Souvenir di Palermo: i Daneu
Recentemente ho citato la bottega dei Daneu e molti mi hanno chiesto notizie più dettagliate: a loro quel nome diceva poco e in famiglia qualcuno ricordava vagamente una curiosa bottega palermitana dalle parti della Cattedrale.
Vincenzo Daneu arrivò a Palermo da Opicina, a due passi da Trieste, nel 1883. Aveva 23 anni, e una buona conoscenza del tedesco, francese e inglese, oltre l’italiano, che gli permise di trovare impiego presso gli Jung, con casa e uffici in via Lincoln, abilissimi imprenditori palermitani del settore import-export dell’epoca.
Con i primi risparmi decise di mettersi in proprio comprando tutto ciò che gli eredi di una antica nobiltà immiserita mettevano, discretamente, in vendita. Solo per contanti. Furono maioliche, interi corredi preziosi, tappeti, quadri, mobili, paramenti di chiese, che s’accumularono nella bottega presa in affitto (a lueri, si diceva ancora) in via Mariano Stabile, a due passi dall’Hôtel des Palmes, che allora così si scriveva correttamente con l’accento circonflesso. Continua »
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