Ordine dei giornalisti, le ragioni di una candidatura
I giornalisti siciliani sono chiamati alle urne per il rinnovo del Consiglio regionale e l’elezione dei revisori dei conti e dei consiglieri nazionali. Si vota domenica 23 maggio dalle 9:30 alle 17:30.
Ho deciso di candidarmi per rappresentare tutti quei colleghi che come me credono ancora in un mestiere che risulta più vicino al potere che all’informazione, più inzuppato con le istituzioni che con il comune cittadino, più attendo ad alzare il ditino contro i suoi componenti, piuttosto che a difenderli da chi li attacca, forte con i deboli e debole con i forti.
Viviamo o vorremmo vivere di giornalismo, ma ci troviamo costretti a lavorare in una terra di nessuno, dove le regole non ci sono o se ci sono non vengono rispettate. Le difficoltà del sistema dell’informazione oggi rendono fortemente incerto il futuro di tutti i giornalisti, ma in particolare dei giovani. Ognuno di noi ha vissuto in prima persona o è venuto a conoscenza di realtà paradossali ai limiti dell’incredibile.
Siamo vittime delle riduzione dei compensi che i gruppi editoriali decidono d’ufficio o peggio obbligati a percepire compensi ridicoli che raramente superano i 3 euro ad articolo. Quella che stiamo vivendo non è solo l’era del precariato, ma del precariato sottopagato.
E come se non bastasse, subiamo la concorrenza sleale di stagisti, aspiranti giornalisti o peggio finti giornalisti, e di non professionisti che scrivono a costo zero. In un contesto del genere, che interesse potrebbe avere un editore ad assumere un giornalista quando ha a sua disposizione manovalanza gratuita? Ricordo che l’esercizio abusivo della professione è reato. Quanti finti medici sono finiti in galera? E quanti sedicenti giornalisti hanno avuto lo stesso trattamento?
Servono più controlli e una tutela attiva da parte dell’Ordine nei confronti dei giornalisti e non degli editori, che non hanno alcun bisogno di tutela da parte dei nostri vertici. Fondamentale è il rispetto delle regole, di quelle regole che ci permetterebbero di vivere in un contesto più sano. Serve un maggiore controllo all’accesso alla professione (non è più accettabile che all’interno del nostro Ordine viga la regola che “un tesserino non si nega a nessuno”). È da tale controllo che si determina anche la qualità dell’informazione prodotta e la credibilità stessa della nostra categoria. Maggiore qualità si traduce anche nel rispetto delle regole deontologiche, possibile solo se effettivamente conosciute.
Lottiamo per il riconoscimento della nostra dignità di lavoratori, per la tutela dei nostri diritti, di un sistema di previdenza, e di intese collettive per consentirci di lavorare nelle migliori condizioni e di aumentare così il livello dell’informazione.
Chiediamo e proponiamo:
- di ridare dignità al valore e al senso della professione;
- che i compensi siano paragonabili a quelli previsti dal nostro contratto. Non è alzando le braccia e dicendo “tanto non li rispetta nessuno” che possiamo sperare in un cambiamento;
- che gli uffici stampa siano tenuti da giornalisti;
- che gli enti pubblici abbiano un ufficio stampa regolato tramite concorsi;
- che i deputati regionali e nazionali della nostra regione, e i partiti della nostra regione, e i sindacati della nostra regione, diano l’esempio e assumano come loro portavoce/addetti stampa dei giornalisti regolarmente contrattualizzati come tali;
- l’effettiva registrazione delle testate, per garantire soprattutto a chi legge di distinguere i contenuti giornalistici da quelli che non sono tali;
- maggiori controlli all’interno delle redazioni per verificare quanti colleghi lavorano con regolare contratto e quanti in nero; e quanti di questi sono realmente giornalisti;
- che gli abusivi che denunciano le redazioni dei giornali che li impiegano abusivamente come professionisti siano tutelati legalmente dall’Ordine nel riconoscimento dei loro diritti;
- la creazione di una mailing list che metta in contatto i giornalisti e che li tenga aggiornati sulle varie iniziative; e contestualmente una mail dedicata, un filo diretto tra il giornalista e l’Ordine, per dare risposte in maniera veloce e senza inutili perdite di tempo;
- una chiara elencazione dei servizi aperti ai giornalisti (sconti in libreria, viaggi, convenzioni con banche e cinema, etc.)
Per risorgere da questa crisi dell’informazione, forse è il caso di rimboccarci tutti le maniche per mettere finalmente “Ordine”.
N.d.R. (nota di Rosalio): siamo aperti alla pubblicazione di post di ulteriori candidati che invitiamo a contattarci per e-mail.
E’ donna, è brava, è intelligente. La voterò. Alessia Cannizzaro rappresenta un po “l’altra candidatura”. In un ordine dei Giornalisti che esalta la gente sopra gli “anta”, finalmente una candidatura under 35 dinamica e moderna, capace di riportare i giovani giornalisti vicine a quelle istituzioni dai capelli troppo canuti per essere capiti.
Alessia rappresenta una potenzialità di cambiamento reale all’interno di un Ordine pieno di pocrisie nei rapporti interni ed esterni- Dove limmagine conta più deò contenuto, dove il moralizmo conta più della realtà, dove il fini ha giustificato troppe volte i mezzi, soprattutto se sviluppato in modo personalistico.
Alessia conosce i problemi dei giovani e dei precari. Sa cosa vuol dire lavorare in una redazione, conosce la differenza tra un giornalista vero e uno che si spaccia per tale.
Noi Professionisti, votiamola in massa, votiamola tutti
Mi sa di difesa della casta tra l’altro in un blog. Timoroso del cambiamento in corso dell’informazione e del predominare di internet. Forse ci vorrebbe più coscienza di quanto sta succendendo in senso positivo che pensare che bisogna adeguarsi ad un sistema che non può esistere più, chiedendo uno status quo antea. D’accordo il rispetto di una professione (anche se certe cose succedono solo in Italia), dell’Ordine e via discorrendo. Ma attenzione a non fare i vecchi. Perché il mercato della comunicazione ha ormai regole nuove che le attuali normative non possono più non considerare. O si bavaglia e si punisce, o ci si conforma. In bocca al lupo, comunque, ad Alessia e al suo desiderio di difendere il precariato dei giornalisti (di certo prodotto dagli editori e non dalle nuove concorrenze).
votantoniovotantoniovotantoniovotantoniovotantoniovotantoniovotantoniovotantoniovotantonio ITALIANI!
@Roberto C. Esatto. Ho scritto: “Siamo vittime delle riduzione dei compensi che i gruppi editoriali decidono d’ufficio o peggio obbligati a percepire compensi ridicoli che raramente superano i 3 euro ad articolo. Quella che stiamo vivendo non è solo l’era del precariato, ma del precariato sottopagato”. Noi siamo vittime di un sistema che è stato creato dagli editori, purtroppo sotto la tacita compiacenza dei vertici dell’Ordine che non hanno mai preso una posizione netta contro tale dilagante situazione. E’ colpa loro se si affidano a ragazzini a costo zero e gli promettono un tesserino da pubblicista in cambio di due anni di lavoro nero e gratuito. Contribuiscono non solo alla svalutazione del nostro mestiere, ma anche alla creazione di nuovo precariato. Forse è arrivato il momento di scendere in campo, di dare voce a tutti quei giovani che non sanno più che pesci prendere… diamo un segnale all’esterno.
Per quanto riguarda la scelta di un blog… Posso assicurarti che non tutti hanno facebook e questo, visto il tempo che stringe, è un ottimo mezzo per raggiungere tutti.
Brava Alessia…
ogni tanto un volto nuovo fa bene, specialmente a una categoria, che appare sempre più svuotata di contenuti e nella quale il rispetto delle regole è ormai diventato un optional.
@Claudio Mussolin: Vota Antonio La Trippa! Vota La Trippa! (cit. Totò)
Grazie Alberto per il tuo sostegno. Spero di poter portare un valore aggiunto e smuovere le coscienze di chi da troppi anni vota a occhi chiusi. Conosco la nostra realtà e come ben sai non sono mai stata ferma a guardare…
Cara Alessia,
io da quest’anno voto a Trieste, avendo fatto il cambiamento di residenza, e dunque sulla mia scheda non potrò scrivere il tuo nome ed è per me un dispiacere. Ma ti aiuterà certamente Dario.
Ho letto tutto quel che di sacrosanto hai scritto su motivi e programmi della tua candidatura e ti faccio ogni più solidale augurio.
Etrio Fidora
Resta il fatto che hai scelto un blog per manifestare il tuo pensiero e i punti del tuo programma. E stai utilizzando questo spazio come cassa di risonanza del tuo progetto. Per me è una incoerenza formale, giustificabile solo per il fatto che hai bisogno di visibilità. Insomma, il tuo target è il “giornalista” non il lettore di un blog, a cui potrebbe arrivare un messaggio distorto del tuo progetto, cioé il consolidamento della “casta”, in difesa di interessi che sono minati dallo sviluppo libero della comunicazione e dell’informazione. Anche perché, non dimentichiamocelo, l’Italia è l’unico posto in cui c’è un Ordine dei Giornalisti, in vigore dal 1963, costruito sulle basi di quello mussoliniano. In ben altri modi vanno le cose nel resto d’Europa: vedi Francia e Germania.
In poche parole, la tua è una lotta legittima ma hai sbagliato, secondo me, la scelta del primo campo di battaglia, perché tradizionalmente un blog va contro i limiti imposti dall’Odg.
Infine, decisamente brutto il 10° punto: sconti e convenzioni. Insomma, una elencazione di privilegi che derivano dall’iscrizione all’Ordine.
Ti seguirò, comunque. Perché sei in gamba e so che imparerai dai primi errori commessi.
Apprezzo sinceramente le tue critiche ed è proprio per questo forse che mi sono convinta a utilizzare un blog per avere un po’ di visibilità. Per avere la possibilità di un contatto diretto con i colleghi e con il resto dei lettori.
Non posso però essere d’accordo con te per quanto riguarda la difesa della casta, la stessa che combatto da anni. Io so di essere una sorta di outsider, definita persino una rivoluzionaria senza padrone (chi lo disse, lo fece per denigrarmi, ma per me esserlo è un vanto).
In Italia l’Ordine c’è… e nel bene o nel male dobbiamo sottostare alle leggi italiane. Ma perchè non tentare di prendere il meglio da quello che ci viene offerto? perchè distruggere tutto, anche quel poco di buono che persiste? Il mondo dell’informazione è cambiato, cambia ogni giorno e l’intelligenza (di giornalisti e non) sta proprio nel saper sfruttare al meglio ogni singolo cambiamento. Io leggo i blog, mi piacciono, li approvo (quando non fanno solo informazione e aspirano dunque ad essere altro) e non vedo perchè non lanciare un messaggio anche tramite queste pagine… cosa c’è di male? Utilizzo fb… ok, ma come raggiungo chi non è iscritto? Creo un sito? Non ci sarebbe stato il tempo necessario… Faccio telefonate e mando mail ad personam? Ma così non potrei creare quel dialogo che sta nascendo. Vorrei che intervenissero soprattutto i colleghi, che si discutesse delle mie idee, che ne venissero fuori anche delle altre… io ho lanciato l’amo, adesso vediamo chi abbocca (in senso positivo).
Sul punto 10, forse dovrei aggiungere qualcosa per chi non è del settore. I colleghi contrattualizzati nelle grandi testate hanno diritto al rimborso culturale. In pratica tv, pc, cellulari, abbonamenti sky, libri e tutto quello che riguarda la sfera intellettuale può essere rimborsabile perchè un giornalista per fare bene il proprio lavoro deve essere prima di tutto informato. Ma è un lusso che pochi oggi si possono permettere… con 3 euro a pezzo, secondo te un giornalista quanti libri compra all’anno, quanti giornali può acquistare al giorno? Te lo dico io… troppo pochi. Ci sono spese necessarie per chi opera nel mondo dell’informazione. Non si tratta di privilegi, ma di necessità. Se poi l’utente finale è soddisfatto delle informazioni ricevute è perchè il collega non solo ha fatto il proprio lavoro in maniera ottimale, ma anche perchè gli è stato permesso di operare nelle migliori condizioni…
Spero di essere stata più chiara adesso… e mi scuso se qualche punto va in contro a fraintendimenti, ma ho scritto tutto di getto, lasciandomi trasportare forse dal desiderio di cambiare le cose e uscire da questo baratro in cui tentiamo a fatica di emergere.
Io non ti voterei manco sparato perché sembra quasi che sei venuta ad utilizzare lo strumento del nemico perché sai che questo blog è letto da tantissimi giornalisti. E il blog, per sua fortuna e natura va contro il 99% di quello che hai detto tu. Nei blog si usano altri parametri, se fatti bene si riesce a informare tanto quanto se non più di autorevoli testate giornalistiche. E lo si fa gratis, ricevendo benefit, scambi, si aprono altre porte (non quella degli sconti.. aiuto!!!). E tu entri in questo mondo fatato e ci vieni a raccontare che ci sono queste sagome grigie che vi pagano 3 euro a pezzo? E voi, fammi capire, perché scrivete e lavorate per 3 euro a pezzo?
Vi hanno “ordinato” pure la razionalità? A casa mia funziona che se la domanda è 3 euro per 6/7 ore di lavoro, la risposta è “no grazie”, meglio lavare scale. Ma ovviamente il terrore di vedervi scalzare dal/dalla praticante che per far vedere a nonno che scrive sul giornale lo farebbe pure gratis è troppo grande. Questo capisco che non è giusto, ma tu sembra che vuoi ribellarti guardandoti il tuo, difendendo la professionalità quando è il parametro che sancisce la professionalità ad essere aleatorio. Le mezze rivoluzioni, di norma, non sono mai tanto vincenti.
Poi mi fa troppo ridere il punto 4. Perdonami, ma ricordando i nomi dell’ufficio stampa della regione (mandato Cuffaro) mi viene troppo da ridereeee
:-DDDD
Comunque, ti faccio tanti in bocca al lupo, sognatrice. La giovane età ti autorizza a sognare. Io personalmente voterei l’attempato in spezzato grigio. O un rivoluzionario. Ma a essere troppo rivoluzionari poi c’è il rischio che manco i 3 euro…
PS Scusami, un altro intervento di un umile lettore, ti auguro interventi di colleghi.
Rido anch’io per la storia dell’Ufficio stampa sella Regione, non sai quante risate da parte di tutti i colleghi… e proprio continuando a ridere non è cambiato niente. Continuiamo a ridere e a lasciare che i vecchi attempati in gessato grigio continuino a ridere alle nostre spalle! Mi auguro che un giorno a ridere siano tutti gli altri quando si renderanno conto che un’informazione fatta solo da non giornalisti farà veramente ridere… ah ah ah!
Sogno? Vero e non mi dispiace. Mi auguro che qualche sogno diventi realtà, perchè adesso quello che tutti (giornalisti e lettori) stiamo vivendo è un incubo. E poi non vi lamentate che in Italia si parla solo di gossip e non di vera informazione, quella che i potenti cercano di toglierci. Non fate il loro gioco… non voi! spero che l’Italia abbia un minimo di intelligenza per capire che un bavaglio ad un giovane giornalista, fa più danno di tanto altro…
Non mi voteresti? Va bene. Ci sta. Ma è continuando a mentenere lo status quo che siamo arrivati a questo punto.
ps: io ai 3 euro ho detto no da tanto…
pps: ma perchè tutti contro l’utilizzo di un blog? non è il luogo per fare informazione libera o mi sbaglio? quando qualcuno scrive un post tra queste pagine non lancia un messaggio? e io ho lanciato il mio, proprio perchè so che sono tanti i giornalisti che leggono Rosalio. Se fosse stato tanto sbagliato, come dite voi, il post non sarebbe stato qui. E per fortuna i giornalisti che lo hanno letto (ma non commentato per ovvie ragioni) sono stati davvero tanti…
3 Euro ad articolo? Bisogna prendersela con chi scrive gli articoli a questo prezzo, non con chi offre la parcella. Lo accettano tutti per ottenere il tesserino dell’Ordine? Magari il vero problema non è l’ammontare della parcella…
Abolire questo Ordine ridicolo. Stop.
L’Ordine non è ridicolo…perché quello dei giornalisti è sempre attaccato…mentre quello degli avvocati, dei medici, dei notai, e dei commercialisti non sono mai attaccati? Perché è quello che a un primo sguardo, superficiale, sembra il mestiere più semplice da praticare. Ma non è così. Perché non è un mestiere da ufficio, come molti credono, ma da movimento…Cosa che quelli che credono che il giornalismo si fa facendo copia e incolla dalle agenzia, non potranno mai capire.
Perché Alessia ha scelto un blog? Semplice, perché Rosalio non da informazione o esercizio abusivo della professione, come fanno spudoratamente altri (con tanto di redazione, direzione e operatore). Rosalio è un blog di opinione, non di informazione e soprattutto non “imbroglia”.
Riguardo la storia dei 3 euro, quella è la tariffa praticata dal maggiore quotidiano palermitano, che ha scelto da anni la tecnica del “tesserificio”, concesso a chiunque (soprattutto se donna) in nome del “Ma guarda quanto è bello, c’è la tua firma sul giornale” e “Vuoi guadagnare di più? Scrivi bene dell’azienda e ti daranno l’ufficio stampa”…una tecnica non proprio…come dire…onesta 🙂
Per il resto io voterò e farò votare Alessia perché è il candidato under 30-35 (precario e che conosce i problemi dei giornalisti-ragazzini) che spariglia le carte tra tanti giornalisti dai capelli argentati, assunti e con uno stipendio fisso. Giornalisti che, per vari motivi più o meno giustificabili, sono fuori dai problemi reali di oggi. C’è bisogno di qualcuno che conosca, cè bisogno di qualcuno che sappia…C’è bisogno di Alessia consigliere all’Ordine dei Giornalisti…YES WE CAN..NIZZARO 🙂
Siamo nel 2010 e si parla ancora di ordine dei giornalisti. E’ una delle piaghe del sistema-Italia, insieme all’ordine dei farmacisti e tanti altri. E addirittura si viene su un blog a chiedere di rivingorirlo. Tutto il rispetto per Alessia che ha intenti riformatori, ma li indirizza verso l’obiettivo sbagliato. Se l’ordine fosse abolito chi accetterebbe di scrivere per 3 euro a pezzo? E chi continuasse a farlo farebbe innanzitutto male solo a se stesso. L’ordine non è strumento, ma ostacolo verso un giornalismo di migliore qualità in Italia. Nell’attesa utopica che un parlamento liberista lo abolisca sono contento che chi ha le idee in testa possa trovare la possibilità di scrivere in un giornale, magari “illegalmente”.
Vorrei solo ricordare che Pino Maniaci, uno che sicuramente informa, non ha il tesserino, e che molti altri, forse scrivendo a tre euro o neanche o a cento euro di sagre del formaggio o di inaugurazioni di negozi, sicuramente lo avranno.
trovo il post mal posto.
se si parla di informazione, da cittadina non giornalista e non votante ma che vi legge, preferirei discutere di giornalismo a schiena dritta.
rispetto il problema del precariato, più che mai oggi, 1 maggio, ma sinceramente abolirei l’ordine dei giornalisti.
i grandi giornalisti ce li ricordiamo tutti, e leggendoli non gli abbiamo mai chiesto di esibire un tesserino, ci hanno semplicemente informati, a volte rimettendoci la vita.
non la conosco personalmente signora Cannizzaro, ma chissà perchè, leggendola, mi sono sorpresa ad immaginarla tra qualche anno in tailleur grigio e piglio menageriale ad offrire tre euro ad articolo.
la vera rivoluzione, invece che difendere un albo, sarebbe scardinarlo, allora nessuno più scriverebbe articoli per una mancia, piuttosto gratis, credendo in un sogno o per il giusto compenso.
Che l’Ordine vada riformato non c’è dubbio, abolito non saprei. Ma se ne può discutere tranquillamente. Anzi mi farebbe piacere sapere quanti colleghi sarebbero a favore di una eventuale abolizione dell’Ordine dei giornalisti. Qualche anno fa ci fu un referendum che ne proponeva l’abolizione, ma come al solito, non si raggiunse il quorum.
Per rispondere a Stalker, Pino Maniaci adesso ha il tesserino. L’anno scorso si è conformato e ha fatto regolare domanda. Se le regole ci sono soprattutto chi combatte per la legalità non può che uniformarsi… La figlia se non erro è addirittura professionista.
Mi fa ridere l’idea di vedermi in tailleur (li indosso anche ora se capita) a offrire 3 euro a pezzo. E’ vero non mi conosce, per fortuna i miei colleghi si e sanno chi sono. Io lotto per la legalità, per la correttezza, per ridare dignità alla professione, con qualunque mezzo.
Mi fa piacere che oggi Maniaci abbia il tesserino, per quel che può valere.
Ultimamente non ho seguito la vicenda ed ero rimasta a queste notizie:
http://www.agoravox.it/Processo-a-Pino-Maniaci-L-ODG.html
e se leggo bene mi sembra che l’Ordine allora non gli abbia dato una mano.
a lei, mi informi in merito, se crede….
ps sarebbe interessante leggere qualche suo articolo per capire di cosa stiamo parlando.
può linkarne almeno uno?
grazie
“Anzi mi farebbe piacere sapere quanti colleghi sarebbero a favore di una eventuale abolizione dell’Ordine dei giornalisti.”
in tal caso sarebbe stata più efficace e giusta una mailing list, ma dal momento che si esprime su di un blog – cercando come afferma consensi e visibilità – le toccano anche i commenti e i pareri dei lettori, ahimè, che comprano i giornali senza nessuna detrazione.
per essere coerenti con quanto lei afferma, io vorrei avere diritto ad almeno 5 quotidiani gratis al giorno, visto che devo votare, e vorrei farlo più informata possibile, perchè dietro al mio voto c’è una grande responsabilità….
Alessia se tu ti battessi per ridare la dignità alla notizia (e non alla professione), saremmo tutti qui ad ascoltarti, pendendo dalle tue labbra. Non so se è chiaro. Io mi auguro di rivedere il tuo nome in coda a una notizia sensazionale e non qui a fare la propaganda per farti leggere e votare dai tuoi colleghi, per aggiustare la casta. Scrivi di Maniaci tesserato come una persona che si è uniformata alle regole, che ci sono. Io credo che una delle poche giornaliste meritevoli di questo epiteto, in Sicilia, si chiami Stefania Petyx e, francamente io non credo che la Petyx sia mai stata iscritta a nessun ordine dei giornalisti (ho controllato giusto per verificare e in effetti non c’è). Credo ci sia poco da aggiungere. Prima le notizie, poi il resto… E io di notizie ne vedo davvero poche… però vedo tante riviste patinate, molto imbarazzanti.
Mi spiace, tu forse hai solo scritto per farti leggere dai tuoi colleghi. Benvenuta nel blog 🙂
Carlo…sei il egno dei luoghi comuni…
“una chiara elencazione dei servizi aperti ai giornalisti (sconti in libreria, VIAGGI, convenzioni con BANCHE e CINEMA, etc.)”
BOH!
Io oggi ho pagato un biglietto Alitalia Parigi-Palermo a/r un po’ più di 500€ più 80 euro per uno dei miei gatti che vuole stare per forza con me e con nessun altro. Ora vedo se posso farmeli rimborsare in qualche modo, magari ci metto dentro pure il biglietto per lo stadio. Viaggio culturale. Per la mia attività professionale per queste spese non sarebbe previsto nessun rimborso, pero’ trattandosi di viaggio culturale influisce positivamente nel mio lavoro al mio ritorno, devo trovare l’escamotage …
…pero’ il problema è che io guadagno più di tre euro al giorno.
Beh Gigi…a noi giornalisti i viaggi in aereo non convengono…paghiamo il biglietto pieno con un tot di sconto…ergo…Conviene ancora quello preso da Internet…
Un tempo avevamo un 20 per cento di sconto sul treno—ma anche quello è finito…
… comunque per Vassily la tariffa di 3 euro non mi sembra … eccessiva, è una tariffa “egna” … 😀
“egno”.
Vassily: “Cosa che quelli che credono che il giornalismo si fa facendo copia e incolla dalle agenzia, non potranno mai capire”. Diciamo che è piuttosto lontano dallo stile di Montanelli, ma lui era un “musicista”.
Vassily, se magari motivi anche il perché sarei un egno… dei luoghi comuni, sono disposto pure a regalarti 15 euro (20 se scrivi comprensibile).
gli “abusivi”…che cosa ridicola, io direttore di giornale sarei tenuto (altrimenti arrivano i carabinieri col pennacchio come quelli di pinocchio) ad assumere un giornalista “col bollino”, che ha il grandissimo merito di avere fatto un esamuccio di cultura generale in un pomeriggio assolato, davanti a qualche commissione sudaticcia, piuttosto che prendere un giornalista talentuoso ma senza bollino con una brillante CV, esperienze all’estero, che mi porta i sui ultimi 10 pezzi: ma di cosa parliamo? E poi gli addetti stampa dei deputati regionali….che untuosità tutta siciliana….
3 Euro a pezzo non è male. Potrei farne anche dieci in un giorno, anche di più se serve. Posso scrivere per voi, della firma non mi importa nulla. Mettemi alla prova, datemi un argomento, quello che volete ed io scrivo. E ” scrivo, scrivo e ho molte altre virtù”. 3 Euro sono un buon prezzo per uno come me, abituato a starsene seduto in una stanza ad aspettare che siano le parole a fare quel poco di cui ho bisogno. Di umanità varia ne vedo già abbastanza nei supermercati, nelle stazioni di servizio, sulle autostrade, sulle strade o nei caffè. Quanto al punto 10) di questo post, sono d’accordo soltanto per quanto riguarda i viaggi e i libri ( di banche non me ne intendo). Andare al cinema costa poco. Meno di così proprio non si può. Sono stato spesso alle prime dei film o alle proiezioni riservate alla stampa. Troppa gente, troppo caldo. Anche giornaliste carine. Immagino che fossero giornaliste, se stavano lì dovevano essere giornaliste o qualcosa del genere. Sorridevano e se dopo provavo a parlare del film dicevano ” Oh si “. Tutta la conversazione così. Insomma, per concludere, per 3 Euro sono disponibile. Anche trattabili. Questo è solo un assaggio. Gratis.
Manuelo, vali molto di più, anzi sei “senza prezzo”, sei come un’opera “senza titolo”, come parli tu di te stesso non sa farlo nessuno, per meglio dire, tu non parli di te stesso parli della vita … attraverso te stesso.
“egno” si intendeva “Regno” Carlo..quello che scrivi son luoghi comni sul giornalismo…anche un po’ vecchiotti…Selinon…non so se sei giornalistas…ma quello che hai descritto non è quello che ho fatto io per diventare professionista…notevolmente più complicato…
Sulle giornaliste alle prime…mi autocensuto altrimenti volerebbero querele…e la candidatura di Alessia servirà anche a bloccare la politica del “tessera for pussy” che certi giornalisti di certi quotidiani e periodici cittadini hanno portato avanti a lungo…creando un sistema abbastanza “sporco”
Conosco avvocati, farmacisti, notai, commercialisti, medici ed anche giornalisti. Mi sembrano gli unici che non riescano mai a prendersi in giro. Sul serio. Gli unici che se c’è da mostrare un documento d’identità è il tesserino dell’ordine che tirano fuori. Con la bella scritta in oro. Avevo pensato tempo fa di fare un cortometraggio sui giornalisti. Una scena in particolare, che richiamasse quella famosa di “Exotica” dove si vedono i personaggi impegnati a ritrovare, in un campo, qualcuno o qualcosa. Ho immaginato dunque questi personaggi a Roma, che vagabondano da una trasmissione televisiva all’altra. Non si vedrebbe mai la trasmissione in se stessa, solo una cinquantina di giornalisti, sempre gli stessi – destra, sinistra, centro destra, centro sinistra – che camminano insieme. Persone anche molto diverse tra loro che camminano insieme e che finiscono per appartenere allo stesso identico mondo.
Gentile redazione di questo blog,
ho 46 anni e sono mamma di una ragazza di 17 anni che sogna di diventare una giornalista. Chiedo di far chiarezza su alcuni di questi messaggi dove ciò che emerge mi sembra abbastanza chiaro agli occhi di tutti. Se devo pensare che mia figlia deve diventare una tessera for pussi e se stiamo parlando di giornalismo, e se questo succede nella redazioni di certi quotidiani e periodici cittadini, come riportato da un commento.
Sono abbastanza inorridita e sconsolata. Vorrei chiarezza, da cittadina.
Selinon ma che cosa dici? hai la minima idea di che cosa bisogna fare per diventare giornalisti professionisti? è ovvio che il curriculum ha la sua importanza, in se’ e per se’, ma anche perchè agli esami orali valutano quello che sai ma anche quello che sei, cosa che non puoi costruire studiando qualche mese prima dell’esame!!!!
Romina può scrivermi in privato su vassilysortino@hotmail.com er avere tutto chiaro
Sapete cos’è che mi dispiace di tutta questa storia? Che ve la state prendendo così tanto da non rendervi nemmeno conto che remiamo dalla stessa parte. Il fatto che io sia una giornalista “tesserata”, come dite voi, vi ha portato a demonizzare il mio ruolo, a identificarmi con quella casta che io cerco di demolire. Ci sono troppe cose sbagliate da cambiare, ma non è sparando su tutto e tutti che potrà avvenire il tanto auspicato (sia da me che da voi) cambiamento. Se il giornalismo “ufficiale”, quello che voi oggi criticate, è così, è soprattutto colpa di una certa dirigenza che ha permesso e agevolato lo svilimento della categoria…
@Carlo M., ridando dignità alla professione, implicitamente ridai dignità alla notizia. Non c’è bisogno di utilizzare nessun sillogismo per spiegare il concetto. Credo sia logico.
Se siete contro l’Ordine, come istituzione… perchè non proponete di abolire tutti gli ordini e creare un mercato aperto? tutti potrebbero fare tutto, e alla fine solo i più bravi avrebbero la possibilità di lavorare… ma spero per voi che non abbiate mai bisogno di un medico, di un avvocato, di un commercialista, di un ingegnere, di un architetto, ecc. e che siate in tutto e per tutto autosufficienti, pure nel cercarvi le informazioni che vi servono.
Argomentate le vostre idee in maniera propositiva e non distruttiva. Dite le cose che non vanno e allo stesso tempo proponete quello che vorreste. Noi giornalisti lavoriamo per voi lettori. Siete voi i nostri principali interlocutori…
Per chi ha chiesto di leggere qualche mio articolo, posso dirvi che fino a luglio scorso ho lavorato per Epolis Palermo (poi causa mancati pagamenti, ho abbandonato la redazione).
Per i servizi tg, vi posto qualche link direttamente da youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=otJPAUoB5TI
http://www.youtube.com/watch?v=VGQweu4foqo
http://www.youtube.com/watch?v=3OdPaMMeH5M
poi per chi parlava di Striscia la notizia:
http://www.youtube.com/watch?v=xm-Im1tEJxM
http://www.youtube.com/watch?v=VU2a4XG1Deo
Purtroppo non posso caricare i pdf con i miei articoli, ma uno è possibile leggerlo qua (risale al 2007):
http://www.alessiacannizzaro.it/piccolo.html
E poi, di Pino Maniaci e di Petyx ce n’è uno su un milione, non si può, con il pretesto che ci sono questi due esempi virtuosi (che vengono sempre citati, fino alla nausea) giustificare il mare magnum di abusivi che non hanno idea della deontologia, del diritto, etc. è giusto che una professione a carattere intellettuale e di grande responsabilità sociale come quella del giornalista sia affidata a gente che fa un esame di stato e che ha una lunga formazione. non si capisce perchè l’abusivo esercizio di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, disciplinato dal codice penale all’articolo 348, sanziona con la reclusione fino a sei mesi o con multa da 103 a 516 euro chiunque la eserciti abusivamente, e per i giornalisti questo non valga. va bene, tutti cominciano facendo i collaboratori, ma dopo due anni la loro posizione può essere formalizzata diventando pubblicisti o praticanti. ecco, questa norma dovrebbe essere applicata in modo molto più severo. non tutti sono bravi come i due esempi di cui sopra, quelle sono rare eccezioni. E vengono usati come specchietto per le allodole da chi vuole fare informazione ma stando fuori dalle regole della professione. troppo comodo.
Bianca, parlando di deontologia professionale, che ne facciamo dei vari Fede, Minzolini, Feltri?
Li mandiamo a spazzare le scale?
mi correggo: per ottenere il praticantato possono passare pure 850 anni dalla data in cui si è cominciato a collaborare con un giornale.
non ho mica detto che tutti i giornalisti sono persone corrette, ammesso che quelli che tu hai citato, non lo siano. in ogni caso, esistono sedi nelle quali gli appartenenti all’ordine vengono ascoltati e casomai sanzionati. e sono pure soggetti, ovviamente, alla giustizia ordinaria.
Non si può e non si deve fare di tutta l’erba un fascio! Ci sono giornalisti professionisti di elevato spessore, ma anche capre che hanno superato gli esami “alla vecchia maniera” (come accade in tutti i settori… non ditemi che tutti i medici sono eccellenti altrimenti non si spiegerebbero neanche i casi di malasanità… ma io preferisco sempre rivolgermi ad un medico piuttosto che a un ‘guaritore’ in caso di malattia) e allo stesso tempo ci sono ottimi colleghi che per le anomalie del sistema non hanno ancora formalizzato la loro posizione (proprio perchè un editore in teoria dovrebbe riconoscere lo stato di praticante con regolare contratto dopo un breve periodo di prova). Rispondo così a chi diceva che da editore preferiva uno “bravo” ad uno tesserato (poi perchè il tesserato non può essere bravo qualcuno può spiegarmelo?). Ecco, caro editore, se scopri un talento perchè non regolarizzi la sua posizione? è un tuo dovere… o non lo sai?
Parlando solo di Minzolini, il direttore del più importante TG nazionale, stiamo parlando di uno che scambia una prescrizione – mi riferisco al caso Mills – per un’assoluzione, passando subito dopo ai luoghi più ambiti per le vacanze, al tempo che d’inverno e freddo e d’estate e caldo, e alla mostra del gatto a vattelappesca.
E allora mi chiedo, a che serve un Ordine di fronte ad una simile disinformazione e mistificazione della realtà, a garantire cosa? Non certo gli utenti che avrebbero diritto ad un’informazione corretta su quanto avviene in italia e nel mondo.
Per fortuna esiste la rete, dove circola libera informazione che non chiede bollini di qualità.
Alessia, io preferirei parlare di cosa è oggi l’informazione in Italia, di quanto sia libera e utile affinchè i cittadini vengano correttamente informati, piuttosto che di OdG.
Alessia, approvo tutto il tuo ultimo intervento.
@Stalker… continui a girare intorno alla questione! Mi porti esempi che non fanno altro che portare acqua al mio mulino. Urge una riforma, dobbiamo lottare per un cambiamento vero e non di facciata. Sono stufa, come tutti d’altronde, di assistere impotente a quello che succede in Italia, nel mio campo così come in altri. La mia candidatura è un piccolissimo passo verso un cambiamento. Se non cambiano le cose all’Odg, l’intero sistema dell’informazione non cambierà… e stalker se nessuno fa niente, un giorno neanche Internet sarà più così libera.
@Bianca. Purtroppo chi non è giornalista e non vive in prima persona determinate realtà e situazioni paradossali non può capire. Troppo spesso si generalizza portando esempi come baluardi di una situazione piuttosto che un’altra (vedi Maniaci, la Petix o ancora Fede, Minzolin).
Ma in pochi si rendono conto che sparando a zero contro i giornalisti e non contro un sistema malato, si continua a fare il gioco di chi vuole distruggere e minare dalle basi l’intero sistema dell’informazione. Vecchia battaglia…
Solo capendo che giornalisti e lettori stanno dalla stessa parte si potrà auspicare un seppur minimo cambio di rotta.
Sono d’accordo, chi non è giornalista non può capire ed è più facile generalizzare. in ogni caso abolendo l’ordine non si risolve niente. abolire un organo che esiste, che può vigilare su una sana e utile informazione, e tutelare chi la fa e chi ne usufruisce (i lettori), mi pare assurdo. casomai auspichiamo e mettiamo in pratica un cambiamento vero.
Inutile dirti che ci sto provando… ma per riuscire a fare il primo passo mi serve davvero il sostegno della categoria (che troppo spesso preferisce mantenere lo status quo e portare avanti sempre gli stessi nomi e le stesse facce). Io sono qua… e la mia mail è alessia.cannizzaro@alice.it
“chi non è giornalista non può capire ed è più facile generalizzare”
Ok, adesso o capito, e scusate l’intromissione.
Non avevo capito che questo post fosse per darsi pacche sulle spalle tra colleghi.
Buona continuazione tra addetti ai lavori….
@Stalker. Ma allora ti diverti proprio a fraintendere ogni parola!!! Io ho scritto (e presumo ad una collega) “Purtroppo chi non è giornalista e non vive in prima persona determinate realtà e situazioni paradossali non può capire”. Tu sei un giornalista? Hai vissuto la realtà di una redazione? Le lotte per aver riconosciuti i propri diritti più di lavoratore che di giornalista in senso stretto?
Ma ho scritto anche a te, parlando di altro e ho più volte scritto che il mio discorso è rivolto tanto ai giornalisti quanto ai lettori, nostri principlai interlocutori. Quale parte di questo discorso non ti è chiara??? Dimmelo, per favore. Così a forza di sillogismi e chiarimenti forse riusciamo a capirci!
Alessia, nei tuoi dieci punti leggo solo rivendicazioni contrattuali, come è giusto che sia per qualsiasi categoria di lavoratori.
vogliamo aprire decine di post per tutte le rivendicazioni sindacali?
In tal caso metterei al primo posto i lavoratori di Termini Imerese, fosse solo per numero di lavoratori ed indotto.
.
Al primo punto parli di dignità, ma non ne specifichi il senso.
Io sto parlando di libertà d’informazione e deontologia professionale, e scusate se ho citato il direttore del TG più visto d’Italia e le sue panzane soporifere.
Secondo Freedom House, l’Italia, unica in Europa, è retrocessa dalla categoria dei «Paesi con stampa libera», affiancandosi a paesi che ben poco hanno di democratico.
I dati sicuramente li avrai, altrimenti te li fornisco.
Ebbene, nei tuoi dieci punti non ne trovo neanche uno in tale direzione.
Per il resto non mi diverto affatto a fraintendere ogni parola, spero altrettanto per te!
ha dimenticavo, le redazioni le ho frequentate, anche se con diverse mansioni, e ho visto praticanti che scrivevano articoli su ricette di cucina o su come smacchiare le tovaglie, per diventare pubblicisti.
avrebbero voluto scrivere di arte e di cultura, ma intanto….
quanti anni e quante teste sprecate!
*ah dimenticavo*
Io mi candido per il Consiglio dell’Ordine regionale, non per quello nazionale e neanche come Presidente del Consiglio o della Repubblica! Non posso parlare di grandi cambiamenti, non ne avrei la possibilità né le capacità per farli, proprio perché il mio sarebbe solo un piccolo passo. Comincio dal basso, dalle piccole cose… Da quelle che mi toccano (e toccano tutti i miei colleghi nati precari e con un futuro sempre da precari), dalle rivendicazioni contrattuali, da quelle che ci premetterebbero di lavorare in maniera più sana e dignitosa e che ci consentirebbero di offrire ai lettori un’informazione di qualità. Non è forse quello che chiedete anche voi a noi?
Cosa posso intendere con “di ridare dignità al valore e al senso della professione”?
Riporto da wikipedia: Con il termine dignità, si usa riferirsi al sentimento che proviene dal considerare importante il proprio valore morale, la propria onorabilità e di ritenere importante tutelarne la salvaguardia e la conservazione.
Per i modi della sua formazione e le sue caratteristiche intrinseche, questo sentimento si avvicina a quello di autostima, ovvero di considerazione di sé, delle proprie capacità e della propria identità. Pertanto il concetto di dignità dipende anche dal percorso che ciascuno sceglie di compiere, sviluppando il proprio “io”.
Ecco, applicalo al concetto di giornalismo e di giornalista, ma anche a quello di notizia, strumento attraverso cui un giornalista può definirsi tale.
Per quanto riguarda Termini Imerese e il suo indotto, ne possiamo parlare all’infinito, ma non sono un politico con potere decisionale. Io posso solo raccontarti quello che succede, renderti un elettore consapevole. E per quanto riguarda le altre categorie, che parli chi sa e ne ha facoltà.
@Bianca, ricapitolando da quello che è emerso: per essere buoni giornalisti non serve essere iscritti all’ordine. L’iscrizione all’ordine non garantisce la bontà del giornalista, ergo l’ordine è inutile, CVD 😉 E poi scusate perchè non facciamo un ordine pure per i politici, i romanzieri, i blogger, i pubblicitari: hanno meno “responsabilità sociali”?! Se non l’aveste capito siete fuori dal tempo voi e il vostro inutile ordine.
Stslker, Alessia si candida come consigliere regionale…quando punterà al nazionale rivendicherà ciò che elenchi tu. Dal 23 maggio avrà, se eletta, il potere di occuparsi di cose siciliane. Ergo…fa richieste su cose siciliane…e non su cose generaliste di cui si devono occupare altri.
Chi non è giornlista, è vorrebbe farlo, confonde sempre l’articolo 21 con la libertà di informazione. Sono due cose diverse. Avere una opinione, comorta in automatico non sapere informare…
Selinon…perché tutti attaccano l’Ordne dei Giornalisti e mai quello dei Medici o degli Avvocati? Perché per fare il Medico utilizzi strumenti delicati che devi sapere usare. Per fare l’avvocato devi possere tutta una serie di libri con codici e codicilli e procedure da dovere conoscere quasdi a memoria. Per fare il giornalista basta un computer, una videocamera, un microfono, carta, penna e a volote solo gli occhi e la voce. Strumenti che possediamo tutti…Ma non tutti sappiamo usare in modo obiettico.
Il gornalismo è un mestiere delicati tanto quanto quelli che ti ho citato sopra…e che uò portare a pericolose conseguenze. Per questo esiste un Ordine. Solo che, quello che c’è oggi, si è caratterizzato più per la capacità di attaccare i suoi componenti che proteggerli da chi crede che libertà mdi opinione sia libertà di informazione
@Selinon, ho già risposto. Se è questo che volete, fate una raccolta firme e proponete l’eleiminazione di tutti gli ordini professionali. Tutti saranno liberi di fare quello che vogliono senza problemi… o meglio i problemi arriveranno dopo! Io sempre da un medico vado se sto male e se volessi costruire casa, vorrei un progetto fatto da chi ha studiato e sa come farlo… E questo vale per l’informazione. Sapete quanta confusione si fa tra indagato e imputato (e badate bene che sono cose completamente diverse). Se non hai un po’ di conoscenze di diritto (materia che si studia per fare l’esame di stato per diventare giornalista professionista) è facilissimo sbagliare! Anche su internet ho letto di tutto, ma per fortuna so distinguere una bufala da una notizia…
Sere fa ho assistito ad un incontro con Riccardo Orioles per la presentazione del suo libro.
Giacca lisa ed unta, pochi denti, ma cervello fino.
lo conoscete Orioles vero?
Quello dei Siciliani insieme a Pippo Fava.
Non dico che il giornalista debba morire di fame, ci mancherebbe, solo che quando leggo giornalisti che scrivono su repubblica palermo solo trafiletti inutili su inaugurazioni e sagre penso ad Orioles, che abbandonò la direzione di Avvenimenti quando vide che nel corridoio c’era la macchinetta del caffè e pensò: siamo diventati come gli altri!
Ovviamente la macchinetta è stata la goccia, o la metafora, i dissapori all’interno della redazioni erano altri.
Lo so, era molto tempo fa.
Un articolo di Orioles, riflessioni sul giornalismo:
dalla categoria dei «Paesi con stampa libera»http://documenti-biani.splinder.com/post/2830301/il-nostro-giornalismo-e-il-loro-%2528di-riccardo-orioles%2529
Stalker…e allora?
Alessia, non facciamo populismo.
tra un chirurgo che mi deve aprire le carni, e un giornalista che può scrivere anche che i pompieri hanno salvato un gatto sul tetto, c’è una bella differenza!!!
ecco il link esatto di orioles (sorry)
http://documenti-biani.splinder.com/post/2830301/il-nostro-giornalismo-e-il-loro-%2528di-riccardo-orioles%2529
sortino, e allora le conclusioni traile tu!
Accusi me di populismo? da che pulpito…
Parliamo di differenze? Tra un carnezziere e un chirurgo che differenza c’è? fanno due lavori completamente diversi,anche se alla fine tutti e due tagliano la carne. Tra un giornalista che scrive di sagre e uno che si occupa di cronaca nera, giudiziaria e politica, c’è differenza? Certo. Si comincia sempre a scrivere di sagre, feste e cavolate, poi se hai stoffa vai avanti (o se te lo permettono). E c’è differenza soprattutto tra scrive per diletto e chi per professione. Non puoi paragonare un giornalista o sottovalutare il suo ruolo. Mi verrebbe da citare qualche teoria sociologica come l’agenda setting o la più banale questione dell’opinione pubblica… chi smuove le coscienze? non è forse quel famoso quarto potere?
ALESSIA ma il fatto è proprio questo! Quale è il percorso di studi che hanno intrapreso tanti giornalisti professionisti??? Sono stati due anni in redazione e poi hanno fatto un concorso con la macchina da scrivere??? E questo li rende professionisti??? Per diventare medico devi studiare SEI anni più le varie abilitazioni. Se mi dici che per diventare giornalista bisogna LAUREARSI in giornalismo (parametro unico e fondamentale), allora diciamo che possiamo capirci. E per giornalista intendo una persona che a) o lavora in una redazione con un contratto da giornalista o b) niente e si sbatte per essere assunto! Queste cose dei 3 euro sono veramente aberranti e sono figlie proprio di questo sistema che piuttosto che smantellare vuoi “riordinare”, dimostrando che c’è disordine in un ordine… ci stai confondendo ancora di più.
Poi oggi l’informazione è cambiata. Se io ho una notizia o fungo da fonte per un giornalista o me la metto sul mio blog, a mio rischio e pericolo. Forse questo un po’ vi destabilizza.
E poi di “rare eccezioni” ce ne sono tantissime, molti blogger scrivono per testate giornalistiche e collaborano per l’editoria tout court. E siamo qui ancora a parlare di Ordine dei giornalisti. Nel 2010!!!! con Twitter che dà una pista all’Ansa. Dai!!!! Se non viene riconosciuta la vostra professionalità scioperate, fate sentire la vostra voce, usate questo mezzo benedetto per denunciare, fateci vostri complici. Così sembra davvero che vi date le pacche con la medaglietta al petto, felici del vostro precariato di casta. In bocca al lupo per la tua carriera, non per queste elezioni… 🙁
Stalker…la conclusione è che non c’è una notizia…
Alessia, calma che ti perdi pezzi di sillabe e vocali per strada! 😉
E’ proprio per la stima che ho dei Giornalisti, e per il ruolo sociale FONDAMENTALE che hanno, che penso che non sia un’ordine di tal guisa a fare di un uomo un giornalista, e scusami, nei tuoi punti non ho intravisto niente di “rivoluzionario” in tale direzione.
nel frattempo continuerò a leggere le mie “firme” preferite….alcuni tesserati, altri no.
buon lavoro!
concordo con Carlo e aggiungo: ma chi deve scioperare per la Busi che si è permessa di “provare” ad informare all’interno dell’informazione oppiacea del DIRETTORISSIMO teleguidato…noi o voi?
ma di che stiamo parlando?
“Stalker…la conclusione è che non c’è una notizia…”
@Vassily, non era una notizia, era un ragionamento.
je la fai?
un ragionamento…ah se sapessi…
😀 dai che je la poi fà!
Ora, qui si parla di Odg e qualità dell’informazione. Ma è mai possibile che a rappresentare qui la categoria e a difenderla ci sia uno che scrive come un ragazzino della prima media ( forse ), cioé Vassily? Sono serio, e non provoco niente e nessuno. E’ Vassily un rappresentante della categoria? E’ rappresentativo della qualità dell’informazione locale?
P.S. comunque Vassily è impermeabile alle critiche, tante volte gli è stato detto che scrive male per essere un giornalista, ma lui continua a fare sempre gli stessi errori e fornire sempre lo stesso scarso stile; ma lui, con invidiabile perseveranza, non solo continua a dichiararsi esperto giornalista, non solo critica molti suoi ( presunti ) colleghi, ma dà consigli in privato a coloro che intendono intraprendere la carriera di giornalista. Paradossalmente ammirevole per la sua volontà … nonostante l’evidenza sopra descritta.
… volevo intendere, ovviamente, che se Vassily è rappresentativo, e se questa – la “sua” – è la qualità dell’informazione …
gentile Alessia
mai visto un autore di post controbattere commento per commento,e questo lo vedo positivo.
Pero’ attenzione a farsi trascinare.
Per esempio,questo parallelo tra un chirurgo ed un carnezziere.Il primo lavora per salvare una vita,il secondo quando la vita se ne e’ andata.
E l’impegno e’ evidentemente diverso.
Basti dire che quando un chirurgo non ha successo,c’e’ chi dice:era un macellaio.
In quanto agli Ordini Professionali,
Ingegneri,architetti,medici,commercialisti,notai,
farmacisti,giornalisti,etc.
la cosa che mi pare di non avere letto e’ che questi ordini in qualche modo danno una
GARANZIA della PRESTAZIONE PROFESSIONALE
anche se non al 100%.
Senza gli ORDINI PROFESSIONALI sarebbe il caos piu’ totale,
come si evince dai ripetuti commenti di chi vuole imporre a qualsiasi costo la propria opinione
menando fendenti ad ogni pie’ sospinto,e pretende di farla passare per informazione.
In quanto a Vittorio Feltri,la sua aria di gentleman,la sua pipa,le sue giacche di cashmire,il suo fisico da indossatore,le sue fredde analisi,la sua grinta,la sua determinazione,la sua lunga esperienza,la sua fama
in posizione Direzionale,le sue tante battaglie,
a quanto si ha modo di leggere qui,
pare che non siano sufficienti a farne un bravo giornalista.
@giorgio. Parli di cose che non conosci. Molto spesso mi sembra. Non sono di cashmere ( ripeto : cashmere )le giacche di Feltri. Lo possono sembrare solo ad un occhio poco esperto. E’ un tessuto misto, da boutique semi-lusso. Camicie e cravatte poi quasi sempre sbagliate. Per non parlare dei pantaloni. Meglio le scarpe, anche se non sono su misura (quindi improbabili per un vero “gentleman” ). Più che come indossatore lo vedrei bene in una rivendita di automobili d’epoca. Dei giornalisti ho già detto, anche se il mio commento delle 14 è apparso dopo una lunga attesa in sala moderazione. Dieci ore, un po’ troppo, s’è raffredato. Ma non fa niente.
Ors vorrei capire cosa conosce sto Gigi di me per parlare così di me…ma siccome appartiene a una notevole minoranza…tollero le sue bugie invendibili
Straquoto Gigi. Questo Vassily scrive male e a sproposito. E’ solo il collaboratorino di un giornale e si gonfia la bocca di parole inutili, la maggior parte delle quali indirizzate contro chi è più bravo di lui.
bene.Andiamo a caso,per quello che sono riuscito a sedimentare.
1.Gli Ordini Professionali sono importanti e sono una Garanzia per i clienti e/o l’utenza,potendo “mediare” in caso di controversie.
Inoltre si evita il Caos.
2.Episodi specifici non possono essere una ragione
per scardinare il “sistema”.Troppo spesso leggo
interventi che citano casi limite e si pretende di scardinare il sistema e l’ordine costituito.
Poiche’ tutto e’ suscettibile di miglioramento,ogni
ragionevole e razionale garbato suggerimento ben venga.
3.E’ mai possibile che vengono portati ad esempio
i cosidetti “perdenti” e vengono messi alla berlina i personaggi che hanno avuto successo e si sono affermati nella scala sociale?
Uno che ha stoffa prima o poi si afferma.
4.E’ mai possibile che ad ogni post si giunge rapidamente alla polemica personale?Anni di partecipazione ai blog non hanno insegnato ancora a portare avanti una discussione civile?
5.Restando nel campo dell’informazione,mi pare ci sia confusione tra la notizia e la capacita’ di
ammannire la notizia.Certo l’ottimo e’ la capacita’
di informare onestamente e correttamente e colpire
il lettore.
Personalmente preferisco uno che scrive anche male,ma che ha l’onesta’ intellettuale di dare una notizia in modo corretto,rispetto a uno che scrive bene ,ma racconta le favole.
6.Oggi c’e’ un eccesso di informazione,troppe agenzie e troppi canali.Non credo che stare davanti
un terminale a selezionare notizie possa dare il patentino di giornalista.
.
Manuelo
mi pare di avere letto che sapresti scrivere 10 articoli al giorno da 3 euro.
Vuoi provarci?
Anche qui,tra i commenti.
Sul cashmere,sorvoliamo,anche se sono un cliente
ed estimatore di Brunello Cucinelli.
Poi mi spieghi come fai in una immagine TV a distinguere un vero cashmere dal falso.
@ giorgio. 10 pezzi son 30 Euro ( ma non mi sembra che questo spazio sia a tua disposizione )…..Posso comunque aggiungerne in omaggio uno sul cashmere….( falso ? ). Continui a parlare di cose che non conosci.
Non vedo cosa ci sia di male nelle pacche sulle spalle fra colleghi
senti
non e’ piu’ facile che scrivi 100 pezzi da 3 euro
ed io mi impegno a farti avere un capo di Brunello Cucinelli?Una cravatta?
.
Come hai fatto a capire che sono intervenuto su una cosa che non conosco?
Ma che cosa?
A me non interessa conoscere qualcosa di te.
Io qui sono un semplice lettore, e commento.
Io commento i tuoi strafalcioni, il tuo non-stile, che per restare gentile ho definito “da prima media”, ma ti assicuro che in certi post il tuo livello è inferiore; altro che giornalista.
Ho commentato pure, in certi casi, la tua animosità verso certi giornalisti … non posso scrivere più bravi di te, perché tu non sei bravo, né giornalista da come scrivi.
Non ho mai scritto post qui…al massimo commenti…mi avrai scambiato per qualche altro.
Ah, mi dispiace, sono un giornalista…se vuoi ti mando copia del tesserino in formato jpeg…
PS. Ma quanto te rode… 🙂
Il post iniziale è chiaro e contiene una serie di “punti programmatici” chiari e di carattere sindacale (dateci piu’ soldi, piu’ tutele, etc.)
Qualcuno si aspetta che l’iniziativa di abolire l’Ordine possa venire dal suo interno? E’ un altro accrocco residuo delle corporazioni che esiste solo in Italia e, come le Corporazioni, ha lo scopo di pretteggere i suoi membri e nessun altro.
Manuelo ti invito a rimanere in tema (così come invito tutti gli altri) e a utilizzare l’e-mail per eventuali rimostranze. Grazie.
Ale, ottima sintesi!
Per chi ne fosse interessato e non li conoscesse, ecco i dati 2010 di Freedom House sulla libertà di stampa.
http://freedomhouse.org/images/File/fop/2010/2010global_regional_ranking_tables.pdf
Se cercate l’Italia dovete scendere un bel po’ nella graduatoria, fino ad arrivare (che vergogna!) tra i paesi Partly Free, appena una posizione prima della Bulgaria. Eh sì, proprio la Bulgaria…vi ricorda qualcosa? 😉
.
Vassily penso che molti ti leggano su repubblica-palermo. L’ultima cosa (forse?) tua che ho letto è stato un trafiletto sull’aperitivo pro Emergency, con tanto di dj Drone e Tulumello!!! Hai ragione, per arrivare a tanto non oso immaginare quale percorso formativo tu abbia alle spalle! 😛
O almeno penso fossi tu, la FIRMA era V.S….no dai, sarà stato un caso, sicuramente non eri tu ma qualche tirocinante non ancora uscito dal liceo…e tre euro mi sembra un giusto compenso, considerando che in mezzora ne può scrivere dieci perfino un ragazzino minimamente alfabetizzato. 😉
ps Vassily, ti consiglio di usare google crome, ti sottolinea gli errori in rosso mentre scrivi, così puoi correggere e ti si capisce meglio!
comunque sia, oggi si celebra in tutto il mondo la diciottesima “Giornata mondiale della libertà di stampa” indetta dall’Onu.
anche se c’è poco da festeggiare per noi italiani.
http://www.dazebao.org/news/index.php?option=com_content&view=article&id=9890:xviii-giornata-mondiale-della-liberta-di-stampa-litalia-festeggia-il-74-posto-nel-ranking-mondiale-&catid=89:media&Itemid=290
ciao
Non ti confondo con nessuno. Io li chiamo post, anche i tuoi commenti pieni di strafalcioni. Rodersi per i tuoi tre euro? Di solito è quello che do ai barboni che vedo sul lungo Senna. Chi ti ha dato il tesserino non ha visto la pessima qualità di cio’ che scrivi, e questa cosa la dice lunga sull’utilità di certi ambienti ( ordini? non so se piangere o ridere … ).
Ne incontro molti a Parigi che pur di dire che hanno lavorato nel teatro o al cinema si “prostituiscono” e si comportano come nelle peggiori schiavitu’.
P.S. “Un post è un messaggio testuale, con funzione di opinione o commento, inviato in uno spazio comune su Internet per essere pubblicato”. Da Wikipedia.
… ciò; schiavitù. Ho cambiato navigatore per correggere l’accento. Normale, quando ci si rivolge a vassily.
Io non guadagno 3 euro a pezzo….molto di più….forse perché qualcuno riconosce che sono più bravo di quelli che ne guadagnano 3…iL MONDO STA MESSO MEGLIO DI TE…ROSICONE! 🙂
Se poi il tuo parametro è Wikipedia…stiamo alla frutta culturalmente
Gigi e Vassily vi invito a proseguire la vostra discussione da chat altrove e non nei commenti. Grazie.
scusa Vassily, tanto per capire di cosa parliamo, ma quanto ti viene pagato un trafiletto come quello che ho citato, ammesso che sia tua la firma?
liberissimo di non rispondermi, ma visto che il tema del post sono le rivendicazioni sindacali, sarebbe interessante saperlo.
la ringrazio anticipaDamenDe!! 🙂
Rosalio, ultimo post e poi chiudo. Si parla di giornalisti e di Odg, i miei post non sono OT, perché uso la pessima qualità di scrittura di vassily per dire che se l’ordine concede tesserini con tanta facilità … il resto è sottinteso, mi fermo qui.
Non sarebbe off-topic se la componente di discussione con Vassily fosse almeno marginale nel commento. Il post non riguarda aspetti personali o professionali di Vassily come singolo secondo me e non ne permetterò una personalizzazione o una deriva in chat tra voi due. Grazie.
g^gi, comunque è in ottima compagnia.
nessuno che abbia qualcosa da dire sul fatto che l’italia sia finita nella graduatoria Partly Free.
eppure di giornalisti che bazzicano rosalio ce ne sono.
però poi penso pure che questo post ha avuto molti commenti e solo tre preferenze (MI PIACE).
che abbiano di meglio da fare, tipo scrivere?
aggiungo che i post di davide enia hanno spesso pochi commenti ma i più alti indici di gradimento(!)
e allora penso che abbia ben sintetizzato Ale: una rivendicazione sindacale…gli abbiamo dato troppo del nostro tempo e attenzionenoi semplici lettori, spesso diversamente/informati, altrimenti si sarebbe risolto in un paio di pacche sulle spalle (niente di male s’intende, ma neanche niente d’interessante).
e come diceva uno bravo: Good Night, and Good Luck!
Dunque…ogni quotidiano ha le sue tariffe. Gds (dove non lavoro) paga piccolo 1,5 euro, grande 3. Repubblica (dove collaboro da libero professionista) paga molto, ma mooooolto di più…La Sicilia credo sia in una via di mezzo. Un servizio per un periodico a me lo paganno con cifre a due zeri (tra 100 e 300 euro), ma ci sono periodici che pagano anche tra 15 e 25 euro. La tv, quando la facevo, mi pagava 50 euro a servizio…Poi ci sono le foto…e le tariffe cambiano…Il tutto è lontanissimo dal tariffario nazionale…
grazie Vassily, ma io gradirei sapere quanto paga repubblica regionale a un professionista come te un trafiletto come quello che ti ho citato.
a occhio e croce direi, come quantità di battute, tre o quattro volte tanto il post che sto scrivendo.
obbligata!
Non capisco davvero perchè la discussione abbia preso questa piega. Il post mi pare riguardasse altro, ovvero il mondo del giornalismo e la possibilità di portare un cambiamento all’interno dell’Ordine dei giornalisti. Ho apprezzato, fino ad un certo punto, i vostri commenti, le vostre idde sull’argomento. Poi sono iniziati gliattacchi. L’ho già detto in altri commensti e in altra sede.Le critiche ci stanno e sono ben gradite se costruttive, se fini a se stesse, rendono sterile il discorso. Giggi e Stalker, avete iniziato a mettere in dubbio la professionalità di Vassily, il suo modo di scrivere, portando la discussione in ben altre sponde. Non sto intervenendo per difendere Vassily che credo si sappia difendere benissimo da solo, e soprattutto credo che se in redazione non apprezzassero il suo lavoro, non gli permetterebbero di scrivere ancora (e non solo i trafiletti, penso che vi siate persi il resto). E, tanto per la cronaca, Repubblica non è la sua unica attività.
Se voleste aggiungere ancora qualcosa, vi prego, di restare in tema. Io sono ancora qua per qualsiasi chiarimento in merito.
Rosalio, stavolta apprezzo la tua spiegazione, e come vedi si potrebbe pure discutere o dubitare sulla non pertinenza dei miei post.
In effetti avrei potuto porre la domanda in altro modo, cioè: ha un valore certo un ordine dei giornalisti che rilascia a volontà tesserini e in certi casi in maniera discutibile alla luce della pessima qualità di molti giornalisti ( o pseudo-giornalisti ) palermitani, alcuni dei quali scrivono come galline zoppe delle cose incomprensibili e piene di strafalcioni? Io non parlo mai degli assenti – e penso ad alcuni – ma poiché è qui presente vassily sciortini con innumerevoli post, prendo lui come esempio di pessima scrittura, semplicemente per non citare altri che sono assenti. In realtà io sto criticando l’Odg che in certi casi rilascia tesserini servendosi di criteri poco chiari e non professionali.
Gigi però non è questa la sede per discuterne (qui è off-topic). Rimuoverò ulteriori commenti anche parzialmente fuori tema. Saluti.
come impegno intellettuale forse altrettanto, non per candidarmi a repubblica palermo che c’ho altro fa fà 🙂 , ma a scrivere quei tamburini sarebbe capace chiunque, basta collegarsi alle agenzie stampa…cinque minuti tra collegamento lettura e riscrittura.
altro DA fà, infatti andavo di fretta
Non ho mai fatto tamburini…e non ho mai fatto copia e incolla…Al massimo…quando sono argomenti che si ripetono anno per anni (esempio “La notte di San Lorenzo”), per raccontare la stessa storia riprendo in parte il mio pezzo vecchio per raccontarne le origini religiose. Per i prezzi, non è elegante…ma vale il gds moltiplicato 5 🙂
Alessia, io, per quel poco che posso contare, fossi solo una che ancora butta soldi ad acquistare più di un quotidiano al giorno, mi sarei aspettata altre risposte da una giornalista che scrive si di un blog (tra l’altro per chiedere visibilità e voti ai suoi colleghi, non certo a me e gigi che non ti possiamo votare, neanche volendo) e non da risposta alcuna sulle domande dei non addetti ai lavori, che sono quelli che tengono in vita i vostri giornali.
se permetti, visto che acquisto repubblica quasi ogni giorno, mi permetto di criticare i giornalisti che non mi piacciono, visto che in qualche modo, volente o nolente, gli pago lo stipendio.
e ti assicuro che se repubblica fosse costituita da tanti vassily sortino, fosse per me potrebbero fare ben altro. poi penso che ci sono anche persone, solo per rimanere in sicilia, come francesco viviano o attilio bolzoni, e allora sono ben contenta di spendere il mio euro per acquistare repubblica, anche se potrei leggerla solo in rete.
spero di essere stata più chiara.
scusate la loggorrea, ma il tema mi sta troppo a cuore per vederlo ridotto ai tuoi dieci punti.
ho sbirciato un po’ tra i tuoi articoli, ne hai da pedalare….
scusa la brutalità.
io sono di una generazione che si pagava noi per lavorare con i “maestri” e qualcosa si imparava…
poi stava a noi, ma non ci vendevamo prima ancora di essere comprati!
casomai quando arrivavano i mercanti di bestiame cambiavamo strada, a costo di non pagare l’affitto, perchè alla libertà del nostro racconto ci si teneva più di ogni altra cosa.
non parlo di giornalismo, ma di una forma di comunicazione altrettanto importante.
manuelo capirà….
Vassily delle 21:56
quindi il trafiletto sull’aperitivo “Io sto con Emergency” non era il tuo?
azz che fatica!
o si o no e quanto è pagato…se vuoi
Quello non è un tamburino…il tamburino va dove c’è il cinema…Quella è una spalletta. Era mia…Ma mica ho fatto solo quello nel corso della giornata… I giornali non si creano da soli…comunque…5 euro…iva compresa…Un prezzo notevolmente sotto il mercato…E il mercato non lo faccio io
ohhhh…grazie vassily della risposta!
ps tamburino era ironico.
Stalker, sono sicura che di strada ne devo fare ancora tanta (e le cose che ho postato, a parte qualche video) risalgono al 2007 – ben tre anni fa. E non saprei dirti quanta strada ho fatto, so solo che di imparare non si finisce mai. Almeno io ho l’umiltà per ammetterlo. Non potrei dire lo stesso di te, che ti ergi a detentore della verità. Spero che anche tu in futuro faccia tanta strada e possa migliorare sempre, nel tuo campo ovviamente.
Dim enticavo, per i miei dieci punti che definisci riduttivi (ti aspettavio altro) posso anche aggiungere:
-la pace nel mondo,
-l’eliminazione dell’effetto serra,
-la tutela dei bambini da ogni forma di violenza,
-una campagna per la salvaguardia degli animali,
-il rimboschimento delle foreste,
…
temi di maggiore rilevanza per il bene dell’umanità. Non vorrei ribadirlo, ma sempre di un Ordine regionale stiamo parlando! Per diventare presidente dell’Onu, ne devo fare strada…
ps: se leggi Repubblica avrai di sicuro letto gli articoli che parlavano di me…
ps: se leggi Repubblica avrai di sicuro letto gli articoli che parlavano di me…
.
mi sono sfuggiti, peccato.
non pretendo che tu parli di tutto lo scibile umano, mi bastava una “caccoletta” sulla libertà d’informazione, ma fa sorvolo.
io non mi ergo a niente, ho solo il difetto di fare domande chiare, pronta in caso a cambiare idea ed arricchirmi delle esperienze altrui.
chiudo, lascio la parola ai tuoi “colleghi”, magari qualcuno ha un’idea giusta attinente alle banche del punto dieci, che io quella non l’ho proprio capita. in che cosa la tua categoria dovrebbe avere agevolazioni rispetto ad altre?
mia cara, hai parlato di tutto meno che di giornalismo (con la maiuscola) e di libertà di informazione, ma sei giovane.
stupisce solo che sul tuo sito hai citato di tutto e di più e poi dici che il tuo ultimo articolo risale al 2007, come prenderti come ufficio stampa attendibile?
buona fortuna
Dovrei correggere gli errori di battitura, ma siete adulti e maturi, evitate di dire: “ah ah ah , hai scritto ‘ti aspettavio’ invece di ‘ti aspettavi’, se è questo il livello del giornalismo…” o cose del genere.
Nel frattempo, sto facendo anche altro. Ma mi ostino a rispondere nella speranza che si raggiunga un punto d’incontro. Io ho espresso le mie idee… aspetto ancora le vostre. Mi raccomando, proposte coerenti con la carica per cui mi propongo, e idee valide per migliorare il livello del giornalismo siciliano, partendo dal fatto che il mercato è gestito da editori che usano i giornali principalemte come contenitori di pubblicità…
Hai ragione, auspico maggiore libertà di stampa. Domani mi attrezzo per i miracoli. Dipendesse da me… ma ahimè non ho alcun potere. Non hai fatto domande, o non le hai postate in maniera corretta altrimenti ti avrei risposto, come sto tentando di fare adesso. Ho già spiegato il discorso delle agevolazioni, come le chiami tu, in qualche post precedente. Rileggilo,e spero che una seconda lettura possa esserti utile.
Il mio sito non è aggiornato. E’ fermo al 2007. Ergo, gli articoli riportati risalgono a quel periodo. Poi ho fatto principalmente televisione. Non ho mai detto di essere un ufficio stampa (di me stessa???? e non vedo cosa c’entri nella discussione).
E come sempre esci fuori tema…
Credo che tutto sia nato quando io ho espresso un mio punto di vista (a mio parere on topic) e il Vassily ha pensato bene di apostrofarmi come “egno dei luoghi comuni”, cominciando a svelare tra l’altro un mondo (quello del giornalismo locale) intriso di “tessere for pussy” (riporto una frase sua), gettando nello sgomento anche la madre di una ragazza. Bene, spiegateci questo aspetto PUBBLICAMENTE perché proprio noi lettori viviamo per essere ben informati. Non amo chi lancia il sasso e nasconde la mano. Men che mai se lo fa un giornalista di professione. A parte questo, credo che il punto di vista più chiaro sia proprio quello che la maggioranza degli intervenuti non sono dell’idea che questo Ordine dei giornalisti e il modo in cui vi si accede sia un parametro indiscutibile di qualità.
Tutela dei vostri diritti: avete un sindacato no? Unitelo al coraggio e incrociate le braccia. Se non lo avete ancora fatto è perché non avete garanzie e la spalla la può scrivere chiunque, anche a 1 euro, sempre per il discorso di nonno che si compiace. Siete vittime di un meccanismo ostile, non siete tutelati (a quanto dite) dal vostro Ordine e io so già cosa volete: mettere al bando i pubblicisti, le biondone incapaci che scrivono per avere gli accrediti per qualche cantante e volete garantire lavoro ai professionisti. Io, metterei al bando pure i “professionisti”, fin quando non viene dimostrato che professionista lo è veramente, coi fatti e non con la medaglia. Non mi è chiaro il motivo per cui hai scritto “molti giornalisti mi hanno letta ma per ovvie ragioni non hanno commentato”. Se non lo avete capito state facendo un ritratto alquanto imbarazzante della vostra professione e del giornalismo locale. E tra questo e gli “sconti”, dimmi tu cosa è più rilevante. Ciao.
Il giornalismo locale è imbarazzante…per questo motivo Alessia si candida…per avere il potere di denunciare il tutto.
Non ritengo di essere smentito quando sostengo che si è fato un mercimonio delle tessere negli ultimi 10 anni in certe redazioni, soprattutto per agevolare donne lunghe di gamba e povere di cervello. Per fortuna, oggi, anche loro, devono dare un esame per avere questo tesserino.
Per il resto, io e Alessia siamo entrati nel mondo del giornalismo facendo il più clasico dei praticantati e un doppio esame…Dove se studi passi…Se non studi e pensi che tanto “passano tutti”…ti bocciano.
Carlo…il nostro non è un esame che dura un paio di giorni e basta…ma dura tutta la vita. Perché per un medico il cuore resterà sempre a sinistra e per un notaio le carte da firmare saranno sempre quelle…Pr noi giornalisti l’argomento da trattare è sempre diverso e dai risultati a volte incredibili…Per questo è un esame continuo.
oggi che il Giornale esce a pieno titolo:
“Scaiola chiarisca o si dimetta”,
c’e’ ancora qualcuno capace di scrivere:
..che ne facciamo di Feltri..?
Io non capisco cosa c’entra la “bravura” di un giornalista con le idee che lo stesso ha. Che vi possa piacere o meno un giornalista è una cosa, che quello stesso cronista abbia la voglia di cambiare le cose, è altra roba. Totalmente! Quelle che ho letto sono critiche inutili, fini a se stesse, che portano a perdere il punto centrale: Alessia si candida ed è una ventata di aria fresca. Forse una speranza. E se tra quelli che hanno scritto i commenti che ho letto, c’è qualche giornalista precario e sfruttato magari…beh, forse farebbe bene a cambiare mestiere . Perchè il giornalsta non è solo quello dalla bella penna (se c’è lo è tanto di guadagnato..ma conosco grandi giornalisti che oi a scrivere non se la cavano molto e viceversa…grandi penne che non trovano una notizia…!)il giornalista e quello che crede in quello che fa, che lotta per la notizia che ha scoperto, che vuole informare, che è onesto prima di tutto con se stesso, per poterlo essere con chi lo legge. E se tra di voi non ci sono giornalisti…allora informatevi bene se proprio volete iniziare una polemica. Fatelo pure intendo, ma prima fate domande, cercate di capire. Chiedete. Alessia è qui per questo e non per dover difendere il suo essere giornalista o la bravura di altri colleghi.
La candidatura di Alessia non piace a molti. Questo è quello che dovreste sapere, e il “perchè?” è la domanda che dovreste farvi…
P.S. scusate eventuali refusi, errori o strafalcioni…non ho riletto…e si…non l’ho fatto…;)
Al Gore in tema di giornalismo italiano e della sua crisi http://www.youtube.com/watch?v=VSV6kYWn4vo
Ho letto i vostri commenti e credo ci sia bisogno di fare chiarezza su alcuni punti.
Teoricamente potrebbe sembrare un’idea geniale quella di abolire un ordine vecchio e demodè come quello dei giornalisti.
Praticamente tremo solo al pensiero. In un paese dove il Presidente del Consiglio è il proprietario della principale azienda televisiva nazionale, senza un Ordine il tg5 potrebbe anche essere diretto da Calderoli.
Il giornalista (non fa differenza se professionista o pubblicista) rispetto ad un bloggers si firma e si assume la responsabilità legale di quello che scrive.
Questo garantisce il lettore che in questo modo dovrebbe essere tutelato da chi vuole fare un uso privato dell’informazione.
Poi purtroppo in Italia come sottolinea stalker abbiamo un pessimo livello d’informazione, questo è dovuto a due fattori.
In primo luogo ai partiti. Molti giornali sono finanziati da gruppi parlamentari o da politici percui viene distorta l’informazione commentando le notizie secondo le linee editoriali.
Togliendo tali fondi però anche realtà culturalmente rilevanti come il Messangero chiuderebbero.
In secondo luogo, come ricorda Alessia, perchè molti tg e quotidiani, locali e non, utilizzano ragazzini aspiranti giornalisti per riempire gli spazi vuoti. Attenzione degli aspiranti c’è bisogno, ma quest’ultimi dovrebbero svolgere prestazioni occasionali e non firmarsi in articoli di cronaca nera (che tra parentesi sarebbe anche illegale).
In entrambi i casi possiamo avere un’informazione distorta. Ma c’è una grossa differenza. Il lettore de Il Giornale o di Libero (ma anche della rivista falce e martello non voglio entrare in una polemica destra-sinistra) è consapevole che acquistando quel determinato giornale sarà fruitore di un’informazione che segue determinate linee editoriali. Il lettore invece che ascolta un articolo di pinco pallino sul tg locale ascolta il servizio e lo prende per buono come se fosse stato scritto da Enzo Biagi. Ma possibilmente in quella redazione non è presente un direttore responsabile che legga ed eventualmente correga gli strafalcioni (non solo grammaticali) che pinco pallino scrive.
Emanuele so perfettamente di cosa parli… ci sono passata anch’io. Per questo mi è piaciuta l’idea di una candidatura fuori dall’ordinario!
Avrei voluto leggere tutti i commenti, ma ci vorrebbero ore….ne ho letti comunque una buona parte.
Io sono figlia del sistema che porta gli editori a sfruttare i sogni dei ragazzini con la promessa di un tesserino. Il tesserino in questione l’ho ottenuto dopo qualche anno, ma non sono stata la sola. Come scriveva Alessia la politica è quella di “un tesserino non si nega a nessuno” e di conseguenza mi ritrovo adesso, dopo 4 anni dedicati unicamente a questo, a rinunciare al mio sogno perché non si vive di aria.
Il problema non è l’Ordine, una tutela dell’Informazione è necessaria…forse non avete idea di quanto sia delicato questo lavoro e di quanto sia importante seguire i principi deontologici (che per gli iscritti è un obbligo).
L’unica cosa che mi dispiace è che essendo pubblicista non potrò votare Alessia che si candida tra i professionisti…chi la conosce sa quante battaglie lei abbia condotto personalmente in nome della professione e della meritocrazia.
E sa che le stesse qualità che la portano ad essere un’eccellente giornalista potrebbero aiutare l’Ordine della Sicilia a scrollare un po’ di polvere e ragnatele dalle giacca dei membri del Consiglio.
Alla tale Alessia Cannizzaro – e ad altri nick vari – viene da ridere sentendo i nomi dell’ufficio stampa di palazzo d’Orleans. A buona parte della categoria viene da ridere – o da piangere – per questo qualunquismo populista, che mira a catturare consensi senza mai proporre soluzione a quello che contestano.Una risata seppellirà il mondo, è vero. Però dopo averlo seppellito, Alessia Cannizzaro ed il suo appassionato team, dovrebbero anche dire – e spiegare con senso compiuto – come ricostruirlo. Una riflessione scevra di polemica: ad alcuno non sorge il dubbio che dietro i risultati elettorali dell’Odg Sicilia non ci sia soltanto il conservatorismo della categoria ( o le logiche di bande, come qualcuno perfidamente le chiama) ma anche più semplicemente, il fatto che le alternative al solito schema sembrassero poco credibili?