Palermo chiude!
Finalmente! Sembrava un sogno impossibile. Ciascuno di noi viaggiando, almeno una volta si sarà chiesto: ma perché a Palermo questo non accade?
Si pensi alla straordinaria storia di Temple Bar di Dublino o alle Ramblas di Barcellona. Da aree abbandonate in pochi anni sono diventati luoghi di riferimento per i giovani di tutta Europa.
Il primo tentativo di quello che considero cercare di fare Palermo una città europea mi ha visto coinvolto qualche anno fa con il progetto Kals’art. Un’idea ed un’intenzione buone; iniziativa finita male; non tanto perche esaurite le risorse economiche come in molti pensano, ma per l’assenza di una rete di protezione ambientale e sociale: il progetto dialogava solo con se stesso. Con il risultato che chi traeva vantaggi da quell’iniziativa, cittadini inclusi, lo ha realizzato appena quell’esperienza si è chiusa. Io credevo, e certamente mi sbagliavo, che dietro la bandiera del fare l’aggregazione sarebbe arrivata. Tutti sappiamo. Non ha funzionato.
Oggi siamo ad un punto di svolta, abbiamo iniziato dalla rete, dalla cucitura di entusiasmi ed istanze differenti, abbiamo collegato le legittime aspirazioni di riqualificazione del centro storico, le esigenze di imprenditori e commercianti che vivono il territorio, con le energie di giovani ed artisti cittadini, rispettando le competenze di regia e governo dell’amministrazione comunale. Tra poco succederà l’impensabile fino a poco tempo fa: Palermo sperimenterà la più grande isola pedonale mai tentata prima. Sarà chiuso al traffico il quadrilatero compreso tra via Roma, via Maqueda, via Cavour, Stazione Centrale. Sabato 11 dicembre dalle 19:00 alle 01:00 e domenica dalle 09:00 alle 20.00 il centro sarà chiuso, i negozi aperti fino a tardi, anche questo come abbiamo visto in tante città del mondo rodendo per l’invidia. Un progetto di tutti. Nel quale l’amministrazione comunale sta giocando lealmente la sua parte, provvedendo con le delibere e con le risorse umane disponibili al governo istituzionale; la fitta rete costruita sul territorio si preoccuperà di dare coerenza e continuità a percorso, a partire da una ricca serie di eventi ed attività che animeranno per due giorni il nostro centro storico.
Una follia ha commentato un simpatico utente sulle pagine facebook dell’evento. È vero è una splendida e lucida follia, che parte da una rete ambientale forte: l’Associazione via Roma, che consta di oltre mille associati tra residenti e commercianti, Confcommercio (ricordate i tempi antichi in cui commercianti erano contrari alle chiusure ed alle isole pedonali?), 35 associazioni cittadine di artisti, artigiani, musicisti che riempiranno la serata (scarica il programma) di contenuti e proposte mostrando a tutti noi quanto Palermo sia una città ancora viva e vitale.
L’amministrazione comunale, coinvolta in tutti gli assessorati di competenza, Centro Storico, Cultura, Turismo, Attività Produttive, è alla regia di una iniziativa che sposa, coordina, condivide. Condivide nel senso che approva, e condivide nel senso che discute cercando confronti nel fare la sua parte, anche questo come abbiamo visto accadere in tante città e come abbiamo sempre sognato; ed il tavolo tecnico dell’evento diverrà un tavolo permanente di confronto e progetto sul futuro del centro storico, che significa il futuro dell’unica vera industria di Palermo: il turismo.
Ovviamente i problemi saranno tantissimi, e quindi l’invito a tutti noi è vigilare su questa due giorni. Essere presenti, prendersi cura di questo patrimonio. Invitare i concittadini che proveranno a violare l’isola pedonale a non farlo. Comprendere i residenti che si troveranno espropriati per qualche ora delle loro abitudini e dei loro spazi. Riflettere su come migliorare la prossima volta. Su come (commenterebbe ancora una volta il mio amico di facebook “follia”) rendere permanente questo primo esperimento.
Il prossimo 11 e 12 dicembre andrà in scena un grande momento di democrazia, una conquista dal basso della nostra città. Non sprechiamolo. Godiamocelo. Qualunque sia il risultato sarà un successo per tutti noi: i cittadini di Palermo che, per citare una ormai famosa trasmissione televisiva, e non importa per quale ragione lo abbiano fatto, hanno deciso di non andare via.
La pedonalizzazione del centro storico e l’opportunità di viverlo assaporandone la bellezza con lentezza e riuscendone ad ascoltare la musica della sua storia invece che il rumore del traffico è oggi un diritto dei palermitani. Lavoriamo tutti perché si consolidi in una strategia di futuro e non rimanga un esperimento di cui parlare al passato. Attorno al progetto c’è oggi un’importante convergenza d istituzioni e di soggetti territoriali e rappresentativi di categoria che fa ben sperare. Vi attendiamo tutti in centro storico sabato e domenica per sperimentare dal vivo come Palermo può di nuovo essere una città felice.
La pedonalizzazione del centro rientra in una visine ampia dell’uso della città. Nn più solo luogo nel quale lavorare o dormine, o sdemplicemente abitare ma nel quale vivere. Per questo un gruppo di cittadini si è riunito spontanemente per trasformare Fondo uditore in un parco urbano.
Sabato prossimo, in occasione della chiusura, sarà presente un tavolo per la raccolta firme al giardino dell’alloro. Vi invito a partecipare numerosi.
(http://www.facebook.com/#!/pages/Facciamo-nascere-un-nuovo-parco-a-Palermo/161909963832781)
unnuovoparcoperpalermo.blogspot.com
Bravo Giovanni! Sei tra i pochi che hanno una visione positiva e costruttiva in questa città.
Aspetto di leggere presto il post sull’inaugurazione del nuovo Giardino dei Gelsomini!!!
Chiudere il centro storio..bello e impossibile!!Avete mai chiesto a chi lo abita i disagi che ha????Ops…il pass…ma chi vi dice ste cose????Io lo vivo da 30 anni il centro visto,crescere e riabbattere,ora si ristruttura di nuovo,proggetti…una marea..realizzazione, nulla o quasi!!Lo dobbiamo chiudere? Bene chiudiamolo,a, iniziando dai vigili urbani facciamo conoscere a tutti ciò che è consentito e ciò che non lo è,la legge la applicano seconodo la persona.Se è già morto ora il centro bè credo che tra qualche mese lo seppelliamo!!!Dentro la Vucciria è un cantiere aperto da decenni,il mercato???Quale mercato? ormai sono rimasti poche botteghe aperte,in compenso,abbiamo la crescita continua dell’arte dell’arrangiamento notturno,chi fà panini,chi vende alcool…magari senza licenza però è molto pittoresco!!!E’ pittoresco sentire i ragazzi cantare e urlare parolacce fino alle 5 del mattino,ma tanto chi se ne frega se chi ci abita la mattina deve andare al lavoro???I controlli delle forze dell’ordine?? Chi li ha visti???Allora chiudiamo il centro e và bene ma nel rispetto di chi????
Grazie all’entusiasmo e all’esperienza di Giovanni e dei “suoi”, con entusiasmo ci siamo lanciati in un progetto lucido e folle, che per ognuna delle organizzazioni che aderisce rappresenta qualcosa di diverso, ma che per tutti noi (e chi ci sarà) rappresenta una prima prova di rinascimento della Città.
L’arte non è vero che non si mangia, il verde non deve lasciare il passo al cemento, il pizzo non va pagato, il bello va coltivato, il cibo buona fa bene al corpo e all’anima, lo sport è benessere, la musica è una carezza, l’educazione e le relazioni meritano investimenti e cura!
Questo, ovviamente, se pensiamo a Palermo come una comunità e non come ad un agglomerato di quartieri.
L’Associazione “Il Villaggio delle Idee”, ospite per l’occasione del Comitato Addiopizzo, in via Lincoln 13 (ved programma su http://www.ilvillaggiodelleidee.org), propone di riflettere su questi temi e si inserisce nell’iniziativa coinvolgendo vecchi e nuovi partner e chiedendo a loro e ai visitatori di sostenerla.
Infatti, dall’11 alle ore 10.30 si inaugura l’evento con una tavola rotonda sulla felicità sostenibile, per continuare con attività sportive, laboratori creativi, attività ludiche per minori, aperitivi, un concerto, una mostra mercato, un incontro con artisti.
A chi parteciperà è richiesto di volere contribuire con donazioni minime a partire dai 4 euro o di acquistare i prodotti artigianali realizzati con materiale di riuso da utenti e operatrici del centro aggregativo per minori e famiglie (con sede in cuba calatafimi, via li muli n° 12).
Siamo certi che ognuna delle organizzazioni e delle persone coinvolte nella realizzazione delle Notte delle emozioni vuole costruire una mappa sociale e culturale nuova e, per farlo, ha anche bisogno dell’impegno dei cittadini e delle cittadine di Palermo! L’economia non “gira” da sola e i bambini non si educano da soli.
Vi aspettiamo, perché non vogliamo beneficienza, ma fiducia e partecipazione al nostro impegno!
È un’iniziativa pregevole. Però dobbiamo interrogarci di più su cosa possa significare la chiusura totale del centro storico palermitano. Vale a dire: abbiamo predisposto aree di parcheggio per i residenti e per coloro che vogliono usufruire delle attività del centro? abbiamo contrastato a sufficienza la criminalità organizzata dei posteggiatori abusivi e dei locali abusivi e non che sporcano e mafiosamente abusano del suolo pubblico? Abbiamo organizzato al meglio i mezzi pubblici affinché la chiusura non sia soltanto una punizione per chi abbia deciso di vivere in centro e soprattutto per chi vuole raggiungerlo?
Caro Giovanni e caro Assessore chi vive in centro lo ama e soprattutto lo vorrebbe più pulito e vivo. Sono convinto che senza infingimenti si possa costruire un progetto con il consenso di tutti. Però alle domande che ho posto si dovranno dare delle risposte.
PEDONALIZZAZIONE CENTRO STORICO
Assessore Maurizio Carta,
l’iniziativa è pregevolissima senza dubbio, in tanti lo chiedono a Palermo e da tempo.
Ricordo durante un recente convegno al Mondadori Multicenter sulla mobilità sostenibile che lei affermò, con la chiarezza di linguaggio che la contraddistingue, che il centro storico di Palermo, per le sue attuali dinamiche e caratteristiche, non si può pensare tutto chiuso alle auto.
Apprezzo, come tanti individui, i suoi tentativi culturali e professionali di pianificazione partecipata della pedonalizzazione, anche se ad oggi a singhiozzo, del centro storico che stanno dando, tra l’altro, ottimi risultati anche in termini di consensi e apprezzamenti nei suoi riguardi (vedi i weekend chiusi dello scorso inverno pieno di gente che faceva le vasche avanti e indietro rendendo tutti contenti). Apprezzo le sue capacità individuali di trovare risorse finanziarie nelle pieghe del bilancio comunale, o intercettare ingenti risorse finanziarie extra comunali per riqualificare svariati servizi del centro storico. E’ indubbio che le sue capacità e conoscenze professionali sono rarissime a trovarsi in altri assessori della storia del comune di Palermo.
Domanda: lei crede nella totale pedonalizzazione del centro storico (dei 4 mandamenti per intenderci) integrando con sistemi di mobilità pubblica sostenibile quali taxi collettivi, bike sharing, bus elettrici, così come pedonalizzati sono interi centri storici di decine città italiane ed europee e non solo durante i weekend ?
Le faccio questa domanda perchè passato questo weekend, che sarà meraviglioso senza dubbio, con tutte le criticità che emergeranno, cosa succederà il 18-19 dic., 25, 26 dic, 1-2 gen, 8-9 gen., 15-16 gen., 22-23 gen., ecc. ? Staremo sorridenti a commentare quanto è stato bello l’11-12 dic.2010 e realizzarne un altro solo dopo 4 mesi, prima dell’inizio dell’estate ?
Si pensi concretamente alle persone che vivono nel centro storico, alle loro esigenze di mobilità se togliamo le automobili e gli scooter, in sostanza diamo loro un alternativa valida di mobilità per la quale non abbiano grandi disagi per uscire ed entrare a casa, e facciamolo anche in questi weekend pedonalizzati sperimentali, altrimenti l’iniziativa-evento non potrà mai avere la condivisione delle decine-centinaia di migliaia di persone che vi vivono all’interno. Prendiamo in considerazione l’appello di persone come Manuela che potrebbero sentirsi prese in giro dagli organizzatori di questo evento che non hanno dimora nel centro storico, ma che nel centro storico vogliono realizzare cambiamenti ! Quindi che si forniscano mezzi pubblici ecologici che passino nelle principali strade all’interno dell’area pedonalizzata. Che vengano presidiate le aree con personale della Polizia municipale durante le ore notturne per consentire alle persone che vi vivono di avere una qualità della vita non pessima. Che non si dimentichino questi aspetti di Polizia municipale perchè senza il controllo del territorio è impensabile un vero cambiamento (a Milano i vigili urbani si vedono a pattuglie alle 3 di mattina nei weekend nel centro storico).
Il tavolo tecnico permanente di cui parla Giovanni Callea nel post dovrebbe trovare una sua rappresentazione in un sito web, in un blog, dove tutti possono seguire attentamente i lavori e gli accordi presi tra comune e gruppi di interesse nel territorio, e non lasciare solo che gli intervenuti alla riunione siano a conoscenza di cosa sta succedendo dentro le stanze del comune. Anche per allargare la platea dei gruppi di interesse alle iniziative di pedonalizzazione in futuro. D’altronde siamo nel 2010 e con un assessore come lei non sarebbe nemmeno una cosa straordinaria mettere questo prezioso lavoro in un blog.
Spero che questo tavolo permanente trovi una sua data fissa durante ogni mese dell’anno, agosto incluso, e che sia un inizio di una fase nuova, scrivo “spero” perchè in passato le promesse si sono sprecate per permettere la partecipazione della collettività alle decisioni istituzionali sul territorio.
I NETWORK PER IL CAMBIAMENTO
La costruzione della/le rete/i sociale ambientale e culturale è requisito essenziale per realizzare cambiamenti profondi e positivi nel territorio in termini di miglioramento della qualità della vita degli individui.
Mi auguro che la rete che si è costruita per questo evento, cioè tutti i nomi delle associazioni ed enti, firmi un protocollo con il comune che li impegni a proporre e organizzare costantemente eventi ogni weekend con strategie e azioni concrete da realizzare. Solo con un assiduo lavoro di pressing propositivo, culturale, nei confronti dei referenti istituzionali (che fortunatamente in questo momento storico vedono in Carta un ottimo ascoltatore) si può dimostrare che i cambiamenti possono avere luogo nella storia di una città.
BUDGET DEL PROGETTO DELL’11 E 12 DICEMBRE
Un ultima domanda agli organizzatori dell’evento: qual è il bilancio economico di progetto e quello in termini di risorse umane della Polizia Municipale di questa iniziativa pubblica del 11 e 12 dicembre?
Vedo svariati loghi pubblici, Commissione Europea, Ministero della Gioventù, Regione Sicilia, Provincia di Palermo e Comune di Palermo Assessorato Cultura.
In sostanza CHI destina risorse economiche, QUANTE risorse, e CHI riceve risorse per erogare servizi ? Credo che sia legittima per un cittadino come domanda considerata la presenza di istituzioni pubbliche nell’organizzazione dell’evento.
Grazie delle risposte, se vorrete fornirle.
Rimango convinto che questo progressivo consenso sulle chiusure temporanee, sopprattutto da parte dei commercianti, sia un risultato importante, ma che l’obiettivo finale debba essere la chiusura definitiva della vecchia città murata, quella che non fu progettata per il passaggio delle auto, in modo tale da renderla un’isolafelice dentro la città con originali ricadute occupazionali anche per il conseguente problema della mobilità interna: https://www.rosalio.it/2007/01/28/migliorare-la-qualita-della-vita-nel-centro-storico/
contenti voi della chiusura…egoisti che non si rendono conto dei disagi di chi vi abita…poveri gonzi che si bevono ancora le chiacchiere ecologiste/ambientaliste
@vincenzo
grazie, ma io credo che siamo in tanti con un attegiamento positivo. si tratta solo di ritrovarci :).
circa il giardino dei gelsomini si potrà fare con il contributo di tutti per cui se già ci stai aiutando puoi fare di più, se invece ancora non è il momento di iniziare ;).
@massimo-lg
grazie e complimenti per l’arguto intervento.
concordo che il tavolo tecnico dovrebbe essere pubblico, con l’occasione chiedo a rosalio se sarebbe dispoto a mettere a disposizione questo blog a questo scopo.
I problemi di cui parli ce li simoa posti. infatti non è una chiusura permanente ma un testi di un pomeriggio e serve a capire. Certo aspettare di avere tutto quello che serve per iniziare potrebbe mettere in crisi la stessa possibilità di riuscire, per cui, secondo me occorre alvorar ein parallelo e verificati i primi problemi tentare di risolverli.
sul budget realizzeremo un bilanzio pubblico. Ad oggi è in perdita e tutti gli enti pubblici indicati per motivi vari ad oggi non hanno dato alcun contributo anche se c’è molta volonta;), come sempre.
Piccole economie sono state fatte inserendo qualche atttività di un progetto europeo del Cesie. Da qui il logo europeo, ma si tratta di spiccioli e comunque di servizi vari che abbiamo erogato nell’ambito del progetto e i cui piccoli margini abbimo reinvestito del progetto.
L’iniziativa, a meno di soprendenti delibere dell’ultimora nelle quli non credo più è interamente finaziata da contributi privati, i pub del centro, montepaschi e rinascente, oltre alla disponibilità delle associaiozni che lavorano quasi tutte gratis o a rimborso spesa; e naturalmente non manca una discreta perdita di Comess che coordina le attività. Infatti contavamo in una più fattiva collaborazione da parte degli enti coinvolti.
Da gonzo mi associo a quanto detto da Didonna e plaudo alle iniziative di Callea. Complimenti ad hidalgo che pare sia l’unico furbo che ha capito tutto.
sarebbe bello se maurizio carta rispondesse a massimo-lg…
Cari amici, sono fuori Palermo e vi leggo dal cellulare.
Risponderò sicuramente in maniera precisa a Massimo-lg appena riesco ad accedere ad un computer. Le sue domande, come quelle di altri, sono centrali per capire cosa vogliamo farne del centro storico, anche a partire dalla sua pedonalizzazione, ma non solo. La prima domanda che ci dobbiamo fare è quale sia il suo ruolo del centro storico nell’idea di futuro della nostra amata Palermo.
A dopo
Se finalmente si riuscissero a vincere le resistenze all’idea di pedonalizzare il centro storico, che sono prima dei commercianti, che non capiscono che una persona che arriva a piedi ha prima più tempo per pensare, poi per girare, poi per guardarsi attorno, e che non diventa il compratore mordi e fuggi, speso occasionale con la macchina in doppia fila, con l’ansia della multa, avremmo fatto molti passi avanti sia dal punto della stabilità mentale del cittadino medio, sia dal punto di vista del commerciante, che faceva una volta una strana equazione, ossia se il palermitano o chi viene dalla provincia non viene in macchina alla soglia, non verrà mai.
Difatto credo che i cittadini palermitani, hanno disatesso questo pregiudizio dei commercianti palermitani. Almeno, lo spero.
Sulla questione centro se uno viene al centro fuori dal centro, mi occorrerebbero molte e diffuse osservazioni.
– osservazione prima: perché tutta la città di Palermo finisce per concentrarsi nel cosidetto centro ottocentesco-primi novecento?, causando un ingolfamento folle, e facendo capire che il resto della città non esiste?
– Perché Palermo nonostante sia cresciuta a dismisura nel tempo, non riesce ad avere una dimensione policentrica? (Alcune risposte posso darmele da sola).
– Perché anche gli altri centri, che non necessariamente, coincidono, ormai più, od ormai non del tutto, con i quartieri e leborgate storiche, non riescono a trovare ragioni identitarie, autonome, e concorrenti, ad un’idea di vecchio centro urbano?
– Perché il progetto urbano o architettonico, finisce sempre per interessare aree che hanno identità forti, come il centro storico, e si disinteressano, di qualificare le parti di città che non ce l’hanno, per l’essere cresciute in modo casuale?
– Perché i progettisti urbani e di architettura rinunciano alla vera sfida, di dare qualità a strutture urbane, ed architetture che non ce l’hanno, per rivolgersi a contesti già notevolmente strutturati in termini di qualità, urbana ed architettonica molto riconoscibili?
Sarò provocatoria, ma la buttò lì.
–
Grande Maurizio! Amo Palermo perché nonostante tutte le difficoltà ci sono persone come lei!
Grazie!
Cari amici, riesco a rispondere con maggiore ampiezza alle questioni poste nei commenti, che nel frattempo sono ulteriormente cresciute.
Parto dalla questione relativa alla pedonalizzazione del centro storico al di là degli eventi occasionali, dalle animazioni pre-natalizie. Credo che la rigenerazione del centro storico passi da una progressiva pedonalizzazione di alcune sue parti, non solo gli assi principali, ma soprattutto alcune enclave in cui già oggi le automobili sono un elemento di congestione e di degrado della qualità della vita dei residenti. Naturalmente un’azione di tale tipo perché sia efficace deve prevedere interventi strutturali: innanzitutto dovrà essere migliorata la fluidità del traffico anulare lungo via Volturno, via Cavour, via Crispi, Foro Umberto I, via Lincoln e corso Tukory in modo da consentire al traffico che deve attraversare Palermo di potersi incanalare all’esterno della città murata senza attraversarla visto che non è essa la destinazione di tale flusso. Gli interventi finalizzati a questa strategia sono stati inseriti nel PUT e verranno quindi attuati una volta approvato. Una volta alleggerito il traffico di attraversamento del centro storico, sarà più facile fare convivere la fruizione pedonale delle piazze, degli spazi pubblici e delle aree monumentali con la mobilità dei residenti o con la mobilità attraverso i mezzi pubblici. In tutte le città del mondo le aree pedonali comprendono l’attraversamento di mezzi pubblici, meglio se elettrici, in sede protetta che diventano quindi i migliori vettori per accedere al centro storico senza intasarlo. L’uso dei mezzi pubblici nelle aree pedonali, che sarà sperimentato nei prossimi week-end, consente anche di sopperire alla mancanza di adeguate aree di parcheggio la cui realizzazione non può avvenire in tempi rapidi, anche a causa delle attuali rigidezze normative del PPE.
Immagino quindi un centro storico pedonale non vissuto con atteggiamento punitivo o di dispetto a chi lo abita, a chi torna ad abitarlo o a chi lo vive per lavoro, ma vissuto con diverse modalità di mobilità, anche diversificata nei tempi oltre che nello spazio. Una efficace differenziazione di fasce orarie e di tipologie di mobilità potrà consentire ulteriori avanzamenti verso la qualità della vita e del benessere dei residenti e dei frutori.
Concordo con l’ipotesi che il tavolo tecnico tra amministrazione, associazioni di categoria, commercianti e progettisti di eventi possa essere esteso – anche nelle forme di un blog (con Tony Siino abbiamo già discusso di questa possibilità) – a tutti coloro che possono essere fertili apportatori di idee, di iniziative o indispensabili sensori delle criticità. Del resto è già questa la natura del Tavolo tecnico sulla qualità della vita nel centro storico che ho istituito appena insediato e a cui si deve la forza che mi ha animato nell’avviare nel novembre 2009 la pedonalizzazione di via Maqueda, poi di via Roma e oggi dell’isola pedonale tra le due strade. Un tavolo di partecipazione, concertazione e cooperazione ai cui partecipano circa 40 soggetti di varia natura coinvolti nella vita del centro storico.
Del resto è stata la forza e la determinazione del tavolo, insieme alla mia convinzione e alla volontà dell’Amministrazione, a far sì che oggi sulla pedonalizzazione di via Maqueda e via Roma siamo insieme a Confcommercio e Confesercenti, fino a qualche mese fa ruvidi critici della chiusura al traffico.
Naturalmente non bastano i tavoli ma servono le strategie, le azioni concrete e soprattutto alcuni investimenti pubblici che accompagnano il generoso intervento dei privati che oggi sono l’indispensabile sostegno della pedonalizzazione. E’ per questo che l’Assessorato al Centro Storico ha stanziato alcuni fondi che permetteranno di migliorare la qualità degli spazi pedonalizzati. Circa 8 milioni di euro verranno impiegati a partire dai primi mesi del 2011 per la manutenzione straordinaria sugli spazi aperti (strade, piazze, marciapiedi, etc.), per il rinnovo degli impianti di illuminazione e per il rifacimento del sistema fognario. Questi interventi saranno anche accompagnati anche da un’intensificazione dei controlli da parte della Polizia Municipale e della pulizia da parte di AMIA in modo che non vengano vanificati.
Infine, sul policentrismo di Palermo sono assolutamente d’accordo. Tanto che ne ho fatto la visione guida del Piano strategico per Palermo Capitale, recentemente esitato dai miei uffici, che si fa carico di articolare la città in aree di trasformazione integrata, ognuna delle quali possiede elementi che fungano da attrattori di riequilibrio rispetto all’eccesso di attrattività del centro storico. La localizzazione di alcune nuove centralità urbane non solo consentirà di ridefinire i flussi nella città, ma anche di dotare altre parti della città, soprattutto quelle più periferiche, di elementi e funzioni generatori di qualità urbana e di investimenti.
L’argomento naturalmente è ampio e meriterebbe un post specifico (vedrò se Rosalio mi ospiterà).
Tornando alla pedonalizzazione, le modalità con cui stiamo costruendo gli eventi dell’11-12 e 18-19 dicembre dimostrano che essa è passata dalla fase dell’esperimento a quella della strategia. Non ci si domanda più se vada pedonalizzato il centro storico, ma oggi discutiamo sul “come” renderlo efficace. La fruizione pedonale del centro storico ormai diventata un diritto acquisito nei confronti della qualità della vita ed è parte integrante della riqualificazione degli edifici e dei monumenti storici.
Maurizio siamo a disposizione per un post sull’argomento.
Quanto detto da Maurizio Carta è centrale nella dialettica in corso, ovvero un percorso di trasformazione della città che vede la regia del comune in prima fila, l’amministrazione aministra. Ma noi cittadini abbiamo un compito importante. Ed il pertinente intervento di Uma mi fa capire che cominciamo ad essere in tanti a porci questioni rilevanti rispetto la città ed il suo futuro. Cittadini attenti e non sudditi lamentosi. Il nostro compito è partecipare attivamente al processo ed al progetto di trasformazione e quando necessario animarlo e stimolarlo indirizzarlo con la forza di idee e azioni. Non vedo l’ora di leggere a questo proposito l’intervento dell’assessore sulla visione policentrica di Palermo, anche io ho le mie idee e penso un’occasione di confronto pubblica potrebbe essere molto utile, sono d’accrodo con Uma sul fatto che questo sia il vero tema, considerato chela maggior parte di noi vive fuori dal centro storico.
Stimo molto Maurizio Carta, affettusoamente sostengo che sia il miglior assessore possibile capitato nel peggiore momento possibile. Significa che presto i rivolgimenti di governance potrebbero mutare ruoli e persone, il processo attivato deve continuare a prescindere da lui e da tutti i soggetti coinvolti che per qualunque motivo potrebbero decidere di dedicarsi ad altro, il progetto ed il percorso deve essere della collettiivtà, per fare questo è necessario un tavolo “non tecnico” di confronto ed analisi sulla città e sul suo uso. Il processo di trasformazione io credo sia inarrestabile ma interlocutori errati potrebbero rallentarlo e questo non sarebbe un bene per nessuno.
Resta centrale il problema parcheggio. Perché molte attività culturali che si svolgono nelle ore serali non sono, attualmente, servite da sufficienti mezzi pubblici; Inoltre c’è ancora un problema persistente di sicurezza di alcune zone del centro storico, soprattutto nelle ore serali. Il nodo parcheggi è, a mio avviso, il vero nodo da sciogliere. Credo molto nell’idea dei piccoli passi che l’assessore Carta sottolinea nel suo intervento, soprattutto perché c’è un problema culturale da affrontare. Al di là del centro storico, non è abitudine dei palermitani rinunciare alla macchina quale mezzo di trasporto. Però va anche sottolineato che un sistema integrato di trasporti pubblici (per integrato intendo anche la possibilità di un tram nelle assi viarie più importanti) deve necessariamente intervenire sull’abbattimento dei tempi di percorrenza. Faccio un esempio molto banale, il sabato mattina frequento un corso di francese al Centre ai Cantieri, vivendo alle spalle di Piazza Marina (a ridosso della piazza di San Francesco) per potermi spostare con i mezzi pubblici, ad oggi, impiegherei quasi un’ora se non di più, con il mio mezzo soltanto 6 minuti. Questo è il vero problema…
Poi c’è il nodo delle grandi piazze. Il progetto di pedonalizzazione che l’assessore Carta ha illustrato è davvero interessante e finalmente di respiro europeo, però c’è il nodo residenti. Se negli anni passati le ristrutturazioni all’interno del centro storico avessero previsto per tutti i palazzi recuperati sufficienti posti auto per i futuri residenti, oggi questo problema non si porrebbe, invece si è speculato centimetro dopo centimetro aumentando notevolmente la massa residente, che da una parte è cosa molto positiva, dall’altra impone una riflessione di non facile soluzione a chi è costretto a voler innovare e migliorare la qualità della vita del centro e allo stesso tempo a non rendere la vita impossibile ai residenti, rischiando di far crollare sia il mercato immobiliare sia l’appeal del centro per i futuri residenti.
Sabato 11 e domenica 12 saranno due giornate belle da vivere nella linea della sperimentazione sui progetti futuri del centro storico.
Ma dopo sarebbe bello che si creassero anche dei sistemi integrati di diffusione e comunicazione del centro storico che mettano assieme tutte le attività quotidiane; spingendo ad un dibattito e a una riflessione collettiva sulle cose buone che nella sintesi delle diverse posizioni si possono fare per il centro della nostra città.
Un’ultima cosa… l’idea della “policentralità” è stupenda. Ma a Palermo ancora abbiamo sacche di popolazione che crede che il centro della città finisca al Politeama. Quindi forse oggi è ancora il momento di investire nella riappropriazione del Centro Storico come missione culturale e civica.
Per essere pienamente consapevoli delle azioni che il comune di Palermo, con l’assessore Carta in testa per il Centro Storico, vorrà attuare insieme alle varie associazioni e portatori di interessi diffusi per raggiungere l’obiettivo di pedonalizzazione del centro storico e del miglioramento della qualità della vita in questa area urbana, avremo tutti bisogno, senza dubbio, di accedere costantemente ad un attento e dettagliato “Piano di Comunicazione” con elencate: strategie di azione, analisi dei potenziali rischi ed eventuali azioni correttive, modalità e procedure di coinvolgimento delle associazioni e vari portatori di interesse, fasi delle attività da svolgere, tempi e monitoraggi, risultati attesi per capire nel tempo di quanto è stato lo scostamento della realtà rispetto al programmato.
Ad un complesso processo di cambiamento, come ad un singolo progetto, deve essere applicata una metodologia di gestione precisa, chiara, quanto più dettagliata possibile con l’individuazione di responsabili delle azioni, tempi di attuazione, identificazione delle risorse necessarie. Diversamente si va come si suol dire “a tantoni” non generando il giusto valore aggiunto rispetto al passato per ogni nuova azione intrapresa. E sarà anche difficile testimoniare in futuro le modalità e le dinamiche che hanno dato vita al cambiamento e questo lo ritengo uno dei punti più negativi, perchè senza un attento monitoraggio dell’accaduto domani ognuno potrà scrivere la storia che meglio gradisce, un trend sempre crescente.
Ad oggi questo Piano di Comunicazione attento è fortemente mancante da parte dell’amministrazione pubblica ed è stato surrogato da qualche post casuale nell’area blog locale (vedi Rosalio e Mobilita Palermo). Per questo motivo nel mio precedente commento ho sottolineato l’importanza di creare uno spazio web dedicato, oltre che per la trasparenza delle azioni che si svolgono sul territorio comunale anche per permettere un ampia e ottimale partecipazione al processo di pianificazione dei cambiamenti del territorio stesso.
PIANO STRATEGICO
Lei, M. Carta, ha citato il Piano Strategico, ma proprio su questo argomento la città non sa più nulla. E’ ormai da più di un anno che le info non sono aggiornate sul sito web. Anche in questo campo non c’è comunicazione. E non si sa quindi se tutte o parte delle belle proposte fatte dai partecipanti (i portatori di interessi diffusi e collettivi) ai tavoli tematici troveranno adeguata collocazione nella programmazione degli interventi che il comune ha proposto, sta proponendo e proporrà alla Regione grazie alla disponibilità dei finanziamenti per lo sviluppo regionale 2007-2013 concessi dall’Unione Europea .
Sempre per mancanza di un Piano di Comunicazione non si è a conoscenza dell’approvazione dei progetti presentati dal comune nell’ambito dell’Asse Sviluppo Urbano Sostenibile e riguardanti interventi specifici di riqualificazione nel centro storico.
Molte di quelle persone che hanno partecipato ai tavoli tematici del Piano Strategico e che hanno scritto proposte, che sono riportate nei report che si trovano nel sito web del PS, si sono domandate come mai dopo quei 4 incontri è calato il silenzio degli uffici del comune. C’è il silenzio perchè il comune non condividendo non intende realizzare gli interventi proposti dagli intervenuti ai tavoli di lavoro oppure c’è un silenzio assenso nel senso che condivide e tutto verrà calato nella programmazione comunale ? Che tipo di silenzio è? Non sappiamo nulla.
PUT E INTERVENTI DI MOBILITA’
Anche lei, Arch. Carta, cita il PUT. Il PUT prevederà sicuramente delle azioni per la fluidificazione del traffico veicolare nel perimetro del centro storico, ma sappiamo tutti bene che dalle osservazioni del PUT da parte del pubblico (momento attuale) al riesame delle stesse da parte degli uffici comunali, all’esame e approvazione del Consiglio Comunale, ne passerà di tempo (e forse un cambio di amministrazione per scadenza mandato) e indubbiamente e onestamente alcuni tipi di interventi possono essere realizzati anche senza il PUT approvato, basta tenere fuori in questo momento il più ostico degli interventi: l’istituzione della vera Zona a Traffico Limitato (motivo per il quale il comune ha perso contro un ricorso al TAR e al CGA).
Ad es. un sistema di bike sharing nel centro gestito ovviamente da privati (!), il sistema di carico e scarico merci imposto con veicoli ecologici e solo in alcune fascie orarie del giorno, taxi collettivi, orario di apertura negozi, uffici e scuole nel centro storico differenziato di un ora così da evitare ingorghi (e così come in molte città europee hanno abbattuto di una buona percentuale il problema traffico veicolare a costi praticamente inesistenti): sono tutti interventi di carattere non infrastrutturale che non hanno bisogno di essere benedetti da un Piano Generale Urbano del Traffico approvato, rappresentano interventi per i quali c’è bisogno solo di una buona dose di adattamento psicologico ai cambiamenti delle abitudini da parte della collettività.
Concludo sottolineando come nel 2010 è inevitabile la costruzione di un Piano di Comunicazione a doppio senso su tutto quello che il comune intende realizzare nel territorio, perchè proprio dalle associazioni, dai cittadini, dalle categorie possono arrivare dati, input, proposte e collaborazioni tali da permettere un cambio positivo di rotta nella gestione del territorio. Sono sicuro che lei, Maurizio Carta, ha il dna professionale per avviare questo tipo di Comunicazione. Restiamo in attesa non solo di singoli post su argomenti specifici del centro storico, che vengono comunque apprezzati, ma di uno strumento comunicativo stabile, più strutturato, che permette più agevolmente la partecipazione dei singoli alle scelte e dedicato principalmente al Centro Storico, d’altronde una città con uno dei più ampi centri storici del mondo se lo merita pienamente !
@Massimo-lg, la comunicazione istituzionale è sicuramente essenziale, ma non deve essere necessariamente gestita dal pubblico per essere efficiente che è ciò che più conta. Proprio gli esempi citati (Rosalio e Mobilita Palermo) hanno dimostrato come l’iniziativa privata possa assicurare un opportuno circuito informativo a costo zero per il Comune mentre è sotto l’occhio di tutti l’obsolescenza di veicoli di comunicazione istituzionale (online o stampati). E, ovviamente, ben vengano altri operatori in virtuosa concorrenza con i citati. Il problema della comunicazione, più che nel mezzo, sta nel contenuto: quando il contenuto, la visione c’è arriva, come l’assessore Carta dimostra con il suo operato.
Non è da sottovalutare nemmeno l’epica sconfitta di certi conservatori (fra questi alcuni noti esponenti delle categorie di commercio), che per anni hanno fatto credere che ci fosse una pseudo-maggioranza contraria a quanto sta accandendo.
Anche questa è una rivoluzione culturale!
senza volere entrare nel merito dei quesiti,
complimenti a UMA che in poche righe riesce
a concentrare concetti chiari e precisi,
che,mi auguro,
trovino risposte altrettanto precise,
e,CONCISE.
Leggendo quanto detto dall’Assesore Carta, concordo che l’idea di pedonalizzazione del Centro storico, certo grande, certo coinvolgente molte funzioni, dall’ammnistrativo, ai residenti, al terziario, possa essere risolto con un ragionamento sulle fasce orarie, ma sicuramente anche con investimenti necessari.
Facciamo esempi banali:
– Commercianti, hanno esigenze di orario dalle 08 alle 20;
– Personale PA o bancari, dalle 8 alle 18;
– Residenti, sempre (i residenti sono gli unici cui devono essere garantiti i massimi diritti di accesso e parcheggio, individuando zone a ridosso delle abitazioni, e per lo più non coincidenti con piazze o luoghi ad uso pubblico, laddove possibile );
Problematiche relative al commercio:
– Carico-scarico merci una volta a Palermo si faceva entro le 6 di mattina, adesso a qualsiasi ora). Vale la pena di ragionarci su?
– Problematiche relative alle imprese edili, che hanno attività in centro storico.
Non sono analoghe a nquelle dei commercianti, essendo il cantiere edilizio sottoposto a regole non così prevedibili, quanto l’attività commerciale. Quindi anche per questo tipo di attività, dovrebbe essere concessa la massima circolazione possibile, considerando che fanno trasporti ingenti, non trasferibili su mezzi pubblici.
– Il problema della pedonalizzazione totale del centro storico é stato risolto in diversi paesi con diverse modalità:
– Parcheggi scambiatori al limite delle aree pedonali, multilivello, sotto o sopraterra ( e qui occorerrebbe individuare le aree libere possibili, capire se siano già pubbliche, nel caso non lo fossero, avviare procedure espropriative, etc…), sempre oneroso, e all’interno del centro storico trasporto con navette ad alimentazione elettrica o a metano (non inquinanti), a circolarità chiusa, frequanza massima e tempi di attesa nell’ordine dei 10 min. minimo;
– Ingressi parziali in auto al centro storico, con pedonalizzazione delle piazze e parcheggi sotterranei (modello analogo a quello realizzato per il Palazzo di Giustizia di Palermo, ed ampliamente adottato in Spagna, ad esempio, ma molto onerose.
Le cose sembrano facili, forse in parte lo sono (come gestire gli orari del carico scarico merci ad ore adeguate); meno risolvere il problema dell’afflusso al centro storico degli utenti, per il problema parcheggi (o scambiatori con l’adattamento di aree a margine, che comunque dovrebbero essere multipiano – interrate od in elevazione; o sotto le piazze, e quindi solamente interrati).
Sull’idea del ciclabile, su cui tanti si incaponiscono, va bene per chi trasporti solo se stesso. Il ciclista non può trasportare grandi carichi, nè accompagnare i figli a scuola, a meno che non li metta anche loro in bicicletta, e quindi va bene dai 6 anni in su, diciamo. Prima esiste un problema reale di trasporto minori.
Sempre e solo riflessioni sul tema
Ops, mi fossi resa conto che la riflessione sul tema potesse diventare così sovrabbondante, avrei evitato, ormai é pubblica.
Contraddico Giorgio sui sui complimenti verso la mia concisione, a questo punto.
Esiste comunque una struttura politica che averbbe il compito di farsi poratrice dei problemi delle adesso circoscrizioni. E’ uno strumento, che se ben adoperato, porta vantaggi di comunicazione fra la struttura territoriale e gli organismi politici, non indifferenti. Usiamolo.
Ops, non l’ho detto la struttura delle circoscrizioni. Mi sembrava chiaro, ma comunque andrebbe precisato.
A Taormina bus navetta gratuiti permettono l’ingresso in cittadina fino alle 01,30 notturne,il ticket e’ incluso nel pagare il parcheggio multipiano all’ingresso del paese.Folle di turisti invadono la cittadina chiusa al traffico.
A PAlermo 5 megaparcheggi giacciono praticamente semideserti e inutilizzati a qualsiasi ora del giorno perche’ nessun PROGETTISTA ha pensato di dotare questi punti di snodo di adeguate strutture informative e servizi puntuali.L’assessore se ne accorge adesso ?PRima di pensare al centro storico occorre favorire il cambio di mentalita’ e abitudini del cittadino o dell’ospite di periferia,che dovrebbe gia’ lasciare l’auto alle porte della citta’ per usare un mezzo pubblico puntuale,comodo,efficiente.Nessun progetto di chiusura del centro funzionera’ se non si risolve dapprima la questione mega parcheggi periferici di snodo.
Giovanni Callea siamo disponibili.
Si vive vivendo. La mia proposta: partecipate tutti con spirito critico a questa esperienza e lunedì rivediamoci su questi spazi con una analisi costruttiva. Discutiamo non come poteva essere fatto questo esperimento. Ma come e quando dovrà essere il prossimo esperimento.
neanche Mandrake
sarebbe capace di risolvere la questione,di per se’ gia’ abbastanza confusa,
senza una approfondita analisi che si puo’ fare benissimo a tavolino sulla base della rilevazione dei DATI
sui volumi di traffico nei vari giorni e periodi,
la individuazione dei colli di bottiglia,la deviazione del traffico puramente di transito,la predisposizione dei collegamenti,la incentivazione all’utilizzo dei grandi parcheggi esistenti ed all’uso del mezzo pubblico (certamente da potenziare),l’attivazione di sistemi di controllo,
automatici ed umani.
Tutte attivita’ che richiedono investimenti,senza i quali C’E’ POCO DA SPERIMENTARE.
UMA
a mio avviso una buona meta’ del tuo ultimo commento poteve sintetizzarsi con:
ANALISI DEI FLUSSI DI ENTRATA ED USCITA DAL CENTRO STORICO PER CATEGORIA,DAI RESIDENTI AI PENDOLARI
ED AI VISITATORI OCCASIONALI.
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Dove sono i dati?
http://www.comune.palermo.it/comune/settori/urbanistica/vas/put_pdf.zip
ecco i dati sui flussi di traffico. Sono i dati rilevati nel 2009 per la redazione del PUT.
Basta cercarli, il link al Piano Urbano del Traffico è nella colona centrale dell’home page del comune di palermo!
Ora che li avete i dati sui flussi fate le vostre proposte UMA e Giorgio.
attento.
Clickando sul tuo link
il sistema chiede 1 ora e 15 minuti solo per scaricare il file pdf!
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Ammesso che i dati rilevati siano stati rilevati nei siti e nei periodi giusti
(compreso i periodi critici),
gli “addetti ai lavori”
hanno avuto dunque una base
su cui formulare l’ipotesi progettuale.
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Ora,se qualcuno ha pensato di lanciare una sperimentazione,”deve avere fatto un corretto uso dei dati disponibili” ,
scelto la soluzione migliore,
e predisposto tutti gli accorgimenti per il buon esito dell’intervento.
Quindi non si dovrebbe incorrere ad un insuccesso.
Dopo,potrebbe venire la ripetizione ,diciamo del test,in altri periodi dell’anno,ma solo
per apportare qualche aggiustamento
(fase di ottimizzazione).
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phanotmas
se leggi bene i miei commenti,
trovi gli elementi essenziali da considerare
che “sono gia’” il nucleo della mia proposta.
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Mi pare che il nodo dei parcheggi venga individuato da molti come il punto cruciale del problema centro storico. Non sono un esperto di dati e delle loro valutazioni, però credo che ci si debbano porre tante domande sul fine della pedonalizzazione del centro. Migliorare la qualità dell’aria, della fruibilità e incentivare la permanenza e la varietà delle attività che nascono o che vivono nel centro storico e per il centro storico. Penso alla zona di via alloro, via lungarini, piazza cattolica etc. Credo che sia una parte del quartiere limitrofo a Piazza Marina che suggerisca davvero una rinascita attraverso una politica di recupero integrata. Però davvero continuo a ribadire che il nodo parcheggi e trasporti è il problema più importante che per primo deve essere affrontato.
diamo il beneficio d’inventario che la situazione
sia stata ben analizzata ed approfondita a tavolino,con un’attenta valutazione di tutti gli elementi in gioco,la corretta raccolta dei dati,
la loro corretta interpretazione,
la risoluzione del problema,che,ovviamente richiede la disponibilita’ delle risorse finanziarie tradotte in mezzi disponibili,
e che
una volta risolto bene l’esercizio,
si sia deciso di passare alle prove generali.
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E cosi?
non vedo nessuna risposta.
Intanto e’ stato ripetuto l’evento.
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Ripropongo un quesito:
e’ vero che domenica 19 dicembre 2010
per transitare il tratto da via Oreto al Motel
ci sono volute 2 ore?
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