Alessandro Amato è entrato al Palasport, il video su diPalermo
Il giornalista Alessandro Amato, che sta conducendo un’inchiesta sugli impianti sportivi cittadini su diPalermo, è entrato al Palazzetto dello sport di Fondo Patti chiuso da oltre due anni e danneggiato dalle intemperie.
Il video, girato anche grazie all’intervento del consigliere comunale Davide Faraone, mostra le pessime condizioni in cui versa dell’impianto.
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Ieri appena visto il video ho pensato immediatamente che non sono per niente sconvolto rappresentando esso in maniera perfetta la metafora della “struttura sociale palermitana” (quindi condivido con chi l’ha scritto sopra, Antonio). Tutti gli elementi sono riuniti: apatia, carenze nella cultura del lavoro, disorganizzazione, incompetenze nell’amministrazione, incompetenze tecniche, incompetenze in materia economica, assenza di programmazione, incuria e degrado, dilapidazione delle risorse, ETC.
Se la società palermitana si caratterizza per gli elementi sopra elencati, perché una struttura pubblica sportiva (e non sportiva come le scuole, i parchi, le biblioteche…) dovrebbe essere perfettamente funzionante?
Estrapolare un palazzetto dello sport dal contesto generale, non modifica il contesto, non risolve il problema del palazzetto in rovina, se non si correggono i difetti strutturali alla base.
Già detto, in relazione al contesto generale è come pretendere di dipingere un muro in quello stato, o mettere un bel tappeto su quel parquet. Forse è una discreta idea se si vuole fare un’installazione di arte concettuale, ma assolutamente inutile ai fini tecnici e materiali, destinati pittura e tappeto a scomparire anch’essi nel degrado.
Faraone molto probabilmente è un’ottima persona, ma non era al suo posto, secondo me, e non recitava un bel ruolo; perché non sta scendendo dalla luna, fa parte del sistema politico e gestionale ampiamente fallito, non ne è estraneo, e sa, soprattutto, e meglio di me, che sono gli elementi che ho elencato sopra a causare il tipo di problema in oggetto, e sa che se i problemi non si correggono alla base non ci saranno mai le risorse necessarie per restaurare palazzetti, scuole, giardini, parchi, biblioteche… e per fare funzionare i servizi come nelle città evolute.
La Sicilia spende 25 miliardi per spesa pubblica, stipendifici di ogni sorta, consulenze inutili, e tutte le attività IMPRODUTTIVE intermediate dalla politica. Poi (fino a due-tre anni fa, ora un po’ meno) circa 20 miliardi per importare e consumare, a fronte di esportazioni irrisorie (quelle energetiche e petrolifere lasciano danni alla salute in cambio di pochi spiccioli); su un PIL di circa 80 miliardi. Produce pochissimo. E’ paragonabile a una famiglia che dispone di un budget di 1200 euro al mese con mutuo da pagare e 5 figli da mantenere: una famiglia che non si può permettere televisore, automobile e ornamenti vari all’ultima moda.
A questo corrispondono le carenze strutturali e del decoro urbano e delle attività socio-culturali.
Da dove togliere? Dalle importazioni senza produrre? Da tutti gli stipendifici pubblici senza alternative di lavoro reale?
Per farlo si deve rifondare dalle strutture, ovvero, lavoro reale, economia reale e virtuosa che produce risorse distribuite in maniera logica ed equilibrata; qui invece si tratta di economia “ferma” in tutti i sensi. E se veramente si devono fare le cose sul serio politici-manager laureati in apposite università seguite da abilitazioni nelle varie materie, insomma gente che conosce i metodi moderni di gestione, competente che sa di cosa si sta occupando, conoscitori del mercato globalizzato.
Invece, fino a poche settimane fa, c’era un assessore che pubblicizzava con enfasi rara luoghi culturali, del tipo cattedrali nel deserto, che non attiravano turisti né indigeni, tre giorni dopo è passato all’economia, pero’, coadiuvato da consulenti, i quali, consulenti e assessore hanno pochissimi, se non nulli, margini di manovra, alla luce dei conti e del sistema strutturale sopra esposti.
E tutto questo Faraone lo sa. Ed è molto meno ingenuo di Alice.
che peccato! Tanti e tanti anni per averlo e poi? Ne abbiamo potuto usufruire per pochissimo tempo, poi quando mi lamento e dico che certe belle cose sono tutte nostre ci sono le sommosse!
schifo schifo schifo per questa classe politica palermitana corrotta e incompetente (eletta però democraticamente dai cittadini, non dimentichiamolo questo)
adesso avrete il Miccichè che farà risorgere la sicilia.Palermitani Onesti aprite gli occhi e le orecchie .Non fatevi prendere in giro.
rispecchia semplicemente un’amministrazione fatta da un gran numero di inetti, incapaci e imbecilli.E scusate se è poco
Che tristezza.
Devono pagare tutti coloro che hanno causato e ignorato questa situazione,e non sedere e riscaldare le poltrone dei loro uffici,strapagati e grandi fannulloni.Vergogna!Mi fate schifo.
mi spiegate che senso ha indignarsi se la situazione non cambia?
P.S. In attesa di creazione di lavoro reale, produzione, virtuosismo economico, Faraone già adesso potrebbe fare alcune proposte per il risparmio nelle spese, da destinare poi al restauro e gestione di palazzetti dello sport, scuole, giardini, teatri, spazi culturali permanenti (che sono il contrario degli “spettacoli passatempo” effimeri utili solo per dare salari temporanei ad operatori dello spettacolo precari), etc.
Perché dal bilancio globale da qualche parte si devono recuperare i soldi necessari…
Dall’assistenzialismo, stipendificio pubblico, mantenimento dei precari pubblici… troppo pericoloso, per l’ordine sociale.
Allora, ci sono le consulenze esagerate per numero, inutili e immotivate molte; altri incarichi in soprannumero addetti stampa compresi; baby pensioni; pensioni multiple esagerate specialmente frutto di privilegi illogici ed arbitrari (eufemismi); commissioni per attività e spese inutili alla comunità per infrastrutture inutili ma anche attività pseudo socio-culturali (tra quest’ultime, cito tra tutte l’idiozia di festeggiare garibaldi, braccio armato di chi ha cominciato l’affossamento* della Sicilia, i piemontesi e i loro finanziatori; e non mi pare che Faraone si sia opposto)
OVVIAMENTE: riduzione della metà dei politici eletti, dei loro privilegi e salari e indennità varie. I politici che hanno già altri redditi da lavoro scelgano: tra stipendio da eletto e quello privato, e soprattutto senza costare entrambi i salari (e contributi) alla comunità come succede ora in certi casi “legalizzati”.
Sono possibili i risparmi su queste ultime spese, oppure anch’esse fanno parte di strategie del “SISTEMA”, ed irrinunciabili?
* per completezza ed onestà: l’affossamento è proseguito e si perpetua ancora attualmente, col concorso attivo, in tutti questi anni, di noi siciliani in collaborazione con gli italiani che hanno gestito il Paese non ancora compiuto.
In effetti non ha senso indignarsi o mostrare stupore o quant’altro.
Da quanti anni il palazzetto è chiuso e va in rovina,
quale movimento politico o di opinione ha sollevato il caso ? Chi ha il coraggio di individuare i responsabili ?
Quanta indifferenza ormai incancrenisce Palermo e chi ci vive ?
Non mi pento neanche una virgola di aver lasciato Palermo e mi chiedo come fa la gente civile, e c’è ne tanta, a continuare a viverci….
Sarebbe bello se a Palermo si formasse un partito che realmente chiedesse soldi e avesse pretese a livello nazionale solo nell’interesse della città.
–
Quando questo dovesse accadere avrete la certezza che qualcosa è veramente migliorato e che la vostra comunità comincia a diventare adulta.
niente di nuovo!!!!!!!!!!!
Vedere sotto la voce: strade, marciapiedi, monumenti, pulizia, arredo urbano, degrado, mantenimento opere,controllo territorio, inquinamento acustico, ecc.. ecc………..
Giuanni…
Giuanni…
Giuanni…
I tell you…
No…
I don’t…
Vabbé, tu ricu ‘o stiassu!
… non tutto è nero!
enjoy yourself in Sardinia!
la segnalazione e’ un fatto positivo.
I giudizi ,senza avere spiegato perche’ questa struttura e’ stata abbandonata,non li capisco.
Probabilmente la ragione e’ economica,ed i nodi sono venuti al pettine.
Qualunque struttura,monumentale,museale,sportiva,
per essere tenuta in vita,deve avere una gestione
autonoma ed un bilancio almeno in pareggio.
Quando i “gestori”non riescono a far quadrare i conti,non rimane che chiudere bottega.
Ovviamente dopo avere provato con altri gestori.
La prossima volta che a qualcuno viene in mente
di costruire qualcosa del genere,
va messa sotto esame la capacita’ di avere
un bilancio in equilibrio.
Giuanni…
tranne che…
se proprio insisti per fare politica partecipativa a Palermo…
@whe’ gigi
una volta tanto lo IOR non c’entra !sono sollevato .. meno male.. ciao bello!
Riguardo al partito “nuovo ” ,ma nuovo veramente,Gentili Signori commentatori ,io ho un sogno.Che alle prossime elezioni noi che nel bene e nel male esercitiamo la coscienza critica della citta’ ,con idee piu’ o meno buone o strampalate (come le mie) ci impegniamo a spazzare via il vecchio con decisione per dar fiducia al nuovo,perche’ un NUOVO ci sara’,e questo ve lo do per certo.
E passiamo parola!
Saluto anche Giorgio.
Però il mio vecchio frigo non è dentro, yahaha
@il folklorista
Qualcosa di nuovo? Dici?! Ci crederò soltanto quando lo vedrò coi miei occhi.
Si,a fine mese di novembre saprai qualcosa di piu’.Ci sara’ un evento a Palermo che vedra’impegnato il nuovo della politica.Non ti svelo la sorpresa.
Scusate ma sto uragano a Palermo quando c’è stato??? ma tutto sto vento c’è…. mah! 🙂 sorriso amaro
Eppure tra i tanti lettori ci dovrebbe essere uno che conosce veramente questa vicenda.
Quando e’ nata,per fare che,
se doveva servire per un evento
oppure doveva restare in servizio permanente,
chi ci ha lucrato e chi ha sbagliato.
Comunque si pone un problema di priorita’
su cosa demolire,
una struttura improduttiva
oppure questa?:
.
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gente incompetente e poco capace eletta da persone che evidentemente hanno i loro vantaggi. Da sempre le elezioni sono il momento giusto per distribuire favori , appaltini e un buon posto tra regione/provincia/comune. Se determinati partiti prendono il 60% significa il 60% dei siciliani ne traggono vantaggio e che l’altro 40% deve campare questi scansafatiche.