Lettera a Cammarata: dimissioni o un patto bipartisan
Egregio avvocato Diego Cammarata,
le scrivo perché sono molto preoccupato delle gravi condizioni economiche e sociali in cui si trova la nostra città. Ho letto, stamattina, le dichiarazioni che lei ha rilasciato su un autorevole quotidiano palermitano, in cui ha confermato che cultura, attività sociali e aziende avranno ancora da soffrire.
Non ho letto, mi perdoni, alcuna soluzione concreta per far ripartire Palermo. Si è affidato, ancora una volta, a nuove risorse che dovrebbero, lei stesso ha utilizzato il condizionale, arrivare da Roma.
Sindaco Cammarata, la quinta città d’Italia, nel bel mezzo di una grave depressione, non può andare avanti sperando nelle mance dello Stato e della Regione, o chiedendo soldi per gli investimenti per poi utilizzarli per spese correnti.
Tra poco più di un mese Palermo si ritroverà 72 milioni di euro in meno dalla Finanziaria nazionale, 30 milioni in meno da quella regionale e 30 milioni in meno per i tagli di finanziamento del Coime. In tutto si tratta di 132 milioni di euro in meno. La situazione della disoccupazione, soprattutto quella giovanile, è ormai sopra i livelli di guardia. Le famiglie non ce la fanno. I più deboli saranno ancora più deboli. Continua »
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