Anch’io voglio una città libera
Lunedì scorso mentre guardavo la tv e una piazza del Duomo di Milano completamente gremita, venivo assalito dall’invidia. Già, invidia. Avrei voluto essere lì, in mezzo a quei ragazzi, quei padri di famiglia, quelle mamme che tenevano i figli per mano. Dentro di me mi continuavo a dire, tranquillo Sa, accadrà anche qui, accadrà anche per la tua città, abbi pazienza, vedrai che quello stato d’animo che stanno provando i milanesi, lo vivrai anche tu tra qualche anno, lo proverete anche voi palermitani, spero. Lo esclamo ad alta voce, e mi arriva una frase che mi gela, o quantomeno gela la mia speranza. «Figurati, siamo a Palermo, vincerà il solito idiota appoggiato dai suoi compari mafiosi che gli porteranno voti acquistati con i metodi più antichi del mondo che tutti noi conosciamo». Una volta sentita questa frase dentro di me si è come calata una barriera di pensiero, esclamando un «No! non ci credo, non può essere così, non questa volta, non oggi. No, dai». Ecco. La barriera che mi si era calata quell’attimo prima, dopo un po’ si rialza, quasi in automatico, facendomi arrivare per un nanosecondo quel pensiero che mi fa sentire in colpa, quel «e se avesse ragione? anzi, forse c’ha pure ragione, forse rischiamo di avere un altro sindaco invisibile per i prossimi anni, forse rischiamo di continuare a viaggiare in una macchina senza conducente. No dai. Amunì non scherziamo, non ci voglio credere…no. O sono un illuso?». Già, povero illuso, credi davvero che i palermitani si mettano a votare per uno che dirà di essere diverso? Che dirà di voler liberare la città? Da cosa poi? liberare…che parola brutta, manco vivessi in una gabbia, esagerato. Sono andato avanti tutta la sera così, tra sogni, speranze e pura demagogia, fino poi arrivare ad una conclusione, se così si può chiamare. Sarò ingenuo, sarò un illuso, chiamatemi eterno sognatore, chiamatemi come volete, ma io, ci credo. Si, io credo che possa succedere. Perché Milano e Napoli possono andare in piazza a gioire per un domani migliore, e noi no?
Io vorrei piazza Politeama gremita non soltanto per una partita di calcio, vorrei che la gente sventolasse le bandiere non soltanto perché la squadra della nostra città dopo tanti anni si gioca una storica finale di coppa ma perché si sente libera, perché dopo anni passati in una città senza volto possa poter andare a dormire pensando che da domani inizi una nuova era, una nuova vita. Vorrei che i palermitani si dessero appuntamento su Twitter o Facebook per scendere in piazza, vorrei poter respirare quell’aria che che c’era una settimana fa poco prima di una partita di calcio per un ballottaggio, vorrei poter esultare come per un gol l’elezione di un nuovo sindaco, di un nuovo volto per la mia città, che mi rappresenti, che sbatta il pugno sul tavolo quando c’è bisogno e non che mostri sempre il sorriso che ci fa esclamare puntualmente «Ma chi ci riri…», che non vada a fare gli aperitivi quando nel mio quartiere che non è il centro della città l’immondizia impedisce la gente di passeggiare per il marciapiede. Vorrei una faccia, vorrei un presente degno e un futuro migliore. Pretendo troppo? Sarà, ma anch’io, vorrei la mia città liberà, ecco.
Mi trovo nella tua stessa condizione. A volte la giornata non va e la speranza muore lentamente. Basta guardarsi attorno per mettersi a piangere. l’unico pensiero è che c’è troppo da fare, troppo da cambiare. Poi però inizio a vedere la situazione da diversi punti di vista e l’ottimismo mi invade! si sarò suonata anch’io, però credo ancora in un cambiamento!
Non si tratta di stravolgere tutto in men che non si dica, ma di affrontare un problema alla volta e con costanza.
le cose non accadono. sono realizzate. se desideri una città diversa cosa fai ogni giorno per costruirla? Ciascuno di noi cosa fa? Milano libera è figlia di tanto lavoro di tante persone. Se sei disponibile a fare parte di quel lavoro avrai una città diversa; se sei come la media dei palermitani, pronto a lamentarti per il fatto che gli altri non fanno allora avrai messo un altro mattone sulla tomba della città.
Ma di cosa state parlando? Milano libera? Ma vi rendete conto che parlate (o vi fanno parlare) come nei fumetti?
A Milano ha vinto Pisapia perchè la campagna del centrodestra è stata tutta sbagliata. Esattamente come quando ha vinto Cammarata la prima volta contro l’avv. Crescimanno (qualcuno si ricorda il suo volto?).
E poi parlate di Napoli. Se a Milano Pisapia è uomo corretto e colto, lo stesso non si può dire affatto di De Magistris. Ma avete sentito i suoi discorsi? La demagogia si taglia con il coltello, e come sempre la demagogia attecchisce meglio durante i periodi di crisi (Berlusconi docet. Ricordate il milione di posti di lavoro?)
Le manifestazioni in piazza sono state figlie di questo clima da stadio che orami regna nella politica.
Mi spieghi come mai a Torino, dove hanno scelto un SIGNOR sindaco e fra l’altro al primo turno, nessuno è sceso in piazza ?
Ed infine ti ricordo che il sindaco uscente di Napoli è del PD (Iervolino) e quindi chi ha liberato chi???
Sax, un bel nome, una tenera età (25), e una bella presentazione di se stesso originale.
La libertà di cui parli, a Milano, cosa è ?
Domandiamolo ai milanesi fra 2-3 anni se si sentono liberi e probabilmente avremo un idea più precisa della loro libertà.
Se un individuo desidera una città più civile, amministrata da persone responsabili, con il senso del bene comune, il lavoro da fare è enorme e necessità di impegno giornaliero e della maggior parte dei circa 700.000 abitanti di Palermo.
Sai quante persone hanno scritto post su questo blog, lamentandosi della scarsa qualità della vita a Palermo, non proponendo assolutamente nulla come elemento innovativo che innesca un cambiamento ?
Tu sei l’ennesimo e dopo di te ne verranno ancora, molti.
E sai perchè non sarai l’ultimo ?
Perchè è il dna della maggior parte di 700.000 palermitani, bambini che sono appena nati inclusi.
Il dna trova spiegazione non nel sociale nè nel culturale, ma nell’ambito scientifico.
Ma esistono modi di spezzare questo dna innestando nuovi germogli di propositività! Ne esistono tanti quanti sono gli abitanti di Palermo ! Ma ognuno deve cercarli prima dentro di se, cercando di capire cosa ognuno di noi può dare anche solo per un ora al giorno per 300 giorni alla città.
Quando si sarà raggiunta questa consapevolezza individuale, lo slancio attivo concreto in città comincerà a farsi percepire e vedere e potrà generare un effetto moltiplicatore.
Allo stato attuale, giugno 2011, esistono individui riuniti in associazioni e comitati civici locali che cominciano a inviare segnali di cambiamento nella città attraverso manifestazioni e iniziative costruttive (un parco urbano a Uditore 5000 firme raccolte, Guerriglia Gardening per piantare piante e fiori negli spazi verdi pubblici, blog urbani di monitoraggio della mobilità urbana e blog come questo e altri che veicolano iniziative culturali).
Ma sono ancora pochini per una città di 700.00 abitanti però. E quindi i cambiamenti sono lenti nel tempo e non sono facili a percepirsi se sono appunto lenti.
Mi fermo, chiedendoti Sax, solo: che faresti tu, per fare massa critica su un ambito che vorresti cambiare a Palermo, Facci un esempio, può darsi che costruisci, senza volerlo, un seguito.
Provaci, non perdi nulla, e ad oggi non ci paghi nemmeno tasse sulla creazione di proposte.
Sax,benissimo,ma non tra qualche anno ,ADESSO……………….
@Massimo ig e KErsal:basta,sono stufo di chi la pensa come voi, date la stampella a chi accetta fatalisticamente il domani,chi la pensa come voi,con questa aria tra il pessimismo e la prudenza piu’ becera perche’ conduce all’immobilismo E’ IL PRINCIPALE RESPONSABILE DELLA DISFATTA PALERMITANA!.PRovate a scendere per le strade insieme a chi gia’ lo fa.MEttete il naso fuori dalla vostra angusta finestra.!!”!
@kersal
a Milano Pisapia non ha vinto solo per la strategia sbagliata del centrodestra( anche se a me sembra che gli insulti e l’approssimazione del centrodestra sia ormai una tradizione) ma perchè ha dato SPERANZA.
conosci questa parola???
Bel articolo… ciao sax, nuovo acquisto? 🙂
è bello sentire queste parole da un ragazzo di 25 anni, sognare una città migliore non è da tutti, ma dovrebbe, soprattutto per una città come la nostra.
Mi allaccio al commento di Massimo-lg, trovo che in parte abbia ragione, dicendo però che l’esempio o ‘seguito’ come tu sostieni massimo possono essere anche delle parole, in questo caso quelle di questo articolo – speranza, voglia di diverso, voglia di dire la propria – sono un insegnante e posso tranquillamente dirti che di giovani con contenuti interessanti e voglia di cambiamento ce ne sono, basta credere in loro, cosa che non avviene in questo paese. E’ vero, tu dici che ci vogliono i fatti, ma come dice sax non voglio addentrarmi in pura demagogia.
Come tu stesso dici Massimo-lg qualcosa si sta muovendo a palermo, ma è anche merito di questi ragazzi e delle loro idee.
@ Giovanni Callea
Penso che non funzionino più queste risposte, che siano datate (degli anni Novanta…). Basta con questa morale che non c’è. Disturba e fuorvia dalla verità. Non siamo ipocriti o schiavi di luoghi comuni. Le cose non cambiano nonostante gli sforzi. Ci vuole tanto a capirlo? I cittadini palermitani vanno rieducati e ciò non può più avvenire in modo spontaneo. Certo, gli sforzi bisogna continuare a farli.
@Massimo: la storia del DNA dei palermitani è vecchia e puzza di fituso. E ti dirò anche che per 700mila abitanti che siamo, di associazioni, volontari e movimenti ce ne sono anche troppi rispetto alle altre città. Il problema sta nelle istituzioni, perchè per quante piante tu possa piantare, non cambierai le cose se qualcuno di più importante non si prende a cuore questa causa.
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@Sax: ti capisco, ma l’indignazione devi incanalarla e non lasciarti prendere dalla disperazione, sennò diventi come quei palermitan i che si sanno solo lamentare.
-se posso darti un consiglio, ho trovato la mia ragione per andare avanti e per crederci nello Statuto d’Autonomia Siciliano…prova a leggerti il libro di Massimo Costa, oppure a cercare informazioni a riguardo…sono sicuro che ti gaserai anche tu! fammi sapere ^L^
Quando si va in una città che non è la propria, bisognerebbe ascoltare prima di parlare: bene o male è questo il riassunto del messaggio del sindaco Pisapia a Nichi Vendola che, subito dopo il voto, aveva usato in piazza parole come “espugnare” e così via. Probabilmente se andiamo dai milanesi a dirgli che Milano è stata “liberata” molti ci riderebbero in faccia.
Perché il sindaco Moratti non era un invasore e un estraneo quando fu eletto, era una donna della borghesia cittadina che rappresentava una parte di Milano. E’ stata eletta per volontà dei milanesi. Come vedi, non c’è nessun “invasore” e nessuna “liberazione”, Moratti come Pisapia rappresentano una parte di Milano. Insomma, un normale processo democratico.
Anche a Palermo si è respirata aria di libertà, Leoluca Orlando è stata una liberazione. Niente è per sempre, niente deve darsi per scontato. Piuttosto serve l’impegno di tutti. E fare scelte, scegliere di scegliere.
Ciao Sax.
semplicistica
Luca ,ti sbagli.I Milanesi,molti milanesi,hanno espressamente detto :questi ci prendono per deficienti .
E conosco eminenti professori che della Moratti hanno una pessima considerazione,non per la cattiveria(perche’ non e’ cattiva) ma per l”incompetenza totale e assoluta.
I milanesi han detto :questi ci portano alla rovina,continuando cosi’
Caro Sex, stamattina ho preso il 106 dal Politeama allo stadio. Non lo prendevo da mesi.
Una desolazione…un tappeto di rifiuti senza soluzione di continuità. Le aiuole di via libertà piene di rifiuti, viale croce rossa ridotta ad una pena, erbacce, nmarciapidei divelti.
Dappertutto smog, ragazzini scanè, munnizza e confusione.
Negli anni 90 Palermo era diversa…stava cambiando, ci credevamo, ogni giorno c’era una piccola miglioria, ogni giorno un passo avanti. L’involuzione è cominciata goà con il commimsario Serio..a poco a poco, lentamente ma inesorabilmente siamo diventati una città che non sembra tanto diversa dai grandi agglomerati urbani poverissimi dello zimbabwe o del Bangladesh. Cambierà? Difficile a dirsi…in ogni caso ci vorrà un decennio di grande impegno….
@cittadino n. 76345
veramente non capisco il tuo intervento. Nel mio non c’era nessuna morale, solo un’esigenza forse male espressa: basta a lamentarsi, ed un invito: un po’ di azione (che c’entrano gli anni novanta?).
Io credo nel cambiamento e credo che si possa fare.
A questo proposito ti segnalo una iniziativa piccola ma concreta che dimostra che si può scrivere su un blog ed al contempo provare a risolvere un problema.
http://www.facebook.com/pages/Facciamo-nascere-un-nuovo-parco-a-Palermo/161909963832781
accanto a questa ne esistono tante altre, di altri cittadini. Non limiatiamoci a sperare in una governo migliore della città, vediamo di lottare per averlo.
@Folklorista:
Il senso del mio discorso è ben più profondo. Provo ad esprimerlo meglio: parole come “liberare” o “espugnare” una città non fanno parte della democrazia. Sono frutto o del tifo da stadio o degli estremisti. Fino a quando tante persone vedranno nella politica una singolar tenzone non ci sarà spazio per il cambiamento, perchè comunque si penserà che “quello che fa il mio nemico è male e io devo difendere l’amico”. E’ semplicistico e sbagliato. Non si cambia nulla così. Fassino mi è piaciuto molto: ha subito detto che la TAV si deve fare perchè è un bene per molti a scapito di pochi. E’ il senso proprio della democrazia. Eppure la TAV è un progetto di centro destra e per questo tanti di sinistra ci si sono scagliati contro!
Ti faccio un esempio più vicino a noi. Il passante ferroviario è stato pensato e finanziato durante il governo Prodi; Di Pietro venne personalmente alla posa della prima pietra proprio per indicarne la bontà. Tre anni più tardi, Ferrandelli, stesso partito di Di Pietro, attacca proprio quell’opera perchè creerebbe disagi ad una borgata. Il motivo è ovviamente quello di gettare discredito verso l’amministrazione comunale (come se ce ne fosse bisogno!) e non quello di fare davvero il bene dei molti.
@ Folklorista
è il bello del web, ognuno scrive quel che gli pare, poi va avanti quello che non crede a qualsiasi sparata che legge.
Sulla TAV magari informati e scoprirai tante cose che, certo, mineranno le tue certezze attaccaticce, ma ti renderanno più edotto in materia.
La TAV è un progetto di centro destra…. Sta ridendo pure il tastierino.
Se sale uno di sinistra si libera la città?
Deficienti migliori girano nelle strade……….
@kErsal
posso anche condividere il tuo ultimo intervento,……ma l’analisi del primo tuo era una molteplicita’ di cose molto molto discutibili.
@gentmo orazio
io non ho parlato di TAV ,era una risposta a me diretta
ògiovanni
il problema non e’ che alga uno di sinistra o destra ma che salga una persona che sappia davvero cosa significa POLITICA PER SERVIRE
Salve, da due giorni sono tornato dalla stupenda Barcellona e vi sembrera’ assurdo..immaginavo la mia dolce Palermo cosi ordinata, pulita con turisti che sbucavano da ogni angolo con metro tram bus efficienti con monumenti illuminati a giorno di notte..no, non mi sento un pazzo se dico che non invidiavo la sagrada familia ( stupenda x carita’!)perche’ Barcellona la Cappella Palatina se la sogna..non e’ un problema di destra sinistra o terzi quarti poli…il problema e’ che se mi candido io povero cretino che amo questa citta’ come si ama la propria mamma, che piu’ che far aumentare a dismisura i schifosi centri commerciali valorizzerei i nostri “mercati storici” che anche i giapponesi conoscono etc etc..forse non arrivo a dieci voti…
Complimenti per il bellissimo articolo
Inizio col ringraziare Dario, dicendoti che hai pienamente ragione, Barcellona la Cappella Palatina se la sogna, come anche la nostra munnizza. : )
Poi ci tenevo a precisare che il mio articolo non voleva avere un orientamento politico, semmai un dissenso con la politica attuale. Io ho raccontato uno stato d’animo, per alcuni ingenuo, semplicista, per altri di speranza. Ecco, la parola “speranza” come ha detto Peppe, sapete cosa significa? Proprio quello che avevano di bisogno i Milanesi. Poi si sa, come dice mio nonno, “senza pani si mori ‘ri pitittu”.
Grazie Rosario, vedi, è proprio come dici tu, in questo paese e non soltanto nella nostra città, i giovani come me servono soltanto a portare il caffè al proprio datore di lavoro, poi si vabè c’è sempre l’eccezione che conferma la regola. E comunque non voglio stare qui e mettermi a parlare di luoghi comuni e di cose che molti di voi sanno meglio di me, non mi metterò a dire quanto questo paese non sia meritocratico, per carità, e non voglio stare qui a spiegare ad un “Massimo-lg” cosa farei io per cambiare questa città, perché con la mia “tenera” età di 25 anni nessuno mi darebbe ascolto. Sto qui a condividere con chi come me ha la stessa voglia di speranza e qualcosa di nuovo raccontando un pensiero. Se poi è troppo ingenuo o semplicistico, sticazzi, direbbero a Roma. : )
Il folklorista, già per il nick meriti un applauso, per il resto mi fai esclamare un “oooh, ecco!” : )
Concludo dicendo a Niria: grazie per la segnalazione, sto già gugolando… : )
[…] Rosalio ? è un urban blog palermitano. Il più importante, aggiungerei io. Ecco, da ieri ci scrivo anch’io, quindi se non ancora non lo seguite, iniziate a […]
Non sono palermitana ma vivo in questa città per l’università da 2 anni ormai e non sono una di quelle studentesse fuori sede che il giovedi sera scappa con la valigia per andare a prendere il primo autubus per tornare a casa, sarò pazza ma palermo a me piace… ho imparato in qualche modo a farla mia!Certo è che la sensazione di un sindaco assente la si percepisce subito..
Sax ormai seguo il tuo blog da un po’ di tempo e apprezzo il tuo modo di scrivere e se mi regali pure questi articoli così non puoi che aumentare la stima nei tuoi confronti.. 😉
Pisapia non è nessuno. Tra PD e PDL, e mi dispiace parlare per slogan, cambia solo una L. Saluti
Passavo di qua per caso e mi sono fermato a leggere… Complimenti Sax, non potevi scrivere di meglio!!! Per tutti gli altri o quasi: ma voi, chi avete votato? E a maggio chi voterete? Ve lo dico io… l’amico dell’amico dell’amico. Che sia di destra, che sia di sinistra o di centro non importa! Se volete realmente cambiare Palermo dovete unirvi e chiedere a tutti quelli che conoscete di unirsi a voi. Solo un movimento di gente che ama questa città e la vuole cambiare può far si che Palermo torni a splendere come una volta! UNITEVI PALERMITANI!!!
Ecco, Sax, vedo che ci siamo capiti… Avevo già questa certezza leggendo il tuo commento sul mio post (http://evarmonica.wordpress.com/2011/07/02/387%c2%b0-festi-no/), ora ne ho ulteriore conferma dopo aver letto ciò che hai scritto qui…