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martedì 19 nov
  • Manuel Pasta dona 50 euro ad Addiopizzo

    La scelta del collaboratore di giustizia Manuel Pasta ci ha colto di sorpresa, ci ha fatto molto riflettere, ci ha incoraggiato, ci ha ulteriormente motivato.
    La piccola somma di denaro che Pasta ci ha fatto avere attraverso l’avvocato Genovese ha un valore simbolico che ha a che fare con la speranza.
    Il Comitato Addiopizzo, da quando è nato, ha sempre guardato con interesse ed attenzione al fenomeno dei collaboratori di giustizia, quale strumento utile per misurare la crisi di “vocazione” verso la mafia e quale importante mezzo per acquisire informazioni nelle indagini antimafia. Anche per questi motivi il nostro comitato non si è mai costituito quale parte civili nei confronti dei collaboratori di giustizia.
    Manuel Pasta ha dimostrato con scelte concrete di essere un collaboratore di giustizia credibile e molto utile all’accertamento processuale di reati compiuti da Cosa nostra. Se non fosse stato così, ovviamente, non avremmo mai preso in considerazione la sua offerta. Dimostrata nei luoghi idonei la serietà e l’attendibilità della svolta che ha deciso di dare alla sua vita, per noi ora Pasta intende, in una qualche maniera, ristabilire un legame con la società dei cittadini onesti, compiendo un gesto di riparazione simbolica che possa contribuire a rigenerare il tessuto sociale dilaniato da Cosa nostra. Nella sua simbolica offerta e nelle parole con le quali la spiega, cogliamo i sintomi di un cambiamento sociale che si fa sempre più profondo e trasversale. Manuel Pasta si dice fiero di essere oggi un collaboratore di Giustizia e sente il bisogno di farlo sapere a tutti: ai suoi vecchi sodali mafiosi, agli altri collaboratori di giustizia e ai cittadini onesti. La fierezza di cui ci parla Pasta equivale a compiere un significativo passo lungo la strada ancora da compiere, collettivamente, per lasciarsi per sempre alle spalle l’infame realtà di Cosa nostra.
    I primi di maggio il collaboratore Di Maio ha rivelato che la mafia si tiene ben lontana dai commercianti aderenti alle associazioni antiracket, perché sanno che il rischio di essere denunciati per l’eventuale tentativo di estorsione è altissimo. Adesso Pasta invita i collaboratori non solo a collaborare con le Istituzioni, ma anche con quelle realtà della società civile che, come noi, lottano al fianco dei commercianti e degli imprenditori contro la mafia.
    La strada è ancora lunga, ma i motivi per sperare lentamente si vanno sedimentando nelle coscienze delle persone, e i grandi cambiamenti sociali si vanno annunciando in singoli gesti di rottura, che si fanno sempre più numerosi e diffusi.
    Useremo la simbolica somma di denaro ricevuta per diffondere questo messaggio con un volantinaggio presso le attività commerciali di alcune delle strade che ricadano nel mandamento mafioso a cui appartenne Manuel Pasta.

    La lettera di Manuel Pasta

    «Ho deciso di fare un piccolo gesto, un esempio che valga più di mille parole.
    Ho scelto di dare un piccolo contributo alla lotta al fenomeno delle estorsioni e, per portare avanti questo progetto, ho deciso di donare una simbolica somma di denaro a chi, in questi anni, ha portato avanti con impegno e serietà questa dura battaglia.
    Ho chiesto, tramite il mio Avvocato, di portare avanti questo progetto e di donare una piccola cifra nelle mani dell’Associazione “Addio Pizzo”, per sostenere, oggi fiero di collaborare con la Giustizia, coloro che in questi anni si sono messi dalla parte dei commercianti e degli imprenditori nella lotta al racket delle estorsioni portate avanti da “cosa nostra”.
    Mi rivolgo, in primo luogo, agli altri collaboratori di Giustizia, incitandoli a portare avanti il loro percorso di cambiamento di vita in modo totale, contribuendo, come possano e nel loro piccolo, nel sostegno alle Istituzioni dello Stato ed alle associazioni private quale “Addio Pizzo”, impegnati nella lotta al fenomeno del racket delle estorsioni
    Mi permetto, infine, di rivolgermi alla Società Civile chiedendo loro quello che può definirsi solo un piccolo sforzo , piccolo a fronte del mio sforzo di ribellione al sistema mafioso di cui ho in passato fatto parte e che oggi, con il contributo di tutti, può essere sconfitto».

    La lettera dell’avvocato di Pasta (Monica Genovese)

    «Manuel Pasta fin dall’inizio del percorso di collaborazione con la Giustizia, aveva manifestato l’intenzione di contribuire al lavoro che da anni l’Associazione “Addio Pizzo” svolge sul territorio nel sostegno alle vittime delle estorsioni, ed alla lotta portata avanti in tal senso dalla Magistratura.
    Tuttavia, di comune accordo, si è deciso di postergare tale iniziativa alla definizione del procedimento penale che lo vede imputato del reato di associazione di stampo mafioso, all’esito del quale è stato giudicato meritevole, con Sentenza resa dal G.u.p. del Tribunale di Palermo in data 30 luglio 2010, della concessione della circostanza attenuante di cui all’art. 8 della l. 203/91, connessa al pieno riconoscimento nei suoi riguardi dell’attività di collaborazione con l’A.G.
    Solo dopo avere dimostrato a se stesso ed alla Giustizia di aver reso uno dei migliori contributi processuali raccolti negli ultimi anni, e richiesti dalla Legge a chi scelga di collaborare con l’Autorità Giudiziaria, Pasta ha potuto rivolgersi al mondo esterno, con la donazione in favore di Addio Pizzo, in assenza di qualsivoglia possibile sospetto in merito alla volontà di strumentalizzare tale gesto, condizionando alcun giudizio.
    Non può nutrirsi alcun dubbio sull’eccezionalità di una scelta di cambiamento che, oltre ad involgere aspetti personali e processuali, si rivolga alla collettività dei collaboratori e non, incitandoli all’impegno.
    E l’eccezionalità di tale scelta appare ancor più tenuto conto del fatto che provenga da chi, prima del 29 marzo 2010, rivestisse un ruolo di spessore all’interno dell’organizzazione di stampo mafioso “cosa nostra”».

    Ospiti
  • 10 commenti a “Manuel Pasta dona 50 euro ad Addiopizzo”

    1. salve,volevo parlare un pò del lavoro palermitano e dintorni,tutti la prima io facciamo i pecoroni per paura di perdere la merda di lavoro che ci troviamo e non trovarne altro,scrivo per sfogarmi un pò e no sapendo dove altro fallo ,approfitto di questo spazio che ci mette a disposizione rosalio,so che non concluderò niente perchè la realtà palermitana è questa.io ho una figlia che ha cercato lavoro per più di tre anni …circa sei mesi fa ha trovato un lavoro presso un centro commerciale vicino palermo ,in un negozio molto conosciuto con esperienza aziendale di oltre 50 anni.ma il guaio è che adesso c’è la gestione dei negozi quindi famosi negozi aziendali si riducono a negozietti gestiti da gente senza scrupoli che tirano il sangue alle povere commesse che lavorano per 9 ore al giorno..da premettere che gli hanno fatto fare un mese di prova gratis e due mesi senza giorno libero,e il principale gli dice pure che sono trattate le meglio del centro commerciale e che se vanno via da li in quello stesso centro non troveranno altro lavoro.il signore le ha messe in regola subito.. contratto a tempo indeterminato di 28 ore settimanali con uno stipendio di 750 euro mensile.l’assurdo è che le commesse lavoraNO 9 ORE AL GIORNO E anche se nella busta paga c’è la cifra di 750 euro in mano gli da non più di 600 euro il bello è che gli fa firmare sempre la busta chiusa dicendo che è tardi e che se la controllano a casa.mia figlia non trova il coraggio di denunciarlo e nemmeno di lasciare il lavoro perchè dice che non si trova altro e che per trovare questo ci sono voluti tre anni..ci sono andati i finanzieri ,ma il principale gli ha fatto dire alle ragazze che erano appena arrivate e che lavorano solo 4 ore al giorno. secondo me la sicilia sta andando a rotoli perchè non ci sono controlli seri,sono tutti daccordo se una denuncia si deve spaventare e sicuramente non lavori più.la finanza è capace di fare la multa ha un ragazzino che esce con le caramelle senza scontrino dal bar e non va a guardare lo schifo che c’è in giro.ecco adesso che ho parlato con voi mi sento anche peggio,perchè so che non ho concluso niente e che dovrei avere il coraggio di andare dai carabinieri e denunciare a sto stronzo che poi lavora in un campo che non puo essere toccato..perciò lui fa il gradasso.ma la cosa che mi fa più rabbia è che tutta la sicilia è combinata così,non è che manca il lavoro in sicilia …manca la giustizia ..c’è troppo lavoro in nero e chi mette in regola prende in giro lo stato,perchè ci sono le agevolazioni pe chi mette in regola un’apprendista,lo stato non gli fa pagare le tasse e loro non danno quello che è scritto sulla busta paga e sicuramente lo stipendio gli uscira pulito pulito senza che loro escono un centesimo…grazie dello spazio spero che la finanza guardi un pò meglio.ciao

    2. ora addiopizzo puo farmi la spesa perche anni fa detto da loro non potevano perche non hanno fondi per gesti di carita

    3. Io non li avrei accettati!!!
      Sono soldi mafiosi e io li brucio i soldi mafiosi!!!

    4. Luigina , a parte che qui sei fuori tema perchè si parla di altro .
      Ad ogni modo l’unica strada da percorrere è la denuncia .
      Non ci sono vie di mezzo ,non esistono compromessi e non bisogna sottomettersi neanche per necessità altrimenti si ci ritrova in un circolo vizioso dal quale non se ne riesce più ad uscire .
      Raccogli delle prove concrete e fai un esposto all’ispettorato del lavoro e alla Guardia di Finanza , vedrai che non sarai lasciata da sola , ne tu ne tanto meno tua figlia .
      I tempi sono cambiati , non è più il tempo della paura adesso è il momento della denuncia e della legalità .
      Luca

    5. se li infilasse in c…!

    6. e poi mi chiedo: ma se non l’avessero preso si sarebbe pentito lo stesso?

    7. @Luigina
      Chiedi ai poveracci che lavorano presso i negozi di un tale sig. Ferdico… (a meno che non sia proprio lui quello di cui parli)

    8. Pienamente d’accordo con Luca.

    9. Vi invito a rimanere in tema. Grazie.

    10. Io chiederei al signor manuel pasta che sicuramente da pentito avra tanto ma tanto tempo a disposizione per leggere anche quanto viene detto su d lui… Chiedo quanto vada a letto con la coscienza a posto, per le scelte fatte nella sua vita prima e dopo la donazione di 50 euro ad addio pizzo! Ritengo che avendo avuto a che fare con la giustizia sia l’ultima persona che possa dare consigli agli altri… Persone oneste e pulite si è sempre o mai nella vita. Mi chiedo lui da che parte si senta?

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