Dopo aver sintetizzato il contenuto essenziale di un piano di fattibilità di impresa, non resta che parlare di cosa si può fare, in concreto, qui a Palermo, per mettersi in proprio. Tanto per cominciare, chi avesse un’idea di impresa basata sulla ricerca scientifica o sulla tecnologia non dovrebbe perdersi il prossimo StartCup indetto dall’Università di Palermo (Mosaicoon è una felice case history nata proprio così!). Per chi avesse invece idee di impresa incentrate su attività più tradizionali, sto cercando di organizzare con il responsabile di Banca Etica, Steni Di Piazza, un circuito di professionisti disponibili a “regalare” un certo numero di ore gratuite di consulenza professionale per dar modo di verificare preventivamente aspetti legali, fiscali, lavoristici, ecc. di nuove imprese giovanili, lasciando quelli finanziari alla stessa Banca Etica che si è anche fatta promotrice di un apposito disegno di legge regionale sul microcredito (le altre banche, al di là delle chiacchiere, evitano accuratamente di sostenere finanziariamente nuove iniziative!). Sarebbe un aiuto lungimirante anche per gli stessi professionisti che potrebbero così aiutare la nascita di nuove imprese oggi che potrebbero divenire nuovi clienti domani.
Ma c’è un altro livello di “alfabetizzazione” imprenditoriale – ovvero di lavoro autonomo – che mi piacerebbe incoraggiare: quello individuale che può trovare nella rete un aiuto efficace e a costo zero. Avete presente i disoccupati che protestano nelle piazze e che vengono illusi per anni dalle promesse dei nostri politici locali? Continua »
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