Regolamento di polizia urbana di Palermo: capre, serenate, ghiaccio…
Nel regolamento di polizia urbana del Comune di Palermo c’è davvero di tutto. La Fondazione Rosselli ieri l’ha tirato in ballo ed è bizzarro e anacronistico in diversi passaggi (risale al 1935), malgrado le modifiche del 1994.
Ecco alcuni articoli:
Articolo 16
È vietato l’ingresso nei giardini e ville pubbliche e nel Parco della R. Favorita:
a) Ai ragazzi che non abbiano compiuto dodici anni, tranne che siano accompagnati dai propri genitori o da chi ne fa le veci, ovvero siano muniti di speciale permesso da rilasciarsi dal Sindaco. […]
b) Alle persone non decentemente vestite ed a quelle portanti fucili o altri mezzi di scoppio, ed animali, eccetto cani, sempreché questi ultimi siano forniti di museruola o tenuti a guinzaglio. Nella Villa Giulia e nel Giardino Inglese è assolutamente vietato l’ingresso ai cani, anche se condotti nella maniera suddetta. […]
Articolo 39
È vietato di soddisfare alle naturali occorrenze fuori delle latrine e gli orinatoi pubblici. È pure vietato allontanarsi dal camerino della latrina e degli orinatoi senza avere rimosso gli abiti completamente in ordine.
Articolo 46
Nei luoghi pubblici ed in vista del pubblico, è vietato di compiere atti e di disporre cose che possono recare molestia, disgusto, raccapriccio ed incomodo alle persone. In particolare è vietato:
A) Di esporre fuori delle botteghe bestie macellate, interiora ed altre parti di animali o in genere oggetto che possono offendere il pubblico decoro e lordare i passanti ed il suolo pubblico.
B) Di trasportare carne in carri o recipienti scoperti e di mostrarsi in pubblico con vestimenta o attrezzi macchiati di sangue.
C) Di trasportare casse mortuarie in modo che siano visibili, di tenere esposti al pubblico nelle vie e piazze principali della città oggetti destinati a paramenti funebri o al trasporto dei defunti anche se tali oggetti siano nuovi. L’esposizione di essi oggetti e la loro vendita al pubblico nelle altre vie secondarie della città sarà permessa previa espressa autorizzazione.
D) Di pettinarsi e di pettinare in vista del pubblico.
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