Oggi in Sicilia la festa dell’autonomia
Per la prima volta si celebra in Sicilia la festa dell’autonomia in occasione della ricorrenza della firma dello Statuto della Regione.
Gli uffici regionali resteranno chiusi e l’attività didattica delle scuole aderenti sarà sospesa per un giorno e/o sostituita da lezioni a tema.
È online un blog dedicato alla festa e ai temi dell’autonomia.
Tutti i siciliani dobbiamo prendere coscienza, riprenderci, uniti e con dignità la nostra identità territoriale e culturale. Dobbiamo abbandonare chi continua ad utilizzare i soldi pubblici per scopi di arricchimento persinale sotto qualsiasi forma, alimentando solo i fedeli portatori alla “casta” se così si può chiamare. Dobbiamo essere uniti contro chi ci vuole derubare, attraverso fenomeni, leggi fatte apposta e mezzi politici, a partire dai siciliani che abbiamo votato ed occupano poltrone nell’ambito istituzionale siciliano e nazionale. Buttiamoli fuori insieme a tutti coloro che nelle varie generazioni hanno contribuito nello sfruttamento della Sicilia e dell’onesto popolo siciliano. Abbiamo il coraggio di buttare la chiave, prima di andare a votare, chiediamo il cambiamento della legge elettorale.
W la Sicilia…
1 scusa in più per non lavorare, studiare matamatica, studiare storia, o studiare grammatica.
un’occasione che ci siamo lasciati scappare.
non siamo stati all’altezza del compito e delle responsabilità.
siamo stati inadeguati e fuori tempo.
non abbiamo accettato di cambiare veramente.
siamo rimasti adolescenti, non siamo mai cresciuti…
sempre pronti ad invocare un aiuto esterno come se non avessimo mani, capacità di organizzazione, intelligenza.
sempre pronti a gettare la colpa addosso a qualcun altro, o entità esterna o al politico di turno come se fosse stato eletto dai marziani e non da noi stessi.
sempre convinti di non aver nulla da imparare dagli altri.
sempre convinti di essere il sale della terra.
sempre convinti che il mondo sia tutto uguale.
se solo smettessimo di considerarci diversi e particolari e ci dessimo una mossa di sicuro non diventeremmo peggiori di quello che siamo stati.
In effetti, considerati gli ottimi risultati, c’è da far festa
autoche?
In realtà di quello spirito autonomistico del dopo guerra, retaggio dell’ ultima esperienza politica di Ruggero Settimo nel 1848, è rimasto pochissimo se non nulla.
Son convinto che su cento palermitani, due o tre sanno chi è era e che fece Ruggero Settimo.
E’ scomparsa l’identità di un popolo che per secoli aveva saputo governarsi da solo e appariva all’ Europa come tra i popoli più progressisti e attivo nelle industrie( dell’epoca…) e dei commerci.
Il popolo siciliano non si rialzerà più sulle proprie gambe ma avrà per sempre bisogna delle stampelle, e prestate pure….
E’ vero giuanni. Fino a poco tempo fa si poteva leggere specialmente sulle pagine gialle Via Ruggero VII. Adesso va di moda Via Ruggero Settimo Re.
Che vergogna.
A scuola quando uno vuole restare a casa se l’abbutta.
Alla regione invece si inventano una festa.. così non vanno a lavorare e sono pure pagati!
Virus @: E non è che dici ha una via periferica tipo a San Lorenzo o Cardillo…Ruggero Settimo ha intestata la via principale di Palermo, il salotto buono, una volta con l’asfalto e i marciapiedi rosso amaranto…e la nostra memoria storica lo classifica Re , chissà di quale dinastia….
Num. 226) Decreto che permette nella Zecca Nazionale la coniazione di una medaglia che perpetui la memoria del riscatto della Sicilia.
Palermo, 7 settembre 1848.
Parlamento Generale di Sicilia
Il Parlamento:
Veduta la petizione di D. Francesco Antonuzzi, amministratore della Zecca e Garentia, di poter battere in questo stabilimento una medaglia tramandatrice ai posteri dell’epoca del nuovo riscatto della Sicilia, e del Cittadino che ne moralizzò la rivoluzione,
Decreta:
Art. unico. E’ data autorità al Potere esecutivo di permettere, che nella Zecca nazionale sia coniata in quel numero, che sarà ricercato dai commettenti, una medaglia mostrante nel dritto l’effigie del primo cittadino Ruggiero Settimo, colla leggenda “Ruggiero Settimo Presidente del Comitato generale di Sicilia nel 1848” e nel rovescio una ghirlanda col motto “Indipendenza e libertà.”
Fatto e deliberato in Palermo li 7 settembre 1848.
A Palermo si coniava moneta, con la scritta Indipendenza e Libertà, solo ventidue anni prima di Roma capitale.
Onore a Ruggiero Settimo.
Marco C @ : Accuminciamu a parràri bell’assistimati : se la butta,dal palermitano ittarisilla, buttarsela, cioè marinare la scuola.
“Oh picciuò…na ittàmu sternata e ni nniamu a Mondello ?”.
Chi ci trasi abbutta ? 🙂
sa a un c’abbutta se la butta… tanto paga papà
infatti .. autoche ?
Noi abbiamo un autonomia ?
Ma se siamo la regione più schiava di Roma d’Italia !!!!
Brava Sandra!
Conoscere lo Statuto e l’Autonomia, però, è il miglior modo per combattere qeusta schiavitù.
Se ce l’hanno nascosto, non utilizzato, piegato ad usi indecenti, ciò è avvenuto soprattutto per la nostra ignoranza.
Se tutti i siciliani sapessero cos’è (meglio, cosa sarebbe) l’Autonomia, se conoscessero le nostre precedenti costituzioni (1812, 1848), saremmo tutti un po’ più civili.
Nessuno difenda, per favore, l’oscurantismo.
Sì, l’autonomia…
L’autonomia di far ingrassare, a spese nostre, 90 deputati.
L’autonomia di avere potestà esclusiva in determinati settori, salvo però adottare regole e provvedimenti finalizzati solo a distribuire privilegi.
L’autonomia di rinnovare oltre la decenza la piaga del precariato storico, perchè fa comodo a tutti (scagli la prima pietra chi non ha, in famiglia, almeno un Lsu, Asu, Pip ecc. ecc.).
L’autonomia di costruire case e villette abusive dappertutto, tanto…. cunn’a ddiri nenti….
L’autonomia di poter “selezionare” con cura le tasse da pagare: il canone Rai, ad esempio, non è da molti considerato una vera “gabella lombardo-piemontese” e, come tale, meritevole del più assoluto rifiuto?
Ma che razza di Autonomia è mai stata la nostra?
se Autonomia significa,essere liberi di continuare a far del male ai siciliani Onesti,non ci stò.
L’autonomia che hanno in testa i nostri politici è puro accattonaggio: fare la voce grossa “con quelli di Roma” per avere sempre più soldi.
Ma per farne cosa ?
La vera autonomia per la quale dobbiamo batterci non è (solo) l’autonomia delle spesa, ma anche quella delle entrate. Che alla fin fine è il federalismo fiscale.
Vorrei proprio vedere come farebbero a stabilizzare migliaia di raccomandati, se fossero costretti a dire apertamente quali tasse aumentare per trovare le risorse.
Troppo facile, oggi. Tanto paga Pantalone.