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giovedì 21 nov
  • La palazzina della Forestale alle falde di Monte Pellegrino

    I croceristi che approdano a Palermo e la visitano mangiando e fuggendo sono tutti affascinati dalle bellezze della nostra città. Noi, che sappiano come era e come sarebbe potuta essere ci mostriamo sì lusingati, ma in cuor nostro rimpiangiamo le bellezze da Belle Époque, la Conca d’Oro, il fu profumo della zagara, le ville della via Libertà e così via.

    Tra venti, trenta o quaranta anni i croceristi, magari scendendo da una astronave della Costa-Galactica continueranno ad apprezzare quel poco che resterà e noi, o chi verrà dopo di noi, rimpiangeremo la Palermo degli anni dieci che non ci sarà più.

    Ma possiamo noi fare in modo che Palermo, almeno, mantenga i tesori attuali? Non dovremmo batterci per salvare il salvabile?

    Sìììì, ripondete in coro. Vi sento. E allora, rimbocchiamoci le maniche e segnaliamo quello che qualcuno vorrebbe toglierci dalla vista per riporlo solo nei nostri ricordi.
    Oggi vi segnalo un prossimo piccolo grande scempio. La palazzina della Forestale alle falde di Monte Pellegrino.

    La palazzina della Forestale alle falde di Monte Pellegrino

    Chi non la conosce?
    Per quelli che non la conoscono informo che si tratta della palazzina che si incontra all’imbocco della acchianata di Monte Pellegrino, lato caserma Cascino. Volevo dir lato Fiera del Mediterraneo. Che però, per l’appunto, non c’è più.

    Questa palazzina sta per essere sventrata e poi rifatta. Ma rifatta come? Certamente non deliziosa come la vedete oggi. Verranno tolti via i mattoncini rossi, salterà il mosaico in pezzame di marmo che ne copre la facciata bassa e il selciato antistante, (forse) si cercherà di piazzare infissi in alluminio camuffati (per apparire di legno) visto che l’unica vera obiezione della Sovrintendenza è stata proprio il divieto di installare opere in alluminio anodizzato. Il cui inventore Woody Allen piazzò all’inferno nel suo divertente film Harry a pezzi.

    Io spero che tutto questo non accada, anche se il progetto lo prevede. È bene quindi far saper ai signori restauratori, che il cittadino guarda e controlla…o no?

    P.s.: costo del maquillage 2.500.000 euro!

    Ospiti
  • 10 commenti a “La palazzina della Forestale alle falde di Monte Pellegrino”

    1. Ci saranno stati fior di progettisti, architetti, dirigenti, funzionari, e concessioni, autorizzazioni carte bollate certificazioni antimafia, gare d’appalto, pubblicazioni sulla G.U.R.S…. tutto alla luce del sole… no? A chi è affidata la direzione dei lavori? I controlli? Siamo noi che dobbiamo vigilare o ci sono gli “organi preposti”?

    2. ho letto l’articolo e sono d’accordo con pippo

    3. Spleen, ma dove vivi? Hai visto come è ridotta la tua (?) citta?
      E poi perchè nasconderti dietro uno pseudonimo?
      la cosa puzza.

    4. puzza di che? concordo pienamente con Spleen…

    5. Squadra di P.G. del Commissario Leta del Corpo forestale?????????????
      Procura della Repubblica?????????????????

      Quoto in pieno Spleen………

      Ciao Pippo facci sapere

    6. piu’ la quardo e piu’ mi convingo che non ci rientreremo dopo la ristrutturazione

    7. io credo, che il progetto architettonico di questa palazzina sia stata affidata a persone che con l’aspetto e il rispetto dell’ambiente abbia poco a condividere; penso invece che sia stato per lo più condiviso e osservato l’aspetto economico…… forse interessato. Spero che attraverso queste segnalazioni si riesca a bloccare il progetto attualmente approvato e si possa di conseguenza apportare quelle modifiche che rendano la ristrutturazione identica alla vecchia costruzione. Invito tutte le persone che condividono il rispetto del patrimonio ambientale architettonico a segnalare questo abuso.

    8. Ho scritto questo articolo perchè ritengo che la palazzina debba rimanere così come è. Perchè (a mio parere) è molto bella e, se non piace, è comunque un raro esempio di architettura degli anni ’50. E solo per questo andrebbe preservata.
      Ma per favore non fate insinuazioni fuori luogo. Nessuno ci guadagna. La ristrutturazione andava fatta perchè la struttura è in cattive condizioni e pericolante ed il progetto, che è stato fatto in buonissima fede, ha tutte le autorizzazioni necessarie. Io spero solo che in corso d’opera si possa almeno tentare di mantenere il prospetto così come oggi si può ammirare. Ci spero e mi fido.

    9. egregio Pippo tu non conosci ancora i lupi e i lupachiotti che sono in quella tana

    10. cari amici io non capisco perchè, tranne il sottoscritto e pochi altri, le insinuazioni più acide , in un senso o nell’altro siano tutte praticamente anonime. Io ho fatto le mie considerazioni mettendoci la faccia e affrontando di petto tutte le conseguenti difficoltà. Questo è il modo civile ed onesto di portare avanti le battaglie in cui si crede. Un confronto sulle idee aperto, leale e sincero. Sarebbe bello potersi parlare sinceramente ed apertamente. Ed invece l’unica faccia nota sono io (c’è anche una mia foto).Io penso solo che chi non ha il coraggio di mostrare la sua identità non dovrebbe parlare. Peccato! Sarebbe bello un confronto aperto e leale dove ognuno ascolta le opinioni dell’altro. Solo in questo clima si potrebbe pervenire ad una soluzione condivisa e utile per tutti.D’altronde, vi ricordo che si sta parlando di un edificio pubblico! Ed il pubblico confronto non è solo auspicabile, ma addirittura obbligatorio.

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