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sabato 16 nov
  • 8 commenti a “Stefania Petyx (Striscia la notizia): “Vita nei container””

    1. e` abbastanza agghiacciante, da una parte non posso fare a meno di pensare che queste persone sono state ingannate da persone come Scoma o comunque di questa classe dirigente con rassicurazioni e dall`altra mi chiedo ma non credo che con 200-300 euro a nucleo familiare siano completamente incapaci di pagarsi un affitto di una casa dignitosa..
      mi riesce difficile credere che non abbiano un sussidio o qulache altra cosa..mi chiedo sempre perche` io debba fare salti mortali per pagarmi l`affitto ogni mese e molte persone sono incapaci di uscire dalla ragnatela dell`assistenzialismo.
      non e` un pensiero classista, ma un ragionamento logico e di dignita`, perche` dovrei arrendermi e entrare nella rete io li voto e questi una casa aggratis me la danno un qualche cosa me la passano..
      un consiglio di dignita` ai baraccati fate da voi cercate voi stessi di togliervi da questa situazione, queste persone che vi hanno promesso una casa non ve la possono dare perche` devono rispondere ad interessi piu` lucrosi e a mentenersi lo status, voi ai loro occhi siete qualcuno solo quando vi vengono a chiedere il voto..

    2. @tonio

      Sottoscrivo ogni singola parola ed il tono del tuo intervento. E’ necessario indurre queste persone ad iniziare ad accendere la luce nelle loro menti.

    3. Quoto in pieno Tonio, basta con l’assistenzialismo estremo!

      Avevo una compagna al Liceo con casa e auto di proprietà e nonostante tutto aveva i libri GRATIS, perché il padre lavorava in NERO! (Ottimo stipendio, ve l’assicuro!)

      Esigiamo più controlli!

    4. Sarà loro assegnata una casa popolare, o più probabilmente una soluzione di ripiego altrove, poco prima o poco dopo le prossime elezioni comunali.

    5. Solito cinismo palermitano fuori luogo: uno che finge non si riduce a vivere 3 anni in un container, al caldo estivo e gelo invernale. Provate a viverci, prima di parlare a vanvera!

    6. tanti anni fà, x ottenere le case,fingevano di vivere nei catoi a ballarò,mettendo tanti letti e far capire che in 3 o 4 fam.(in 12 pers. circa)tutti parenti .ebbene hanno ottenuto case bellissime del comune che dopo tanti anni li ha venduti agli inquilini,a prezzo bassissimo.

    7. Questi sono i professionisti della povertà, tutti gli uomini dei nuclei familiari lavorano regolarmente in nero (e rifiutano di essere assunti). Tutto ciò può incentivare l’occupazione di aree degradate con baracche, tanto poi il comune “gli da la casa”, chi abita invece in una casa in affitto e fa enormi sacrifici per pagarla ance mangiando pane e cipolla non ha i loro stessi diritti. Se sono in grado di sopravvivere cominciamo ad affidare i figli agli assistenti sociale e farli viver in altro ambiente meno malsano

    8. Mi sembra assurdo parlare di “professionisti della povertà”. Assurdo e fuori luogo.

      In tempo di recessione i cuori s’induriscono. Salvo, poi, sentirsi più buoni fra qualche settimana, quando sarà il calendario a comandarcelo. Quando un po’ di carità pelosa farà riallineare il nostro karma.

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