Presentato il “Piano locale giovani”
È stato presentato ieri alla presenza del ministro della Gioventù Giorgia Meloni, del sindaco di Palermo Diego Cammarata e dell’assessore alle Politiche giovanili Raoul Russo il Piano locale giovani che ha l’obiettivo di formulare politiche pubbliche rivolte a giovani di età compresa tra i 16 e i 35 anni, da attuare nell’arco di due anni, e che si inserisce nell’ambito dell’Accordo Quadro A.N.C.I. e Dipartimento per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il piano, prevede un impegno finanziario complessivo pari ad 532 mila euro, di cui 380 mila a carico del Dipartimento alla Gioventù e 152 mila a titolo di cofinanziamento da parte del Comune di Palermo.
In particolare il piano prevede sei azioni:
- GIOart Area linguaggi espressivi giovanili: offre occasioni di protagonismo, di ascolto, confronto e conoscenza nell’ambito dei linguaggi espressivi, artistici attraverso programmi di sperimentazione locale che valorizzano i prodotti culturali giovanili, favorisce la partecipazione attiva giovanile attraverso il progetto TAMTAMgio quale spazio di co-progettazione con e per i giovani, contribuisce alla creazione di una rete culturale tramite la costituzione del Coordinamento dell’area linguaggi espressivi giovanili della Città di Palermo, denominata Retegiovaniart.
- Al-Bab “una nuova porta alla città”: realizza iniziative e servizi per il turismo culturale, finalizzate ad una maggiore inclusione sociale giovanile, emersione del lavoro sommerso nel Centro storico di Palermo, attraverso l’istituzione di incubatrici di impresa.
- Gruppo sviluppo PLG “Processo partecipativo di costruzione del PLG”: sostiene collaborazioni tra territorio e giovani, favorendo l’acquisizione di una nuova consapevolezza di rappresentare una risorsa competente per la comunità e per l’Amministrazione, cooperando ad iniziative di progettazione del Piano Locale Giovani.
- Forum Giovani della Città di Palermo: promuove la partecipazione dei giovani alla vita attiva quale luogo privilegiato di confronto e dibattito partecipato, dove raccogliere sollecitazioni e proposte su tutto ciò che può riguardare la condizione giovanile e le azioni per i giovani.
- Comunità giovanile “L’Acchiappasogni”: favorisce l’impegno sociale, civile, la partecipazione e le conoscenze, ponendosi quale strumento di crescita culturale e sociale della popolazione giovanile, al fine di potenziare l’organizzazione della vita associativa.
- Giovani in transizione: individua linee di azione contro la precarizzazione dei lavoratori giovani, incentivando le condizioni per rapporti di lavoro stabile.
Il Piano Locale Giovani di Palermo approvato.
non ho capito che ricaduta potra’ esserci sulla disoccupazione giovanile a palermo con un impegno di spesa di 532.000 euro.
Ma per approdare ad un lavoro vero,produttivo,duraturo,
e’ mai possibile che non si riesca a mettere nulla in piedi?
Ridicoli, sono solamente ridicoli.
Non meriterebbero neanche la pubblicazione certe str…..te.
I soliti noti potranno al solito benficiarne. Stefania comincia a scaldare il motore del bassotto.
mi sembra un ennesimo PROGETTINO!
Quoto Diego…
Quoto Tutti! 😀
Quoto il prossimo commento.
La smettano di creare illusioni:il lavoro dei giovani è il loro futuro, è il futuro non può essere fatto di precariato che serve solo da melmoso recipiente di voti.
Occore creare posti di lavoro concreti:mandiamo in penzione chi ha 33 anni di contribuzione e assumiamo giovani, che per i primi tre anni di lavoro dovranno pagare la contribuzione di chi ha lasciato il posto.
chi andrà in penzione, essendo ancora giovane verrà utilizzato in lavori socialmente utili, certo è una proposta un po buttata lì a caso ma credo ci si possa discutere un po.
perché non dare un taglio netto e cercare lavoro in altre nazioni? mi riferisco soprattutto a chi ha meno di 32 anni.
a palermo:
1)o si è ricchi di famiglia e ci si può fare una famiglia (intendo famiglie vere e non associazioni criminali);
2)o si decide di farsi una famiglia e vivere per sempre con la pensione di papà e mamma (lo auguro a tutti, io li ho persi presto i genitori).
se c’è qualcuno che legge quello che scrivo, mi potrebbe per cortesia spiegare con quale coraggio a palermo si può fondare una famiglia con lavoro precario o peggio con i genitori che foraggiano la coppia con la propria pensione?
Una bella serie di progetti la cui utilità resta ignota, la cui efficacia non è misurabile in cifre e, soprattutto, che spariranno insieme con i fondi che li hanno creati. Mi rendo conto che questo richiederebbe lavoro serio e reclutamento di gente preparata, ma è tanto difficile identificare una manciata di attività nel settore (per citarne uno a caso) della salute pubblica e potenziarle aggiungendo risorse umane pagate con questi fondi? Almeno, magari accidentalmente, si riuscirebbe ad aiutare chi ha bisogno di assistenza e chi di lavoro, indirizzando le risorse verso la formazione di professionisti realmente richiesti sul mercato.