatto dell’inciviltà la propria ragione di vita, è che questa raccolta differenziata, con queste modalità, avrà soltanto lo scopo di spostare i cumuli di netturbe in atto spalmati in orizzontale sulle strade ed i marciapiedi, in verticale nei condomini.
Se mi è concesso smarcarmi un po’ ed esprimere la mia critica alla forma: articolo inutilmente prolisso e dallo stile discutibile. L’inizio si perde in frivolezze, si finisce a fatica e le forme dialettali appesantiscono ancora di più la lettura.
Inoltre (cosa più importante) non parla della grande opportunità che questa città ridicola rischia di non cogliere, come ha già scritto qualcuno, impantanato in un elogio assai discutibile della pigrizia che ci contraddistingue.
qui l’organico si raccoglie:
1 volta/settimana da ottobre a maggio
2 volte/settimana da giugno a settembre
non si è mai lamentato nessuno
il pesce qui manda cattivo odore come laggiù
e in più ci sono:
una grande quantità di insetti di ogni tipo e un’umidità così potente che può fare da brodo di coltura a ogni tipo di batterio patogeno (d’estate naturalmente).
per chiarire: ciascuno a casa ha un bidone piccolo per raccogliere il rifiuto “fresco” ed un bidone più grande dove raccogliere i vari sacchetti piccoli (tre o quattro/settimana secondo la produzione delle famiglie) e da esporre in strada quando è il giusto turno.
palermo, città di “contraddizioni..”
Vuoi mettere che perdi, e lo fai volentieri, un po’ di tempo a differenziare, a prendere dimistichezza con il non riciclabile, poi esci e attraversi una città circondata, in pieno giorno, da dolci collinette di munnizza.
Palermo, ti voglio bene, città di “contraddizioni..”
Apprezzo lo stile smaccatamente ironico che stressa ( oggi si dice così !) un aspetto tragicomico della nostra pur bella ed amata città.
Vorrei approffittare per sottolineare come il problema sia la semplice gestione dell’ “ORDINARIO”, non basta mobilitare ruspe, camion, esercito, volontari, Croce Rossa etc.,quando giornalmente ( con varie attenuanti più o meno generiche) le strade non vengono spazzate, l’erba cresce rigogliosa sui e a bordo dei marciapiedi, le cartacce e i sacchetti svolazzano allegramente ad ogni alito di vento.
Aspetto anch’io il seguito del “racconto”. Intanto un bravo all’Autore non lo toglie nessuno !
Grazie, Fabio, per il commento relativo alla frequenza di raccolta nella tua città. Spero che così possiamo essere tutti consapevoli che la raccolta dell’organico tre volte alla settimana non è poi così terribile. Basta organizzarsi, come fanno nel resto d’Italia. La verità è che molti palermitani trovano molto più comodo buttare tutto nel cassonetto, a qualunque orario e in qualunque giornata, e poi magari lamentarsi che le strade sono sempre piene di rifiuti. L’importante è avere la casa pulita, che importa cosa c’è fuori!
A conferma di quanto detto da te, mia cugina, che vive a Verona, quando ha saputo che da noi l’organico viene ritirato tre volte alla settimana ha detto subito che eravamo fortunati, dato che da loro il ritiro avviene soltanto due volte a settimana.
a palermo non ce la possono fare,meglio buttarla dal balcone,picchì ni siddia.
Mi trovo soltanto oggi casualmente a leggere questo blog sulla raccolta differenziata a Palermo.
Mi sento solo di comunicare con il buon “fabio” per chiedergli di farci sapere in quale città si trova, visto che ripete sempre “qui da noi”.
In tal caso, visto che si è abituato a farsi raccogliere l’umido una volta a settimana, mi offro per mandargli i pannolini usati di mia figlia (non sono organico però dopo un po’ fanno la stessa puzza).
non so come sta andando la RD porta a porta.
So cosa c’e’ strada a strada:
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