I santi di Sferracavallo
Prima del mare e della borgata in sé Sferracavallo è orgogliosa dei suoi Santi.
Domenica 26 settembre, alle ore due del pomeriggio, il simulacro uscirà in processione per le strade della borgata e rientrerà solo a tarda notte.
L’amore per i Santi Cosma e Damiano è un fatto genetico, non vi è dubbio, perché lo hanno pure i bambini più piccoli che vedono nelle due statue, poste sull’altare dell’omonima chiesa, il loro punto di riferimento per un anno intero. E quando la domenica precedente alla processione ha luogo “la discesa dei Santi”, momento in cui dall’altare le due statue vengono poste sulla vara che li trasporterà, ecco che i santi sono più vicini alla comunità cristiana “sferracavallese”. Adesso sarà più semplice chiedere una grazia perché i santi, nella loro vita, prima di essere tali erano medici quindi a chi, meglio di loro, chiedere l’intercessione per la guarigione?
Ed è per tale motivo che a settembre Sferracavallo sembra diventare un formicaio dove la maggior parte della gente è affaccendata nelle grandi pulizie, nel rifacimento delle facciate, nella sistemazione di ciò che è rotto, del resto arrivano i Santi, gli ospiti d’onore, e chi è che non mette a posto quando si aspetta un ospite?
Le statue diventano vive e lo diventa anche la borgata che in questo periodo, ma solo in questo, sembra quasi più unita in vista dell’imminente incontro.
Ma perché vedere questa processione? Perché è diversa rispetto ad altre in quanto “si fanno ballare i santi” nel senso che i circa ottanta portatori, vestiti di bianco con al collo e alla vita un fazzoletto rosso, a piedi scalzi, procederanno a passo veloce per le strade della borgata accompagnati da musiche ritmate inusuali per una processione. La musica che la contraddistingue (una sorta di colonna sonora) è il Flick Flock dei bersaglieri, ma altre ce ne sono che incitano a quel movimento sobbalzante dei portatori e alla danza delle statue.
La tradizione vuole che la processione proceda veloce affinché correndo si possano raggiungere un numero maggiore di persone ammalate che hanno bisogno, più di altri, di ricevere la visita dei Santi medici.
Quella dei Santi Cosma e Damiano, protettori della borgata, è una festa che sia per i palermitani ma anche per chi di Palermo non è, fa parte della memoria storica di ogni persona anziana che l’ha vissuta.
Il loro culto risale a prima del 1624 data del ritrovamento del corpo di santa Rosalia. I santi che fino a quel momento erano celebrati in maniera fastosa, a Palermo, persero la loro importanza tanto che l’arcivescovo decise di dare a loro una nuova sede. Nell’iconografia si narra che i fratelli gemelli Cosma e Damiano provenivano dalla Turchia. Oltre ad essere medici erano taumaturghi e vennero perseguitati da Diocleziano. Dopo aver superato il supplizio dell’acqua, del fuoco e della croce vennero decapitati.
Fin qui l’aspetto religioso-folkloristico. Però perché qualcosa diventi significativa la si deve vedere, comprendere e forse “sentire”.
Gli scettici, gli atei, gli agnostici la vedranno come un momento di follia, di esagerazione, di ilarità del resto i santi ballano e il ballo trasmette festa, ma, come anticipato, le motivazioni della corsa sono altre e quindi l’uscita dei santi, per chi crede, rappresentano il momento più importante per toccarli, chiedere, sperare, affidarsi alla loro clemenza, alla loro intercessione, pur sapendo che si tratta di statue…in quel momento.
La ballata finale dinanzi la chiesa concluderà la festa. Siamo già alle due di notte. Come per la “masculiata” (i botti finali) dei giochi d’artificio, in quel momento i portatori vorrebbero continuare ad oltranza quel ballo affinché i santi non dimentichino, affinché la gente non dimentichi, allontanando al tempo stesso il momento del distacco.
Al termine di quegli almeno quindici minuti di danza, in molti, portatori e non un pianto liberatorio.
Un pianto che nessuno mi sapeva spiegare così, siccome come mi dico sempre, per comprendere i fatti e raccontarli o tentare di farlo i fatti si devono vivere, ho seguito negli anni le tante ore di processione utili a cogliere le sfumature, vedere la gente, stare in mezzo, sapere di chi ha qualcosa da chiedere perché c’è qualche brutta malattia, oppure sapere di chi è li solo per ringraziare, per dire che tutto è andato bene.
Ovviamente da credente, il mio occhio osserva diversamente, ma va spiegato…ho compreso che in esso è racchiusa la fede, la speranza, la gioia, la malinconia, la tristezza, la commozione, l’orgoglio, la devozione…tutto qua.
Quindi appuntamento alle due del pomeriggio di domenica.. anche solo per curiosità e forse vivere e sentire qualcosa…
hai descritto perfettamente i sentimenti,le aspettative e il gran fermento che si celano nei cuori di chi vive questo evento come il più atteso dell’anno. Brava…sei grande!
Senza dubbio un grande evento di devozione, che ho avuto il piacere di seguire in qualche occasione.Ma al di là del sacro e profano, negli ultimi anni si è perso il vero significato della festa: il corteo religioso non passa più in determinate strade in quanto raccoglieva pochissime offerte.Per non parlare poi delle solite zuffe fra le solite famiglie che vorrebbero contendersi chissà cosa di questa festa.E non venitemi a dire che non è vero! 😀
antony977 e tu come li sai queste cose…. non è che fai parte dei contendenti ?
io non contendo nulla 🙂
basta semplicemente vedere e chiedere
@antony977
Una domanda: che tipo di famiglie? Forse trattasi di “famigghie”?
io sono nato con questa cultura e fin quando saro’ingrado ogni anno verro’ avederla xche quando arriva il giorno dei santi inme mi prende la malinconia e ben sapendo i scacrificio che sifa’ dentro la processione si puo’ capire bene quello che si prova onore ai santi e ah dio
Salvatore, sarai andato via lontano da Palermo, ma molto lontano…il tuo italiano è maccheronico!
Rob lo snob ti invito a rimanere in tema. Grazie.
Da fervente scettica riguardo all’esistenza dei santi, ammetto che questo tipo di descrizione, così dettagliata e sentita, ci aiuta a capire come realmente si può essere fedeli alla tradizione e come la gente, anche più semplice, riesca a vivere con grande gioia questi momenti. (hai la capacità, e non è da tutti, di scrivere in modo molto semplice e lineare e contemporaneamente di lanciare messaggi molto profondi)
Rispondo a Antony anche le liti avvengono nelle migliori famiglie quindi è un dettaglio da poter anche omettere Leggendo l articolo di Alessandra si comprende veramente cio che interessa a noi “sferracavaddoti” a noi non interessano nè festa nè cantanti a noi con fede interessa stare piu vicino ai nostri santi e chiedere , ringraziarli o solo accompagnarli per le vie della borgata .Infine complimenti ad Ale che da “adozione sferracavadduata” ha descritto con precisione tutto
@anna sono contento che almeno tu non veda tutto nero come questo gufo di antony9777 , prima dice le cose e poi si nega dicendo che sono sotto gli occhi di tutti.
@anthony
Anthony,anthony,,..circolare ,circolare prego,si occupi di mobilita’ per favore.Certo quando c’e’ la processione Sferracavallo e’ impossibile.
Le famiglie che litigano sono un segno di devozione,come i tori a Pamplona e le colombe a VEnezia.Forse arcaico ma rispettabilissimo.E’ un po’ la tradizione di questa bella borgata.
Ps:dimmi piuttosto in relativo blog che fine ha fatto il tappo di via Perpi ?
Brava Alessandra, una descrizione eccellente ma allo stesso tempo semplice, proprio di chi scrive con il cuore…qui in periferia è una festa molto sentita, in genere chi segue la processione e celebra la memoria dei santi è in raccoglimento, quindi prega non ha tempo di osservare i litigi tra la gente…smettiamola di giudicare sempre,cerchiamo di analizzare e riempire il vuoto che molte volte si cela dentro noi stessi.
ore 14 e dieci le statue sono fuori..
Stessa emozione di sempre…E’ da vedere..
potete gentilmente dirmi se i giochi d’artificio li hanno gia’ fatti domenica oppure sono stasera(lunedì 27)? sono di carini e vorrei vederli. grazie
spero mi risponderete presto. ho sentito dire che i fuochi sono meravigliosi!
previsti per stasera alle 23,00 e speriamo ke nn piova, due anni fa li hanno rinviati di un giorno
Ciao Alessandra, la descrizione che hai fatto di questa festa è veramente bella.Sono stata nove anni a Palermo e sinceramente mi dispiace non averci mai partecipato!