Anch’io voglio una città libera
Lunedì scorso mentre guardavo la tv e una piazza del Duomo di Milano completamente gremita, venivo assalito dall’invidia. Già, invidia. Avrei voluto essere lì, in mezzo a quei ragazzi, quei padri di famiglia, quelle mamme che tenevano i figli per mano. Dentro di me mi continuavo a dire, tranquillo Sa, accadrà anche qui, accadrà anche per la tua città, abbi pazienza, vedrai che quello stato d’animo che stanno provando i milanesi, lo vivrai anche tu tra qualche anno, lo proverete anche voi palermitani, spero. Lo esclamo ad alta voce, e mi arriva una frase che mi gela, o quantomeno gela la mia speranza. «Figurati, siamo a Palermo, vincerà il solito idiota appoggiato dai suoi compari mafiosi che gli porteranno voti acquistati con i metodi più antichi del mondo che tutti noi conosciamo». Una volta sentita questa frase dentro di me si è come calata una barriera di pensiero, esclamando un «No! non ci credo, non può essere così, non questa volta, non oggi. No, dai». Continua »
Ultimi commenti (172.546)