La gravidanza, consigli non richiesti per l’uso
L’arrivo di un figlio ti cambia la vita. Da subito. Da quando quella strisciolina si colora timidamente, da quel momento lì, per sempre, la tua vita cambierà. Passi da momenti di incertezza, di paura, di gioia, di preoccupazione e di felicità con la velocità con cui il sabato sera ti provavi le scarpe più adatte per uscire. Ecco con questa stessa velocità e indecisione affronti i nove mesi più importanti della tua vita. E non sei sola. Oltre a quella povera vittima del tuo compagno che cerca di seguire i tuoi ormoni altalenanti che sembrano ormai del tutto impossessati del tuo corpo e della tua mente, la tua vita inizia a costellarsi di persone fino a quel momento sconosciute che ritengono fondamentale darti dei consigli. Soprattutto se non richiesti. Tu ti muovi nella giungla dell’indecisione chiedendoti se effettivamente la commessa del supermercato che ha già avuto tre figli ne saprà di più della tua ginecologa. E così inizi a scoprire che comunque chiunque, ne sa più e meglio di te. Hai la nausea? Mangia un chicco di caffè (perfetto così oltre a vomitare mi affogo pure!). «Niente caffè!» Tuona la vicina che non ha figli ma ha cinque gatti, «devi mangiucchiare sempre qualcosa di secco» (ma si attacca alla parete della gola e rischio l’embolo!). Ricordati di bere sempre. Non provare a bere troppo! Ogni consiglio inoltre è accompagnato da moniti epocali che ti ricordano morte immediata e repentina di madre e figlio in caso di mancato ascolto dei consigli della nonna. Sei stanca? Distenditi. Però su un fianco, sul sinistro meglio perchè se ti distendi supina si blocca il flusso del sangue e svieni e il bambino soffoca. Ma non mangi? Mangia la carne. Però ben cotta sennò ti viene la toxoplasmosi (la cheeeee?!?!?!) e succedono cose terribili al bambino ed è tutta colpa tua. Comunque non ti preoccupare bastano poche accortezze: lavare la verdura con amuchina, lavare la frutta fino a scorticarla, non toccare i gatti e per si e per no manco i cani, non toccare la terra, la carne cruda, le uova, la ricotta, le cozze, le vongole, non mangiare sushi, sashimi, salame, prosciutto crudo, bresaola («Ahhh sei pazza fa malissimoooo»), speck, culatello, bandita la birra, il vino, troppo caffè, troppo tea, coca cola, bibite gassate, bibite in generale…guarda bevi acqua e vai tranquilla, ma non dal cannolo, dalla bottiglia meglio se diuretica, ma non troppo sennò ti intasano i reni, il fegato, lo stomaco e il bambino annega (annega???). Tutti i consigli sono naturalmente accompagnati da esperienze di vita vissuta dalle mamme o da chi ha avuto contatti con donne incinta anche se è zitella impenitente da sempre. Naturalmente la maggior parte di questi episodi di vita vissuta (che sembra di leggere i casi proposti dalle riviste del parrucchiere tipo Cronaca Vera) vengono raccontanti con pause calibrate per la goduria della donna vissuta che si alimenta di un po’ di cinismo nel raccontare le peggiori torture alla neomamma possibilmente primipara che assomiglia ad un agnellino circondata da lupe affamate. «Ehh che sarà mai un po’ di nausea, io per il secondo (figlio) ho vomitato dal primo all’ultimo giorno e anche mentre avevo il travaglio. Forse anche mentre lo stavo concependo», «Mal di schiena al quinto mese? – pausa – ahahah non hai ancora visto niente» mmmuuuaaahahahah (era un ghigno? Mi è sembrato di sentirlo chiaramente…). Racconti horror si susseguono con velocità supersonica nell’arco dei nove mesi per culminare nel racconto dei racconti: il parto. Mamme e neo mamme ti guardano con quello sguardo un po’ compassionevole un po’ cinico come per dire «mia cara ancora non hai visto niente…». Tu magari cerchi di arrampicarti sugli specchi mostrando un briciolo di fiducia in te e nei medici che ti assisteranno e loro «AHAHAH!!! Epidurale!! AHAHA! Vedraaaaiiii» mmmmuuuhahahaha (oddio era un altro ghigno sta volta l’ho sentito davvero!). «È l’esperienza più atroce che mai ti capiterà di affrontare» mi disse una mamma con una tranquillità serafica e psicotica «…ma poi quando ti danno tuo figlio in braccio dimentichi tutto». Ah, grazie ar…… Insomma il mestiere più difficile del mondo pare essere anche quello purtroppo più diffuso nel mondo e dalla portinaia al postino (il postino?!?!) tutti avranno sempre un consiglio da elargire. Ora ho capito a cosa serve il training autogeno che ci hanno insegnato al corso preparto…
Ma in fondo basta seguire tre regole:
1. Non esporti alla luce diretta: potresti anche morire.
2. Non toccare mai l’acqua: potresti moltiplicarti (ancora di piú)
E soprattutto…
3. Non mangiare MAI dopo mezzanotte
ottimo, non ci sono passata ma mi hanno parlato del “TRINCIAPOLLI” che useranno durante il parto per agevolare la nascita del bambino/a.
hai sentito bene, hanno parlato di un forbicione usato a mo’ di trinciapolli….
si, so cosa vuol dire …. ci sono passata anch’io!
io non sono riuscita ad avere l’epidurale. ero contraria fin dall’inizio della gravidanza, ma quando sono partite le prime contrazioni, quelle leggere…, a quel punto l’ho implorata, ma avevo le acque sporche, per cui parto all’antica! Con un piccolo aiutino di ossitocina. Le pene dell’inferno per fare una pulce di soli 2.750 kg, ma è vero: quando esce e ce l’hai davanti ti passa tutto. Non ci credevo, eppure..
è l’esperienza più bella che una donna possa provare. Credo che l’unica esperienza paragonabile sia quella del salvare una vita: in entrambi i casi si fa uno sforzo tremendo, ma alla fine si riesce a far respirare quella persona e a (ri)portarla alla vita.
mi ricorda un post che scrissi l’anno scorso sul mio blog…:D la verità è che la gente non si fa mai i fatti suoi e non so perchè tra donne scatta raramente la giusta solidarietà in questi casi a me ne dissero di allucinanti in ogni caso…alla fine mi sono detta che se dalla notte dei tempi vengono sempre creature al mondo non deve essere così terribile, noi donne siamo strane, ma non sino al punto di imbatterci costantemente nell’autolesionismo di massa…ho partorito con un cesario d’urgenza nonostante mio figlio fosse in posizione da mesi e ci stava alla perfezione dopo 9 mesi tra lettoe divano e si ho sofferto, ma quel dolore non è come gli altri…negli ultimi mesi di gravidanza ero giunta ad un’idea che poi si rivelò realtà, partorire non è come una malattia, non è una sofferenza che porta alla morte, ma alla vita, quel dolore è vita e se non hai già partorito in qualunque modo ce la farai alla grande perchè siamo fatte apposta e per te sarà la cosa più bella mai vissuta tanto che una volta sola non basta!
E vedrai la pioggia di consigli su come crescere la creatura!
Quante teste quanti consigli, che Dio li benedica!!….che poi ogni gravidanza e’ diversa, hai sintomi diversi, io ho 4 figli, pero’ ho avuto “culo” la mia prima figlia non ne voleva di uscire a 41 settimane quindi va con il cesareo…ed e’ stato piuttosto semplice…meglio con gli altri tre…ho avuto tutti i sintomi da libretto: nausea, dolori di schiena, appetito mostruoso, inappetenza, bruciori di stomaco…le cose che funzionano bene o male nel 90% dei casi e’ mangiare tanti piccoli pasti, fare tisane con zenzero fresco per la nausea, e bere tanta acqua aiuta soprattutto nelle settimane vicine al parto quando ti sentirai tutta “tirare”, e poi sinceramente mangiavo davvero tutto e i miei figli sono venuti fuori sani e belli comunque 😀 Una piccola nota, per cio’che ha fatto la differenza e’ stata pero’ che per i primi tre nati a Palermo con il cesareo mi hanno fatto l’anestesia generale, tutto tranquillo per carita’ pero’ rimani rinco per almeno una decina di ore….mentre quando ho partorito qui negli USA mi hanno fatto la spinale e ho visto tutto (!!) mio marito e’ potuto entrare in sala operatoria, che e’ stato grandioso, e non ho avuto nessun sintomo post parto, ero cosciente tutto il tempo e mi sono goduta la mia bimba fin dal primo urlo :)))) Un saluto 🙂
una cosa sola!
Auguri 🙂