Alberi di piazza Croci
(immagini tratte da Google maps)
È vero, a Palermo il verde non ci manca. Però ci sono degli luoghi che hanno una connotazione particolare proprio perché delle piante li caratterizzano. Gli alberi sono molto bravi in questo, creano ombra, configurano un paesaggio, evocano ricordi e rimandano odori e suoni perché accolgono, appunto, rumorosi inquilini. Ecco perché quando una pianta che ricordiamo da sempre, quando la pianta ci dice con il suo tronco contorto e nodoso che è li da tantissimo tempo il vederla ridotta ad un moncone miserabile è naturale che ci dia dispiacere.
Questo sta accadendo agli alberi che facevano ombra al marciapiede di piazza Francesco Crispi vicino via delle Croci, lo stesso marciapiede che ospitava il venditore di fichidindia al quale abbiamo dovuto rinunciare già da tempo. Giovedì mattina il primo della fila era stato giustiziato…non so se la mattina dopo sarà sparito anche l’altro…e così via; la cosa che vorrei principalmente sapere è: perché li stanno tagliando? Malati non erano…anche se non mi intendo di botanica posso dire che apparivano belli e rigogliosi. Allora perché?
perchè non girare la domanda all’assessore francesca grisafi ? sul sito del comune c’è pure l’indirizzo e-mail: http://www.comune.palermo.it/comune/giunta/giunta.htm
Saluti
Perchè invece di tagliarli non li potano?E’ troppo complicato?Volevo anche aggiungere che si preoccupano degli alberi di Piazza Crispi;e degli alberi di Viale Michelangelo e della città tutta?Non si potano da anni, con il vento che c’è stato questo fine settimana molti rami si sono spezzati causando non pochi disagi e le foglie le ho fino dentro casa!Ma che importa…Grazie Assessore
Non avete visto i ficus secolari di Piazza Marina?
Uno SCEMPIO!!!
Quelli a cui è andata meglio sono potati “ad alberello”, gli altri sono più che monconi.
Mi piange il cuore.
Erano dei monumenti della natura..
fotografati dai turisti..
Uno scempio..
Forse è anche illegale, vista l’età degli alberi. Sono vissuti così a lungo proprio perchè non sono stati potati.
Ma poi PERCHE’ SEGARE I RAMI A META’? Posso capire se si toglie qualche ramo laterale..
Dappertutto stanno tagliando in questo modo scellerato, anche gli alberi del Foro Italico. Monconi senza foglie che spesso non ce la fanno a riprendersi.
Mi viene il sospetto che sia fatto dagli operai PER VENDERSI LA LEGNA!
Gli alberi di Piazza Marina e del foro Italico sono stati potati secondo una logica di prevenzione. Dopo l’incidente mortale occorso al ragazzo in occasione del festival della scienza, grazie al quale per alcuni giorni si era riusciti – pensate! – persino a far chiudere il venditore di spaghetti con le cozze all’angolo della traversa della Kalsa, si è proceduto all’esame degli alberi. E poiché quel tipo di pianta presenta spesso dei rami che contengono cavità (come se fossero vuoti all’interno) è stato deciso di potarli.
Stesso discorso per Piazza Marina. I ficus sono stati esaminati e potati con la stessa logica.
Ovviamente, rimane il problema della magnolia gigante. Potare quella significa distruggere un bene turistico assai rilevante ma, d’altro canto, impedire la posa delle radici aeree della pianta fuori il perimetro della cancellata rende di fatto instabile la pianta stessa (le radici aeree diventano fusti, col tempo, e sorreggono il peso dei rami orizzontali).
Per quelli di piazza Croci invece, è possibile che le piante fossero malate o che facessero troppa ombra, cosa che danneggia irreparabilmente la crescita dei marciapiedi sottostanti… 😉
Sicuramente ci saranno problemi di sicurezza, ma nessuno mi toglie dalla testa che il taglio radicale viene deciso perchè è il modo piu semplice ed economico di risolvere il problema. Invece ci dovrebbe essere una commissione di sapientoni (che in effetti c’è) che dovrebbe valutare caso per caso quali alberi siano malati o malandati e, in quasto caso, quali rami eliminare o accorciare. Ma il brutto è più economico del bello. Non ci dimentihiamo dell’irrisolto caso del punteruolo rosso! Li addirittura diventava entieconomico tagliare la palma malata e allora ecco la soluzione economica: non fare niente e fare ammalare tutte le palme di palermo. Complimentoni!
Grazie per il consiglio di scrivere all’Assessore Francesca Grisafi, avevo cercato sul sito del comune di Palermo ma andavo di fretta e non avevo individuato l’assessore giusto. Ho inviato una email proprio adesso, sarà mia premura pubblicare la risposta qui su Rosalio. Per le potature eccessive condivido l’impressione che siano appunto “esagerate” però lasciare la nostra città senza palme perchè è troppo costoso risolvere il problema del punteruolo è scandaloso. L’immagine che i turisti hanno di Palermo sicuramente include le cupole rosse della Cappella di San Cataldo e le palme!
In data 13/mag. ho mandato una mail al consigliere ambientalista animalista al comune di palermo, Angelo Ribaudo, segnalando il taglio del primo albero. Non ho avuto nessuna risposta. Non sono in grado di sapere se sono stati abbattuti altri alberi.
perché non progettare anche nuovi tipi di alberature ed alberare molte più zone. a palermo d’estate l’ombra è la grande assente. se il punteruolo colpisce e non si è ancora trovato un rimedio, le palme potrebbero essere sostituite da:
1) celtis australis
2) pinus canariensis
3) pinus halepensis
4) platanus orientalis
5) quercus ilex
6) cupressus sempervires
7) cupressus arizonica
8) fraxinus ornus
tutti questi possono egregiamente rimpiazzare le palme. anzi a mio parere sono più decorativi e fanno più ombra.
ovvio che si deve provvedere:
a) ad annaffiarli nei primi due/tre anni dall’impianto
b) potarli (con criterio) negli anni successivi
c) mapparli e censirli per poterli controllare scientificamente e con metodo.
xchè non inziate a denunciare????
non è vero che l’amministrazione comunale non ha fatto nulla per il problema del punteruolo rosso, ne hanno parlato anche abbondantemente i quotidiani locali sui diversi metodi che sono stati posti in essere per eliminare l’animaletto rosso. anche la facoltà di agraria dell’università di palermo ha dato il suo contributo, purtroppo per un motivo o per un altro non sono risultati efficaci. In israele studiano questi coreacei animaletti da oltre 10 anni e ancora non sono riusciti ad arginare la strage di palme.
e dalla francia vengono a studiare il seppur fallimentare,almeno per noi che vediamo morire le palme, metodo palermo.
se rosalio consente, questo è il link: http://palermo.repubblica.it/dettaglio/Palme-i-cacciatori-del-punteruolo-rosso/1455723
saluti
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ma di quanto tempo fa è il link di repubblica? me lo chiedo perchè sul finire dell’articolo si parla di “60 palme salvate al foro italico” quando, a tutt’oggi, di palma phoenix canariensis ne è rimasta solo 1 (quella immediatamente a destra del vialetto d’ingresso)
le altre, quelle lungo il perimetro, sono le phoenix dactylifera e sono rimaste integre perchè al punteruolo non interessano in quanto poco polpose-fibrose
piantumare a volontà palme Washingtonia filifera, sono le piu belle
Marid@ che significa “per un motivo o per un altro i metodi non sono stati efficaci”??? Stai giustificando l’inadempienza del comune?
Diciamo che al momento non c’è un metodo che risolva il problema del punteruolo in maniera definitiva, ma c’è comunque un metodo per salvare la palma e permetterne la ricrescita: c’è un medicinale costituito da olii essenziali che funge da repellente per il punteruolo, un pò come il gelsomino o il geranio per le zanzare. Il problema è che questo medicinale deve essere messo nella parte alta della palma almeno una volta al mese e, vista l’altezza di alcune palme, non è un’operazione così immediata… Pensi che qui a palermo si possa sperare in una manutenzione del genere?
non sono l’avvocato del diavolo ma sparare a zero sempre e comunque non lo trovo giusto. Piuttosto siamo propositivi e chi ha da suggerire qualche possibile soluzione lo faccia. I consigli e/o suggerimenti sono sempre ben accetti, anche da parte dell’amministrazione.Invece di trastullarci nell’immobilismo collettivo facciamo come i condomini di viale michelangelo. Leggete l’articolo di oggi su e-polis. la verità è che siamo buoni solo a fare critica e per niente costruttiva, me compresa ovviamente.
“piantumare a volontà palme Washingtonia filifera, sono le piu belle”.< intendevo dire che sono le piu belle tra le piante che sono state proposte in qualche post sopra. il portamento che hanno le p.canariensis resta insuperabile
ad oggi nessuna risposta dall’Assessore Francesca Grisafi
Ecco la risposta dell’Assessore Francesca Grisafi:
Gentile signora Parisi,domani mattina chiederò notizie sugli alberi di Piazza Crispi, anzi domani mattina mi recherò li e le darò notizie.
Cordiali saluti
L’Assessore
Francesca Grisafi
Brava Rita! Peraltro è anche strano il modo in cui è stato tagliato l’albero, a un metro circa.
speriamo che la risposta dell’assessore sia esaustiva 😀
L’albero tagliato è vittima di una maldestra manovra di uno dei camion della manifestazione Lotto svoltasi in piazza. Per liberare il camion la squadra chiamata di sabato ha effettuatom questo genere di “potatura”. Era una pianta assolutamente sana: chi paga?
Mi dicono che gli alberi in questione siano tutti segnati da una spennellata di vernice rossa sul tronco, ad altezza d’uomo; quindi è improbabile che la pianta recisa sia vittima di una potatura per liberare un camion. Aspettiamo comunque le informazioni dell’Assessore Francesca Grisafi
cari signori si parla di tutto, sia degli alberi “maltrattate ed è vero amio parere(sono un addetto ai lavori) che delle palme palermitane “maldestramente disattenzionate” al fenomeno punteruolo.Ma da nessuno ho ravvisato quale possa essere uno dei motivi di tali scempi.Mi chiedo, se non sia il caso di verificare la “storicità” delle direzioni del servizio di potatura.Una verifica secondo me tra ieri e oggi andrebbe fatta,forse si troverebbe la motivazione di tali disastri anbientali.
Ecco la risposta dell’Assessore:
Gentile signora Parisi
come le avevo promesso ieri,oggi ho fatto un sopralluogo a Piazza Crispi insieme con il perito che si č occupato dell’abbattimento. Il Ficus di Piazza Crispi presentava delle anomalie tanto č vero che ultimamente per alleggerirlo era stato potato piů drasticamente rispetto agli altri della stessa Piazza. Giovedě scorso č scattata la reperibilitŕ per gli operatori del Settore Verde. Il tronco principale presentava una spaccatura centrale e l’albero era molto instabile. Con il parere della Soprintendenza che era giŕ stata allertata, a causa delle precarie condizioni dell’albero, č stato effettuato l’abbattimento. Verosimilmente č accaduto che nel corso degli anni gli scavi( elettrici etc.) e gli interventi alla base dell’albero ne hanno minato la stabilitŕ e adesso l’albero rappresentava una situazione di pericolo grave. E’ sempre molto triste abbattere un albero ma purtroppo a volte č indispensabile per garantire la sicurezza del pedone. E’ ancora piů triste per me che sono un docente di Botanica. La ringrazio ancora e la saluto cordialmente.
L’Assessore
prof. Francesca Grisafi
mi sembra che non ci sia nessun mistero dietro il taglio dell’albero, meglio cosi.
saluti
Sciocchezze! L’albero era sano: è stato tagliato per altri motivi come ben sanno i giardinieri del Giardino Inglese.
@Chance il giardiniere le dispiacerebbe darci qualche dettaglio in più? io devo prendere per vera la dichiarazione dell’assessore… però se lei ha qualche informazione diversa dovrebbe renderla nota a tutti, grazie
La cura delle palme
di
Domenico Lantieri
Nel nostro condominio del Torrino, situato in Via Cina 451, quando si è manifestata l’infestazione del punteruolo rosso, completamente ignoranti dell’argomento, ci eravamo rivolti ad un agronomo “esperto” della materia, che propose un trattamento a base di feromoni delle palme. I feromoni rappresentano il richiamo sessuale per il coleottero maschio. Un prodotto derivato dai feromoni, immesso in secchielli con dell’acqua appesi al tronco della palma, avrebbe dovuto attirare il coleottero che, invece di penetrare nella pianta, cadendo nel secchio, sarebbe morto annegato. A questo procedimento veniva associata un’abbondante irrorazione della chioma con una specifica miscela. Questo “protocollo” è quello che viene consigliato (nel 90% dei casi) dagli “esperti” come prevenzione per non fare diffondere l’infestazione. Gli stessi non parlano mai, volutamente, di cura: per loro la cura non esiste. Il risultato dell’applicazione di tale metodo nel nostro condominio, ripetuto due volte, è stato quello di passare, in due mesi, da tre palme infestate a venti. I secchielli con i feromoni, invece di intrappolare i coleotteri, li attiravano sulle palme; e non si è trovato mai alcun insetto nei secchielli. Successivamente, dopo una ricerca più approfondita tra i veri professionisti del settore, abbiamo adottato il metodo endoterapico, brevetto internazionale dal Dottor Agronomo Nabawy Metwaly, del Cairo, che lo ha introdotto in Italia alcuni anni fa
Questa terapia può essere utilizzata con successo sia come forma di lotta preventiva riguardo agli attacchi del parassita sia per la cura delle piante infestate. I risultati positivi di cura ottenuti raggiungono il 95-98%. Il metodo endoterapico si attua misurando in via preliminare la temperatura basale della palma (normalmente di 17 gradi); L’eventuale rialzo della temperatura corrisponde al grado di infestazione della palma, e determina la quantità di miscela da iniettare. Il Metodo Metwaly propone una miscela di prodotti chimici e naturali che viene iniettata nel fusto della pianta a varie altezze, traslocando nel suo sistema vascolare, fino a raggiungere il cuore della palma, uccidendo le larve e le uova deposte. Il metodo prevede anche l’aspersione di prodotti sulla chioma e sulla cima del tronco, concentrata nel punto preferito di attacco, con bassi dosaggi, nel pieno rispetto dell’ambiente. In questo modo si colpiscono anche gli insetti adulti.
La cura colpisce tutte le fasi del coleottero curculionide, dalle uova all’individuo adulto, il cui ciclo dura circa tre mesi, ma non è soggetto a stagionalità. E’ facile trovare nelle palme attaccate sia insetti adulti che larve e uova. Allo scopo il metodo abbina diverse modalità di trattamento ed utilizza una miscela di prodotti e di minerali per meglio veicolare i principi attivi e favorire la ripresa della vegetazione. Sono necessari tre trattamenti all’anno per il risanamento di palme infestate e per la prevenzione di piante sane. La composizione delle miscele impiegate varia da un trattamento all’altro, per prevenire l’effetto della mutazione genetica delle successive generazioni dell’insetto, per rinforzare costituzionalmente la pianta e renderla immune da future infestazioni. Gli insetti che si dovessero insediare dopo il ciclo di trattamenti muoiono cibandosi della polpa della pianta. Nei datteri prodotti dalle palme dell’Arabia Saudita (36 milioni), trattate con il metodo Metwaly non si è riscontrata traccia dei prodotti usati nei trattamenti, con i quali si è raggiunto il notevole traguardo del 98% di salvataggio. Il Metodo Metwaly si sta diffondendo con un buon trend a livello internazionale ed in Italia.
Nel nostro condominio, l’adozione del Metodo Metwaly ha ottenuto l’eliminazione completa dell’infestazione già dopo il primo trattamento: il coleottero, le larve e le uova non esistono più, neanche nelle 20 palme infestate. I successivi trattamenti effettuati sono serviti a rinforzare le palme e ad immunizzarle per il futuro. La regione, dopo un sopralluogo, aveva imposto l’abbattimento di alcune piante, pena salate multe. Abbiamo risposto che le piante sono in cura e che il coleottero è stato eliminato. Non c’è stata alcuna replica. Per loro la cura non esiste.
Pardon moi,ma questi dati scientifici se presentati agli “esperti” del comune non potrebero farli ricredere ? a parte l’esperienza del Vs condominio dove sono descritti ,in quali riviste ?leggendo cio’ che Lei dice sig Lantieri ,mi sembra davvero una ottusita’ tagliare le piante
..ho consultato sul web ,c’e’ un convegno internazionale svolto a San Felice Circeo.
Ci sono altri risultati pubblicati su riviste scientifiche ?
(la macchina per la somministrazione della terapia va acquistata,a che prezzo ? )
Scrivetemi alla mia email
Vi risponderò