Archivio di Gennaio 2011
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Alle 19:00 all'HBC di Berlino (K. Liebknecht straße, 9) Uwe Jäntsch e... Continua »
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Inaugura “Solo show” da Zelle Arte Contemporanea
Inaugurerà alle 19:00 da Zelle Arte Contemporanea (via M. Bonello, 19 /... Continua » -
Si presenta “La Palermo che mi piace” a La Feltrinelli
Alle 18:00 verrà presentato presso la Feltrinelli (via Cavour, 133) il libro... Continua » -
Motorizzazione di Palermo: 51 arresti per patenti ed esami facili
DueTre funzionari della Motorizzazione civile di Palermo e4948 titolari di autoscuole e di agenzie di disbrigo pratiche automobilistiche sono stati arrestati nell’ambito di un’indagine su patenti facili ed esami truccati.In cambio di denaro le pratiche venivano vidimate anche se gli esami non si erano mai tenuti.
Il video con le tangenti:
AGGIORNAMENTO: i funzionari arrestati sono Emanuele Lo Cascio, Rosamaria Mangano e Antonino Nobile. Sono stati arrestati anche Giuseppe Castronovo, Pietro Catalano, Sergio Cinà, Salvatore Di Benedetto, Giuseppe Ortoleva, Francesca Schicchi e Salvatore Speciale. Agli altri 41 indagati sono stati dati gli arresti domiciliari.
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Palermo fiorita
Voglio provare ad immaginare cosa sia possibile fare per migliorare Palermo. Ovviamente, considerate le condizioni in cui versa la città, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Bene, voglio però provare ad individuare un’azione, un’iniziativa, un atteggiamento che sia spunto, che sia semplice, che sia economica…che sia copiata. Perché no, emuliamo qualche città europea che ha fatto della bellezza e del turismo un leit motiv che è riuscito, in prima battuta, a rendere più bella e più vivibile la città. Vivibilità che, come ci spiega il buon Donato, non ha fatto altro che attirare visitatori e diventare volano per l’economia. Andiamo alle nostre Ramblas. Sono sicuro che orde di lettori si accaniranno nel sostenere che la nostra via Libertà è sostanzialmente diversa dalle Ramblas di Barcellona. Ma sono altresì convinto che molti di voi riconosceranno con me che la struttura del viale è identica. Una ampia corsia centrale e due laterali, tanto per cominciare. Con una piccola differenza. La versione spagnola è stata consegnata ai pedoni. Solo due strisce di asfalto sono rimaste carrabili. A Palermo la situazione è invertita: viale dominato dalle automobili, ai cittadini che vogliono passeggiare all’ombra degli alberi viene concesso un marciapiede costellato di aiuole e panchine. Continua »
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Cuffaro: dopo il danno, i danni
Vi racconto una storia vera. Una storia bella, di civiltà e, per certi versi, molto istruttiva. Qualche anno fa la fiction TV Il capo dei capi portò la signora Ninetta Bagarella, moglie di Totò Riina, a pensare di poter pretendere il risarcimento per presunti danni d’immagine causati dalla fiction. Sembrava una richiesta paradossale, eppure la stampa la riportava senza alcun particolare commento critico, né particolare indignazione. In un servizio del TG satirico Striscia la notizia, divenuto poi celebre, l’inviata Stefania Petyx pensò di andare a puntualizzare direttamente alla signora Bagarella che se c’era una rivendicazione di danni d’immagine, questa semmai apparteneva di diritto al popolo siciliano che, a causa della presenza della criminalità organizzata, aveva perso non solo l’immagine, ma anche un adeguato sviluppo economico oltre che i suoi migliori figli, uccisi vigliaccamente. Continua »
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Stefania Petyx (Striscia la notizia): “Beni sequestrati alla mafia”
Qualche giorno fa è andato in onda a Striscia la notizia (Canale 5) un servizio di Stefania Petyx sui beni confiscati alla mafia e sulle conseguenze dei servizi dello scorso anno.
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I Quaderni de L’Ora
È online da qualche giorno il sito de i Quaderni de L’Ora, mensile che arriverà a febbraio e che si richiama all’esperienza dello storico quotidiano che ha interrotto le pubblicazioni il 9 maggio del 1992 dopo 92 anni dal primo numero.
Il comitato di redazione è formato da Vittorio Corradino, Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, il comitato dei garanti da Antonio Ingroia, Emma
Dante, Antonella Monastra e Vincenzo Provenzano. Tanti e prestigiosi i collaboratori.In bocca al lupo!
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In Sicilia si muore prima: a 78,6 anni gli uomini e a 83,5 anni le donne
Secondo gli indicatori demografici 2010 dell’Istat nel Sud Italia si muore prima che al Nord. La Sicilia è dietro alla Campania con un’età media di 78,6 anni per gli uomini e 83,5 anni per le donne (la media nazionale è 79,1 anni per gli uomini e 84,3 anni per le donne). L’Isola occupa il settimo posto per le nascite.
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“ComBag” a Bagheria
Prenderà il via domani e proseguirà fino a venerdì a Bagheria il... Continua » -
Si presenta il calendario “Follow your time…” al Montezemolo
Alle 21:30 verrà presentato al Montezemolo american bar & restaurant (piazza Unità d’Italia, 10) il calendario Follow your time… con foto di Francesco Baiamonte.
Il calendario, ambientato nel locale, verrà distribuito gratuitamente.
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Guasti a Bellolampo, nuova emergenza rifiuti
A causa di alcuni guasti delle pale meccaniche della discarica di Bellolampo che trasportano i rifiuti dalla stazione di trasferenza ai trituratori si stanno verificando nuovi problemi nella raccolta dei rifiuti.
I commissari straordinari dell’Amia hanno disposto l’immediato trasferimento di chi è risultato responsabile di comportamenti e ritardi che stanno alla base dei fatti accertati e hanno dichiarato: «Questa ennesima emergenza, a parte contingenti anomalie organizzative che sono state definitivamente e drasticamente affrontate, anche questa volta deriva dalla mancanza, negli anni passati, di investimenti in discarica, che oggi si presenta inadeguata sotto il profilo infrastrutturale e di mezzi, vetusti e non manutenzionati per anni. La gestione commissariale è costretta ad affrontare le continue emergenze con manutenzioni straordinarie e con provvedimenti tampone, in quanto il mancato trasferimento dei fondi assegnati dal Cipe impedisce a tutt’oggi di realizzare gli investimenti, già programmati e progettati da Amia, che imprimerebbero una svolta radicale alla gestione della discarica».
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Il giudice loda Cuffaro: “Una lezione per tutti”
Antonio Esposito, giudice della Corte di Cassazione che ha giudicato il senatore ed ex presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro, ha lodato il suo comportamento: «L’imputato Cuffaro, pur investito di importanti cariche pubbliche, si è sottoposto al giudizio dei giudici. Si è difeso nel processo, ha accettato con rispetto, come egli stesso ha affermato, il verdetto emesso dai magistrati. Gli si deve dare meritoriamente atto. […] Dare atto di un merito, il verdetto accettato con rispetto, non significa cancellare sentenza e reati. È anche una lezione per tutti, in tempi così burrascosi intorno alla giustizia».
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Sondaggio: siete d’accordo con la condanna a Totò Cuffaro?
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N.b.: il sondaggio non si basa su un campione rappresentativo ma sugli utenti del sito. I risultati sono da considerarsi pertanto puramente indicativi.
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Il cuffarismo non è finito con Cuffaro
Ha un’immagine di Santa Rosalia nella sua cella di Rebibbia, simbolo del suo legame con Palermo che è stata teatro dolce del suo potere da presidente della Regione ma anche della scena con il dolce dei cannoli della conferenza stampa dopo la condanna di primo grado, mutatosi e diventato amarezza nelle dimissioni di qualche giorno dopo.
(Foto di Michele Naccari)E la vicenda di Cuffaro è costellata di simboli: le mutandine da donna del negozio in cui incontra Michele Aiello per parlare del tariffario, la coppola storta indossata da Santoro, la conchiglia portata sul Camino de Santiago per chiedere una grazia, il doppio bacio dispensato a chiunque e ancora i cannoli, questa volta quelli consumati da chi, aggregatosi spontaneamente su facebook, ha “festeggiato” impietosamente la sua condanna davanti a Palazzo d’Orleans.
(Foto diVassily SortinoMichele Naccari)Ma Totò Cuffaro è oggi lui stesso simbolo: di una classe politica che in Sicilia, da qualunque parte stia, non ha mai disdegnato il contatto con la lobby più influente, quella criminale, e di una classe politica che mantiene un barlume di buon senso. Continua »
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Berlusconi, Lombardo e i siciliani
Qualche giorno fa riflettevo sulla nota storiella che Berlusconi ha raccontato a Lombardo, quella del Giuda siciliano. Non riuscivo a capire che avesse Lombardo da riderci su, poi ho capito. Il cavaliere ha ragione, la Sicilia gli porta sfiga.
Il numero di siciliani che hanno creato imbarazzi al premier è impressionante. Basti ricordare, senza scendere nei noti particolari: Dell’Utri, Mangano, Sindona, Spatuzza, Ciancimino, Fede, Micciché, Ingroia.
Non ultimi la Bongiorno, che lo accusa pubblicamente di calpestare la dignità delle donne; Angelino Alfano, che non riesce a fare approvare una legge che gli dia l’immunità totale e, inoltre, viene anche indicato come suo probabile successore; infine la stessa Ruby, di origini marocchine ma cresciuta a Letojanni.Perché Lombardo ridesse non mi è dato saperlo, magari pensava ad un’altra storiella. Continua »
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Selezioni per il corso di teatro-danza-musical a La Coreutica
La scuola di danza La Coreutica (via Cimbali 47/b) apre le selezioni... Continua » -
S: la mafia cambia
È in edicola il nuovo numero del mensile S. Il numero viene distribuito anche a Roma e a Milano.
Viene disegnata la nuova mappa di Cosa nostra a Palermo dopo gli arresti degli ultimi anni. Altri articoli riguardano la candidatura alla presidenza della Regione di Gianfranco Micciché e la gestione dei beni confiscati.
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Speciale Cuffaro: “Totò era simpatico…”
«Mi dispiace che l’hanno condannato. Totò era simpatico» – La frase che ho sentito ripetere continuamente da numerosi giornalisti, anche di sinistra, nelle ore successive alla sentenza della Cassazione.
Dopo la condanna di Totò Cuffaro, il testo Cuffaro di Francesco Foresta è diventato ormai un piccolo cult. Sbrigatevi a comprarlo su Amazon.
Altro testo da collezione è L’isola di Cuffaro, disegni di Gianni Allegra dedicati all’ex presidente della Regione.
Terzo e quarto oggetto da conservare gelosamente, se avete i dvd originali, La mafia è bianca di Stefano Maria Bianchi e Alberto Nerazzini, ma anche Cuffaro contro la mafia è bianca, intervista di Pierluigi Diaco a Salvatore Cuffaro, andata in onda nel 2005 su Rainews 24 e distribuita dallo stesso Cuffaro in pochissime copie agli amici più stretti.
Sembra incredibile, ma gli autori di un talent show – dovrebbe chiamarsi Sicilian idol – di prossima produzione erano pronti a fare firmare un contratto da “giudice” a Salvatore Cuffaro. La mancata assoluzione ha sparigliato le carte. Non è dato sapere la cifra che era stata proposta all’ex senatore per partecipare a tutte le puntate.
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