Quanto LaChapelle venne si innamorò della città, mi chiese anche informazioni per comprare una casa alla Magione.
Venne con una trentina di suoi amici di New York ed organizzarono il LaChapelle Camp. Ovvero dieci giorni di bagordi per la città. Per la cronaca molti di loro li ho visti intervistati in questi anni su MTV, ho scoperto poi che erano stilisti ed aritsti di primo piano nella scena americana.
Il La Chapelle camp aveva un magliettina istituzionale, che indossavano tutti loro. Fu disegnata dallo stilista del gruppo.
Ed indovina i colori della maglietta? :). Proprio quelli, rosa e nero.
Erano entusiasti che la squadra di calcio avesse dei colori così insoliti.
Una delle strategie di Kals’art era lavorare sugli artisti quali vettori del progetto stesso e della città. E come sembra l’eco di quel lavoro sopravvive nonostante noi 🙂
…si innamorano tutti di Palermo… di passaggio pero’ è più bello… pochissimi restano… tantissimi scappano…
La Chapelle è un quartiere nel nord di Parigi ai limiti di quello ghettizzato e degradato; La Chapelle qui è considerato uno dei fotografi più geniali di tutti i tempi. Che c’entra? I will explain it next time.
Certo, se lui stesso si fotografasse in mezzo alla munnizza ed il degrado paleimmitano magari attirerebbe l’attenzione del mondo intero e si potrebbe verificare il miracolo: presi da pietà per la città e per i palermitani verrebbero a commissariare per 30 anni almeno, per formattare società e cervelli, per mettersi al passo col mondo civilizzato ed evoluto a livello socio-economico e produttivo. Certo non sarebbe il massimo della felicità per tutti gli assistiti che rovinano la Sicilia, ma perlomeno, ancora una volta, ci potremmo vantare di essere i megghiu, grazie agli amministratori esteri.
P.S. da due giorni vedo nei tg nazionali e internazionali immagini di munnizza palermitana e di degrado. Ne parlano i tg solo per mafia e munnizza. Che fortuna!
Ma la fortuna maggiore è che il peso ce lo portiamo dentro in qualsiasi posto del mondo ci spostiamo. Un mio amico mi ha detto che non è una prerogativa siciliana, che anche un marchigiano, per esempio, ha lo stesso legame quando parte; io invece sono convinto che noi palermitani siamo più fortunati portandoci dentro “cose”, sentimenti, pesi, più forti, moltiplicati, rispetto agli altri.
Callea tu ne sai niente? 😀
quello è miccoli
Quanto LaChapelle venne si innamorò della città, mi chiese anche informazioni per comprare una casa alla Magione.
Venne con una trentina di suoi amici di New York ed organizzarono il LaChapelle Camp. Ovvero dieci giorni di bagordi per la città. Per la cronaca molti di loro li ho visti intervistati in questi anni su MTV, ho scoperto poi che erano stilisti ed aritsti di primo piano nella scena americana.
Il La Chapelle camp aveva un magliettina istituzionale, che indossavano tutti loro. Fu disegnata dallo stilista del gruppo.
Ed indovina i colori della maglietta? :). Proprio quelli, rosa e nero.
Erano entusiasti che la squadra di calcio avesse dei colori così insoliti.
Una delle strategie di Kals’art era lavorare sugli artisti quali vettori del progetto stesso e della città. E come sembra l’eco di quel lavoro sopravvive nonostante noi 🙂
Wow. Adesso posso scansare la munnizza per strada con più orgoglio.
La cosa che fa sorridere di più è che la sua foto rappresentativa su wikipedia sia giusto questa
Rivoglio il Kals’art. Quello lì però
@vale
semmai puoi scansare la munnizza consapevole che non è un male ineluttabile.
VIVA la munnizza, allora! …
…si innamorano tutti di Palermo… di passaggio pero’ è più bello… pochissimi restano… tantissimi scappano…
La Chapelle è un quartiere nel nord di Parigi ai limiti di quello ghettizzato e degradato; La Chapelle qui è considerato uno dei fotografi più geniali di tutti i tempi. Che c’entra? I will explain it next time.
Certo, se lui stesso si fotografasse in mezzo alla munnizza ed il degrado paleimmitano magari attirerebbe l’attenzione del mondo intero e si potrebbe verificare il miracolo: presi da pietà per la città e per i palermitani verrebbero a commissariare per 30 anni almeno, per formattare società e cervelli, per mettersi al passo col mondo civilizzato ed evoluto a livello socio-economico e produttivo. Certo non sarebbe il massimo della felicità per tutti gli assistiti che rovinano la Sicilia, ma perlomeno, ancora una volta, ci potremmo vantare di essere i megghiu, grazie agli amministratori esteri.
P.S. da due giorni vedo nei tg nazionali e internazionali immagini di munnizza palermitana e di degrado. Ne parlano i tg solo per mafia e munnizza. Che fortuna!
Ma la fortuna maggiore è che il peso ce lo portiamo dentro in qualsiasi posto del mondo ci spostiamo. Un mio amico mi ha detto che non è una prerogativa siciliana, che anche un marchigiano, per esempio, ha lo stesso legame quando parte; io invece sono convinto che noi palermitani siamo più fortunati portandoci dentro “cose”, sentimenti, pesi, più forti, moltiplicati, rispetto agli altri.