La pancia di Cascio, i lacci di Cibus, Santamaria, l’omonimia e il fratello
WikiVas (dal siculo “vasate”) è un’organizzazione locale e senza scopo di lucro che riceve in modo anonimo (e-mail), grazie a un contenitore (Rosalio) protetto da un potente sistema di facce di bronzo, piccole storie vere che altri media non hanno il tempo di raccontare. WikiVas più che di notizie vive di “rasche di pesce” e gossip, le cui fonti sono coperte da anonimato. L’organizzazione dichiara di verificare l’autenticità del materiale prima di pubblicarlo e di preservare l’anonimato degli informatori e di tutti coloro che sono implicati nella “fuga di notizie”. Alla fine il contenuto di WikiVas è tutta roba che non serve a un cazzo, ma almeno spera di strapparvi un amaro sorriso.
– 1 –
Lei è un’avvenente aspirante giornalista che, superati i 30 anni, ha scelto il mondo dell’informazione come ultima spiaggia per trovare lavoro. Lui il presidente dell’Ars Francesco Cascio. Nel corso di una conferenza stampa pubblica, dove era presente lui, lei ha esordito dicendo: «Ciccio, noto che stiamo mettendo pancia…». Imbarazzo generale tra i colleghi della aspirante… L’agenzia di stampa dove lavora lei le ha vietato di mettere piede d’ora in poi in Assemblea…
– 2 –
– 3 –
Da qualche giorno sui banconi di Cibus in via Amari è messo in bella mostra un regalo di Natale dal titolo provocatorio: “I lacci di Palermo”. Tre confezioni di pasta lunga fatti rispettivamente con grano duro, con la semola e con la carruba. «I lacci di grano duro — spiega a ogni cliente il padrone del locale — rappresentano la politica. Quelli di semola sono meno chiari e rappresentano la burocrazia. Quelli di carruba — nerissimi — rappresentano la mafia. Io li vendo insieme, perché sono metaforicamente dei lacci che limitano la città e sono ormai diventati tra loro un tutt’uno». Il “signor Cibus” non vuole però fare pubblicità al prodotto attraverso i media: «Altrimenti — spiega — mi costringerebbero a chiudere il locale e il laccio me lo metterebbero al collo».
– 4 –
Ma non è un’offesa alla cucina siciliana il fatto che l’attore Claudio Santamaria, che era in questi giorni a Palermo, abbia chiesto specificatamente di cenare in un ristorante giapponese? Il pesce crudo è meno pesante della sarda salata?
– 5 –
Maledetta omonimia. L’8 dicembre a pagina 31 in taglio basso sul Giornale di Sicilia è uscito un articolo firmato Arianna Rotolo, collaboratrice di Repubblica-Palermo. Panico nelle redazioni cittadine. Il pezzo, in realtà, è stato scritto dalla collega Alessia Rotolo. «Vorrei precisare che da agosto 2006 – ha precisato Arianna nel suo profilo di Facebook – collaboro con la redazione del quotidiano la Repubblica. SONO STATA INFORMATA DELL’ERRORE DA UN COLLEGA DEL GDS. HO CHIESTO UNA RETTIFICA». La domanda che si fanno tutti è: a chi sarà accreditato il pezzo (valore 3 euro, tanto paga il quotidiano gli articoli dei collaboratori) sul borderò?
– 6 –
Uno dei più noti mafiosi sotto regime di 41 bis non rimpiangerà la recente morte del fratello, colpevole di “averci provato” con la moglie durate la sua latitanza.
Bellissima idea!! Il curtigghio a Palermo é una delle attivitá piú ferventi!!bravi bravi!
Il curtigghio a Palermo è sopravvalutato. E’ solo lo sproloquio di chi muore d’invidia…
Comunque Cicciuzzo Cascio è truoppu bbbiaddo, cu’ ddù sciuffo pare tutto Terence di Candy Candy.
Prendere in giro Wikileaks mentre c’è gente che sta rischiando la vita per mantenerla in vita, uno su tutti Bradley Manning, mi sembra di cattivo gusto.
Nexso mi sa tanto che non hai capito un case(si legge cheis) perche questo non è affatto uno sfottò per Wikileaks, a cui faccio i miei migliori omaggi, ma solo una versione palermitana…