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martedì 19 nov
  • Agrodolce, Centorrino e la Sicilia

    (In quanto ormai ex collaboratore di Agrodolce, in quanto fieramente incompatibile con la pretesa di Giovanni Minoli di avere sempre ragione) il sottoscritto ritiene di poter dire senza conflitto di interessi che Mario Centorrino è sprecato come assessore regionale alla Formazione. Già Assessore alla Cultura sarebbe un ruolo più adeguato. Ma si vede che il posto era già preso, e quindi s’è dovuto accontentare. Ma è chiaro che la sua vocazione era quella. Lo stanno a dimostrare le sortite successive contro Sciascia, Camilleri e Agrodolce.
    A parte il fatto che qualcuno dei suoi obiettivi potrebbe offendersi per la comunanza, e qualche altro invece ringalluzzirsi, caratteristica delle critiche di Centorrino è la loro essenza apodittica. Sciascia porta sfiga. Agrodolce fornisce un’immagine negativa della Sicilia. Basta la parola. Le uscite assessoriali a mezzo stampa sono sempre fugaci ed eccentriche: qualsiasi dimostrazione porterebbe via un sacco di tempo. Nel contesto, una spiegazione suonerebbe persino volgare, tanto è lampante l’enunziato.
    Nel suo ruolo di arbiter elegantiarum della cultura siciliana, Centorrino lancia il suo anatema e passa oltre, già chiamato a più nobili faccende. Tanto peggio per chi rimane sempre indietro, a spaccare il capello in quattro, incapace di cogliere l’esprit du moment. Lui non si cura di lor, ma guarda e passa.
    Sulla base dei suoi gusti e per amor di paradosso sarebbe capace di chiudere l’intera Fiat solo perché non gli piace la Nuova Cinquecento. E che gli operai mangino delle brioches.
    Certo: Sciascia e Camilleri possono non piacere. Ma quando si fanno certe affermazioni così definitive sarebbe giusto contestualizzarle e motivarle. Altrimenti si scade nel vecchio luogo comune del “qui si infanga il buon nome della Sicilia”, ciò che alle orecchie dei siciliani perbene suona da tempo come un sicuro sintomo di mascalzonaggine.
    Nel caso di Agrodolce sarebbe risultato forse triviale se qualcuno avesse chiesto a Centorrino, modestamente: perché? Lei ha visto qualche puntata in cui la Sicilia veniva calpestata e derisa? Quale? In che maniera? E già che ci siamo: quante puntate ha visto? Conosce le convenzioni del genere? Le apprezza? Liquidati Sciascia, Camilleri e Agrodolce, può dirci quali sono i suoi autori preferiti, le sue trasmissioni preferite, quelle in cui la Sicilia viene giustamente valorizzata?
    Messe così, invece, certe uscite somigliano solo a uno sfregio perpetrato in assenza di motivazioni e contraddittorio. A un graffio di chiave sulla fiancata di una macchina sconosciuta. A uno sputo nel piatto altrui.

    (in collaborazione con www.robertoalajmo.it)

    Sicilia
  • 7 commenti a “Agrodolce, Centorrino e la Sicilia”

    1. beh agrodolce….è agrodolce..una serie moooooolto popolare, piena di luoghi comuni, contestualizzata in un universo di luoghi comuni sulla sicilia..del resto nell’equilibrio domanda offerta magari funziona..

    2. Forse a qualcuno piace La piovra, Il capo dei capi, Il padrino, Mary per sempre. Per sempre, per sempre di costui saranno tali prodotti, noi persone per bene non li vogliamo più. Anzi, non li abbiamo mai voluti.

    3. Sinceramente, mentre trovo che un posto al sole funzioni, ed a volte la vedo con piacere, ho visto con molto meno piacere agrodolce, le volte che l’ho vista.
      Perché? Intanto c’é troppa contrapposizione sociale, fra i gruppi di personaggi. La famiglia del pescatore, che quasi non riesce a portare a casa il pane, é non dico una rarità, ma quasi un dato statistico minoritario.
      Sono realtà che spesso non esistono più, questo canovaccio di sceneggiatura di agrodolce sembra scritto da un settantenne, o da chi non ha assolutamente percezione di quello che succede in Sicilia, adesso.
      Per questo, in parte sono assolutamente d’accordo con le critiche. E’ una fiction in cui quasi nessuno si ritrova, ha un impianto di costruzione di sceneggiatura che si basa su una società che già non esiste più.
      In questo mi spiace, concordo con Centorrino.

    4. grazie per aver cancellato il mio commento… viva la democrazia

    5. Jerry la democrazia ha delle regole che impediscono di diffamare da noi riprese nella policy dei commenti del blog. Viva la democrazia.

    6. dire che Agrodolce fa schifo viola le regole?

    7. Jerry no, ma tu non lo avevi scritto così.

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