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mercoledì 20 nov

Archivio del 12 Ottobre 2010

  • Quando sposi? (parte seconda)

    L’ABITO: hanno un bel lamentarsi i maschietti che noi andiamo scollacciate alle cerimonie, mentre loro devono infagottarsi con giacca e cravatta (alcuni al limite aggiungono il gilet che dà quel tocco di finezza in più), ma che ne sanno della fatica di dovere scegliere l’abito da sposa? Delle aspettative degli altri sul tuo abito. Gli abiti maschili sono tutti uguali! Certo al mio matrimonio ho potuto apprezzare delle simpatiche varianti in raso dal colore cangiante dal nero al viola, o dal grigio al salmone, ma il modello bene o male sempre quello è. Tant’è che mio papà ci provò a dire che avrebbe indossato quello del matrimonio di non so chi, ma ci fu un repentino cambio di idea al sibilo di mia madre (seguito al fulmine scagliato con lo sguardo) di «si sposa tua figlia» (sottinteso ringrazia il Signore che non c’era messo, statti muto e comprati l’ennesimo vestito uguale). Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Quaderno di Palermo 14

    Anche a causa delle celebrazioni del ventesimo anniversario della caduta del muro di Berlino il novembre scorso, sul finire dell’anno appena trascorso si è scritto e anche parlato con dovizia degli ostacoli e dei limiti con i quali gli uomini separano tanti paesi e realtà contigue. Un esempio tra i tanti è il muro non ancora concluso tra Israele e i territori palestinesi o quello previsto al nord del Rio Grande e che spaccherà sempre di più gli Stati Uniti e il Messico. Per non parlare di quello, invisibile, che si alza tra il popolo belga a testimonianza della crisi istituzionale alla quale abbiamo assistito tra i valloni e i fiamminghi o, ancora, di quelle divisoni imposte dalla guerra dei Balcani nell’ex Jugoslavia per le ragioni che tutti sappiamo. E per aggiungere due ulteriori e noti esempi si può infine ricordare sia la barriera alzata da tanto tempo tra i cittadini iraniani e il “bunker” rappresentato dal regime degli ayatollah, sordo a qualsiasi apertura verso il mondo, inasprendo ultimamente ancora di più il loro teso rapporto, sia quell’altra divisione sorta più di mezzo secolo fa nella Guerra di Corea e che come risultato aveva spaccato il paese in due, per immettere altri esempi risaputi.
    Ma lasciamo il mondo da parte per venire più vicino, qui alla nostra città di Palermo. Continua »

    Ospiti
  • Il Cipe trasferisce 35 milioni per investimenti a Palermo

    Il Ministero dello Sviluppo economico ha comunicato al Comune di Palermo il trasferimento di 35 milioni relativi ai fondi Il Cipe assegnati alla città per investimenti.

    I fondi riguardano Amat, Amg, Amia e Gesip. In particolare il cronoprogramma inviato al Ministero e approvato prevede lavori di messa a norma di edifici scolastici per circa 15 milioni di euro, lavori di costruzione della fognatura di via Messina Marine per tre milioni e centomila euro, interventi di manutenzione straordinaria sul canale Papireto per circa 500 mila euro, i lavori relativi alla realizzazione del Roseto fra via Brigata Verona e via Campania per 984 mila euro, gli interventi di manutenzione e salvaguardia delle strutture nel piazzale antistante il Santuario di S. Rosalia per circa 200 mila euro realizzati direttamente dal Comune. Saranno invece affidati ad Amg i lavori di manutenzione straordinaria degli impianti elettrici degli edifici comunali e di rifacimento di impianti di illuminazione pubblica cittadini per 20 milioni di euro mentre Amat potrà acquistare nuovi mezzi per un ammontare complessivo di 20 milioni di euro. Saranno affidati ad Amia, per lavori relativi alla costruzione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, 60 milioni di euro così suddivisi: oltre 18 milioni per il nuovo impianto di preselezione dei rifiuti solidi urbani, 23 milioni per l’impianto di compostaggio, dieci milioni per il primo lotto di lavori della nuova discarica di Bellolampo; otto milioni e 800 mila euro per lo stoccaggio e il trattamento del percolato. Ancora ad Amia andranno circa nove milioni di euro per l’acquisto dei nuovi mezzi di raccolta. Infine saranno destinati a Gesip 20 milioni di euro che dovranno essere utilizzati per nuovi interventi di recupero di aree particolarmente degradate della città. Continua »

    Palermo
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