Una scuola materna pubblica abbandonata a Pallavicino
Le foto seguenti riprendono quanto è rimasto dell’asilo nido “La Mimosa”, sito a Pallavicino, chiuso qualche anno fa per infiltrazioni d’acqua dal tetto.
A seguito di ciò, tutto il personale ed bambini sono stati spostati all’asilo nido “La Coccinella” nel quartiere S. Filippo Neri, con enormi disagi per le famiglie del quartiere.
Nel periodo di campagna elettorale furono eseguiti dei lavori tanto per buttare “dalla finestra” dei quattrini, come si è solito fare, della Comunità; finite le elezioni tutto è stato bloccato e dall’allora l’asilo giace abbandonato in preda ai vandali ed ai bulli, (quello che viene perpetrato nei locali lo si può immaginare!).
Comune di Palermo, Settore Servizi Educativi, Asili nido,
Dirigente: Dott.ssa Fernanda Ferreri, fr.ferreri@comune.palermo.it, asilinido@comune.palermo.it
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Comune di Palermo, Settore Servizi Educativi, U.O. Progettazione, Ristrutturazione e Manutenzione Asili Nido, Attività tecnico-amministrative correlate alla progettazione, ristrutturazione e manutenzione degli asili nido comunali.
Responsabile U.O. Dott. Roberto Musumeci, tel. 0917404302, r.musumeci@comune.palermo.it
“La Mimosa” non è l’unico asilo lasciato al degrado. Ci sono altre strutture abbandonate e altre ancora di recente costruzione che non sono mai state aperte e utilizzate, senza saperne il motivo. Sull’argomento era intervenuta anche la Petyx diverso tempo fa.
abito li accanto, e conosco bene la struttura. Peccato perchè era davvero comoda e realizzata bene. Vi sono ancora installati sul tetto 4 Boiler di acqua calda solare e una decina di file di pannelli solari, per una potenza complessiva di circa 40KW/h se non erro. tutto ovviamente spento e inutilizzato… i lavori? sn iniziati una settimana prima delle ultime elezioni, terminati una settimana dopo! peccato, davvero un peccato!
Emozione… e grande tristezza. Si intravede la facciata laterale della scuola elementare San Domenico Savio, la nostra prima scuola. La scuola materna arrivo’ dopo, molti anni dopo. Ma prima… ecco l’emozione… quel piazzale era il nostro campo di calcio, dove trascorrevamo tutti i pomeriggi, almeno 6 generazioni si sono susseguite. L’arrivo della scuola materna decreto la fine… di sentimenti indicibili, e anche se lo fossero non riesco a raccontarli, perché quello non era solo il nostro campo di calcio, era il luogo di aggregazione per eccellenza, il teatro dove si raccontavano le nostre vite, dove si recitavano le vite – con tutti i crismi ed i sentimenti del vero teatro vivente – di quello che era ancora un vero quartiere (e non il luogo imbastardito che è oggi e che non somiglia più a niente di interessante). Anche se si va in capo al mondo le origini e l’emozione… tranne per i rinnegati…
Tornando alla realtà, in quella scuola, che “ospita” i seggi elettorali durante le elezioni, ne sono successe di cose tristi, come il mercimonio elettorale. Ecco, per esempio, quante cooperative per scopi elettorali, quanti precari assunti! Pertanto non servono visto l’abbandono.
Se avete tempo fotografate pure il piazzale alberato che c’è di fronte, oltre la strada principale, divenuto discarica e bivacco per giovani inoperosi e immotivati, inutili insomma, e vandali alcuni, non si sa nemmeno da dove vengono… noi respiravamo e sognavamo in quel piazzale, prima e dopo le partite che duravano tutto il pomeriggio.
decreto’
P.S. molti di noi (18-20 anni) fummo depressi per diversi anni, perché ci tolsero il nostro teatro, non solo il campo di calcio. Fu la prima grande perdita sociale, oltre che affettiva… ora non resta quasi più niente da perdere, viste le condizioni sociali e ambientali… c’è solo da resettare e rifondare.
La vivevamo come un’usurpazione, e capivamo che poteva succedere solo in una società senza regole per la pianificazione urbanistica ed in particolare per le attività sociali e quelle legate allo svago.
Restava la sacrestia con le sue attività, e il suo spazio per biliardo, cinema-teatro, calcetto, volley e basket, ma quella – soprattutto quelli di noi realmente cristiani – la sacrestia, la lasciavamo ai bigotti e ai galoppini.
@Gigi
Tra quelle 6 generazioni, di sicuro una delle più recenti, ci sono anch’io. Tuttavia, “per fortuna” ho avuto modo di giocare nel piazzale a lato della scuola elementare San Domenico Savio: allora (primissimi anni 90′) v’era terra battuta, qualche chiodo sparso, insomma scarse condizioni di sicurezza. Parecchi anni dopo lo spazio di cui scrivo è stato discretamente recuperato. Quanto all’asilo abbandonato, le immagini sono eloquenti!
Immagino che, dato che è abbandonato, uno possa andare serenamente a smontarsi i pannelli solari… anzi, com’è che non lo hanno già fatto?!?
60 pannelli fotovoltaici ancora lì, si possono anche contare su google map,
certo strano che sono ancora lì.
E ci sono anche boiler x l’acqua calda,
miiii e tutta quella roba è ancora lì ?????????
Ma allora non è vero che a Palermo si fot*ono sempre tutto.
che merda di politici, che merda di menefreghismo e opportunismo. A nessuno sta a cuore la questione del sociale, e dell’educazione, invece gli stanno a cuore i nostri voti, il potere e le loro tasche. Ma effettivamente è inutile che mi pianga addosso e che insulti, l’unica cosa da fare è uscire fuori gli attributi e combattere con i mezzi che abbiamo, pacifici ma perseveranti, questo orrendo stato delle cose.
Fino a quando noi cittadini ci rassegneremo che le cose vadano sempre così male non ci potrà essere cambiamento….dobbiamo sempre batterci affinche le cose cambino….non dobbiamo mollare…!!!