Da Palermo a San Francisco
Sappiate che da qui a un mese (e più) intendo massacrarvi con dei post di corrispondenza dagli Stati Uniti dove mi trovo per motivi di lavoro e di piacere. Siete avvisati e potete benissimo scrollare, come sempre, se non vi interessa.
Andare a più di diecimila chilometri da casa (a San Francisco, anzi a Berkeley) non è un’operazione semplicissima da Palermo. Dall’Europa i voli diretti partono di sicuro da Parigi, Londra e Francoforte ma dall’Italia è meno semplice. Alitalia vola per New York, Boston, Chicago e Los Angeles. Insomma, per farla breve ho deciso di passare da New York per un totale di circa 16 ore e mezza di volo (meteo e vulcano permettendo). Era venerdì scorso.
Se non siete ancora stati in America sappiate che il percorso per arrivarci NON è dritto seguendo il parallelo ma segue l’ortodromia (percorso più breve tra due punti) con delle variazioni legate ai venti del giorno. Io ho seguito la rotta di nord-ovest: praticamente si esce dalla Normandia e si rientra sul Canada per andare giù fino a New York.
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