“La Galleria delle Vittorie e gli affreschi di Alfonso Amorelli”
Alle 18:00 si terrà presso l’Oratorio della Carità di San Pietro (via Maqueda, 206) la conferenza La Galleria delle Vittorie e gli affreschi di Alfonso Amorelli che fa parte del ciclo Che FAI stasera. Interverranno gli storici dell’arte Maria Antonietta Spadaro, Anna Maria Schmidt e Giulia Ingarao e il consigliere comunale Rosario Filoramo.
Il declino della Galleria delle Vittorie, iniziato intorno al 1991, adesso è culminato nel completo abbandono. Il restauro è complesso: oltre al lucernario c’è da risistemare i cornicioni, dove le infiltrazioni d’acqua hanno procurato danni strutturali ai solai. L’edificio che la ingloba fu realizzato tra il 1933 e il 1935 dall’impresa Bonci – Rutelli, riprendendo un’idea del cavalier Michele Utveggio. Il proposito era quello di allineare Palermo alla moda del tempo, dotandola di un salotto artistico-mondano che fosse un punto di riferimento per la borghesia e ritrovo elegante nel cuore della città. Lo sventramento del rione Conceria ne offrì la possibilità e la Galleria sorse come spazio comune dei quattro plessi abitativi costruiti nel cuore del rione raso al suolo. Era nello stile delle altre realizzate nelle grandi città, come Milano, Roma e Napoli: un grande atrio coperto da un lucernario a vetri colorati, nell’atrio numerosi negozi, arricchiti dai tavolini dei bar e dalla luce – allora a gas – della rete pubblica. L’inaugurazione avvenne il 2 ottobre 1935. Nel corridoio d’ingresso principale, due “tempere” d’impronta futurista, ormai illegibili, di Alfonso Amorelli. Pittore, nato nel 1898 e morto nel 1969, fu un valente decoratore, Suoi gli affreschi realizzati negli anni ’30 nell’aula magna e della sala del rettore all’Università di Palermo, oggi sede di Giurisprudenza. Affrescò chiese e delegazioni comunali dei borghi rurali, fra questi da ricordare il Borgo Fazio nel trapanese, progettato da Luigi Epifanio. Sono di sua mano i manifesti dell’Istituto del dramma antico di Siracusa dal 1954 al 1968, le decorazioni dell’Extrabar Olimpia in via Ruggero Settimo (recentemente distrutte), del bar dell’Albergo Mediterraneo e di tanti altri edifici per abitazione.
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ho sempre sognato vederla rinascere!