La prima immagine all’aeroporto
Non credo di essere un perbenista né tantomeno uno che non capisce quando si intende sdrammatizzare su una piaga sociale e culturale della nostra terra. Mi chiedo solamente: è giusto che questa sia la primissima immagine che un turista o un siciliano di ritorno debbano vedere all’aeroporto di Palermo?
La foto è stata scattata qualche giorno fa presso la zona arrivi dell’aeroporto “Falcone e Borsellino”.
Dal punto di vista del marketing spicciolo è una grande intuizione, siamo famosi nel mondo per la mafia e sgarbi se la vende. Solo un non siciliano poteva avere questa pensata e questo apporoccia, se vuoi così cinico, su questo argomento. Sarebbe come se un tedesco promovesse di visitare la germani per andare a vedere i campi di concentramento con orgoglio e convinzione. Per loro è un tema complesso, che gestiscono con pudore.
Al di là del fatto che fuori di contesto sia un modo cinico e povero di conforntarsi con il tea è indubbio che sia un bel modo di accogliere.
A questo proposito però si ricordi il gusto macabro che per esempio ci spinge a celebrare la date di morte dei nostri simboli (falcone, borsellino, libero grassi ecc.) e non le date di nascita, ed in questo modo si da più forza anche simbolica a chi ha ucciso piuttosto che a chi è stato ucciso. Ed infine ricordo le lapidi poste sull’autostrada di collegamento con l’aereoporto dedicate a Falcone. Anche quello non è un modo rassicurante di accogliere chi arriva.
Mi scusi Giovanni callea ma non sono d’accordo…noi ricordiamo la data della morte di falcone,Borsellino e altri perchè non dobbiamo dimenticare quello che è successo,in particolare per le generazioni che verranno,invece questo del museo della mafia è solo un modo come dice lei cinico di un non siciliano(che quindi non capisce e non gliene frega nulla!)di commercializzare la mafia(quindi a fini di lucro!).
Callea! chi arriva al aereoporto dedicate a Falcone e Borsolino? Solo i nostri turisti. L’inizio in sicilia per i nostri turisti sono 70 fino a 300 € per un taxi. I nostri turisti non sono d’accordo con questi prezzi alti. Con tutto il mio cuore, Callea, chi se ne frega. Loro non parlano italiano. Dedicate a Falcone e Borsolino. Vado con grande piacere al nostro museo della Mafia al weekend con i miei africani, quelli non pago, quelli devono aspettare fuori, colpa della nostra administrazione, Callea!
premesso che sono uno di quelli che ha lavorato alla realizzazione del museo.
concordo sul fatto che possa fare specie quel cartello lì, specialmente per la collocazione (io, da palermitano, avrei evitato, se devo dirla tutta, ma avrei anche evitato di aprire questa discussione).
è comunicazione. Se invece di museo della mafia si fosse chiamato museo dell’antimafia, non saremmo qui a parlarne, la forza dell’operazione è anche quella. Museo della mafia perchè la mafia è una roba da museo o si spera che lo diventi presto.
vi invito ad andarlo a vedere sto museo…al dilà che sgarbi vi stia simpatico o antipatico, la cura e lo studio che ci sono dietro a questo museo, sono raramente intercettabili in altre “cose” siciliane.
mi fa schifo.
dipende da cosa si intende per museo della mafia..poi non mi pare che ad auschwitz non ci vada nessuno, anche se è in polonia, il che cambia un po’ le cose..
quindi rispondendo alla tua domanda forse si forse no..io mi preoccuperei dell’orribile aeroporto più che altro..
A me piu’ che altro lascia sconcertata lo slogan sotto il titolo ”Il museo della mafia e’ solo cosa nostra”. A mio parere e’ quello che conferisce un fastidioso e sconvenientissimo tono di orgoglio a tutto il manifesto…puo’ essere molto interessante ed intelligente l’idea di un museo della mafia laddove sia fatto ”con cura e studio”(e delicatezza aggiungerei)anche per tentare di spiegare finalmente e criticamente questa realtá dal punto di vista siciliano ai turisti che visitano la sicilia (oltre che a molti suoi abitanti che continuano a far finta di niente).Ma un tale slogan ne fa invece quasi un parco attrazioni da paragonare all’acqua park…
Lancio una proposta al copywriter, e se si aggiungesse un semplice punto interrogativo alla fine della frase? ”Il museo della mafia é solo cosa nostra?”
Un punto di vista critico e’ sempre + interessante…e acchiappa mediaticamente.
il problema è che, piuttosto che pubblicizzare un museo sulla mafia, si dovrebbe in ogni angolo della sicilia e quindi anche negli aeroporti ricordare a tutti sempre che esistono associazioni che si impegnano nell’antimafia ogni santo giorno dell’anno, e che la maggior parte dei ragazzi siciliani non conosce, come il Forum Antimafia che si organizza ogni 9 MAGGIO A CINISI o come l’associazione CIAO MAURO che proprio in questi giorni sta seguendo il processo in corso a Trapani sull’uccisione di Rostagno. queste sono le cose da evidenziare a caratteri cubitali…ripeto a caratteri cubitali, no un inutile museo non richiesto dalla gente.
ieri, vicino al mercato di ballarò, ho visto dei turisti inglesi (di cui alcuni molto giovani) che fotografavano tutti contenti una carcassa di un’auto abbandonata. viaggiando spesso in europa, ogni volta che mi sono presentato per quello che sono (vale a dire come siciliano), ho quasi sempre avuto subito di contro uno sguardo che tra il serio e il faceto si risolveva in due semplici parole:”tu, mafia?”. dalla mia piccola esperienza non credo proprio che questo tipo d’operazione possa aiutare la nostra terra col turismo. e sarà orgoglio o utopia (chiamatelo come volete), ma continuo a sognare che un giorno i turisti vengano in sicilia per la sua bellezza architettonica(unica nel mondo), per i siti archeologici(idem), o per le sue bellezze naturali(ari idem). un’operazione di questo tipo non poteva che essere ideata da uno che non è di questa terra. e mi sembra efficace ed opportuno il paragone con la germania ed il nazismo. lì, cartelli pubblicitari di questo tipo non ne ho visti.
la sostanza è molto bella. La forma scimmiotta le campagne shock di Toscani e rende il messaggio incomprensibile.
@giorgia.
sulla sostanza siamo d’accordo, circa la forma sarebbe bello ricordare le persone scomparse nella data della nascita. mia personale opinione e storicamente controtendenza. ricordare la nascita significa festeggiare che sono state qui ed hanno fatto qualcosa. Un modo per dire sono ancora qua con noi.
Già. Senza dubbio l’aeroporto in sé è molto più choccante di qualsivoglia manifesto.
a me sembrano storie dell’altro mondo..tutte le volte che ho viaggiato mai nessuno mi ha chiesto della mafia..e mi sono sempre presentato come proveniente da palermo..
mi sa che la gente è un po’ troppo convinta di quanto sia famosa la sicilia nel mondo come se la gente pensasse solo a questo..ma è colpa dei media aha
brutta cosa
@bonnotti
capisco il tuo punto di vista, non credo sia un problema di nomenclature (esistono svariati “musei dell’olocausto” e nessuno pensa minimamente che siano fatti per lodare i nazisti); mi permetto inoltre di dire che il fatto che sia stato realizzato con impegno é il MINIMO (dovrebbe essere la normalità di ogni museo, ma in italia la normalità, quando si verifica, é tanto eccezionale da doverla ribadire)
il manifesto campeggia da parecchio (l’ultima volta che sono “sceso” risale a 3 mesi fa) e come al solito dopo 5 minuti di “vecchia palermitudine” mi é venuta voglia di vomitare di fronte ad un tanto bieco uso del “marchio”…poi fortutanamente mi sono ricordato che oramai vivo a Parigi e che Palermo me la godo solo da turista.
Ps: per un altra simpatica esperienza, andate a Taormina e sarete invasi dalla musica del padrino per le stradine che portano al Teatro…e posso assicurarvi che oltre ai tedesconi divecrtiti ci sono parecchi siciliani che acquistano gadget “Mafia made in Sicily”…purtroppo abbiamo (mi ci metto giusto perché in uno stato democratico sono rappresentato anche da chi proprio non ho scelto) quello che ci meritiamo
rispondo a peppo. è chiaro che il pregiudizio sulla sicilia diminuisce in proporzione alla cultura dell’interlocutore che hai di fronte. Ma per quanto riguarda la massa(un barista, un tabaccaio, ecc..), credimi, che a me all’estero succede quasi regolarmente. si vede che sono sfortunato e all’estero becco gente poco intelligente che al nome sicilia associa subito il sostantivo mafia; di sicuro questo manifesto non aiuta a scrollarci di dosso questa specie di marchio infamante. e la cosa più triste, per uno che pur viaggiando costantemente ha deciso di vivere a palermo, è che ciò mette in secondo piano le “vere bellezze” e le “vere” attrattive della nostra terra.
totalmente d’accordo che di un museo stiamo parlando e sicuramente andrà visitato, sicuramente la prima immagine sceso da un aereo che vorrei vedere è forse il mare di favignana.
se la prima immagine di uno che arriva a palermo è questa, la seconda sono i cumuli di spazzatura che si vedono per centinaia di metri lungo le strade limitrofe all’autostrada.
mettendo da parte il qualunquismo di alcuni commenti che ho letto, personalmente ho visto questo cartellone ad aprile quando sono tornato per vacanze a casa ed anch’io a primo impatto ho pensato le stesse cose: guarda che bella pubblicità negativa che ci facciamo. poi ripensandoci e vedendo il tutto in un ottica di marketing effettivamente non è sbagliato, i turisti quando scendono (alcuni cercano anche questo) che fa perte della nostra storia e volenti o nolenti dobbiamo tenerci, sulla Marmolada c’è il museo della prima guerra mondiale con tantissimi ritrovati di vestiti e scarpe di gente uccisa, in germania hanno i campi di concentramento e in sicilia abbiamo i musei della mafia; fa parte della nostra storia qual’è il problema?
ritengo che nasconderla e non parlarne facendo finta che non esista davanti ai turisti sia ancora peggio.. lì si che diventerebbe solamente “cosa nostra”…
@Manfredi
non sono d’accordo. Guarda il cartellone, “weekend a Salemi”, per la serie “facciamo qualcosa di divertente”, e poi “il museo della Mafia é solo cosa nostra”…il cartellone scimmiotta e cavalca i luoghi comuni…ci sono modi più intelligenti per dare lezioni di educazione civica…
penso sia uno scherzo di poco gusto, và il nostro rispetto a quelle persone che hanno combattuto la mafia , la nostra solidarietà , ed anche un grazie per tutto. ma mi pare poco serio quella cosa li.chi arriva guarda, legge, pensate ad uno straniero.
Questa immagine è terribile.
beh da un sindaco nato a migliaia di chilometri di distanza cosa ci si poteva attendere?
Il problema non è il museo della mafia. Ci può stare, ben vengano se fanno opera di sensibilizzazione. Quello che stona è “il museo della mafia è solo cosa nostra”. Frase da slogan e da stereotipo che non dà appelli. Inutile rimarcare il paradosso che questo manifesto sia la prima immagine che si vede nell’aeroporto intitolato a Falcone e Borsellino
A me non piace essere etichettato come Siciliano uguale mafioso,io adesso vivo in Spagna e la gente ovviamente ma comunque senza cuore e molto ignorante mi etichetta come un mafioso solo perché sono siciliano, quindi questa idea di promuovere un museo sulla mafia, non solo é un offesa alla Sicilia ma penso che sia un degrado per tutta questa piccola ma grande terra e per tutti i siciliani.
ma perché vi indignate tanto se all’estero (o in italia stessa) ci etichettano per quello che siamo? siamo un popolo di mafiosi!
siamo mafiosi quando andiamo al bar e parcheggiamo in terza-quarta fila senza preoccuparci di intasare una strada, siamo mafiosi quando non facciamo la fila e cerchiamo sempre di ‘accavallarci’, siamo mafiosi quando andiamo al cinema e non ci sediamo nei nostri posti assegnati nei multisala perché “tanto davanti è libero”, siamo mafiosi quando inzozziamo una città di carta e cartaccia per terra, siamo mafiosi quando cerchiamo la raccomandazione per farci curare in ospedale dal cugino dell’amico del nonno dei fratello del medico in servizio (altrimenti possiamo morire), siamo mafiosi quando paghiamo il parcheggiatore, siamo mafiosi quando apriamo il giornale e la prima notizia che cerchiamo è se “pastore rimane a palermo” e invece non ci informiamo sul comune e la regione che spendono e spandono denaro pubblico.
devo continuare?
la mafia (che uccide, che strozza i commercianti, che traffica droga, che allaccia rapporti con i potenti e la politica) deve essere combattuta, ma purtroppo noi siciliani siamo mafiosi nei modi, nei pensieri e nei modi di comportarci con gli altri.
rispondo a skaiwoka. quanti luoghi comuni! basta! questi (e nemmeno tutti) possono essere segni di inciviltà, ma con la mafia non hanno niente a che vedere. la mafia è stata, ed è, un’organizzazione criminale che sfrutta i buchi neri del capitalismo, che investe il denaro sporco raccimulato nella nostra terra nel nord italia e nell’europa “civile”, che è stata appoggiata e sostenuta(e non voglio nemmeno parlare del presente) da alcuni partiti politici nazionali(vedi democrazia cristiana), e potrei continuare.. questa è mafia. non è una cosa da essere orgogliosi, ma spesso dimentichiamo che i più grandi uomini che hanno combattuto la mafia sono stati dei siciliani, e che lo stato italiano (o pezzi dello stesso) li hanno abbandonati a sé stessi. ritornando al manifesto, non poteva che essere fatto da uno che non è di questa terra. è di cattivo gusto, falso e ipocrita. e ciò non c’entra niente col desiderio di nascondere il problema-mafia, di certo questo manifesto non aiuta ad affrontare il problema nella sua effettiva complessità storica, politica ed economica. vedi il post che ha preceduto questo.
Io sono d’accordo in parte con @skaiwoka. E’ vero che essere mafiosi lo si è prima di tutto nella mentalità e negli atteggiamenti che molti noi siciliani abbiamo perchè l’aver vissuto e aver “respirato” l’aria di mafia che ci ha attanagliato e ci attanaglia ancora oggi a Palermo e nel resto della Sicilia ci ha fatto diventare (non tutti per fortuna)anche noi senza accorgercene un pò “mafioncelli”, perchè spesso usiamo l’arroganza al posto dell’educazione,”disturbiamo” certe persone per ottenere un certo posto di lavoro e così via.”La macchina del fango” di Saviano non vi dice nulla? Poi non capisco perchè ci scandalizziamo così tanto per un cartellone pubblicitario e non ci alziamo mai dalla sedia per spegnere il televisore quando guardiamo “La piovra” o “Squadra anti-mafia”? Secondo me lo stereotipo dell’italiano mafioso da parte degli stranieri è stato rafforzato ancor di più dal comportamento e dalla cafoneria del nostro caro premier che ci rappresenta nel mondo e da tutti quegli italiani che in America o in Germania (per fare un esempio) la mafia l’hanno esportata. Ringraziate questi personaggi se abbiamo ancora addosso questa etichetta di mafiosi,anche se so che da fastidio perchè non si dovrebbe mai generalizzare. Ma se sbirciamo i libri di storia…
Rispondo a Skaiwoka, io non mi sento per nulla un mafioso anche perchè ho sempre rispettato le regole, odio profondamente chi non le rispetta ma non per questo le uccido (come fanno i mafiosi (organizzazione criminale)). Visto che in europa siamo tutti indignati, anche io lo sono e penso che per combattere tutto ciò dobbiamo gridare a questa politica orribile che c’è in italia, il problema che ci stanchiamo subito di combattere e non parlo solo della sicilia, io penso che le forze dell’ordine dovrebbero essere con noi cittadini e non contro di noi, così che i politici vadano fuori dalle palle, anche se questa è fantascienza purtroppo. 🙁
Io sono d’accordo con skaiwoka.
Per combattere la mafia dobbiamo prima profondamente conoscere noi stessi. E, spesso, il risultato di questa conoscenza arriva al fatto che mafiosi – nel senso culturale del termine – lo siamo.
mafia sicilia…..uno stereotipo che non avrà mai fine. anche se cela una sottile e terribile verità su noi siciliani…
PEPPINO IMPASTATO, SICILIANO – PADRE PINO PUGLISI, SICILIANO – GIUSEPPE FAVA, SICILIANO – BEPPE ALFANO, SICILIANO – PIO LA TORRE, SICILIANO – MAURO DE MAURO, SICILIANO – LIBERO GRASSI, SICILIANO – MAURO ROSTAGNO, SICILIANO VENUTO DA LONTANO. Tutti siciliani che la mafia l’hanno combattuta, imparate a conoscerli questi nomi, così quando all’estero vi accomunano alla mafia non fate scena muta, ma rispondete che in sicilia la mafia la si combatte.
Questi sono i nomi da ricordare e da prendere ad esempio quotidianamente in italia.
Se aveste visitato il museo della mafia di Salemi, o se aveste vissuto a Salemi da 3 anni a questa parte, non vi meravigliereste più di tanto. Il museo è una provocazione, il messaggio che è sullo slogan è una provocazione(come tutti quelli che lancia la “Fondazione Sgarbi”). E chiunque parla e giudica prima di aver effettivamente visitato il museo e la città di Salemi, dimostra solo poca intelligenza e poco spirito. Il museo è meraviglioso, curato nei minimi dettagli e davvero molto toccante. Non c’è nulla di simile in tutta la Sicilia, in tutta l’Italia, In tutto il mondo. E il mondo deve avere la possibilità di conoscerlo anche con questo genere di pubblicità e provocazione.
rispondo a ezio scaduto. “la mafia non è affatto invincibile. è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha avuto un inizio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”.
giovanni falcone.
per quanto riguarda il suo inizio l’ipotesi più condivisa riguarda il periodo storico a cavallo fra la fine del regno delle due sicilie e l’unificazione con l’italia. per essere più precisi 1800. purtroppo a volte noi siciliani tendiamo a mistificare la mafia, mentre le sue radici sono prettamente storiche ed economiche.
Vorrei essere sindaco di Salemi certe volte solo per chiudere questo obbrobrio infame.
concordo che può avere un inizio come un fine questa mafia….anche se non confido tanto in noi siciliani. la mafia non piace a nessuno ma se il clientelismo in tutte le sue forme resta, il sogno di sconfiggere la mafia rimarrà pura utopia, una bella storia da raccontare…. e ricordate che soprattutto la mafia affiora dove non vi è potere statale, poi se lo stato ci fa pure affari, cari miei compatrioti siamo messi male. scusate il disfattismo ma la pura realtà è questa finora