Cuffaro in Cassazione: “Nessuna prova di favoreggiamento”
La procura generale della Corte di Cassazione ha chiesto la riduzione della pena per il senatore ed ex presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro nel processo per le “talpe” alla Dda di Palermo. Non ci sarebbe prova di aver voluto favorire il sodalizio mafioso. Si prescriverebbe l’accusa di aver favorito il boss Guttadauro e rimarrebbe in piedi solo l’accusa di favoreggiamento semplice del manager della sanità Aiello, episodio che potrebbe prescriversi nel prossimo mese di aprile.
In primo grado l’aggravante del favoreggiamento era stata negata e la pena era di cinque anni. In secondo grado la pena era stata innalzata a sette anni.
AGGIORNAMENTO: la sentenza è stata rimandata a domattina.
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