Palermo Miami andata e ritorno
Mi metto in coda ai due post divertenti e perfettamente condivisibili di Maria, per raccontarvi la parte successiva al momento del «Sì, lo voglio»: il viaggio di nozze. Ebbene sì, anche io sono stata coinvolta nel vortice delle nozze, nel caos dei confetti, nel delirio della lista. Ma, per fortuna, e oggi sono qui a testimoniarlo, se ne esce vivi. Anche perché, sia chiaro, uno fa tutto sto casino di organizzazione con lo scopo finale di rispondere con un minimo di soddisfazione e un piccolo ghigno di sfregio a tutti coloro che chiedono «e il viaggio di nozze, dove lo fate?» e tu, rispondendo come se fosse l’unico scopo della tua vita ma al tempo stesso una normale routine quasi con annoiata ed aristocratica insufficienza…..: «America!» uhhhhhhhhh! Bene, non ho intenzione di raccontarvi la mia vita in luna di miele ma ho osservato con attenzione i posti che ho visitato e vorrei focalizzare l’attenzione sulle differenze che ho notato tra due città di mare: Miami e Palermo. Per carità uno si affaccia su un mare-quasi-lago l’altro ha di fronte l’oceano ma credetemi per molte cose si assomigliano, l’odore dell’olio solare mescolato alla sabbia è preciso preciso a quello che si annusa con il primo caldo a Mondello, quando ancora non hanno messo le cabine (poi l’odore della pasta “col” forno prevale su tutto). Innanzitutto Miami si divide in due parti esattamente come Palermo, da un lato c’è l’interno o Downtown e sulla costa si trova South Beach, o SoBe come la chiamano lì che è uguale a Valdesi (VaSi?!?). La parte figa è chiaramente South Beach attraversata da una strada lunghissima, la Ocean Drive, che snocciola da un lato locali, hotel e ristoranti e dall’altro palme, sabbia e oceano.
I locali lungo la Ocean sono uno attaccato all’altro ed espongono con orgoglio aragoste, bistecche, cozze, gamberi e tutto quello che madre natura creò (eccetto per fortuna la pasta). Qui degli omini e delle donnine possibilmente poco vestiti e molto sorridenti ti fermano ad ogni passo per convincerti che la loro offerta è migliore di quella precedente e di quella successiva. Per fortuna da noi questa insopportabile usanza non c’è, ma i tavolini posti in rapida sequenza dei ristoranti ricordano molto il caos estivo di Mondello. La strada è a doppio senso di circolazione ed è sempre molto trafficata, ma non perchè vi siano auto posteggiate in tripla fila o motorini che sfrecciano all’impazzata, ma solo perchè chiunque abbia una bella macchina o una Harley si va a fare le “vasche” sulla Ocean. L’usanza della passiata per vedere chi c’è è estremamente radicata a SoBe per carità il tutto è chiaramente amplificato dalla presenza di numerosissimi italiani soprattutto del sud, ma anche agli americani il farsi vedere piace parecchio. Così tra auto super montate come quella di MrGucci da fare impallidire di invidia i nostri “Totucci” e moto scomodissime ma strafighe la serata trascorre velocemente sulla Ocean.
Questo almeno è quello che rende tutti i popoli di mare uguali, ma le differenze, ovviamente non mancano. Per esempio, una delle ultime notizie che ho letto su Rosalio prima di partire riguardava le condizioni disastrate del parco del Foro Italico dopo la visita del Papa. Ebbene la Ocean Drive è tutti i giorni per tutto l’anno attraversata da milioni di persone e il prato è sempre lì, perfetto, ad altezza giusta, compatto e pulito. Sembrava moquette. L’ho toccato, era vero. Mi chiedo, ma se è un tipo di prato modificato geneticamente per resistere al caldo di Miami e al calpestio delle persone, che ci vuole a importare i semi e a piantare questo tipo di erba piuttosto che utilizzare quella che, fragile di per sé, non può che distruggersi al passaggio delle “cavallette” palermitane. Altra differenza…aguzzate la vista, questa foto dove è stata scattata?
Sì, siamo a Miami e no, il motociclista non sta infrangendo la legge. A Miami infatti non c’è obbligo di casco (per la maggior parte delle moto), e neanche di usare l’auricolare con il cellulare mentre si guida. In passato c’era una legge che obbligava motociclisti e guidatori in tal senso, ma le associazioni di motociclisti (che qui sono davvero tanti) hanno raccolto le firme e consegnato al governatore la loro richiesta di abolizione del casco. Così il governatore, non potendo ignorare le richieste dei cittadini ha approvato la riforma e così niente più obbligo di casco. Insomma in una sola azione gli americani hanno dimostrato che: uniti si ottengono più risultati, la politica ascolta le richieste dei cittadini, sono abbastanza incoscienti e liberi da decidere di andare in giro con le moto senza protezioni. E hanno anche il più basso tasso di incidenti stradali degli ultimi 60 anni. Come se non bastasse, le strisce blu che esistono anche qua e stranamente non sono appalto Apcoa, vengono pagate anche dai motociclisti, a nessuno viene in mente quello che è balenato nella mia testa delinquenziale immediatamente dopo aver visto il “pizzino” agganciato alla targa: nessuno ruba i pizzini degli altri.
Altra differenza abissale tra Palermo e Miami: i mezzi di trasporto. Non pensiate che la città sia dotata di metropolitane e autobus spaziali anzi a Miami praticamente tutti posseggono un mezzo di circolazione che oltre ad essere fondamentale, visto che la zona di SoBe si estende su un’isola, fa anche “scruscio”. Ma non per questo la città è sprovvista di mezzi pubblici, anzi! Gli autobus funzionano perfettamente (ma ricordatevi di avere le monete giuste per la corsa, 4 $ o non vi faranno salire o peggio ancora vi faranno scendere nel mezzo del nulla, come è successo a noi) e inoltre Miami dispone di un futuristico Metromover, una metropolitana, sopraelevata, ecologica, elettrica e, soprattutto, gratis che si estende per gran parte di downtown. Le fermate si trovano nei punti nodali della viabilità della città e quindi ad ogni fermata è possibile scegliere di prendere il treno o i numerosi autobus. Insomma le città del mondo con caratteristiche geografiche simili si somigliano tutte e non voglio pensare che Miami non abbia difetti ma è certo che noi a Palermo abbiamo tanto da imparare e spesso basterebbe semplicemente copiare anche perchè partiamo avvantaggiati. Infatti vi garantisco che mangiare una bella brioscia a Mondello riesce a fare dimenticare molte di queste differenze.
Maiami l’ho vista solo al cinema o in televisione. Sole, moto, grandi velocità, belle ragazze stereotipate. E’ molto cinematografica, pare che ci sia tutto quello che serve per fare un certo genere di film. Non avrei mai pensato però di vedela accostata a Mondello. A sua volta invece dimenticata dal cinema ( a differenza anche di Palermo ). Forse perchè non sembra Sicilia oppure perchè poco o per niente “palermitana”. C’è un film di Faenza in cui viene spacciata per Forte dei Marmi ed in questo caso la scelta evidentemente era dettata dalla comodità ( ” Alla luce del sole “, girato a Palermo). Anche Antonioni sceglie Mondello per alcune sequenze de “L’avventura”, ma è un luogo imprecisato, scelto come altri siciliani, come giusto sfondo forse per fotografare la precarietà dei sentimenti. Risi, il figlio, ci prova, ma la cinepresa si perde tra la schiuma di un mare troppo freddo, mentre quella di Roberta Torre si tiene a distanza. C’è solo un film che rende giustizia a Mondello, per quello che so e che ricordo. Ed è un film bellissimo : ” Porte aperte “. Mondello è alla fine. Tende bianche sulla terrazza quasi deserta del Charleston, tagli a effetto sul mare illuminato.
Strano che tu non abbia incontrato Sonny Crockett e Rico Tubbs! 😀
Quì “gli omini e le donnine” che invogliano ad entrare nel proprio locale sono a Sferracavallo.
ma l’avete vista la catena del ciclomotore? A Mondello con un “muzzicuni” la rompono e addio motorino
Una precisazione: quella che tu descrivi in questo post non è Miami, bensì Miami Beach, un comune distinto. E’ come parlare di Palermo descrivendo Isola delle Femmine.
@Vincenzo ho visto molta somiglianza nella struttura di Miami e Palermo e secondo me Miami Beach strutturalmente assomiglia notevolmente a Mondello. Ho fatto un mix di informazioni per fare un discorso globale (la foto del motociclista o il Metro Mover per esempio si trovano a Downton) e fare un parallelo tra due città nettamente distinte ma gemelle sotto molti aspetti.
io ci sono stato a Miami, Ocean Drive è uguale alla piazzetta di mondello paese (l’unica differenza è che non c’è la sirenetta con la magliettina bagnata)
ma come si può anche lontanamente azzardare paragoni? fatta eccezione per il confronto-mare a nostro vantaggio (ma questo è merito della natura), mondello è un sudiciume assoluto e totalmente allo sbando: palme colpite dal punteruolo, spiaggia sporchissima (fuori dal periodo estivo la spiaggia riservata ai finanzieri/vigili del fuoco l’ho vista piena di pezzi di latta, sacchetti di plastica, pezzi di copertoni, etc uno schifo inverosimile), l’orribile palazzina di epoca ciancimino (quella che ospita la posta, la farmacia, linux) a 5 metri dalla spiaggia, marciapiedi dissestati, aiuole sporche, posteggiatori abusivi ogni 5 metri, etcetc
Post assai carino e triste allo stesso tempo…mi fa ricordare, qualora ce ne fosse bisogno, che vivo in un posto (Mondello) potenzialmente migliore di tanti altri (senza andare lontano bastava guardare report ed il suo servizio sul lido del Twiga…250€ al giorno per un lettino vista acqua verde Gange durante la stagione calda) che, a causa di mala amministrazione e MALISSIMA mentalità è ridotto ad un cesso gigantesco 🙁
ovviamente i ristoranti su Ocean Drive, quelli sponsorizzati dalle signorine discinte e dai prezzi stracciati, sono da evitare come la peste: si mangia malissimo e si paga molto più di quel che dicono (aggiungere servizio-mancia e bibite, please…)
meglio cercare altrove…
ieri sul litorale di Mondello c’erano squadre
che stavano a potare “a regola d’arte” le palme
ad altezza raggiungibile solo con autogru.
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A confronto adesso fanno “malafiura” le palme dentro le villette private.Molte di queste palme
(basse),richiedono solo la buona volonta’ del proprietario.
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Su strada si potevano incontrare molte casacche gialle (casacche nuove),purtroppo poco in attivita’.
ah,dimenticavo….
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una nota solo per certi addetti ai lavori:
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Mi volete spiegare perche’ le campane lattine/vetro
di via Niso
via Mercurio
via Diomede
nonche’ anche nell’area antistante la sede Mondelliana dell’Amia
SONO MESI CHE NON VENGONO VUOTATE?
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su’ col morale
al peggio non c’e’ fine.
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http://www.flickr.com/photos/48441769@N06/5124068182/
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pero’ Mondello cambia volto
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