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venerdì 22 nov
  • A Report (Rai Tre) la Sicilia, Palermo e il fondo Fas

    Nella puntata di oggi di Report, programma d’inchiesta di Milena Gabanelli in onda alle 21:30 su Rai Tre, si parlerà del fondo Fas destinato alle aree sottoutilizzate.

    L’inchiesta di Sigfrido Ranucci mostrerà che cosa sono, come funzionano e le modalità con cui vengono spesi i fondi arrivati fino ad ora in Sicilia e a Palermo.

    Report

    Palermo, Sicilia
  • 17 commenti a “A Report (Rai Tre) la Sicilia, Palermo e il fondo Fas”

    1. Saranno, anche stavolta, i “soliti comunisti”….

    2. Si parlerà anche dei fondi dirottati all’AMIA da Cammarata & C.?

    3. meglio tardi che mai.
      Che dire del fatto che si ritiene di trattare questo argomento nel 2010 di fondi che risultano assegnati alla Sicilia a partire dall’anno 2000!

    4. Prima ci hanno detto che non arrivavano
      Poi ci hanno detto che stavano arrivando
      Adesso ci dicono che sono arrivati ma sono pochi…
      ..e non vengono destinati ad alcuni settori…

      DA 1 anno, sinceramente aspetto insieme ai miei colleghi, delle risposte concrete dalla regione siciliana in merito al nostro licenziamento 100 DIPENDENTI A TEMPO INDETERMINATO passato nella più totale indifferenza. Oggi sento parlare di destinazione dei fondi in 10.000 rigagnoli mangiasoldi, ma soprattutto, inutili dal punto di vista di un benchè minimo tentativo di ricollocazione professionale di chi ha perso il lavoro. Ho l’impressione che assisteremo all’ennesimo sperpero di denari pubblici magari fatto “casualmente” nella sicilia orientale. Onestamente penso che oggi sempre di + queste cose sono intollerabili e bisognerebbe fare capire a certe persone che la misura è colma ed anche i nostri co…

    5. Da chi
      A chi
      Dove
      Tramite chi
      Quanto
      Quando
      Con quali risultati
      questi sono alcuni quesiti sui FAS,che,dovrebbero essere di pubblico dominio,
      essendo fondi destinati a far ripartire
      l’economia nelle aree depresse
      ed eliminare la disoccupazione giovanile.

    6. @Giorgio
      Ottimi interrogativi Giorgio!
      Il problema oggi è fondamentalmente capire cosa s’intende per disoccupazione giovanile…abbiamo delle leggi vecchie ed inadeguate…
      Io (come tanti) mi ritrovo a 35 anni, dopo avere fatto 7 anni di precariato e 3 di tempo indeterminato, senza nessun tipo di tutela. Oggi anzi mi ritrovo a “competere” con neodiplomati che hanno delle agevolazioni all’assunzion più “appetitose” rispetto alle mie.

      Il nostro governo regionale che fa??

      Prima distribuisce pubblci denari ad aziende che spesso vengono in sicilia solo per speculare sulla pelle dei lavoratori… poi appena finiscono gli incentivi le aziende di cui sopra ti licenziano e ti ritrovi a 35 anni senza un lavoro e senza nessuno che ti tuteli.

    7. Ci vorrebbe qualcuno ” esperto di lavoro”
      disponibile a spiegare
      che forme di tutela ci sono in Italia
      per le varie situazioni di:
      aspirante al I impiego,
      precario
      lavoratore a contratto,o a progetto
      lavoratore a tempo determinato
      lavoratore a tempo indeterminato
      cassa integrato
      lavoratore in mobilita’
      lavoratore licenziato
      disoccupato

    8. Certo i fondi FAS possono cambiare tante cose….ma il vero problema è tutta la gestione che non va. Bisogna avere le idee chiare su “COSA FARE” prima di avere quelle fin troppo chiare su “QUANTO SPENDERE”. Bisogna riorganizzare prima di tutto il modo di gestire le emergenza occupazionali, specialmente oggi che non è tempo delle vacche grasse. Ho l’impressione che chi ci governa, forse per una questione di convenienza, pensi sempre più al fumo che all’arrosto. E’ impensabile avere una gestione miope e poco mirata al problema reale quando c’è gente che non ha a disposizione neanche gli ammortizzatori sociali. Mi auguro solo che la mia resti solo una sensazione ed una pura percezione, ma purtroppo, ci sono episodi che storicamente si ripetono nel tempo.

    9. Le supposizioni servono poco.
      Sono state messe a segno tante truffe,proprio sui fondi FAS.E’ la Guardia di Finanza che le ha messe in luce.Servirebbe un elenco,di queste truffe,
      con i relativi importi.

    10. @Giorgio quoto 100%

    11. L’Italia – e non solo l’Italia del Palazzo e del potere – è un Paese ridicolo e sinistro: i suoi potenti sono delle maschere comiche, vagamente imbrattate di sangue: «contaminazioni» tra Molière e il Grand Guignol……….

    12. la Sicilia
      e’ la Prima Regione d’Italia
      in
      http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronaca/83532/i.htm

    13. Il numero totale di emigranti ha poco senso. Bisogna parlare di percentuale (non ha senso paragonare il numero di migranti della Sicilia con più di 5 milioni di abitanti con quelli della Calabria con poco più di 2 milioni di abitanti o della Basilicata con meno di un milione).

    14. Il titolo e’ chiaro.
      La Sicilia e’ la prima x numero di emigrati.
      Potrebbe non esserlo x percentuale,ma questo
      e’ un altro parametro.
      Al di la’ dei numeri e/o percentuali,nell’articolo trovo interessanti alcune altre considerazioni,di cui la piu’ significativa e’ quella di avere in curriculum un paio d’anni
      di esperienza di lavoro all’estero e la buona conoscenza di una lingua straniera,
      per es. l’Inglese.
      La Regione Sicilia dovrebbe favorire il rientro
      per chi ha questi punti a favore nel Curriculum.

    15. riferendomi alla trasmissione report:

      1) è stupefancente come chi ha costruito un’autostrada ritenga di poterla rabberciare e di farla franca (forse si pensa ancora che queste cose come un tempo, passino alla chetichella, sotto silenzio).

      2) la nostra classe dirigente (politica e imprenditoriale) mi sembra davvero mediocre (eufemismo) e anacronistica.

      3) ho comunque apprezzato che i politici abbiano risposto senza arroganze e parlando in buon italiano senza nemmeno troppo accento. qualcosa inizia a cambiare almeno su questo fronte.

    16. @Fabio:
      si, ci manca solo che prendano un pò di accento brianzolo, ed il gioco è fatto…

    17. per carità nessuno deve prendere nessun accento nè brianteo nè altro…
      con il commento soprastante volevo sottolineare semplicemente la stretta appartenenza di alcuni politici e dirigenti a certi ambienti… un siciliano che ha studiato (a lungo e con profitto)ha tutt’altro tipo di accento (e usa opportunamente i verbi transitivi e intransitivi) anche se non è mai uscito dalla sicilia.
      se politici e imprenditori siciliani imparassero dai briantei le capacità organizzative, gestionali e l’attacamento per il proprio territorio, staremmo tutti meglio

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