Magari alcuni si saranno chiesti che fine avessi fatto. O magari no. Anzi molti si staranno chiedendo perché sono tornata. Ad ogni modo sono stata un po’ impegnata a preparare un matrimonio. Il mio. E lo so.
Avevo dichiarato che single si nasce ed ero pure convinta. Niente, tutta chiacchiere e distintivo sono. Bello fu il periodo di singletudine, ma ci bastò. Del resto se non mi fossi sposata non sarei mai entrata nel fantastico mondo del matrimonio a Palermo. Perché sposarsi a Palermo, in Sicilia in genere, non è come sposarsi altrove.
La prima cosa che ho scoperto è che tanto più il matrimonio è semplice tanto meno sei cool. Un po’ di tempo fa Palermo fu definita la città, addirittura, più cool d’Italia. Quindi pure i matrimoni devono essere cool. Invece l’aggettivo “semplice” in Sicilia non si accorda con il sostantivo “matrimonio”. Ma, per fortuna, abbiamo insistito. Niente limousine, niente cavalli, niente colombe (per carità bella immagine, ma ho sempre pensato che i poveri animali costretti in gabbia per un paio d’ore potessero “lasciarsi andare” e diciamo che con quanto costano gli abiti non mi sentivo di rischiare una cacata di palumma prima del ricevimento). Niente fotografo di grido che ti assicuta, ti aggiusta il vestito e il velo e ti porta alla Marina a farti le foto in cui gli sposi guardano un punto lontano dell’orizzonte e pare che non si conoscono.
E poi, cool o no, checché ne dicano le dirette interessate le mamme e le nonne (se ci arrivano al matrimonio sempre più tardivo delle nipoti), in Sicilia, preparano l’evento dalla nascita della figlia femmina, la quale, come la sottoscritta, è più o meno ignara di ciò che la aspetta. Continua »
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