Pisciare abbondantemente fuori dalla decenza
Berlusconi: «La mafia italiana risulterebbe essere la sesta al mondo, ma guarda caso è quella più conosciuta, perché c’è stato un supporto promozionale che l’ha portata ad essere un elemento molto negativo di giudizio per il nostro paese. Ricordiamoci le otto serie della Piovra programmate dalle tv di 160 paesi nel mondo e tutta la letteratura in proposito, Gomorra e il resto…» (da Corriere.it).
Infatti, ecco un pò di “supporto promozionale” e di “letteratura” in proposito.
Anni ’70
* Mauro De Mauro (16 settembre 1970), giornalista.
* Pietro Scaglione (5 maggio 1971), procuratore capo di Palermo.
* Antonino Lo Russo (5 maggio 1971), autista di Pietro Scaglione.
* Giovanni Spampinato (27 ottobre 1972), giornalista de “L’Ora” e de “L’Unità”.
* Gaetano Cappiello (2 luglio 1975), agente di pubblica sicurezza.
* Giuseppe Russo (20 agosto 1977), tenente colonnello dei carabinieri.
* Carlo Napolitano (21 novembre 1977), presunto guardiaspalle del boss di Riesi, Giuseppe di Cristina.
* Giuseppe di Fede (21 novembre 1977), presunto guardiaspalle del boss di Riesi, Giuseppe di Cristina.
* Peppino Impastato (9 maggio 1978), giovane attivista politico e speaker radiofonico di Cinisi, in provincia di Palermo.
* Antonio Esposito Ferraioli (30 agosto 1978), cuoco.
* Calogero Di Bona (28 agosto 1979), maresciallo ordinario in servizio presso la casa circondariale Ucciardone di Palermo.
* Filadelfio Aparo (11 gennaio 1979), vice Brigadiere della squadra mobile di Palermo.
* Mario Francese (26 gennaio 1979), giornalista.
* Michele Reina (9 marzo 1979), segretario provinciale della Democrazia Cristiana.
* Carmine Pecorelli (20 marzo 1979), giornalista.
* Giorgio Ambrosoli (12 luglio 1979), avvocato milanese liquidatore della Banca Privata Italiana di Michele Sindona.
* Boris Giuliano (21 luglio 1979), capo della squadra mobile di Palermo.
* Cesare Terranova (25 settembre 1979), magistrato.
* Lenin Mancuso (25 settembre 1979), maresciallo morto insieme a Cesare Terranova.
Anni ’80
* Piersanti Mattarella (6 gennaio 1980), presidente della Regione Siciliana.
* Emanuele Basile (4 maggio 1980), capitano dei Carabinieri.
* Giovanni Losardo, militante comunista, già sindaco di Cetraro e segretario capo presso la procura della Repubblica del Tribunale di Paola. Assassinato il 21 giugno 1980.
* Gaetano Costa (6 agosto 1980), procuratore capo di Palermo.
* Vito Lipari (12 agosto 1980), sindaco DC di Castelvetrano (TP).
* Vito Jevolella (10 ottobre 1981), maresciallo dei carabinieri di Palermo
* Sebastiano Bosio (6 novembre 1981), medico, docente universitario.
* Pio La Torre (30 aprile 1982), segretario del PC siciliano.
* Rosario Di Salvo (30 aprile 1982), autista e uomo di fiducia di Pio La Torre.
* Gennaro Musella (3 maggio 1982), imprenditore.
* Strage della circonvallazione (16 giugno 1982): Salvatore Raiti, Silvano Franzolin, Luigi Di Barca e Giuseppe Di Lavore, carabinieri, e Alfio Ferlito, boss di Catania, uccisi a colpi di fucile AK-47 dai killer del boss Nitto Santapaola, che mirava a prendere il posto di Ferlito.
* Paolo Giaccone (11 agosto 1982), medico legale.
* Strage di via Carini (3 settembre 1982): Carlo Alberto Dalla Chiesa, generale dei Carabinieri e prefetto del capoluogo siciliano; Emanuela Setti Carraro, moglie di Carlo Alberto Dalla Chiesa, e Domenico Russo, agente di polizia, uccisi brutalmente mentre andavano a cena a Mondello.
* Calogero Zucchetto (14 novembre 1982), agente di polizia della squadra mobile di Palermo.
* Giangiacomo Ciaccio Montalto (26 gennaio 1983), magistrato di punta di Trapani.
* Mario D’Aleo (13 giugno 1983), capitano dei carabinieri.
* Pietro Morici (13 giugno 1983), carabiniere.
* Giuseppe Bommarito (13 giugno 1983), carabiniere.
* Bruno Caccia (26 giugno 1983), giudice.
* Strage di via Pipitone Federico (29 luglio 1983): Rocco Chinnici, capo dell’ufficio istruzione del Tribunale di Palermo, Mario Trapassi, maresciallo dei carabinieri; Salvatore Bartolotta, carabiniere; Stefano Li Sacchi, portinaio di casa Chinnici, uccisi dallo scoppio di un’autobomba, che provocò anche gravi danni alla facciata del palazzo adiacente.
* Salvatore Zangara (8 ottobre 1983), analista.
* Giuseppe Fava, (5 gennaio 1984), giornalista.
* Roberto Parisi (23 febbraio 1985), imprenditore e presidente del Palermo calcio, assieme al suo autista Giuseppe Mangano.
* Piero Patti (28 febbraio 1985), imprenditore. Rimane ferita anche la figlia Gaia di nove anni.
* Giuseppe Spada (14 giugno 1985), imprenditore.
* Strage di Pizzolungo (2 aprile 1985): Barbara Asta, signora morta nell’attentato con autobomba contro il sostituto procuratore Carlo Palermo, salvatosi miracolosamente; morti anche i due figli gemelli di Barbara Asta.
* Giuseppe Montana (28 luglio 1985), funzionario della squadra mobile, dirigente della sezione contro i latitanti mafiosi.
* Ninni Cassarà (6 agosto 1985), dirigente della squadra mobile di Palermo, e il suo collega Roberto Antiochia, agente di polizia.
* Graziella Campagna (12 dicembre 1985), diciassettenne di Saponara (ME) che aveva riconosciuto due latitanti.
* Claudio Domino (7 ottobre 1986), bambino di 11 anni che forse aveva assistito ad un sequestro di persona.
* Giuseppe Insalaco (12 gennaio 1988), ex sindaco di Palermo.
* Natale Mondo, (14 gennaio 1988), agente di polizia scampato all’attentato in cui persero la vita Ninni Cassarà e Roberto Antiochia, venne ucciso perché si era infiltrato nelle cosche mafiose.
* Alberto Giacomelli (14 settembre 1988), ex magistrato in pensione.
* Antonino Saetta (25 settembre 1988), giudice ucciso con il figlio disabile Stefano Saetta.
* Mauro Rostagno (26 settembre 1988), leader della comunità Saman per il recupero dei tossicodipendenti, dai microfoni di una televisione locale faceva i nomi di capi mafia e di politici corrotti. Venne assassinato a Valderice (TP).
* Antonino Agostino (5 agosto 1989), agente di polizia, e la moglie Ida Castelluccio, incinta di cinque mesi.
Anni ’90
* Giovanni Trecroci (7 febbraio 1990), vice-sindaco di Villa San Giovanni.
* Emanuele Piazza (16 marzo 1990), agente di polizia.
* Giuseppe Miano (18 marzo 1990), mafioso pentito.
* Gioitta Nicola (21 marzo 1990), gioielliere.
* Giovanni Bonsignore, (9 maggio 1990), funzionario della Regione Siciliana.
* Rosario Livatino (21 settembre 1990), giudice di Canicattì (AG).
* Nicolò Di Marco (21 febbraio 1991), geometra del comune di Misterbianco (CT).
* Sergio Compagnini (5 marzo 1991), imprenditore.
* Antonino Scopelliti (9 agosto 1991), giudice.
* Libero Grassi (29 agosto 1991), imprenditore attivo nella lotta contro le tangenti alle cosche e il racket.
* Tobia Andreozzi (30 agosto 1990), ragioniere.
* Paolo Arena (27 settembre 1991), segretario DC di Misterbianco (CT).
* Serafino Ogliastro (12 ottobre 1991), ex agente della polizia di Stato. Ucciso a Palermo da Salvatore Grigoli con il metodo della lupara bianca perché i mafiosi di Brancaccio sospettavano fosse a conoscenza degli autori dell’omicidio di un mafioso, Filippo Quartararo. Al processo, Grigoli si autoaccusava dell’omicidio indicando altri 7 complici.
* Salvo Lima (12 marzo 1992), uomo politico democristiano.
* Giuliano Guazzelli (14 aprile 1992), maresciallo dei carabinieri.
* Paolo Borsellino (21 aprile 1992), imprenditore ed omonimo del giudice Paolo Borsellino.
* Strage di Capaci (23 maggio 1992): Giovanni Falcone, magistrato; Francesca Morvillo, magistrato, moglie di Giovanni Falcone; Antonio Montinaro, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone; Rocco Dicillo, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone; Vito Schifani, agente di polizia facente parte della scorta di Giovanni Falcone. Il mafioso pentito Giovanni Brusca si autoaccusò di aver guidato il commando malavitoso che sistemò l’esplosivo in un tunnel scavato sotto un tratto dell’autostrada A29 all’altezza di Capaci e fu lui a premere il pulsante del radiocomando che causò l’esplosione, proprio nel momento in cui passavano le auto di scorta del giudice Falcone.
* Strage di via d’Amelio (19 luglio 1992): Paolo Borsellino, magistrato; Emanuela Loi, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Walter Cosina, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Vincenzo Li Muli, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Claudio Traina, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino; Agostino Catalano, agente di polizia facente parte della scorta di Paolo Borsellino. Dalle recenti indagini si è scoperto che i mandanti dell’attentato, messo in atto con un’autobomba parcheggiata sotto casa della madre del giudice Borsellino, vanno ricercati non solo all’interno di Cosa nostra ma anche negli ambienti della politica e dei servizi segreti deviati.
* Rita Atria (27 luglio 1992), figlia di un mafioso, muore suicida dopo la morte di Paolo Borsellino, con il quale aveva iniziato a collaborare.
* Giovanni Lizzio (27 luglio 1992), ispettore della squadra mobile.
* Ignazio Salvo (17 settembre 1992), esattore, condannato per associazione mafiosa.
* Paolo Ficalora (28 settembre 1992), proprietario di un villaggio turistico.
* Gaetano Giordano (10 dicembre 1992), commerciante.
* Giuseppe Borsellino (17 dicembre 1992), imprenditore, padre dell’imprenditore Paolo Borsellino ucciso otto mesi prima, quest’ultimo omonimo del giudice Paolo Borsellino.
* Beppe Alfano (8 gennaio 1993), giornalista.
* Strage di via dei Georgofili (27 maggio 1993): Caterina Nencioni, bambina di 50 giorni; Nadia Nencioni, bambina di 9 anni; Angela Fiume, custode dell’Accademia dei Georgofili, 36 anni; Fabrizio Nencioni, 39 anni; Dario Capolicchio, studente di architettura, 22 anni.
* Pino Puglisi (15 settembre 1993), sacerdote impegnato nel recupero dei giovani reclutati da Cosa Nostra a Brancaccio.
* Cosimo Fabio Mazzola (marzo 1994), ucciso perché ex fidanzato della moglie del mafioso Giuseppe Monticciolo, ora collaboratore di giustizia: la donna, figlia del capomafia Giuseppe Argento, accettò di non sposare Mazzola perché non appartenente al suo ambiente.
* Liliana Caruso (10 luglio 1994), moglie di Riccardo Messina, pentito.
* Agata Zucchero (10 luglio 1994), suocera di Riccardo Messina, pentito.
* Domenico Buscetta (6 marzo 1995), nipote del pentito Tommaso Buscetta.
* Carmela Minniti (1 settembre 1995), moglie di Benedetto Santapaola, detto Nitto, boss catanese.
* Serafino Famà (9 novembre 1995),avvocato penalista catanese, ucciso a pochi passi dal suo studio perché era un esempio di onestà intellettuale e professionale.
* Giuseppe Montalto (23 dicembre 1995), agente di custodia del carcere dell’Ucciardone.
* Giuseppe Di Matteo (11 gennaio 1996), figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo. Ucciso e disciolto in una vasca di acido nitrico.
* Antonio Barbera (7 settembre 1996), giovane di Biancavilla (CT), massacrato a diciotto anni con una decina di colpi di pistola in testa, in un agguato in “contrada Sgarro” (Catania). Gli omicidi non hanno ricevuto alcuna condanna dal processo, celebrato nell’aula bunker del carcere “Bicocca” di Catania; il processo è stato celebrato anche in Corte d’appello e in Cassazione, senza che la famiglia del ragazzo venisse informata.
* Antonino Polifroni (30 settembre 1996), imprenditore di Varapodio (RC), assassinato perché non aveva ceduto ai ricatti e alle estorsioni mafiose.
* Gaspare Stellino (12 settembre 1997), commerciante, morto suicida per non deporre contro i suoi estorsori.
* Domenico Geraci (8 ottobre 1998), sindacalista.
* Filippo Basile (5 luglio 1999), funzionario della Regione Siciliana.
* Vincenzo Vaccaro Notte[1] (3 dicembre 1999), imprenditore di Sant’Angelo Muxaro (AG), assassinato perché non accettava i condizionamenti mafiosi.
* Giueseppe Montalbano (18 novembre 1998) medico, Camporeale
(grazie a wikipedia. su http://it.wikipedia.org/wiki/Vittime_di_Cosa_Nostra è possibile consultare l’elenco ancora più completo. Qui abbiamo riportato gli ultimi 40 anni. Ricordiamo che fino a metà anni ’80 la mafia “non esisteva”).
E ora, dopo l’interruzione pubblicitaria, facìte nzocco vulìte.
Pace all’anima loro.
Resta il fatto che quei polpettoni, La piovra non era nemmeno il peggiore, non rendevano minimamente giustizia a quelle vittime e appioppavano gratuitamente un marchio di infamia a un popolo intero, non sempre, anzi vorrei dire raramente, colpevole di essere nato dove è nato.
Non dimentichiamoci che tutte o quasi le vittime di cui sopra appartengono al Popolo Siciliano, al pari – purtroppo – dei carnefici. Oltre al danno, la beffa?
Sono sicuro che Enia non è mafioso, ma proprio per questo è ingiusto che se va all’estero e dice che è italiano, anzi “siciliano” nello specifico, gli attribuiscano questa patente.
Dare la patente di mafioso a chi non lo è, è cosa odiosa, e patetico mi appare il detto “non siamo tutti uguali”, che suona di indiretta conferma sulla mafiosità genetica dei siciliani.
Uno, cento, mille documentari e reportage, anche qualche film fatto bene, ma la polpetta avvelenata del “genere letterario”, in cui con 4 luoghi comuni ci sono imprese che fanno piccioli con il nostro sedere, onestamente…
A denti stretti devo dire che B. questa volta ha ragione.
spesso passo sotto la lapide di Pio la Torre, e vedo tra le macchine posteggiate in divieto di sosta la targa abbandonata con una bandiera rossa stracciata, color sangue, e mi fermo a pensare a quanto noi siciliani siamo superficiali e se io morirei nella speranza di cambiare qualcosa, sapendo che ogni morte è una goccia nel mare di indifferenza e 100 gocce non fanno una tempesta..el’acqua è tordida..molto torbida soprattutto oggi..
rispetto l’elenco qui riportato, ogni negatività di giudizio risulta essere fin troppo clemente.
E banalizzare persone ammazzate è proprio da… vabè, continuate voi.
@massimo: mi sa che non hai centrato per nulla il cuore del problema, ma tant’è
eccome se lo hai centrato!
complimenti
Pippo
Berlusconi sa meglio di me e te cosa è il marketing, sa benissimo che i materassi che vende mastrota non sono i migliori del mondo, ma se tu dici attenzione perchè dentro ci mettiamo lana di pecore morte di freddo o di malattia, tu non lo compri.
ma La Mafia e la Sicilia non sono materassi e non sono pentole scusami ma Berlusconi a torto questa volta, specialmente lui che all’estero sanno tutti essere un pluri indagato e ci ridono dietro, guarda che prima che mafioso mi dicono Berlusconi italia e ridono..
siamo seri!!
bravo davide!
secco e conciso, parlano le storie e la memoria di tutti questo morti ammazzati.
Vado per logica: se la nostra è la sesta, come mai chiamano le prime cinque con il nome della nostra? E’ il più orecchiabile? 🙂
Ma scusate… Mediaset qualche anno fa non ha prodotto “Il capo dei capi” con conseguente ondata di bimbi deficienti desiderosi di emulazione?
Dico… appena finito di leggere, istantaneamente ho pensato la cosa. Un qualche giornalista che glielo abbia fatto notare?
Ah già… non abbiamo giornalisti in italia… che scemo… come ho fatto a non pensarci…
@Davide, bella risposta cmq
beh gli uomini d’onore come lui preferiscono l’omertà…
Sono d’accordo con chi dice che Massimo non ha centrato il problema. E poi proprio Berlusconi viene a dirci queste cose, come se non fosse lui in questo momento a dare un’immagine dell’Italia veramente scadente…
una piccola nota: nella mia ignoranza credo che Salvo Lima, sebbene ucciso dalla mafia, compaia un po’ impropriamente in questa lista piena di gente che ha sacrificato la vita in nome della lotta alla mafia. Magari mi sbaglio, d’altra parte, in virtù della mia già citata ignoranza, non conosco le storie di molti altri dei nomi inseriti nel post.
La mafia non esiste ?? ma per carità siamo un po’ onesti…nel XXI ci mettiamo una fascia sugli occhi??? b. secondome non dovrebbe parlare di queste cose (manco di altre!), visto che lui è superindagato…
Prima dicevano che la mafia non esiste, poi che le inchieste sulla mafia infangavano intere regioni e i migliori rappresentanti politici, poi che un politico incontra tanta gente e non può sapere se uno è mafioso, ora che la Piovra e Gomorra rovinano l’immagine dell’Italia.
Per molti politici è sempre meglio convivere con la mafia.
Ma l’elenco del post dimostra che convivendo con la mafia si MUORE.
PISCIARE ABBONDANTEMENTE FUORI DALLA DECENZA
mai titolo di un post fu più azzeccato ma …ma
anche l’indignazione ha un suo tempo…. e davanti alla COMPLICITA’ di un intero POPOLO..alzo le mani!
pequod
Pequod, l’indignazione è un sentimento, un’emozione, una fiammata destinata a non durare, salvo l’impiego di enormi energie: bisogna costruire razionalmente e consapevolmente un modello di vita, di impresa e quindi di società che renda quella attuale obsoleta.
donato
sò che da tempo hai messo e continui a mettere la TUA energia per provare a costruire e te ne rendo merito.
Per conto mio….mi resta solo INDIGNAZIONE.
c’è chi nasce formica e chi leopardo.. per le grandi IMPRESE occorrono entrambi ..forse adesso è il tempo delle formiche..
Il maggior debito per la fama della Sicilia nel mondo lo vanta Francis Ford Coppola, che con la serie The Godfather ha eternamente associato Palermo alla mafia. Lavoro da anni con staff internazionale e sono passato attraverso più di una dozzina di paesi. Persino nei più disastrati, corrotti e violenti in Asia, Africa e Medio Oriente, dove il potere è gestito da organizzazioni al confronto delle quali la mafia è un’opera Pia, basta menzionare Palermo per sentirsi rispondere “Ah mafia, dangerous place”. Questo è quello di cui Berlusconi parla e dell’impatto che ha su turismo e investimenti, anche se la Piovra è popolare più nell’est europeo e repubbliche ex USSR, che in 160 paesi. E’ l’impatto che questo stereotipo ha su turismo e investimenti quello di cui Berlusconi parla, i morti ammzzati non sono mai stati citati. Tante persone avrebbero bisogno di viaggiare di più e leggere meno Repubblica.
io me ne sbatto di repubblica e del turismo e degli investmenti…SCUSA IL TONO.
penso solo a quell’interminabile elenco che NON HA SMOSSO DI UNA VIRGOLA l’agire di una classe dirigente e di un popolo che solo una parola può definirlo:COMPLICE!
Come si può essere così ciechi da pensare che una saga di film o un libro da soli possano determinare in maniera così radicata la reputazione di una città, una regione ed un’intera nazione, se i fatti narrati nel film o nel libro considerato non fossero concretamente, fortemente e continuativamente supportati da fatti reali, frutto di culture, mentalità ed operato degli abitanti di quei luoghi?? Ale anche io viaggio e lavoro anche all’estero da una vita, ma tu ti vuoi tappare gli occhi se vuoi spiegare la fama della sicilia nel mondo con la scusa del Padrino!!
Come sempre, per certuni la colpa è dell’effetto non della causa: per costoro, danneggia l’economia di un territorio chi parla dei comportamenti criminali, non chi li mette in pratica.
COMMENTI ?
” A MEGHIU PARUOLA E’ CHIDDA CA’ U’NSIRICI ”
Don Silvio pisciò fuora rù rinali
bravo Davide. bravo. non servono risposte con ragionamenti ed osservazioni. è sufficiente questa lista.
Ale ha centrato il problema. Il “capo dei capi” mi fa schifo. E non serve a combattere la mafia bens’ ad alimentarne il mito dell’invincibilità.
La mafia c’è, chi dice che non c’è o che non se ne deve parlare. Ma perché mettete in bocca agli altri ciò che non hanno detto? Ma le “mafie” del mondo non sono mediamente meno pericolose o infiltrate nello stato di quella siciliana. Eppure quando se ne parla (delle altre) è un problema settoriale, mentre per la Sicilia diventa un fatto identitario. Questo – ripeto nel nome degli eroi della lotta alla mafia che sono quasi tutti siciliani – lo contesto energicamente e lo ripudio.
Se un film fa danno economico, fa danno economico e basta. Se sensibilizza, allora va bene. Avete visto kate’s runner? Parla del dramma dell’Afghanistan dei Talebani, ma con intelligenza, con rispetto, con competenza.
Altrove, dal Padrino ad oggi, con poche eccezione si è generato una specie di “western” che non aggiunge nulla alla coscienza collettiva se non un sottile mito deteriore, e con la differenza che il western non infanga il Far West americano.
Poi c’è a chi piace crogiolarsi nell’autolesionismo. Parliamo dei comportamenti criminali, caro Didonna, parliamone tantissimo, ma questi filmini sono solo …. cacca … e non dico altro.
Berlusconi ha ragione a lamentarsi, poche ore fa sono stati chiesti 11 anni di carcere per il senatore Dell’Utri (PDL)è c’è ù scantu che il p.m si sia basato su degli indizi visti al cinema.
(c’è i muoriri)
“ma questi filmini sono solo …. cacca … e non dico altro”. Se la frase è riferita a “Il Padrino” (1 e 2), l’oscar della c.a.z.z.a.t.a non te la leva nessuno. Se era riferito alle fiction, il termine filmino è improprio, essendo esse, per l’appunto, fiction. “Il Padrino” è un capolavoro. Se poi le persone lo prendono per un documentario, beh, voelte darne colpa a Coppola o a Marlon Brando?
Diti. Luna. Stolti. Cose così, va
Tutto quello che volete, a me personalmente il Padrino neanche piace moltissimo proprio per la mitizzazione del personaggio (rabbrividisco quando vedo Don Corleone sulle t-shirts, anche se poi in giro per il mondo di fatto ha lo stesso valore che noi daremmo ad una maglietta di Guerre Stellari). Però una cosa è parlare di quanto un film valga o quale sia il messaggio che manda, un’altra è che il capo del governo (mica l’ultimo dei pincopallini) abbia il coraggio di dire una cosa del genere parlando di mafia. Soprattutto considerato che il personaggio in questione (Silvio B.) non mi sembra si sia mai distinto per aver pronunciato parole dure contro il fenomeno mafioso (ricordiamo anche l’eroe stalliere se vogliamo). Quindi mettiamo ogni cosa nel suo contesto: che Berlusconi sia sospettato di tante cose, che di altre non sia stato in grado di dimostrare la propria estraneità, che non sia un paladino della giustizia e che IN PIU’ si permetta di dire tali corbellerie (il termine che ho in mente è un altro), io non non lo sopporto stando in silenzio. E Repubblica non c’entra niente, né i film. Amen.
Berlusconi che critica le fiction di mafia?propio lui che ci mangia sopra come un po….?Tra un pò ci sarà la nuova serie di squadra antimafia tra l’altro!Ma chi fa ni pigghia pu’culu’?
Bravo Davide. In un paese normale, un presidente del consiglio normale dovrebbe essere orgoglioso di avere fra i suoi cittadini persone come Roberto Saviano.
http://www.repubblica.it/politica/2010/04/16/news/lettera_saviano-3406097/
Questo è uno di quei post che meriterebbe un trattamento particolare… semplicemente una “deregulation” alle regole della policy sui commenti… e permettere a chiunque “di esprimere il proprio pensiero utilizzando tutta la veemenza, i cattivi toni, parolacce, accuse. In tal modo si potrebbe superare il proprio “legittimo impedimento” e riuscire ad esprimere ciò che suscita la lettura di un simile commento a chi ha vissuto la propria adolescenza insieme ai “Vespri Siciliani” che presidiavano il territorio, a chi si è svegliato la mattina leggendo “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”, prende l’aereo nell’aeroporto denominato alla memoria di 2 eroi trucidati alla mafia costruito su territorio con alti interessi mafiosi.
LA cosa tragica è che in parte ha pure ragione lui!!!!
Tanto per loro opportuna conoscenza (come scrive il portiere dello stabile in cui ho l’ufficio….) cito a caso…
– Blindati 2003 rete 4 miniserie
– Il capo dei capi 3007 serie Canale 5
– L’onore e il rispetto I serie 2006 II serie 2009 Canale 5
– Paolo Borsellino 2004 Canale 5 emanata in replica nel 2004 su Rete 4
– Romanbzo Criminale Settembre 2009 Italia 1
– Squadra Antimafia – Palemo Oggi serie 2009 Canale 5
– Ultimo 1998 Canale 5
Colonna sonora del commento… ” ma il cielo è sempre più Blu” di Rino Gaetano
A me sembra lapalissiano che questi film abbiano come unico effetto fare alla Sicilia, e all’Italia intera, una pubblicità negativa di cui non ha bisogno. A meno che non si sostenga che la magistratura abbia bisogno di film e libri per concludere un’indagine.
Cause ed effetti sono chiari per chiunque veda più lontano del suo quartiere. Uno straniero medio (diciamo un inglese, un russo o un americano) informato anche peggio dell’italiano medio, dopo aver visto uno di quei capolavori non farà distinzioni tra Milano e Napoli. Crederà che appena messo piede in Italia, un minorenne in motorino armato di kalashnikov gli sparerà addosso nel tentativo di eliminare un boss della malavita o che la Sicilia sia abitata solo da mafiosi con la coppola e la lupara in spalla che si dedicano alle stesse attività.
Un post pubblicato qui su Rosalio un paio di giorni fa, scritto da un emigrato a Londra, ne è ulteriore prova.
Non ho nemmeno capito quali siano i contenuti innovativi del libro di Saviano e del film che ne è seguito. Tutto mi sembra sia già stato, più e più volte e da anni, doumentato e denunciato da trasmissioni di approfondimento (Report tra le altre) e periodici (Espresso, Panorama, etc) senza contare i quotidiani.
” Gomorra e il resto…”. Ci metterei anche “Il divo”, da contrappore ad esempio al “capolavoro” di Tornatore, “Baaria”, esaltato dallo stesso Berlusconi e dal suo fido Bondi. Nel 2008 a Cannes l’Italia era Garrone e Sorrentino, solo un anno dopo a Venezia 2009 ci si è ritrovati con Tornatore ( e Placido ). Non ne faccio solo una questione di nomi e di stile. Forse è anche una questione di sfortuna. Un destino dispettoso che ci ha dato solo due anni fa l’illusione della realtà ritrovata per poi fregarci l’anno dopo con la realtà imbalsamata. Dal futuro possibile al passato remoto. Dal cinema che racconta il mondo mettendo in gioco le proprie possibilità ( “Gomorra” e “Il Divo”, appunto) al cinema che riduce tutto ad un museo ( “Baaria” ed “Il grande sogno”), una cosa defunta ( i sussulti emotivi sembrano i movimenti automatici che precedono il rigor mortis), un repertorio a cui attingere per alimentare il bel gesto cinematografico, il bel personaggio, i bei sentimenti e ideali. La memoria è pacificata – suggellata magari da un dolly a caso – e tutti vissero e vivranno felici e contenti.
[…] Qui Davide Enia dà qualche suggerimento al premier anti-fiction. 0 persone gradiscono questo post.Mi piace […]
continuo a ripetere: confondere la REALTA’ (la MAfia che ammazza e strozzineggia e intimidisce) con un film (un film, perdio!, un’opera di finzione!, non un documentario ma un film!) è una operazione che denota oltre che una patologica capacità di analisi, una infantile analisi sui fatti. Sono allibito. Le lapidi sono persone in carne ed ossa massacrate. La celluloide è satura si salsa di pomodoro. La dignità di alcuni, invece, non è reperibile
Forse tuttto il mondo pensa che in inghilterra vivano gli hobbit? Sicuramente il Signore degli anelli è stato più visto della Piovra e più letto di Gomorra!
Ho scritto forse qualcosa che non andava nel mio post? non c’è più.
@MAria Eugenia: esattamente. E in Irlanda ad ogni angolo c’è un folletto che litiga o parlotta con un militante dell’IRA. 🙂
@Ale: e tu quali distinzioni faresti fra Milano e Napoli?
Nel libro di Saviano PURTROPPO non c’è niente di nuovo: però grazie a come lo ha scritto ora queste non-novità sono arrivate a più persone.
Come Saviano dice nella sua risposta a Berlusconi (lettera pubblicata stamattina sulla Repubblica): dobbiamo dimostrare che siamo il paese di Falcone e di Don Peppe Diana.
Io è quella l’Italia che vedo, che mi rappresenta. Non quella del Padrino.
E più se ne parla, più si rafforzano le differenze.
Alessia violava la policy dei commenti ed è stato rimosso. Ti invito a utilizzare l’e-mail per eventuali richieste di chiarimenti. Grazie.
sono venuto in Italia quando avevo 18 anni nel 1995. prima di venire in Italia avevo visto come film italiano la piovra. è vero che con la piovra io ho conosciuto la crudeltà della mafia però ho anche (intra) visto bellissimi paesaggi, un bellissimo mare (da me non c’era) tanti bei monumenti e anche molte belle ragazze. venendo in Italia ho avuto la conferma della crudeltà della mafia, di certi stupendi paesaggi, il mare meraviglioso le donne insomma :). Tutta questa premessa per dire che, sono d’accordo con Berlusconi che la Piovra e adesso anche Gomorra fanno conoscere la mafia Italiana e uno spaccato d’Italia all’estero (il resto della letteratura prodotta in elenco da Enea forse non scavalca il confine Italiano), il problema è che con tutti i soldi spesi per il cinema Italiano non si è stati in grado di produrre qualcosa che può fare conoscere altri volti d’Italia all’estero.
Penso che l’unica alternativa che abbiamo è quella di insegnare ai nostri figli ad essere uomini e donne, ricordare a quel signore i nostri morti, i morti dell’Italia, serve a ben poco. Forse l’unica risposta che possiamo dare è il nostro esempio di vita quotidiana onesta e non complice, sopratutto nelle piccole cose, quali ad esempio non comprare quel gioco per la PS “Il padrino” che è in mano anche a dei bambini! Sembrerà banale alla fine è solo un gioco ma io che ho un bimbo al quale non ho comprato questo gioco devo insegnare ogni giorno a combattere contro l’esterno, devo ogni giorno spiegare cosa è mafia al di la delle morti. I comportamenti, gli esempi, l’istruzione (sopratutto questa) forse ci aiuteranno a crescere sempre più Impastato, Puglisi, Falcone, Boesellino, Atria ecc.ecc…….
a crescere Uomini e Donne migliori di quanto non lo siamo stati noi.
sono davvero perplessa e comicio a pensare che questo popolo non abbia più speranza.
la maggior parte dei commenti fanno dotte dissertazioni sui vari prodotti tv, che comunque, belli o (spesso) brutti che siano, sono stati prodotti dopo che l’ultimo dei mafiosi ha smesso di dire che la mafia non esiste.
poi (e soprattutto prima) molti giornalisti ne hanno scritto, hanno cominciato a fare antimafia, molti sono morti per amore della libertà – penso a pippo fava e alle battaglie di peppinoimpastato – e ora qualcuno ci viene a dire che questa è cattiva pubblicità. l’assurdo è che qualcuno – un tale saviano – che non fa una buona pubblicità all’italia con tutte le “baggianate” che scrive, lo abbia fatto fino ad oggi proprio con mondadori.
quindi abbiamo un presidente del consiglio che incassa con le baggianate di saviano che è pubblicato da mondadori – cosa sua – checon unamano incassa e on l’altra lapida.
rimane da chidersi come mai saviano abbia pubblicato con mondadori.
la risposta di saviano:
http://www.repubblica.it/politica/2010/04/17/news/lettera_saviano-3407443/
mi scuso per gli errori di battitura.
trovo che sia SCONCERTANTE che si posso solo pensare che “Il Padrino” dia una immagine che non giova all’isola quando QUI, nelle nostre strade, la MUNNIZZA è unnegghiè. Ma i turisti che vengono e sono venuti in questi anni disasostri di Cammarata e Munnizza, ma secondo voi, si chiedono del Padrino o si interrogano sullo schifo in cui versa la città?
Specchi. Unghia. Arrampicate. Ecco
Vi siete dimenticati di Giulio Cesare….ucciso da una congiura di palazzo dal figlio e da suoi scagnozzi….ad occhio e croce omicidio premeditato in concorso…non si esclude un coinvolgimento dei servizi….
Siete i soliti strumentalizzatori e mistificatori….Come se Berlussconi avesse detto che la mafia non esiste…ha detto solo che è la più nota ed ha spiegato il perchè secondo lui….questi vostri metodi ci faranno vincere sempre di più e sempre meglio tutte le competizioni elettorali.
Buona domenica…
@ Michele P.
” Vincere sempre più e sempre meglio ”
Mi dà lo spunto per continuare a parlare di cinema. ” Vincere” di Marco Bellocchio ( fotografia di Daniele Ciprì ). Era nella cinquina per rappresentare l’Italia agli “Oscar”, insieme a “Baaria”. Fu preferito quest’ultimo, nonostante la critica più qualificata l’avesse, giustamente secondo me, fracassato. C’è più cinema in 5 minuti di “Vincere” che nell’intera durata di “Baaria”. E’ una riflessione sulle radici profonde del fascismo e sul rapporto tra immagini e fascismi ma anche un amaro rendiconto dello statuto delle immagini oggi, della difficoltà di trovare le immagini “giuste”. Accenno solo al finale, quando Bellocchio decide di non chiudere con il vero finale ( peraltro momento altissimo di cinema ) ma va avanti con immagini di repertorio, tra cui la testa bronzea di Mussolini schiacciata in una pressa ( immagini come simulacri ). Si capisce che potrebbe continuare ancora, in un montaggio ormai labirintico, con il furore e la passione di chi sente quelle immagini come qualcosa di decisivo, che continua a pesare e a scavare, e insieme con l’urgenza di chi crede ancora nel cinema, quasi a dispetto della sua storia, come mezzo di critica e di ribellione.
versione finale .
Facciamo qualche riflessione?
(solo 10 punti,ma potrebbero essere 100)
.
1.La mafia non e’ nata con S.Berlusconi.
2.CERTO NON E’ FACILE FARE POLITICA
IN UN PAESE A GRANDE DIFFUSIONE DI QUESTO FENOMENO.
3.Moltissimi di questi morti ammazzati,sono caduti
nella lotta alla Corruzione.
In tempi in cui non c’era il finanziamento pubblico ai partiti.
4.Nei mandanti degli omicidi C’E’ SOLO MAFIA?
5.faccio parte del popolo,ma non mi ritengo essere
COMPLICE di chicchessia.
6.Non so a cosa possa servire oggi una mera elencazione di “caduti”.
Da almeno 10 anni le strategie sono mutate.
7.Riterrei piu’ utile cercare di approfondire
le nuove strategie della criminalita’ e
fare delle PROPOSTE per combatterle
sul piano della concretezza.
8.Se la Mondadori si fosse rifiutata di pubblicare il libro di Saviano,apriti cielo?
9.Non possiamo vantare alcun Know-How dell’Antimafia,dal momento che nelle stesse commissioni antimafia sono emersi membri che sono
finiti per essere indagati per corruzione.
NON SIAMO CREDIBILI.
10.Rivedo sempre con piacere i 3 film sul Padrino.
Gran parte dei fatti raccontati nei vari Padrino
si svolge in Usa.
Ci sono forti caratterizzazioni.Ma la sorte dei
protagonisti non porta punti a favore dei
mafiosi.Il finale e’ sempre amaro,molto amaro.
@michele P. ” Vincere sempre più e sempre meglio ”: certo, per poi lasciarci affogare nella munnìzza… ma, dico, un pò di pudore, un pò di amor proprio non ce l’avete? Siete davvero così assetati di potere e basta?
E poi: davvero pensi che la mafia sia famosa per la piovra? E l’immagine dell’italia all’estero con un premier che va a mxxxxtte cos’è? Un benefit?
Talè, se palermo è così mal ridotta è proprio per persone come te, pronte a negare l’evidenza in nome del mantenimento del potere.
e quella di un Governatore di Regione che va a Trans?
si è dimesso, giorgio. DIMESSO.
Mentre palermo annega nella munnìzza e quello sempre al suo posto, in barca.
Continuate così, giustificate, giustificate tutto.
La meglio cosa, l’ha scritta un sito di satira, che, in quanto tale a volte DEVE fare male:
Berlusconi: “La mafia è famosa solo grazie a La piovra e Gomorra”. Falcone era uno stuntman.
Non serve dire altro.
Inutile parlare coi negazionisti.
Buona munnìzza, visto che vi va così bene.
Ve la meritate questa palermo. Ve la meritate tutta. Peccato per quei palermitani che invece non ci stanno per niente… il feto annagghia a tutti… questa è la vera democrazia
non si tratta di giustificare.Si tratta du rappresentare la realta’ che’ e’ molto piu’
complessa di quanto non appare.
vetri. Unghia. Arrampicate.
Onestà intelletuale: non pervenuta.
La mafia italiana è la sesta nel mondo.
Invece di stare a parlare male di Berlusconi dovremmo cercare di capire come fare per risalire in classifica. Servono più morti? Maggior volume di affari? Maggior numero di affiliati? Miglior penetrazione nelle istituzioni?
Insomma, non è possibile che non riusciamo ad essere fra i primi tre nemmeno in un settore che abbiamo inventato noi!!!
Il punto e’ che la mafia c’era prima,c’e’ stata e continuera’(suppongo) ad esserci anche dopo Berlusconi.
Vogliamo approfondire un tema che sta a cuore a tutti?
La Munnizza?
Io stesso ho tentato di aprire qualche dibattito su altri post,con commenti e foto,e vi siete dileguati,o quasi.
Berlusconi a Napoli e’ intervenuto e mi pare che si e’ quasi nella normalita’,perche’ rimane la bonifica di certi territori che richiedera’ decenni,se mai iniziera’.
Ma a Napoli governavano le sx!
Quindi il problema non e’ solo politico.
Da circa un anno trovo apprezzabile l’iniziativa
del GdS e del Camper che va in giro.
Ieri ha parlato di 44 discariche.Verosimilmente
saranno almeno il doppio.Ma il problema non sono solo le discariche,c’e’ anche quello di tenere il territorio in una immagine decente.Su questo vi riproporro’ una foto,una per tutte le migliaia di situazioni presenti nelle periferie palermitane e la cui origine si perde nella notte dei tempi.
Vogliamo approfondire i motivi,tutti,del degrado di Palermo?
Vogliamo fare qualche proposta concreta?
Dunque,vogliamo analizzare,e commentare,questa foto?
E’ giusto che Palermo,a 2 passi da Mondello,
offra questo spettacolo?
.
http://www.flickr.com/photos/48441769@N06/4522413241/
vuoi parlare di munnizza?
beh!due giorni fa mi sono recato ad un convegno alla camera di commercio dal titolo :RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI:PERCHè,QUANDO,COME.
Erano presenti autorità e tecnici(tanti) erano ben 4 anni che non partecipavo o seguivo più nulla sull’argomento (dopo essermene occupato per 6 anni dal 2000 al 2006)
vuoi un breve commento? Niente di nuovo!
chi non aveva nulla da dire ha fatto passerella e parlato quanto ha voluto e chi invece aveva tanto da dire è stato affrettato nell’intervento (non c’er tempo..).in poche parole è tutto come lo avevo lasciato,NON C’E’ MINIMAMENTE UNA CULTURA DEL CAMBIAMENTO.
Si parla ,si parla ma poi NON hanno idea di cosa davvero si dovrebbe fare.
citano e si riempono la bocca di un aumento % dal 4 al 79% di R.d. con un campione in città di appena 15.000 abitanti cioè nulla.
Per non parlare dell’Ass.all’ambiente del comune di Palermo che cita più volte come zona dove si è iniziato il PORTA A PORTA il quartiere Libertà quanto tutti sapevano che la zona era un altra..e potrei continuare ma..il post parla di TUTT’ALTRO …..
@ Michele P. :”Come se Berlussconi avesse detto che la mafia non esiste…ha detto solo che è la più nota ed ha spiegato il perchè secondo lui”. Appunto. Un primo ministro che ritiene che la mafia sia famosa perchè se ne è parlato in film e libri mi sembra quantomeno, diciamo, poco preparato sull’argomento?
pequod
il post parla di un tema,la MAFIA,dentro cui il
business della Munnizza c’e’ dentro fino al collo,
se anche il Governatore di Sicilia ne ha fatto denuncia e lo stesso Gomorra ne descrive con dovizia tanti particolari.Anche molti commentatori qui hanno lamentato di esserne sommersi.
Alla fin fine la Munnizza c’e’ e credo che la cosa sia piu’ rilevante di una esternazione del Premier.
Nell’ultimo “decennio” quasi tutti ormai concordano che si e’ intensificata la lotta alla mafia e si sono raggiunti importanti risultati sia per l’attivita’ della Magistratura sia per l’impegno del Ministero degli Interni.
Capisco che molti vorrebbero
“rimuovere questo Premier”,
ma non sarebbe piu’ proficuo capire come
“rimuovere le discariche” che si rigenerano continuamente in Citta’?
O come evitare che si generino?
Da quello che dici sulla riunione alla CCIA possiamo dedurre che abbiamo una Classe Dirigente
“inadeguata” a gestire i problemi,che sono tanti e
rischiano di diventare troppi,
“per non dire di peggio”.
Puo’ darsi che un primo passo da farsi sia un “VERO RICAMBIO”
almeno di “una parte della dirigenza”
nella P.A. locale.
In una azienda privata questo sarebbe gia’ accaduto.
E’ su queste cose a mio avviso cui bisogna volgere
l’attenzione,richiedendo pero’ anche la
COLLABORAZIONE DELLA CITTADINANZA ed il
CONTROLLO SUGLI OPERATORI ECOLOGICI.
.
Se necessario,ripartiamo con un post specifico,
di una sola parola,MUNNIZZA.
pequod, il titolo Munnizza, anche se di una sola parola, è ancora troppo ampio!
qui tocca andare al cuore dei problemi, e cominciare a fare un po’ di nomi e cognomi, altrimenti è sempre e ancora lagusìa.
naturalmante non parlo a te, che di nomi e cognomi state provando a farne, parlo con il popolo del: tanto il pesce fete dalla testa (quindi in confronto io profumo e continuo a lamentarmi)!
il popolo e’ fatto di siciliani onesti e
siciliani collusi.
Quindi fare attenzione a quello che si scrive.Inutile fare di tutto un fascio e rilasciare commenti a ruota libera.
Attribuire intenzioni molto improbabili a terzi
per poi farne un processo,e’ esercizio sterile.
Altro elemento secondo me degno di nota e’ l’assuefazione al degrado.
Si accetta il degrado,e si fa ben poco per evitarlo,e sto parlando della cittadinanza.
La foto che ho mostrato e’ in un’area abitata,ma nessuno piu’ ci fa caso di vivere accanto ad una discarica.
Nella foto del lapino,l’uomo del lapino stava a rovistare dentro il cassonetto con la testa dentro,
fino a meta’ cassonetto,incurante di ogni possibile rischio alla sua stessa salute.
Il giorno che finisce in ospedale,il costo per la comunita’ superera’ ogni onere di un eventuale sussidio.
forse questo è il più bel biglietto da visita da offrire al mondo intero, e magari aggiungere al pacchetto vacanza l’esperienza formativa del subire uno scippo:
http://www.livesicilia.it/2010/04/18/offre-un-passaggio-a-tre-giovanima-viene-ferito-e-derubato/
ma povero il Cavaliere!botta di sale a questi siciliani, per colpa loro il mondo intero e bla bla bla… lo facciamo sfigurare, vergnamoci!
se il pubblico ha ” costretto” la produzione di 8 Piovre è segno che ha gradito. Cosa avrà gradito? questo è il punto… certo se il fratello di Giovanni Spampinato si decide a scrivere un libro alla memoria col suo tempo… certo se dobbiamo aspettare una rapsodica e veloce citazione di quella decina di sindalisti in Baaria… n’avemu tempu… “Perchè mi chiamo Giovanni”come mai non è obbligatorio in tutte le scuole medie italiane???