Post balneare: le dieci regole per essere un addaurese doc
In pieno spirito agostano riprendo da facebook una nota di Vassily Sortino che parla di una “tribù” urbana: l’addaurese. Buona lettura.
«Dicesi ADDAURESE quel particolare idioma accompagnato da ritmo del linguaggio leggermente nasale che si parla in un orario che va dalle 18,15 alle 2,30 di notte in quello spazio di terra che distanzia a Palermo l’Addaura Reef e l’Ikebana Addaura in genere nel periodo dell’anno che va dal 15 giugno al 15 settembre, noti locali della movida. Esistono delle regole che l’ADDAURESE DOC (ovvero il frequentatore di tale area) non può non seguire. Eccone almeno 10.
1) L’addaurese non va nei locali come i comuni mortali a “festeggiare”…ma va a fare “il delirio” e “La guerra”. Tali locali devono fare prevalere il colore bianco ovunque…dai divani alle posate…
2) L’addaurese maschio veste sempre in camicia…con qualche bottone perso sopra e sotto…il pelo è vietatissimo.
3) La donna addaurese, se “impegnata”, tramite il suo vestito (dove non deve mancare mai un fiore) può mostrare la parte superiore delle tette, con grande orgoglio del suo uomo (che osserva gli amici come per dire «Voi le guardate, ma io le tocco»). Se la donna addaurese è single o è veramente un cesso (ed entra nei locali solo perché è figlia di potenti o è la “simpatica” che si accompagna alle bellone) o è in attesa della preda a cui sbattere le tette in faccia e con cui trascorrere in gommone la mattina del giorno dopo. Continua »
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