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lunedì 23 dic
  • Parte oggi la sperimentazione del biglietto elettronico dell’Amat

    Parte oggi e durerà un mese la sperimentazione di un un progetto che permetterà di pagare il biglietto dell’autobus con un SMS utilizzando il canale della telefonia mobile. L’Amat ha scelto per la sperimentazione di collaborare con il nostro blog e con Mobilita Palermo.

    A un centinaio di utenti abituali (alcuni selezionati su Rosalio) è stata consegnata una card numerata, che funge da borsellino elettronico ricaricabile gestito con modalità a deconto, con accreditati gratuitamente 13 euro, il corrispettivo di 10 biglietti ordinari. Al momento di salire a bordo del bus, il cliente dovrà chiamare dal suo telefonino un numero gratuito che risulterà occupato. Nell’arco di qualche secondo, il sistema invierà un SMS all’apparecchio dell’utente per attestare il pagamento del biglietto e comunicare il credito residuo. La verifica dell’avvenuto pagamento, da parte del personale Amat, avverrà mediante il controllo incrociato dei dati riportati sulla card e sull’SMS.

    I feedback ricevuti serviranno a ottimizzare il servizio in vista del lancio per l’intera utenza.

    Palermo, Rosalio
  • 23 commenti a “Parte oggi la sperimentazione del biglietto elettronico dell’Amat”

    1. …signor controllore le dico che il biglietto l’ho fatto, se si è scaricato il cell che ci posso fare? …

      E poi mi fa ridere il feedback, i controllori si daranno. Appuntamento con i tester ? Altrimenti le probabilità di beccarli a caso sono nulle!

    2. ed io che pensavo che la Oyster card fosse una cosa complicata 😀

    3. ho fatto le stesse considerazioni di nickycino.
      Quando ne ho sentito parlare qualche giorno fa, ho voluto vedere la comodita’ nella cosa pensando che se mi trovo a dover prendere un autobus all’ultimo momento, invece di andare a cercare un edicola, un tabacchi, un bar che vendono il biglietto, mi fiondo dentro l’autobus e faccio tutto con un sms.
      invece no… dovrei andare a cercare la card che vale per 10 biglietti.
      ….. ma allora ….
      ma dove le copiamo queste idee?

    4. Qualcuno può riferire a questi geni incompresi che siamo nel 2010 ed esistono le card con il transponder?
      Basta entrare sull’autobus (ovviamente dotato di apposito ricevitore), e automaticamente il conto viene decurtato del costo del biglietto.
      Tecnicamente sarebbe possibile anche ipotizzare il “Biglietto a consumo”.
      In base a quanto stai sull’autobus paghi.
      Dato che ci impongono un biglietto da 1,30 €. sarebbe quantomeno auspicabile.
      Io ad esempio ogni tanto prendevo l’autobus per andare dalla statua al politeama.
      Adesso mi sembra francamente un furto dare 1,30 €. per nemmeno 10 min. di tragitto.

    5. Rosalio, la selezione effettuata qui, per essere tra i primi 35 ad avere l’opportunità di sperimentare il biglietto elettronico non ha funzionato. Potrai benissimo vedere dall’email che sono rientrato nel numero degli aventi diritto, ma a quanto pare si sono accaparrati la mia tessera solo perchè, per impegni di lavoro, sono andato oggi a ritirarla (tra parentesi oggi,giorno d’inizio della sperimentazione)e mi è stato detto con diversi giri di parole poco credibili che la mia tessera non era più disponibile, pur presentando tutta la documentazione necessaria richiesta. Quando poi diciamo che “è perchè siamo a Palermo” non è un’esagerazione, è l’amara verità.
      Ce ne faremo una ragione e la prossima volta saprò come accogliere questo tipo di iniziative.

    6. P.S. Non c’era alcun tipo di avviso riguardo limiti di tempo per poter ritirare la tessera.

    7. straquoto Marcus.
      Ho visto proprio in un paese della francia questo sistema e ne sono rimasto strabiliato.
      Non per la tecnologia, per carita’. Ma per il fatto che sti 4 ragazzini hanno tirato fuori il portafoglio dalla tasca, uno di loro ha sfiorato un torrino sul marciapiede ho scoperto poi per prenotare la fermata.
      Immagino che sull’autobus sia avvenuto quando raccontato da Marcus.
      La prima cosa che mi sono detto e’ stata ovviamente: sai a palermo quanto durava sto torrino?

    8. @Gaetano, non per prendere le difese di Rosalio, ma è dalla penultima settimana di Maggio che si aveva tempo per ritirare la tessera.L’avvio della sperimentazione è stata posticipata per 2 volte causa anche i ritardatari.
      Non essendoci alcun tipo di avviso, non significa di andarla a ritirare dopo un mese.Almeno, credo che il buon senso significa anche ciò

    9. @marcopy
      Hai ragione, a palermo il torrino durerebbe da Natale a S. Stefano.
      Ma l’alternativa esiste.
      Si installano sui bus, dei ricevitori in corrispondenza delle porte.
      Quando sali, inizi a tariffare, quando scendi finisci di tariffare.
      Esistono sistemi simili praticamente adattabili a qualsiasi realtà.
      Dal controllo degli accessi al così detto borsellino elettronico.
      Se qualcuno di voi è andato nei villaggi Valtur, saprà che all’arrivo consegnano una tessera con il transponder prepagata.
      Quando devi pagare qualcosa, consegni la scheda e l’operatore la avvicina al ricevitore per addebitare la spesa.
      E’ una tecnologia affidabilissima e collaudatissima.
      Senza voler andare lontano, anche a Roma i bus sono dotati di tale tecnologia.
      Le obliteratrici sono infatti già predisposte per il transponder.
      A Palermo invece, tanto per cambiare, si buttano soldi in sistemi assurdi e di difficilissimo controllo.

    10. antony977 il problema sta nel fatto che, nell’organizzazione di una qualsiasi iniziativa, tutto e dico tutto deve essere ben espresso e riportato, non si può sempre lasciare tutto al “buon senso” dei cittadini, un sentire troppo aleatorio ai fini di un’organizzazione che vuol essere invece precisa e capillare. Se il problema consisteva nel coordinare il ritiro delle tessere (cosa che, appunto, ha fatto slittare come tu dici la sperimentazione di 2 settimane) proprio su questo l’organizzazione doveva essere più chiaro: ovvero comunicare una scadenza, un termine. E comunque non ho attaccato di certo Rosalio, ma il sistema con cui la società in questione ha preparato il tutto.

    11. noi da parte nostra l’avevamo comunicato, e sollecitato eventuali ritardatari 😉

    12. io spero invece che AMAT si attrezzi al piu’ presto per permettere il rinnovo degli abbonamenti online con pagamento con carta di credito… certo da quando è stato aperto un chioschetto AMAT alla Stazione Centrale, la situazione è molto migliorata, ma il servizio online sarebbe l’ideale…
      spero che questa segnalazione la legga chi di dovere…

    13. faccio parte della sperimentazione e ieri ho collaudato il sistema due volte; il msg e’ arrivato dopo pochi secondi e tutto e’ andato bene.. salvo che nessuno mi ha controllato il biglietto 😉

      in realta’, ho avuto anche la fortuna di prendere un 101 con il nuovo pannello e la voce che da le fermate.. stavo per piangere dalla commozione… poi al ritorno ho preso uno sgangherato 107 e sono ritornato alla realta’ 😉

      scherzi a parte, non e’ chiaro ancora come funzionera’ la modalita’ di ricarica delle schede (magari, come la oyster card, la tessera sara’ personale ed uno potra’ ricaricarla quanto e quando vuole – anche tramite internet), dunque effettivamente si ha la comodita’ di non cercare un tabacchino.. certo, il costo del biglietto dovrebbe essere leggermente inferiore (in fondo l’AMAT ci risparmia sulla carta e avra’ minori costi distribuzione), anche per invogliare…

      rimangono una serie di problemi (spero che nel feedback finale ci siano chieste opinioni piu generali):

      1) assenza controlli (anche se ho notato che quasi tutti fanno il biglietto 🙂
      2) pochissima pubblicita’ nelle panchine (quando non devastate) e dentro (vedere ATM milano – i mezzi all’interno sono tempestati) – capisco che a Palermo c’e’ una concorrenza sleale degli abusi che attaccano pubblicita’ ovunque (trasformando la nostra citta’ in un carosello – osceno – di colori), ma un minimo di organizzazione in piu permetterebbe di racimolare qualche quattrino
      3) sporcizia: le vetture sono fetide…e non e’ solo sporcizia che si accumula durante i turni di servizio: le scritte, i tessuti sporchi delle sedie, carrozzerie ammaccate e sporche… so che AMAT ha problemi di bilancio, ma se si fa “prestare” una ventina di operai da GESIP potrebbe benissimo risolvere immagino..

    14. @gaetano
      si deve lasciare tutto al buon senso dei palermitani, per crescere. Mi dispiace leggere le critiche verso l’organizzazione, che ha scelto soggetti terzi (Rosalio e Mobilita) per la selezione dell’utenza. Ti è stato dato tanto tempo per ritirare la tessera. Ci è sembrato assurdo dare una data di scadenza per il ritiro. Ma logica vuole che chi ha richiesto di far parte della sperimentazione poi faccia di tutto per esserci. Perché le altre persone hanno ritirato in tempo? Sarebbe stato meglio un pò di autocritica prima di puntare il dito contro l’Amat, che sta cercando in tutti i modi e con tutte le difficoltà del momento di rendere il servizio più europeo, anche da queste piccole cose che, come vedi, mettiamo a disposizione dei nostri clienti. Detto ciò, la tua tessera, se vuoi, la puoi ritirare in via Juvara. Non è un gesto riparatorio. A noi può fare solo piacere averti nella squadra.
      @luisa
      segnalazione raccolta. Aspettiamo di avere il via libera dal Comune per il taglio dei costi degli abbonamenti (da 48 euro a 35) e poi ragioneremo anche su questo. Grazie

    15. La tessera elettronica mi può stare bene , ma provate a prendere l’autobus in periferia e poi mi dite se non vi passa la voglia di stare ore e ore alla fermata in attesa di …. , infine voglio ricordare a chi di dovere che aumentando il costo del biglietto diminuisce di fatto il numero di utenti e visto che questo servizio non è competitivo il cittadino ancora una volta sceglierà il veicolo privato per fare i suoi spostamenti ” in tema di economia spende di meno”….. meditate A.M.A.T.

    16. Approfitto dell’intervento di Salvo Ricco per chiedere “come mai alla Zisa ho aspettato un’ora per prendere l’autobus, per poi decidere di andare a piedi?”. Fermo restando che sono d’accordo con quanto scritto da Luciano Lavecchia per quanto riguarda la sporcizia delle vetture. Se, appunto, le cose si migliorano dalle piccole cose, mi sembra che queste qui – sporcizia, attese infinite, costi elevati – siano fondamentali (e poi non proprio piccole!).

    17. @marco
      rispondo al tuo post, ma capirai bene che non potrò rispondere a tutti su argomenti che riguardano i disservizi. L’Amat non fa misteri sui disservizi, perché non potrebbe nascondersi dietro al dito. Ci sono. Ma vorrei evidenziare alcune cose: la sporcizia. Credi che vetture escono dal deposito sporché? Non è cosi, anzi è il contrario. Basta però una corsa e, come per incanto, la sporcizia appare (piccolo aneddoto: cosa ci fanno gli scarti di carciofi dentro una vettura? Sarà stata una signora che per trascorrere il tempo a bordo del bus ha pensato bene di pulire i carciofi?). saranno le persone incivili o l’Amat che sporca i bus apposta? L’azienda ha pure previsto alcune postazioni volanti di pulizia in alcuni nodi. Il risultato è lo stesso. Seconda questione, i ritardi. Avete mai notato che le prime corse, quelle mattutine, sono sempre in orario? Avete notato che per la giornata senza auto gli autobus passavano e ripassavano senza intoppi? nessun disservizio, nessun ritardo, niente doppie file, le corsie preferenziali libere (più ne chiediamo e più ce ne tolgono). Ora, non si può pretendere di avere tutte le auto ferme ma il traffico è la prima variabile che incide pesantemente sulla puntualità del servizio. Chiedete a chi prendeva il bus in via Basile se le cose sono migliorate con l’introduzione della corsia preferenziale.
      Autobus vecchi. E’ vero, ma l’acquisto dei nuovi bus è legato ai finanziamenti. Nuova rete? Attendiamo il Comune. La razionalizzazione della rete dimezzerà il tempo d’attesa. Il biglietto a 1,30 euro? Norme che la Regione ha applicato. Il Comune si è adeguato. Tenete conto che tutta la parte che riguarda la tariffazione, gli abbonamenti, le linee dipende dagli enti e non dall’Amat. Mi sembrava giusto, solo per questa occasione,rispondere. E comunque grazie per le riflessioni pacate e razionali, viste dagli occhi di un utente che, giustamente, chiede spiegazioni. Ciao

    18. non parlate male di mio guggino diego

    19. Ma oggi non è il primo Aprile! 🙂

    20. Miss ML infatti non si tratta di uno scherzo.

    21. Gaetano il tuo caso non è la regola. Mi sembra un po’ eccessivo sostenere in base a ciò che la selezione non avrebbe funzionato.

    22. @ Gaetano
      Anch’io sono rientrato nella selezione dei 35 utenti per il ritiro della card,ma tramite MobilitaPalermo. Nell’e-mail inviatami per informarmi del ritiro della Card c’è scritto espressamente che la Card doveva essere ritirata entro il 26 maggio 2010, giorno in cui doveva avere inizio la sperimentazione. L’indicazione del limite temporale è scritta anche in grassetto. Siccome, come sempre, molti palermitani sono menefreghisti e non si degnano nenache di dare il loro contributo per la buona riuscita delle nuove iniziative, anche se queste vengono offferte gratis. Infatti, molti si sono affrettati a inviare l’e-mail per la richiesta della card, ma una volta ottenuta se ne sono fregati altamente di ritirarla, facendo slittare la sperimentazione di ben 27 giorni. Magari, questi signori volevano spedita la card a casa? Occorre che noi palermitani cambiamo la nostra mentalità un pò troppo “comodista” e che ignora gli interessi collettivi.

    23. Preciso che la prima mail con l’avviso per il ritiro della card mi è stata inviata giorno 19 maggio ed è stata seguita da ulteriori mail di sollecito. è passato più di un mese. Quindi, se eri a conoscenza che, in tempi brevi, ti era impossibile andare a ritirare la card, perchè l’hai richiesta? La card sarà stata assegnata ad altri cittadini che, sapendo della disponibilità di card richieste ma non ritirare, si sono impeganti ad andarla a ritirare in tempi ragionevoli.
      <>
      Questo è proprio un paradosso, dato che sei stato il primo te, insieme ad altri, a non ritirare la card nei tempi indicati facendo slittare la sperimentazione. Tutti noi dobbiamo contribuire, anche nel nostro piccolo, per risolvere i problemi della nostra città.

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