Ciancimino: aperte indagini del Csm e per detenzione di esplosivi
(foto di Mystère Martin)
Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo Vito che si trova in carcere, è ancora al centro dell’attenzione per due indagini aperte.
Il Consiglio Superiore della Magistratura ha deciso di investire del caso la prima commissione e il pg della Cassazione, titolare dell’azione disciplinare nei confronti dei magistrati, probabilmente per possibili conflitti di attribuzione tra le procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze i cui rappresentanti si erano già riuniti a Roma pervenendo a un’intesa. Firenze proseguirà l’inchiesta sulle stragi del 1993, Caltanissetta continuerà a indagare su Capaci (Falcone) e via D’Amelio (Borsellino) e su un capitolo della calunnia attribuita a Ciancimino.
Ciancimino è stato indagato con l’accusa di detenzione di esplosivi dalla Procura di Palermo dopo che sono stati rinvenuti su sua indicazione 13 candelotti di esplosivo, 21 detonatori e diversi metri di miccia nel giardino della sua abitazione in via Torrearsa. Ciancimino sostiene che gli siano stati inviati per intimidirlo e di averli nascosti in giardino per non impensierire la sua famiglia.
Che pensiero delicato nei confronti della famiglia!!
Anche sereno e tranquillo in partenza per la Francia per le vacanze pasquali.
Una deflagrazione in pieno periodo pasquale
avrebbe determinato conseguenze e reazioni
drammatiche.
Una intimidazione? È come se invece di mandare una testa di capretto la mafia inviasse un bel capretto cucinato con le patate ! Per intimidire basta UN candelotto… se ti mandano 13 candelotti, 23 detonatori, un rotolo di miccia e gli auguri di buona pasqua allora è un regalo!
poteva morire un sacco di gente innocente per me è una cosa gravissima.
Ma quale intimidazione!!!
L’iniziative è autoctona.
La mafia, che, per altro non lo teme, non opera
in questa maniera…
Ridicolo il messaggio: NON COLLABORARE…
E percè lo ha stracciato?
Il progeto era di grandissima criminalità. l’ini
ziativa disperata e infame..
Beh in fono il padre Vito si limitava a trattare
singole unità: Michele Reina, Giuseppe Insalaco, Piersanti Mattarella.
Il Massimo, meno sobrio, più fatasioso, tentava
di prestare attenzioni a ondomini plurimi di edificio urbano.
Il padre più sobrio.