“Noi di Unipa viral ciak”, i due spot in gara
Sono stati presentati ieri sera allo Steri i due spot per le iscrizioni al prossimo anno accademico dell’Università di Palermo del progetto Noi di Unipa viral ciak.
Gli spot, realizzati in collaborazione con Unicredit e l’agenzia di comunicazione Feedback da una trentina di studenti di secondo anno del corso di laurea specialistica in Comunicazione d’impresa e pubblicità con la supervisione di Gianfranco Marrone (delegato del rettore per la Comunicazione istituzionale e sociale) e la consulenza del tutor di regia Sergio Cannella sono stati girati all’interno dell’abitazione di uno studente e al Foro Italico.
Il primo si intitola A come… e il secondo Gangs of Palermo e vede la partecipazione degli attori professionisti Orio Scaduto e Vincenzo Ferrera, volti della fiction Agrodolce e di diverse produzioni televisive e cinematografiche.
Sarà possibile votare online sul sito dell’università e lo spot prescelto sarà diffuso sul web nei principali siti di settore nei mesi di luglio e agosto, fino alla scadenza delle iscrizioni, il 25 agosto.
Mi fa un po’ impressione l’idea di violenza che ne esce fuori… ed ovviamente mi sto riferendo al giovane serial killer, che compone la lettera del proprio nome incollando sul muro foto di amici, parenti e personaggi famosi brrrrrrrr
ahahahahahahahahahah.
Quella si che sarebbe stata un’ottima idea Bulgakov.
Le altre mi sembrano un po’ sciape.
“Le cose cambieranno, ci sarà un ponte sullo stretto. Sconfiggerà le mafie!”
GANGS OF PALERMO tutta la vita!!! L’altro è veramente banale…
gangs of palermo è meglio.
perchè, perchè il primo sembra finto, tipo spot per una banca, poste italiane, o cose così. il secondo almeno è ironico e pulp al punto giusto, e probabilmente può risultare interessante per le migliaia di giovini che per fortuna non sono come Andrea.
Il primo è molto banale, e la parte copy non esiste.
Il secondo è veramente esagerato. Non è fatto male, ma il messaggio che lascia è “O studi all’Unipa, oppure fai il gangster!”
Non va bene.
Speriamo che le prossime volte ci sia più pubblicità attorno a questi progetti dell’Università di Palermo, in modo da far partecipare più gente possibile.
Non sono d’accordo, trovo che il messaggio dello spot gangs of palermo sia ovviamente troppo semplificato dalla lettura che ne dai tu Ale.
Non mi sembra proprio che voglia dire che o studi all’unipa o fai il gangster, mi sembra piuttosto che intenda farti riflettere su quante porte può aprirti la cultura e lo studio e anche a quante persone avrebbero potuto dare tanto al loro paese e alla loro comunità studiando e con una cultura, mentre invece hanno scelto quella che sembra “la via più semplice”.
MEGLIO UNA COSA PIU’ FREDDA…
Idee povere, target limitato, non è virale e neanche pubblicità tradizionale.
Non sembra che la unicredit abbia fatto una vera valutazione delle idee da promuovere cosi come tutto lo staff che doveva guidare gli studenti forse era meglio che prima capisca cosa doveva fare(spot viral, target,ecc.).
Un’occasione mancata, peccato.
Ma… sempre se impara
@Tom, critica assolutamente accettabile.Infatti traspare più un esercizio di stile, nelle scelte di soggetto, più che un essersi dedicati sul miglior modo di promuovere le iscrizioni all’Ateneo. Però tra i due, assolutamente agli antipodi, la banalità del primo è più vicina all’idea di spot. Certo, si avverte una debolezza perché forse non ha passato più strati di esame del messaggio, sia stilisticamente, che nei contenuti. Ma francamente mi piace pensare che l’università si riempa di allievi con lo spirito di “Andrea”, al contrario di come invece qualcuno commenta. E appunto, riguardo il secondo, ho l’impressione che all’Università di Palermo circoli un virus contagioso chiamato “Pulpìte acuta” …sono fissati coi soggetti “bang!bang!” …ad ogni modo è carino. Ma lungi da avere un target sicuro.
Belle idee, eccellente risultato nonostante il budget limitato e la collaborazione di studenti al loro primo lavoro sul set. Molto meglio il secondo che ritengo susciterà molta curiosità sul web.
Ottima iniziativa dell’università.
E infatti mi chiedo: perché c’è stata la necessità di coinvolgere Feedback?
Budget quasi inesistente, prima esperienza per noi ragazzi, difficoltà a trovare qualcosa su cui poter davvero puntare… L’agenzia è stata fondamentale senza la quale nulla sarebbe stato possibile creare. Non c’è voglia di bang bang, non volevamo parlare di mafia ma solo dell’importanza che ha lo studio sulle nostre scelte di vita. Il tutto è stato sdrammatizzato in pochi secondi e strappa un sorriso 🙂 Sono contenta e orgogliosa di quello che abbiamo creato dal nulla. Grazie a Unipa per la grandiosa, unica e irripetibile opportunità.
ma se anziché unipa fosse stata unipi (pisa, per dirne una) avreste lo stesso pensato al secondo spot?
“L’agenzia è stata fondamentale senza la quale nulla sarebbe stato possibile creare.” Cioè? Lo script è vostro o dell’agenzia?
Mi piacerebbe che mi spiegassi che ruolo ha avuto Feedback (Feedback o qualsiasi altra agenzia di comunicazione al mondo sia chiaro!) nella creazione di questi film.
Il secondo fa passare la voglia di iscriversi ad Unipa
A me sono piaciuti entrambi. Il primo è assolutamente istituzionale ma ci può stare, l’unico difetto è la pronuncia e l’immagine un pò orsacchiottosa di Andrea. Il secondo mi ha fatto fare un risatone inaspettato 😀
x sfincione: probabilmente si o forse no, cmq sia non possiamo non tener conto del posto in cui viviamo.
x totò: l’idea, lo script nonchè la strategia di comunicazione sono assolutamente nostri. Ci abbiamo lavorato per più di tre mesi, nel bene e nel male… Ma sai bene che dall’idea alla realizzazione ce ne passa. Siamo ancora studenti e coordinare 30 ragazzi era necessario.Feedback in questo è stata impeccabile. Vorrei cmq puntualizzare che l’agenzia è l’advisor ufficiale dell’Università degli studi di Palermo.
A come Andrea, B come banale!
Agghiaccianti!
E C come…decidete voi!
Scusa ma ai tempi in cui io frequentavo Tecnica Pubblicitaria, quando dovevamo realizzare i progetti di comunicazione venivamo coordinati dagli stessi professori.
Credo si faccia così in tutto il mondo (e per mondo intendo i paesi anglosassoni). Un advisor dovrebbe fare il consulente, non il coordinatore. Non credo sia quello il suo mestiere.
Comunque siete stati bravissimi anche se mi sarebbe piaciuto se vi avessero indirizzati ad osare di più.
Avrei forzato i sentimenti sul primo video e usato di più l’ironia sul secondo.
D’altronde viral significa questo.
Complimenti a tutti davvero.
Feedback ha gestito il progetto dalla sua ideazione alla sua presentazione svolgendo al contempo le veci di agenzia di comunicazione e casa di produzione. Ricordo che la “viralità” richiede almeno qualche giorno di passaparola online e offline…prima di esprimere giudizi definitivi.
La mafia purtroppo ci ha reso famosi nel mondo: noi abbiamo cercato di ridicolizzarla un po’…con un finale di certo inatteso.
Molti di voi hanno espresso critiche che noi stessi ci aspettavamo ed è giusto così…ma il finale smorza la violenza iniziale che si identifica con i percorsi meno formativi (rispetto all’università) che un giovane oggi potrebbe seguire a causa dell’odierna diffidenza verso il valore dello studio.
Ricordo inoltre che dopo anni di teoria si è finalmente passati a qualcosa di pratico e realmente formativo per i nostri corsi di comunicazione: noi studenti ci abbiamo provato, ma è chiaro che si possa migliorare!
Detto questo, a voi l’ardua sentenza!!!
Posto che: tecnicamente mi sembrano tutti e due ben realizzati.
Considerato che: il mini corto “Gangs of Palermo” strappa un sorriso alla fine, e “A come..” è un’idea un po’ così…non mi piace onestamente.
Mi viene il “freddo” a pensare che potrebbero rappresentare l’Unipa, sia l’uno, che l’altro.
Vincerà sicuramente quello con le pistolettate “perchè fa ridere” (diranno in tanti) ma è osceno pensare che uno spot da 2:40 (tempo folle per uno spot) pieno di armi e con l’unica parola leggibile sul baretto “Agghiacciate” possa rappresentare un ateneo.
L’altro spot è semplicemente banale, da impazzire… e pensare che mi sto per iscrivere nuovamente al’Unipa. Forse meglio tentennare ancora un po’.
Ma l’università non serve per trovare lavoro? Se il messaggio è: iscriviti all’università così diventi come Andrea (che vive nel passato con le foto ricordo) oppure iscriviti all’università così non diventi un mafioso…allora forse l’intenzione di chi ha pensato e approvato spot è di evitare un sovraffollamento di neodiplomati.
Conosco tanti non laureati che sono persone perbene e tante matricole che si iscrivono all’università per avere un futuro migliore e non per collezionare ricordi. Questione di quadrato e di valorizzazione.
Bocciati.
Cito Totò col quale mi trovo in accordo in questa affermazione
“Comunque siete stati bravissimi anche se mi sarebbe piaciuto se vi avessero indirizzati ad osare di più.
Avrei forzato i sentimenti sul primo video e usato di più l’ironia sul secondo.
D’altronde viral significa questo”.
Mi pare un tantino ingenuo definire qualcosa viral a priori….
Non è uno spot ma è un viral. Un viral è attipo un cortometraggio va’ che, grazie al passaparola, aspira a diventare qualcos’altro. Secondo me non cercano di convincere nessuno ma dimostrano che Uni palermo è sul pezzo!
andrea non vive nel passato sta solo iniziando una nuova avventura. quando finisce qualcosa( per esempio il liceo) si prova sempre una sensazione di maliconia e nostalgia. questo non significa vivere nel ricordo ma soffermarsi su quello che si è vissuto fino al quel momento.
quando ho iniziato l’università guardavo agli anni delle superiori perchè avevo paura di quello che stavo iniziando!
per mr floch… sai benissimo che nel caso del video di gangs of palermo si tratta di una valorizzazione ludica!!!!!fatti una risata!
Vorrei sapere se il Prof. Marrone è realmente soddisfatto di questi lavori.
Ho avuto il piacere di studiare la sua materia e mhmhmh…
Ok, non è uno spot è un viral ma “A come” non è sicuramente un viral…
L’altro magari si, ma 2:40 sono comunque troppi, la battuta poteva arrivare 1:40 prima 😀
carra, io rido, certo che rido, ma se fossi il committente (cioé l’università di palermo) non sarei cosi felice. se devo scegliere tra l’università di palermo che mi dice che iscrivendomi non sparerò alle persone, preferisco andare a quella di bologna, di pisa o di milano e roma…perché in genere non ammazzo neppure una mosca e il mio solo obiettivo è crescere e lavorare. soprattutto a palermo. Sogno? Utopia?
Sul tempo non sono d’accordo, ci sono video virali bellissimi che girano su yt anche oltre i 4 minuti… Al prof Marrone sono piaciuti molto e ancor di più al rettore… Ovviamente condivido le opinioni di tutti, ma non prendete ste sparatine troppo sul serio!!!
Axia, se l’iniziativa viene presentata come un’operazione con la supervisione di semiologi di fama internazionale, prenderla sul serio è d’obbligo. mi dispiace che sta finendo a “discorso” di caffé. occorrerebbe una presa di posizione di Marrone.
il primo video smorfia “l’appartamento spagnolo” (il film di Cédric Klapick) e lo fa diventare un triste appartamento siciliano con pareti bianche e un ragazzo solo che invece del calendario di playboy appiccica foto mielose; il secondo sembra “Il 7 e l’8” di Ficarra e Picone con ingrendienti da Piovra “n”.
L’università di Palermo non è né un film comico, né uno stereotipo triste, forse potrebbe essere l’opportunità per tanti giovani siciliani di sbarcare il lunario.
e poi…mi dipiace che nella pagina ufficiale dell’università di palermo, dove si votano i video non c’è né la possibilità di intervenire, né quella di dire “nessuno dei due”
A me pare che si dovrebbe concentrarsi più che altro sul fatto che lo spot Gangs of Palermo non dice tanto “vai all’università altrimenti finisci a sparare alla gente” (e si sa che non è così) quanto piuttosto il fatto che la cultura, l’intelligenza e lo studio all’università possono essere la migliore possibilità che abbiamo..
Puoi commentare nella pagina su youtube se vuoi… per dire nessuno dei due basta non votare! 😉
Il senso da cogliere in questo progetto, a mio parere, è semplicemente che ci siano stati degli studenti che hanno certamente accresciuto la loro esperienza formativa stando a contatto con professionisti del settore. Il messaggio, a prescindere dalle sparatorie o da Andrea, che purtroppo non è stato colpito da nessun proiettile, è che l’Ateneo di Palermo ha voglia di dare spazio ai giovani, ha lasciato esprimere loro. Infondo, non è quello che chiediamo un pò tutti. Le critiche sono ben accette. Bene o male, l’importante è che se ne parli. Forti di questa esperienza, il prossimo anno, se si creeranno le condizioni adatte, gli studenti avranno le spalle fortificate da questa esperienza a prescindere dal gusto e dalla piacevolezza estetica che ciascuno di noi prova nel guardare l’uno o l’altro video.
Le opzioni nel sondaggio sono 2, ma se si vuol esprimere la propria opinione c’è sia la pagina ufficiale su FB (NOI DI UNIPA viral ciak), sia il video su Youtube.
Per quanto riguarda gli spot, si è deciso di uscire fuori dagli schemi, di evitare le classiche presentazioni dei CdL o del campus universitario, ricordandosi al contempo che si tratta pur sempre di un ente istituzionale. Un messaggio, che a molti sembra esser sfuggito visti i commenti, che si vuole trasmettere è quello che l’Università non soltanto ti forma facendoti apprendere nozioni, ma ti fa lavorare sul campo, concretamente. Credo sia un bel rischio quello di delegare la propria comunicazione agli studenti di un CdL.
Per quanto riguarda le critiche, sono sempre ben accette; nessuno può pretendere di avere tutti dalla propria parte. Per come la vedo io, è già un bene che se ne parli, vuol dire che il primo obiettivo è stato raggiunto.
borderline (credo si scriva così), se l’agenzia Testa o Y&R (Young & Rubicam) o Saatchi &Saatchi o Euro RSCG guarda i video, i ragazzi che sognano di essere i pubblicitari del futuro non hanno grandi chances. Non riesco, anche se mi sforzo, a capire qual è l’oggetto del desiderio di queste storie. sarà un mio limite e mi scuso con tutti voi.
Tanino, sono libero di chiamarmi bourderline o con qualsiasi altro nome, non credo sia questo il punto. Poi ok ho capito che sai come si scrive borderline. Complimenti davvero. Beh! dico semplicemente, con tutto il rispetto, che non fai parte di tutte le agenzie che hai citato, quindi ciò che dici rimane esclusivamente un tuo parere rispettabilissimo, magari chissà domani assumeranno uno di questi ragazzi. “Nuddu nasci nsignatu” diceva mia nonna prima di morire. Poi se non ti piacciono non devi guardali per forza. Nessuno vuole obbligarti.
A The Dark (K)night: non sono su facebook e non ho intenzione di scrivere un mio commento su Youtube. Mi spieghi come posso fare a commentare i video sul sito ufficiale dell’università di Palermo. O il problema è che siccome ha centinaia di migliaia di visitatori è meglio non mostrare i commenti spiacevoli? Internet è democrazia e partecipazione…o l’università in rete ha paura di opinioni scomode?
Personalmente ho visto dei film ben fatti, curati nei particolari e nella forma. Il lavoro è di qualità; molto meglio di certe produzioni che girano un po’ ovunque e che sono firmate da agenzie prestigiose.
Questi ragazzi hanno tutte le carte in regola per sognare di diventare grandi pubblicitari così come lo sono i miei ex colleghi che lavorano in grandi agenzie e che hanno ricevuto premi prestigiosi e che hanno cominciato, il loro percorso formativo, in Unipa.
Tanino, i due canali ufficiali presso i quali esprimere le proprie opinioni sono quelli, è una tua scelta quella di non voler intervenire né in uno né nell’altro; i due video in meno di 24 ore hanno raggiunto, insieme, 1000 visualizzazioni, quindi la teoria del voler occultare i commenti negativi decade facilmente, risultando poco credibile.
Sembri abbastanza esperto del settore, perciò sai bene che questa è la prima volta che si dà la possibilità di scegliere attivamente quale sarà la campagna per le iscrizioni al prossimo anno accademico.
L’Università in rete non ha paura di opinioni scomode, altrimenti non avrebbe consentito la realizzazione di questi video, né tantomeno si sarebbe affidata ad un gruppo di studenti della Magistrale.
Comunque stai tranquillo, nessuno qui ha “paura di opinioni scomode” anche perché, nonostante io rispetti le tue idee, non mi sembrano poi così scomode ed è fuor di dubbio che provochino paura.
*non provochino paura.
considerando che è stato realizzato da studenti, niente male il secondo.
gli ingredienti ci sono tutti.
@stalker: Realizzato non credo… la fattura è troppo, come dire, “pulita”. senza offesa, . Anche perché nel backstage (su youtube spunta insieme ai video) si evince che la conduzione tecnica non è proprio in mano agli studenti. In fondo è giusto anche così. Se non ho capito male, l’operazione non prevedeva che lo studio dell’idea, non la realizzazione pratica. Però, tra i commenti, si nota che non sono proprio tutti ciechi, o accondiscendenti. L’assenza di critiche sarebbe stata un brutto segnale di appiattimento cerebrale del pubblico. Se qualcuno ha avuto modo di vedere il film realizzato in un Master del LUM, (sempre Università di Palermo), capisce a cosa mi riferisco.
scusate se m’intrometto non essendo preparato abbastanza nel settore
Innanzitutto non è chiaro ( da quello che scrivete nei commenti) se bisogna valutare i video, recepirne il messaggio o (come dovrebbe essere) le due cose insieme.
Personalmente i video mediamente mi piacciono, presi così .. sterilizzati; nella sua versione completa, inquinata, (tempi, video+messaggio, ecc)… bhè per assurdo preferisco il primo perchè dovrebbe essere uno spot teso ad invogliarmi ad andare all’unipa, ma sgarra nei tempi lentissimi, per essere virale doveva essere più .. rock, farmi sentire quel brivido alla “rocky” (gli occhi della tigre, adesso si fà sul serio ed io ci sarò).
Il secondo ha tempi, buona fotografia, e carica emotiva ma … è di una tristezza unica nel messaggio, STUDIA! … troppe volte l’ho sentito dire ai moderni “malandrini”, STUDIA che ti butto in politica ( ed ho detto tutto); e ancora .. si può interpretare .. se studiavo facevo il capo e non il “picciotto” ( gli ultimi blitz ci danno “capi” medici, architetti, ecc) e insistendo .. chi non và all’unipa è destinato necessariamente alla malavita? falegnami, idraulici, elettricisti ecc non sono degni di questo mondo?
Con ignoranza e semplicità
vostro GOKU
se la scelta è tra questi due voto vado controcorrente e voto il primo. chiamatela banalità (come siete “complicati”!), ma a me piacciono le cose semplici e rende bene l’idea di freschezza e spensieratezza di chi si affaccia al mondo universitario. e poi questo binomio Palermo-mafia ha rotto i ciglioni!
il copy del primo è molto bello.
ciao a tutti, votate su http://www.unipa.it!!!
è una citazione, non avete capito nulla
http://www.youtube.com/watch?v=ImImBLUjnp8
viviamo in sicilia e quindi non possiamo fare a meno di parlare di mafia… NO COMMENT detto poi da giovani studenti universitari è VERAMENTE NO COMMENT. E cmq (non voglio fare il precisino) questi due sono dei video (mi astengo dal commentarne la strategia, l’insight, etc…) se diventeranno virali lo deciderà il web e soprattutto chi li farà girare. E se lo farà.
viviamo in sicilia e quindi non possiamo fare a meno di parlare di mafia…
Giocare con lo stereotipo. In questo senso si parla di mafia.
Si chiama ribaltamento di senso. Ci sta. Chi, ogni tanto, fa la settimana enigmistica sa di cosa parlo, non occorre essere dei semiotici per capirlo.
È roba da ombrellone.
grazie Totò per la lezioncina, si vede che hai fatto TP e che sfogli la settimana enigmistica
A me sembra un po’ banale, diciamo la prima cosa che ti viene in mente e che a me, ma forse solo a me, ha rotto un po’ il ca…
Prego.
Invece di mostrare i progessi che l’Unipa ha fatto in materia di ricerca scientifica, didattica, strutture e chi più ne ha più ne metta (è ironico, non c’è nulla di buono in anni e anni ) si produce un video che niente ha a che fare con lo studio, niente di niente, vergognoso.
Io ho passato dieci anni all’Unipa ( fuori corso ma lavoravo!!!) e niente è mai cambiato, diciamo questo ai ragazzi che si vogliono iscrivere all’università, diciamo loro che se devi pagare piu di 1.000 euro all’anno e non avere nessun servizio in cambio forse non sarà un buon investimento, che il clientelismo a Palermo c’è e come, di investire in atenei diversi da quello di Palermo, L’università di Palermo è stata sempre un parcheggio per l’80 % degli studenti.
Vorrei conoscere l’autore del video e cosa lo ha motivato.
Francamente, sono sbigottita. Sia da “Gangs” che dai commenti in suo favore. Senza offendere nessuno, credo sia semplicemente deprimente che un’istituzione come l’università, non trovi niente di più innovativo nel 2011 per promuovere la sua immagine, che riciclare un cliché. Ma davvero nel 2011 non abbiamo altri argomenti? E badate, non sono certo il tipo che ritiene non si debba parlare di mafia, ecc… anzi l’esatto contrario. Per cui semmai imputo a questo video anche un clamoroso effetto banalizzazione… ma la cosa davvero sconcertante è che sia uno spot dell’università. Vorrei sentire parlare di futuro, di energie che si possono esprimere al meglio delle loro possibilità ALMENO da chi è ISTITUZIONALMENTE chiamato a farlo. Se il livello è questo allora non c’è niente da fare
La Sicilia a volte non vuole proprio cambiare, rimane attaccata ai propri schemi, rigida e pronta al lamento. Quella Sicilia che si indigna facilmente ma che volta le spalle non appena si tratta di agire, di cambiare. Ho fatto parte dello spot B e l’idea all’inizio sembrava anche a me ridicola, che ha molto poco a che fare con l’Università. Sono passati i giorni, ho rivisto i video ed ho pensato ad una cosa: quando un palermitano viaggia, sia in Italia che nel resto del mondo, la prima cosa, la prima in assoluto con la quale viene etichettato è mafia, mafioso. Uno stereotipo che per quanto sgradevole possa essere non cambia, anzi, se avete una minima idea di come funzioni la Rete, caratterizza Palermo. Quindi, se nel bene e nel male la nostra città è riconosciuta con questo marchio, perché non sfruttarlo, perché non riderci su, perché non provare a usare questa immagine come grimaldello per portare un messaggio positivo. Studia! Cambia, migliorati. La superficialità del commento del primo minuto si misura dalla pesantezza di certi toni. Vedendo lo spot fino alla fine, vedreste che la tensione, il clima di tensione si scioglie in una risata e la finzione viene evidenziata per quella che è. Un gioco, una presa in giro, una forzatura. C’è meta-cinema, c’è viralità (http://it.wikipedia.org/wiki/Marketing_virale). Non possiamo sempre vivere sotto questa cappa della mafia che paralizza tutto, persino la creatività e la voglia di riderci sopra. La risata è un elemento potente, dall’alba della cristianità ad oggi. La risata non è mancanza di rispetto, ma forza positiva che porta via la drammaticità degli eventi mafiosi. Non limitatevi alla superficialità dei primi minuti, provate a rifletterci su. Potrebbe farvi male la testa, (un po’ come quando non si usano i muscoli per molto tempo) ma alla fine vi sentirete meglio.
Poi, come ho sentito dire in giro, “ma se lo facevo io con i miei amici lo facevo cento volte meglio”, potremmo fare tutti una prova di come fare uno spot serio per Unipa….ma quello significherebbe che l’intento degli spot è stato raggiunto. Parlane male, parlane bene, ma parlane, fanne un caso. E’ marketing, bellezza
invece di spendere soldi per queste ca****e che non avranno alcuna utilità visto che il nostro ateneo non è in concorrenza con niente, perchè non usavano i soldi per qualche assegno di ricerca o per pagare meglio le supplenze che sono pagate dopo 24 mesi a 20euro lordi l’ora quando non sono gratis?!? Chi ci ha mangiato con questi spot?
Frakua se ne parli bene è marketing positivo, se ne parli male è marketing negativo.
ho capito che adesso il punto è: parlane bene, parlane male, l’importante è che se ne parli. bene, non commento, ma mi spiegate una cosa? quindi, se questa è la regola anche la campagna di comunicazione del bar alba a mondello ha funzionato. ne ha parlato persino gianfranco marrone su questo blog e di certo non ne ha parlato bene…
mi piacerebbe leggere un post di marrone che fa un’analisi sociosemiotica su questi due video. mi piacerebbe eccome.
Io credo che l’Università debba comunque promuovere se stessa e il ruolo che deve avere nella società, soprattutto oggi. Risolvere i disservizi funzionali è complicato e richiederà tempo, nel frattempo lavorare su qualcosa di diverso -certo meno importante ma più semplice- è necessario. L’università ha chiesto agli studenti di promuoverla: è un’apertura non da poco. Gli spot vanno letti sotto quest’ottica prima di ogni cosa (floch saprai che non si parla più di testi e contesti slegati, ma di testi che dialogano continuamente tra loro e che solo insieme costruiscono i loro significati più profondi). Trenta ragazzi hanno lavorato assiduamente: potevano inventarsi tante cose e parlare di molto altro, diventa poi una questione di gusto. Noi con gangs of palermo abbiamo voluto sottolineare il ruolo dello studio e lo abbiamo fatto mettendolo in contrasto con un generale degrado sociale…non ci sono coppole, né lupare, se guardate bene e alla fine dopo il cartello di unipa si vede il backstage che è parte integrante della storia (floch: meta-racconto!). Non si dice che chi non studia è un malacarne, perché non abbiamo messo la figura di un idraulico (con tutto rispetto, davvero, mio zio lo è), ma abbiamo giocato su linee diverse. Abbiamo parlato anche di mafia, se volete, ma sbeffeggiandola con l’ironia…e la cultura serve anche a questo: a capire dov’è il male, elaborarlo, contrastarlo e alla fine riderci anche un po’ sopra…
Questa è un po’ il nostro punto di vista…In ogni caso è stata un’occasione bella e altamente formativa, potevamo fare meglio e di più…Intanto ci accontentiamo di quel poco che abbiamo fatto e male. Anzi ne siamo orgogliosi!
ma come? Si chiama ribaltamento di senso. Ci sta. Chi, ogni tanto, fa la settimana enigmistica sa di cosa parlo….
ovviamente sono sarcastico
Anch’io lo ero.
….Non si dice che chi non studia è un malacarne, perché non abbiamo messo la figura di un idraulico (con tutto rispetto, davvero, mio zio lo è), ma abbiamo giocato su linee diverse.
Caterì, onestamente questa te la potevi evitare…
Perché? Tu lo pensi, sfincione?
dai caterina evita di offendere ed argomenta. sennò spara (proprio con un’arma da fuoco).
Due video di qualità infima. Chiamati virali ma totalmente istituzionali, sia nel linguaggio cinematografico usato, sia nei canali di diffusione. Pessima regia, pessimi attori, idee banali, stantie e poco accattivanti.
Da qualche anno, Unipa, ha deciso di “rinnovare” la sua immagine, affidandosi, evidentemente, a dilettanti della comunicazione.
Il nuovo logo è imbarazzante per banalità e incapacità di veicolare alcun valore istituzionale (e pure brutto, dico io). Il negozio di merchandising, oltre a vendere prodotti dal design stereotipato e banale, ha un nome sbagliato perché fa pensare ad altro che a se stesso (chi di voi non si è chiesto cosa diamine fosse questo Pastore del’università di Palermo).
Soldi spesi per niente.
Solo che poi i soldi, per fare didattica e ricerca mancano.
Per avere un metro di paragone e per capire quanto sono ridicole le affermazioni “erano solo studenti”:
questo è un video fatto da studenti coordinati da professori, per dire.
http://www.likecool.com/Defective_Detective–Video–Gear.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Likecool+%28Likecool%2C+coolest+gadget+magazine%29
caro floch non vorrei deluderti ma marrone ci ha appoggiati dall’inizio alla fine e gang of palermo era la sua idea preferita….
simone tumminello soldi soldi soldi….parli senza sapere….
che gli spot non ti piacciono ci può anche stare (anche se vorrei vedere se tu saresti in grado a fare di meglio), inoltre si è vero è stato fatto da non professionisti x questo credo che il risultato sia veramente ottimo.
tornando ai soldi non preoccupatevi che i vostri soldi delle tasse non sono stati toccati l’università non ha uscito un centesimo per la realizzazione di questi video
bravo simone, conoscevo “defective”. A Caterina che mi parla di testi e contesti e di meta/racconti le consiglio di rinnovare la sua “scatola degli attrezzi” (copio Fabbri ;-)) e le consiglio di leggere “INTRODUCTION A PASSIONS SANS NOM. ESSAIS DE SOCIO-SEMIOTIQUE III” di Eric Landowski
silvia, penso che Marrone non abbia bisogno di avvocati. può renderci più eruditi se interviene su rosalio.it. non credi?
ma leggi o attacchi solamente???? io difendevo lo spot, che sinceramente credo si difenda bene anche da solo…siccome hai scritto che avresti voluto leggere cosa aveva da dire marrone, io non so cosa ti risponderebbe, ma so solamente che ci è stato di grande sostegno….
cmq hai ragione non è un meta-racconto è un’enunciazione enunciata, cmq non credo che dobbiamo farci tochi a colpi di semiotica (pure xkè avresti trovato pane per i tuoi denti) xkè si risulta abbastanza ridicoli…bhè da chi ti devi fare notare???
Silvia, nel senso che è stato il vostro aiutante?
silvia, l’enunciazione enunciata è da prima repubblica, perché non parliamo di enunciazione enunciante?
ci ha seguiti per tutto il percorso….e ci ha sempre sostenuti e incoraggiati….cmq visto come ne parli credo sia il tuo migliore amico, potresti chiedere a lui. x noi è stato solo il DESTINANTE ahahahahah
comunque, sono stanco. mi piacerebbe che ognuno di voi consideraste i due testi “aperti davvero”. tradurli a chi non li approva è una scappatella, anche perché (dovreste saperlo) ogni traduzione è tradimento. buona università a tutti!
Andate a lavorare in agenzia e tutta, o buona parte, della semiotica che l’illustre prof marrone insegna vi renderete conto che non vi servirà. È sicuramente una materia interessante, ma per realizzare delle valide campagne si dovrebbe partire da altri touch point. L’insight, il target, cosa è rilevante per il target, l’usp, etc… Se alla facoltà di tp facessero dei seminari per analizzare le campagne uscite, magari quelle che hanno vinto Cannes, credo che gli studenti potrebbero realmente capire le dinamiche e l’evoluzione di questo mestiere che ormai è in continuo cambiamento con sempre più mezzi e modi per tirare dentro il target. Secondo me ad esempio un’azione di direct marketing o un’activation avrebbero funzionato moooolto meglio. Ma questa è solo un’opinione.
A parte il fatto che il mio commento sullo spreco di soldi era riferito a tutti questi nuovi processi di “comunicazione” ed a parte il fatto che se anche gli autori-attori non sono stati pagati, spese ce ne sono state indubbiamente (materiale, tempo di professori e di studenti dedicato a questo, consumabili, etc etc).
Il problema non è che soldi siano stati spesi, né quanti. E’ come. Ed il come è dilettantismo allo stato brado, livello da scuole medie.
Ho letto che il marketing è riuscito perché se ne parla tanto, nel bene o nel male.
Se stessimo parlando di un salame, forse.
L’Università è (dovrebbe essere) eccellenza in ogni sua espressione. Ogni cosa che la mostri diversa dall’eccellenza è un detrimento della sua immagine. Tant’è che non esiste sito universitario che non sia eccellente, in ogni pagina. Anzi, uno si. Unipa!
In sintesi, soldi e risorse buttati.
E buttare risorse in un epoca povera come questa, quando c’è gente a 40 anni che da 20 si ammazza gratis o per due lire, suona un insulto per chi all’università fa eccellenza.
Altri “studenti”, per dire: http://www.esma-montpellier.com/animation-en.html
certo che dopo aver visto il video di “defective” postato da simone, stiamo parlando di niente.
il secondo video aveva una disceta fattura per un targhet da fiction televisiva, ma se – e non lo avevo capito – le “maestranze” erano “esterne”, stiamo veramente a parlare di niente.
neanche male il finale “STUDIA”, idea “carina” e anche condivisibile, e la risata dissacratoria. ma non ci farei molte polemiche, siamo all’amotoriale.
sul primo video sospendo il giudizio, per carità “cristiana”. 🙂
condivido anche chi ne ha criticato la lunghezza.
per un prodotto “professionale” un montaggio più accurato lo avrei apprezzato, accellerando molto alcuni tagli, magari per dar maggior enfasi ai rallenty. ma vabbè, io faccio l’idraulico!
*target*
Ragazzi tengo a sottolineare. Che io non ho assolutamente nulla contro gli idraulici, anzi..
Forse rileggendomi mi sono spiegata veramente male…Volevo solo dire che nello spot il paragone non era tra chi lavora pur non avendo una laurea e che ha una laurea, ma tra chi è un malacarne e chi possibilmente crede che lo studio sia un’alternativa valida…E’ tra scelte di vita diverse, non tra professioni.
Questo mi pare ovvio. Non mettetemi in bocca frasi che per come la vedo io potrebbero essere bestemmie…
Massimo rispetto per chi decide di non iscriversi all’università e lavora (anzi beato lui!), minimo rispetto per la mafia, ovviamente!
Se dovessi eleggere un mio rappresentante di pensiero colto fra i commenti direi Tanino Floch.
Come ho letto, ora Frakua ha consigliato di scervellarsi su determinati concetti, ecco io l’ho fatto, mi fanno male i muscoli, e da ieri ad oggi le mie valutazioni sono precipitate, crollate. Sono proprio scosso, dissacrare la mafia? Dissacriamola come ha fatto Impastato, andando sotto casa dei boss a canzonarli non con un video che dovrebbe rappresentare altro.
secondo me fate un pò troppo i buonisti.
IKEA fa la pubblictà con i boss mafiosi…è fa la genialata. squadra antimafia è una fiction ridicola è fa ascolti da record.
si organizzano cortei, manifestazioni e allo stesso modo si fa uno spot ironizzando su un tema che è nostro da secoli. noi siciliani NON DOBBIAMO NON PARLARE di mafia, la mafia è la nostra storia….dobbiamo andare oltre. peppino impastato è uno e questo video non vuole diventare un eroe! L’università di palermo ha tante mancanze ma questo progetto non è stata una cosa ridicola. i ragazzi di scienze della comunicazione hanno avuto l’opportunità di fare qualcosa di concreto (molto più utile di 10 libri di semiotica) nessuna altra università commissiona ai propri studenti la creazione della propria campagna di comunicazione…vi sembra una cosa da poco. il progetto ha coinvolto la classe di scienze della comunicazione, magari se il prossimo hanno ci sarà l’esigenZa di costruire un altro edificio si chiederà ai ragazzi di architettura di realizzare il progetto. i problemi ci sono, i soldi mancano , però adesso non dobbiamo pensare che tutto quello che si realizza non è dispensabile, abbiamo delle cose, poche cose…partiamo da quelle. i problemi che ci sono hanno un peso ben diverso e vanno ricercati a monte. questo non vuol dire che tutto quello che si fa è superfluo. E POI IL VIDEO HA UN’OTTIMA QUALITA’!
Pìccioli ittàti.
Ciao a tutti,
volevo dire che secondo me è sbagliato chiedere di votare dei video il cui minutaggio è differente: 1,18 (il doppio dei soliti spot pubblicitari) contro 2.41 (un mini film).
Forse un 60” o al limite un 90” PER ENTRAMBI sarebbe stato meglio.
Inoltre, per rispondere @AXIA quando dice “per dire nessuno dei due basta non votare”
Se è vero ciò che dici…significa anche che se la percentuale dei NON VOTANTI dovesse risultare SUPERIORE alla somma della visualizzazioni i due video SICURAMENTE NON SONO PIACIUTI.
Mi spiego meglio (e ti prego di correggermi se sbaglio) al momento ci sono state (sommando i risultati dei due video) circa 8000 visualizzazioni, da cui si sarebbero quindi potuti avere 4000 voti.
Ma i voti, sommando i risultati delle due classifiche, sono al momento 1700.
Mi viene quindi da pensare che i video SIANO PIACIUTI VERAMENTE MOLTO POCO.
Ma chi avrà il coraggio di ammetterlo? L’Unipa (nella persona del prof Marrone, del Magnifico Rettore o degli studenti più o meno coinvolti nel progetto), l’agenzia o il regista?
Poi, onestamente se ci pensi un attimo…. sarebbe stato molto più corretto mettere la risposta nessuno dei due.
E lo sai perché ti dico questo?
Perché io ho visti entrambi e sinceramente avrei anche potuto esprimere una preferenza ma non l’ho fatto perché non mi sono sentita libera di poter scegliere di votare: nessuno dei due.
Mi sembra troppo facile dare per scontato che debbano PER FORZA piacere entrambi.
Chi non teme (ed è certo del suo lavoro che sia studente, agenzia, regista, rettore o professore) avrebbe sicuramente messo anche: nessuno dei due e…. siccome non sopporto l’arroganza: nessun voto da parte mia!
@AXIA perdona la mia ignoranza, ma che vuol dire ADVISOR?
Che l’UNICREDIT ha pagato la produzione, il regista, gli attori, il noleggio di camere e luci, truccatori etc etc e che Feedback ha beneficiato di una percentuale?
Forse, sarebbe stato meglio per UNICREDIT elargire delle borse di studio sulle diverse aree della Facoltà stimolando in questo modo l’interesse (e lo studio) e la partecipazione di tutti gli studenti e non solo di una trentina
Non sono né spot, né viral (uno spot, video o mini film che sia non si può battezzare come viral, lo diventa solo se in AUTONOMIA si diffonde come un VIRUS in rete) non se viene di per sè presentato come VIRAL con tanto di conferenza stampa e di inserimento sul portale dell’università che è quello che registra il più alto numero di accessi.. forse ….al limite si può chiamare pubblicità
…ad integrazione del precedente commento
Le risposte al voto più corrette (a mio parere) dovrebbero essere:
Mi piace il video A
Mi piace il video B
MI sono indifferenti entrambi
Non mi piacciono entrambi
Libertà di espressione….. e radiografia del risultato!!!!
ma tu su fb trovi non mi piace?quando voti destra o sinistra trovi anche “mi fanno schifo i due partiti”?questo è uno spazio libero e puoi esprimere il tuo parere….
Mah… In alcuni casi nelle elezioni è necessario il raggiungimento di un quorum (referendum) ed esiste la possibilità delle schede bianche (politiche)
Su Facebook, a parte che anche lì puoi mettere le domande, puoi commentare liberamente cosa che sulla pagina di voto di unipa non puoi fare (scelta strana… A mio parere).
In ogni caso qui si parte dal presupposto: siccome sicuramente ti piacciono entrambi.. quale ti piace di più?….e se a me non piacciono come lo esprimo?
I numeri che ho scritto prima parlano chiaro
E se proprio devo dirla tutta mi spiace dover esprimere il mio parere in uno “spazio libero” come Rosalio e non poterlo fare nei canali di Unipa… Mettere uno spazio aperto sul sito unipa non avrebbe potuto che aumentarne gli accessi… Bella strategia, bel modo di intendere il “social” e la condivisione…
d’accordo con carra. Soldi buttati? Problema di unicredit? L’università dovrebbe spendere i soldi in un altro modo? Lo sta facendo, infatti per gli spot non ha messo un euro. Vogliamo Marrone commentare? Ma se è in vacanza! Certe perfomances a lui non interessano…Mangiapane potrebbe commentare, ma anche lui, fatelo andare in vacanza. Si è acceso un caso, questo è indubbio e dato il silenzio di alcune persone, non vi pare di essere entrati nel meccanismo che questi due video volevano innescare? Non ho sentito ancora NESSUNO porsi il problema principale. Dovendo fare uno spot per l’università, cosa avrei messo? Cosa avrei fatto? E’ troppo comodo dire “l’avrei fatto in un altro modo, non così,” etc… Nessuno si è messo nei panni di questo gruppo di ragazzi, incalzati da Marrone e da tutto l’Ateneo. Voi che avreste fatto con un budget limitato e la vostra creatività? 200 euro al primo che espone un progetto concreto
mi è partita una virgola di troppo alla fine, sorry
Be’ non credo che l’advisor di unipa prenda 200 euro per coordinare un progetto di questo tipo. I ragazzi, a mio avviso, sono stati bravissimi, il copy del primo film è delizioso ma osa poco, è sciapo. Li avrei coordinati in maniera diversa. Le idee non mancano ai picciotti. Probabilmente tra tutte le idee uscite dal brainstorming sono state sviluppate quelle più politically correct. I film sono tecnicamente perfetti ma sono poco emozionali; forse perché le idee non sono state sufficientemente esasperate. Forse per paura o forse perché non c’è stata la voglia di mettere completamente nelle mani dei picciotti tutta la parte legata alla strategia di comunicazione. Non lo so ma personalmente avrei fatto condurre di più il gioco ai ragazzi che sono poi quelli che usufruiscono di unipa. Un’occasione mancata mannaggia. A questo punto aspetteremo un feedback, ma serio però. O no?
totò, tu cosa avresti osato?
Frakua, credo di averti risposto. Ovviamente le mie sono solo critiche basate su ipotesi, su quello che ho visto nei tre filmati e su quella che è la mia esperienza di studente unipa e di pubblicitario a Palermo e fuori palermo. Non conosco nulla del progetto. Qualora, ipoteticamente, dovesse essere richiesto il mio intervento su questo o su altri progetti sono disponibile a un dialogo con unipa.
Tre filmati? Di che parlava il terzo, mi sono perso…non erano due i filmati in concorso o sai qualcosa di una terza idea che non è stata sviluppata?
La mdp si muove per Palermo, in giro per la città vediamo ragazzi e ragazze elegantissimi che guardano il cielo. Passiamo dal giorno alla notte, i ragazzi sono dappertutto, parchi, spiagge, marciapiedi etc… Tutti guardano il cielo e una bella musica accompagna le immagini.
Super: il successo non arriva da solo. Unipa iscrizioni 2011-2012
Il backstage.
Sfincione, questa è un’idea! Mi ricorda un video che ho visto due anni fa con le riprese di Corso Vittorio Emanuele fatte a velocità con le luci notturne distorte…A Sfincione le prime 50 euro!
Il backstage…non ci avevo pensato, hai ragione Totò
@ Frakua.
Indivo un concorso di idee tra tutti gli studenti per il video.
Primo premio, uno o due anni di tasse gratis, magari sponsorizzate da Unicredit e altre amenità del genere.
Migliaia di proposte e, con tutta probabilità, decine di video migliori di questo.
E se anche no, uno si pubblicizza con pezzettini dei video e dei backstage.
Costo praticamente nullo.
Se mi dai una mail ti mando l’IBAN per il versamento!
I commenti di Rosalia, Robertina e Andrea sono stati postati dallo stesso indirizzo IP.
Quello della “gang” è completamente fuori luogo.
Il primo potrà essere banale, ma è più idoneo per una campagna pubblicitaria di un’Università.
Bisogna essere ‘normali’ una volta tanto!
le fotografie di andrea e le pistole al foro italico. scatti e spari. lampi e tuoni. luci e rumori. sono due oggetti uguali perché hanno a che fare con la mira, con la messa a fuoco e soprattutto con la im-mortalità. insomma, catapultano chi hai di fronte, avendo in pugno una fotocamera o un revolver, nel non più qui e nel non ora.
forse, tra gli spari e gli scatti c’è qualcuno che si mette in mezzo. forse è l’università che ha bisogno del tuo indice. non per premere il grilletto, né per scattare una foto, ma per fartelo alzare e dire: presente, e forse futuro. un manifesto alla vita. bravi.
Per essere un lavoro sperimentale dell’Unipa “diciamo” ok.
Ciò che è contestabile è la metodologia usata per votare, ovvero sul sito stesso dell’Uni e con la possibilità data alle persone di rivotare più volte a distanza di ore…
Alla fine non saranno xx persone a votare, ma lo spot a prendere più voti (per intenderci è anche possibile che 30 persone votino più volte per gli spot)
Meglio il più DEMOCRATICO e ONESTO youtube dove hai il “mi piace” e il “non mi piace”.
il primo è malinconico e banale, il secondo improponibile, la vogliamo finire con questi stereotipi/realtà che si autoalimentano????
idee scarse, nessuna comunicazione istituzionale, nessun dato. Perchè dovrei iscrivermi? quanti trovano lavoro? ci sono casi o talenti che arrivano da questa università?
ci sta la provocazione e la curiosità che deve lascaire lo spot, le info le vado a cercare sul sito…ma queste due pubblicità mi fanno venir voglia di cambiare regione e trovare cose più serie.