Il cuffarismo non è finito con Cuffaro
Ha un’immagine di Santa Rosalia nella sua cella di Rebibbia, simbolo del suo legame con Palermo che è stata teatro dolce del suo potere da presidente della Regione ma anche della scena con il dolce dei cannoli della conferenza stampa dopo la condanna di primo grado, mutatosi e diventato amarezza nelle dimissioni di qualche giorno dopo.
(Foto di Michele Naccari)
E la vicenda di Cuffaro è costellata di simboli: le mutandine da donna del negozio in cui incontra Michele Aiello per parlare del tariffario, la coppola storta indossata da Santoro, la conchiglia portata sul Camino de Santiago per chiedere una grazia, il doppio bacio dispensato a chiunque e ancora i cannoli, questa volta quelli consumati da chi, aggregatosi spontaneamente su facebook, ha “festeggiato” impietosamente la sua condanna davanti a Palazzo d’Orleans.
(Foto di Vassily Sortino Michele Naccari)
Ma Totò Cuffaro è oggi lui stesso simbolo: di una classe politica che in Sicilia, da qualunque parte stia, non ha mai disdegnato il contatto con la lobby più influente, quella criminale, e di una classe politica che mantiene un barlume di buon senso. Questo secondo punto è paradossale: persino Di Pietro e il Fatto Quotidiano hanno riconosciuto a Cuffaro il rispetto per i poteri dello Stato e, ricordiamolo, il fatto che si sia dimesso gli fa onore. Al contrario di Berlusconi non gli è sfuggito quanto grave potesse essere il fatto che non l’uomo ma la carica che ricopre sia scalfita da sospetti. E in Sicilia il presidente della Regione non può essere lambito dal sospetto di essere in contatto con Cosa nostra. Ovviamente l’osservazione non vale soltanto per lui ma questa sensibilità da lui dimostrata non ha molti pari.
Io penso che Cuffaro non sia un mafioso (ma è poi così necessario essere punciuti per contribuire a questo stato di cose o ciascuno di noi un po’ contribuisce anche con l’inerzia o l’ingenuità?) e che sia forse stato “semplicemente” (e inaccettabilmente) ingenuo ma che questo, sommato al rispetto per il suo comportamento certamente dignitoso e ora responsabile, non possa aprire all’indulgenza nei suoi confronti: si è comunque macchiato di reati particolarmente gravi ed è giusto che paghi. Così come è giusto che si prosegua nell’azione di dura repressione nei confronti della contiguità tra politica e mafia.
Il cuffarismo, insomma, non è finito.
Io ho sempre odiato la politica di Cuffaro, che è una delle cause della situazione drammatica della sicilia di oggi. Quando era presidente mi vergognavo di questa rappresentanza, ed ogni volta che appariva in televisione cambiavo canale per la mortificazione dei suoi modi e dei suoi contenuti. Finanche il suoaccento smaccato mi urtava.
Il politico è stato una vergogna. L’uomo lo rispetto, si è dimesso, si è consegnato (certo galera ne farà molto poca), ma la nostra battalgia non deve essere contro le persone, ma a favore di un sistema diverso di fare le cose. Ed per questo, senza volere offendere o criticare, credo che l’immagine dei cannoli mangiati di fronte l’ars, non sia una bella immagine per il nostro popolo.
La foto è di Michele Naccari…non mia 🙂 Io ho fatto il pezzo per Repubblica…
Dire che Cuffaro ‘non è mafioso’ è come dire la ‘Mafia non esiste’! Ma che significa ‘è stato “semplicemente” (e inaccettabilmente) ingenuo’? Ma perchè davanti all’evidenza si cerca cmq l’elemento scagionante? Non gli fa neanche onore che si sia dimesso, era il minimo che potesse fare e paragonarlo a quelli che non lo fanno è il segno della totale assuefazione al sistema. Quindi non è mafioso però ‘si è comunque macchiato di reati particolarmente gravi ed è giusto che paghi’, ma allora cos’è???
Io sono convinto che la condanna di Cuffaro sia un rito purificatore che rinfranca la gente, e che non muti di una virgola la realtà dei fatti.
Come ai tempi dei Maya, o come successo per Gesù, i meccanismi della società richiedono periodicamente dei capri espiatori da sacrificare e degli ingenui cui far credere che tutto si risolva con un gesto simbolico.
Il posto di Cuffaro oggi è occupato da gente non meno priva di scrupoli.
La chiave in grado di aprire la porta dello sviluppo sta in una cultura civica meno improntata all’ego e al denaro facile, ma non sarà certo una sentenza di condanna attesa da anni a far cambiare la mentalità gattopardesca della Sicilia.
La riscossa deve arrivare dal basso, con un voto che premi le idee e bocci inesorabilmente il clientelismo. A cosa è servito criticare Cuffaro se poi il governatore è uno molto peggio di lui?
Il cuffarismo non sarà Cuffaro ma certamente era lui che dava nome al fenomeno politico, tipico del suo settennato, e solo in parte riconducibile al tradizionale clientelismo ed assistenzialismo della Regione “pre”-Presidenziale o parlamentare (quella fino al 2001 per intenderci).
Il Cuffarismo è stato l’apoteosi di un malaffare politico tradizionale, talmente grande da non essere più nascondibile. E questo con tutto il rispetto per un uomo che civilmente si becca almeno 5 anni di reclusione (magaari fossero tutti così).
Ora però mi chiedo una cosa. Non c’è snobismo dietro il quale ci possiamo nascondere. Dobbiamo coraggiosamente rispondere a una domanda? Lombardo, suo diretto successore, rispetto a lui cosa ha fatto? Due sole sono le verità possibili, non tergiversiamo con la retorica:
o ha continuato sotto mentite spoglie il Cuffarismo, con le collusioni di mafia, comprese e allora…
ovvero è stato l’uomo che ha infranto finalmente il Cuffarismo con tutto ciò che si portava dietro, e allora…
Eroe o demonio insomma, non ci sono vie di mezzo. E vorrei sapere da che parte stiamo noi.
Simona se leggi bene vedrai che non c’è nessuna ricerca di un elemento scagionante. Se posso ancora avere un’opinione diversa dalla tua questa è la mia. 🙂
Perchè non dovresti averla?
Dire che non è mafioso ma soltanto ingenuo secondo me è scagionante. Ma evidentemente sono soltanto punti di vista…
Copio e incollo per comodità e problemi oftalmici: «[…] NON possa aprire all’indulgenza nei suoi confronti […]».
Sì Tony, ho letto tutto e ci vedo benissimo. Visto che il tuo mi sembra un tentativo di dare un colpo al cerchio e uno alla botte chiudevo proprio chiedendoti cos’è secondo te Cuffaro. Non è mafioso ma ha commesso reati gravi (mi pare in vago odor di mafia), è ingenuo ma nessuna indulgenza e nel titolo parli di Cuffarismo. Prendere una posizione precisa no? Insomma…spiegati meglio! 🙂
Non te la prendere ma stamattina ho l’insana e certamente infondata pretesa di essere stato esaustivo nel post. 😉
Me ne farò una ragione..
Adesso basta che sta diventando una chat…torno a lavorare..adieu! 🙂
ma perche’ insistere ad attribuirgli etichette si cui non si e’ in grado di fare affermazioni certe?
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1.Ci sono i mafiosi che hanno
prestato giuramento secondo il classico rituale e che hanno
sulla coscienza efferati delitti commessi in modo diretto (nella maggior parte dei casi)
per poi potere sperare di escalare ai vertici
e continuare con efferati delitti nel ruolo di
mandanti.
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2.Ci sono persone (DI RILIEVO OVVIAMENTE)
che sono indispensabili ai
mafiosi,perche’ PRIVI di ETICA
(NON BASTA RACCOMANDARSI ALLA MADONNA) e quindi disponibili a FAVORIRE o a PARTECIPARE ed avere vantaggi dal malaffare.
Queste persone hanno il Controllo dei Centri di Spesa Pubblica e possono decidere se
” portare avanti o insabbiare ”
un appalto o un affidamento a terzi.
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3.Ci sono persone che governano Imprese nei settori
piu’ svariati,in qualita’ di Prestanome dei Mafiosi veri.
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4.Poi ci sono persone che costituiscono la base ,
le cosidette clientele,che vivono di piccoli e grandi traffici,vendendo il proprio voto o facendo da grandi elettori.
UNMILIONEQUATTROCENTOMILA
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5.Infine ci sono persone,e sono un buon 50%,
che sono totalmente fuori da questo mondo di mafiosi,politici collusi,e clientele.
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Adesso potrebbe essere piu’ chiaro collocare il personaggio?
@ Tony Siino. Secondo me, non si tratta di “problemi oftalmici” ( e neanche di punti di vista ) ma dell’importanza delle parole e dell’uso delle più adatte perchè l’espressione sia trasparente e compiuta. Insomma, il termine “ingenuo” ( peraltro rafforzato da un “semplicemente”) ha come primo sinonimo “innocente”.
lA CONSEGUENZA
Dall’esercizio del malaffare,attraverso
i ben noti comitati d’affari,
che poi sono riunioni nelle quali si decide la spartizione della torta,
ne vengono fuori sprechi e disservizi,
opere non definite a regola d’arte,
cattive forniture e prestazioni d’opera,
danni alle imprese serie fino al loro fallimento,
il tutto sulla pelle dei cittadini.
Manuelo ingenuo sinonimo di innocente letteralmente è cosa diversa da ciò che è penalmente rilevante. Per me è stato ingenuo ma non è innocente.
Puo’ una persona che ha perfino una laurea
e si e’ imposto con grinta e gomitate
(vedi la famosa uscita in TV ,anni 90,)
comportarsi da ingenuo?
comunque questi sono personaggi
FUORI DELLA GENTE COMUNE
Sanno che scherzano col fuoco
e che prima o poi qualcosa puo’ capitare.
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Tony Siino. Dunque talmente ingenuo ( cambiamo sinonimo e diciamo candido o credulone ) da non accorgersi di compiere, come tu stesso dici, “reati particolarmente gravi “. Ma allora si tratta di “incapacità di intendere e di volere”….
..fuori dal comune?
un eroe e’ fuori dal comune! un democristiano rimane sempre e solo un semplice democristiano.
Quando la finiremo di sentirci minori o diversi?
mi costringi a chiarire meglio.
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la gente comune fa attenzione a non infrangere nemmeno il divieto di sosta.
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Altri non esitano ad esporsi oltre il limite.
Roba da pazzi.
..bien
estratto della lettera scritta dal comitato addiopizzo e pubblicata da repubblica il giorno prima della sentenza di appello dove venivano chiesto le dimissioni di Cuffaro (aldilà dell’esito…)
La responsabilità di un politico siciliano
….Il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, imputato nel processo, ha riferito in aula di aver conosciuto e frequentato Salvatore Aragona e Vincenzo Greco. I due hanno già condanne definitive alle spalle. Il primo per concorso esterno in associazione mafiosa, per aver falsificato le cartelle cliniche del boss Enzo Brusca, aiutandolo a sfuggire alla giustizia, e il secondo per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra, per aver curato il boss Salvatore Grigoli, il killer di Don Pino Puglisi. “Sapevo che aveva avuto dei problemi di giustizia, che aveva pagato le sue colpe e che era tornato a fare il medico – ha detto Cuffaro in merito a Vincenzo Greco -. Ho sempre avuto culturalmente l’idea che la gente può sbagliare, paga il prezzo alla giustizia e torna a fare il suo lavoro, è un dato che mi appartiene culturalmente. L’avevo fatto anche nei confronti del dottor Aragona (…) Sapevo che c’era qualche problema legato alla mafia (…) Sapevo che era stato condannato e che aveva espiato la sua colpa (…) Non mi appassiona il reato con cui vengono condannate le persone”.
E no! In Sicilia, in terra di mafia, non si può non essere interessati dai reati compiuti dalla gente, al di là che questi siano accertati da sentenza definitiva. Come diceva Paolo Borsellino, “altri organi, altri poteri cioè i politici, i consigli comunali e regionali dovrebbero trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze fra politici e mafiosi che non costituiscono reato ma che rendono il politico comunque inaffidabile. Quando c’è questo grosso sospetto si dovrebbe quantomeno indurre i partiti politici, non soltanto per essere onesti ma anche per apparire onesti, a fare pulizia al loro interno”.
..no! non credo sia ingenuo..ma poco importa quello che è triste pensare sono i voti che ha preso ,1.300.000..troppi!
a me quello che sorprende e’ che di tanto in tanto salta fuori qualcuno che si ritiene danneggiato
dall’operato di certi politici e
“chiede di essere risarcito”.
Spero che questo qualcuno sia consapevole e sia schierato tra quella meta’ della Sicilia che deve subire i danni provocati da quell’altra meta’ che ha portato alla Presidenza della Regione un candidato con
1.450.000 preferenze (tali a me risultano i voti
attribuiti a Cuffaro).
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Di Cuffaro ricordo i manifesti che tappezzarono
Palermo, con la scritta
LA MAFIA FA SCHIFO
manifesti che in me suscitarono non poche perplessita’.Abbiamo visto centinaia di film’s
dove i mafiosi sono presentati come i maestri della menzogna,dell’inganno e del tradimento
per potere accettare senza riserve un messaggio del genere.
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Non ho seguito,ne’ pare che interessi nessuno almeno qui fin’ora,la vicenda politica di Cuffaro,al di la’ di certe notazioni emerse sui giornali,
quali gli inciuci in sanita’ e gli sprechi nel progetto dei 4 grandi termovalorizzatori e nel volersi dare una lussuosa sede nel cuore della citta’ di Palermo,nonche’ un imponente Ufficio Stampa (oltre 20 persone,assunte su chiamata)
Sono 4 punti negativi.
Qualcuno evidenzi i punti positivi,se ne e’ a conoscenza.
Tony, mi sa che in questo articolo ti sei arrambicato sugli specchi.
e se “perfino” Telese, sul Fatto Quotidiano, gli ha riconosciuto etc etc….vuol dire che tre e passa lustri di berlusconismo ci hanno ridotti prorio male.
(se non si fosse capito, non amo la “penna” di Telese)
Umanamente non è bello vedere un uomo che va a finire in galera e pertanto non credo sia bello gioire pubblicamente dell’arresto del vasa vasa. Tuttavia, non si può non far presente che ogni volta che il caro Totò ha comunicato ad un suo amico l’esistenza di indagini, ogni volta che ha raccomandato qualcuno togliendo il posto a chi lo meritava, ogni suo errore umano e politico durante la sua presidenza è stato duramente pagato da tutti noi in termini di degrado politico ed umano della regione. Non sono contento della condanna in quanto è la prova del livello elevatissimo dell’infiltrazione mafiosa nelle istituzioni siciliane e repubblicane e tale infiltrazione non era solo totò cuffaro ma è ancora largamente diffusa a tutti i livelli in Sicilia ed in Italia. Non mangerei cannoli mi farebbero un po di acidità nel vedere gente come dell’utri e consentino ancora al governo nazionale ma intimamente mi sono sentito un po meglio nel sapere che ogni tanto qualcuno paga
Paradossalmente questa condanna ha reso Cuffaro più forte. sotto il profilo umano e sociale.
Federico: sarà anche più forte, ma non abbastanza da piegare le sbarre… 🙂
voglio vedere come ne esce se gli revisionano
l’accumulazione patrimoniale.
Uno che riesce a gestire centinaia di migliaia di lecchini, galoppini, clienti elettorali, tanto ingenuo non può essere. Ma esattamente l’opposto. Da quel che dice LA SENTENZA che lo condanna aveva rapporti con i mafiosi, e per “trattare” con quelli tanto ingenuo non poteva essere.
Quanto al rispetto, chi ha contribuito, da attore principale (insieme a tanti altri, da molti pseudo-politici alla parte di popolo cliente elettorale e complice) all’affossamento della Sicilia, alla decadenza morale… altro che rispetto… Il popolo italiano è stato trascinato dentro una sorta di follia paradossale, dove l’impunità di troppe caste fa apparire anormale una condanna (se non addirittura un sogno, o un incubo per i fans, in ogni caso sembra irreale) e straordinaria l’accettazione (cosa dovrebbe fare altrimenti per essere “normale”? Bastonare i giudici?) di essa da parte di un componente delle caste impunite, fino a farlo apparire quasi come un eroe se non si ribella alla giusta condanna, invece è il colpevole condannato. Chissà, forse molti stentano a credere che sia vero che è stato condannato e che si trova in carcere. Risultato del lavaggio di cervelli assuefatti all’anormalità.
Se Totò è mafioso lo sapremo nel prossimo processo quello in cui è indagato per associazione mafiosa…
Intanto ha fatto una cosa gravissima,ha favoreggiato la mafia e non solo quella che spara,ma anche quella che indossa colletti bianchi,e cosa ben piu grave coadiuvato da un rappresentante dello stato…Parlo di quel signore che si chiama riolo.
Si è dimesso? Certo fa notizia questa scelta,perché sia talmente appecoronati ed abituati alla scarsa dignità umana,che ci sembra una cosa straordinaria rinunciare all’immunità per sotto porsi a giudizio.
In altri paesi è una pratica comune.
U sig cuffaro a sapi luanga,sa che tornerà a casa bello presto presto…nella sua casa di piazza pantheon…mica a taverna o tiru.
Inoltre,visto che è un cittadino comune,gli sono stati permessi eccezioni che altri detenuti normali come lui non hanno,o quanto meno nell’immediato,visite di amici (un detenuto non ha diritto alla visita di amici ma solo di parenti diretti) libri ed oggetti vari.
Ci sono detenuti che pur scontando la sua pena giustamente,si vedono negare ogni diritto umano e costituzionale…..lui invece NO!!
Quindi si,il cuffarismo non è finito manco per niente….
Qui continuiamo a prenderci in giro!
(non tutti ma molti ci provano)
Se Cuffaro fosse stato un uomo rispettoso delle istituzioni, e degno del ruolo che rappresentava, si sarebbe dimesso dopo cinque secondi dalla sentenza di condanna di primo grado, e di sua sponte, non per quei cannoli che gli sono andati di traverso.
Tra l’altro, se non ricordo male, quella condanna prevedeva 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, vale a dire che non avrebbe potuto fare neanche il bidello o l’usciere, e invece ce lo siamo ritrovato senatore a vasa vasa!!!
Io non godo che sia in galera (tanto ci resterà poco), ma da qui a farne un santino perché ha “accettato” (sic) una condanna definitiva…..
Vabbè, in fondo si parla di uomo d’onore…tutto torna.
Ingenuo nel senso di sincero, schietto e semplice? O nel senso etimologico di uomo libero … i fare ciò che gli pare? 😀 La psiche dell’uomo è parecchio complessa, l’ingenuità e la scaltrezza possono coesistere nella stessa persona (maschera).
….ingenuo….
Io i problemi oftalmici stasera li ho ma per fortuna certe cose riesco a leggere ancora.
Comunque per fortuna il processo di Cuffaro si è svolto e concluso in tutti i suoi gradi di giudizio.
Fatevene una ragione. Io ai giudici e alla giustizia credo.