Mentre l’industria del vino esprime il meglio di se stessa nel marketing e nei suoi derivati a Verona in occasione del Vinitaly, fiera che fa dell’opulenza, dell’immagine, di premi ad etichette ed a stand una delle sue principali ragioni d’essere; poco lontano si raccontano un’altra Italia e con questa un’altra Sicilia nel salone del vino naturale VinoVinoVino 2011.
Sono andato alla giornata di apertura. Il weekend appena trascorso. Il primo impatto è strano, tanti tavolini tutti uguali, un silenzio stranamente piacevole, molta gente ma non troppa. Basta poco per capire che manca tutto quello che fa oggi di un evento un evento, ovvero grafica, comunicazione e chiasso; è piuttosto una fiera di prodotto come oggi non siamo più abituati, c’è dappertutto vino, solo ed esclusivamente vino. Centotrenta produttori che hanno deciso di sposare una regola, un disciplinare semplice e chiaro che non lascia spazio ad equivoci . Fanno vino, in armonia con se stessi e con il territorio di cui sanno di essere custodi preziosi. Vino vero ed antico, come hanno insegnato a fare i nostri nonni. Tra quei tavoli in linea ordinata si respira aria di sostanza, di un mondo e di un futuro possibili, un mondo nel quale questi uomini credono e che cercano di raccontare con il loro lavoro e con il sapore sano del prodotto delle loro terre; si percepisce amore, vero, per i propri territori, e quel rispetto ormai dimenticato dall’industria per chi il frutto di quel lavoro consuma. Continua »
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