Pumèlia
Sporge dal balcone di casa di ogni buon palermitano degno di questo nome per averla ereditata in linea materna. Le mamme, infatti, procurano le talee alle figlie maritande per portarsi dietro quell’odore di casa in cui sono cresciute.
Plumeria acutifolia, della famiglia delle Apocynaceae il suo nome scientifico. Fu portata, a quanto pare, dagli inglesi a Palermo nei primi anni dell’Ottocento. Il successo dovette essere immediato visto che prosperò sugli “affacci” di conventi e signorili dimore, e pure sui balconcini di Ballarò, Capo e Vucciria. Fiorisce solo a Palermo a causa del microclima subtropicale che vuole per emettere i suoi fiori profumatissimi.
La prima illustrazione conosciuta di una pumelia porta la data del 1552, ma al botanico sacerdote marsigliese Charles Plumier (1646-1706) deve il suo nome anche se poi i francesi la battezzarono frangipanier dal nome del conte Maurizio Frangipane che aveva inventato un profumo simile a quello carnale del fiore della nostra pianta, al tempo di Caterina dei Medici.
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