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venerdì 20 dic
  • 22 commenti a “Step by Step”

    1. I danni di Moccia.

    2. un vero latrin lover ‘sto step!

    3. Tre metri sotto l’originalità.

    4. Quando vedo queste cose provo sentimenti contrastanti. Da un lato mi rallegro, pensando a quanto sono fortunato, a quanto è stata bella e originale la mia adolescenza e a quanto è probabilmente lugubre e stereotipata quella di questi ragazzini che addirittura per emozionarsi scrivono sul muro i nomi dei personaggi di un film, nemmeno più i loro… Mi rendo conto che se sono arrivati a questo livello allora in futuro non faranno assolutamente concorrenza a noi un po’ più grandicelli e questo mi tranquillizza. Dall’altro penso che un giorno potrei trovarmi con un figlio o una figlia immersi in una situazione sociale di questo genere e penso che sarà dura, molto dura educarli…

    5. C’è un altro risvolto inquietante. I nipoti potrebbero risultare Step all’anagrafe. Steppa, se è femmina.

    6. È possibile che babii e fede siano cornute.

    7. E a breve distanza.

    8. @ Totò: lo credo anche io.

    9. io espropierei una parte degli incassi dei film di moccia per ripulire i muri delle città. questo personaggio è lo stesso che fece il film “scrivilo sui muri”, se non è un invito all’imbrattamento un titolo simile, cosa è?

    10. Ma io sono più propenso a credere che Step, dopo che ha rotto con Babii, è entrato in seminario ed adesso sta seguendo un suo percorso religioso…

    11. E se quella & non fosse una & ma una “È”?
      “Step È babii”. Praticamente un comimg out murale.

    12. Step è Dio

    13. Sono solitamente portato a non cadere nella facile trappola dei “migliori anni”. Certo, assistere a certe cose, vedere alcuni comportamenti tenuti dai teenager odierni, osservarli mentre fanno comunità, porta senza dubbio ad avere delle posizioni critiche nei loro confronti. E’ anche normale che accada questo per il semplice fatto che sono ‘distanti’ da noi, dalla nostra generazione, dal nostro modo di pensare e agire.
      Ma cosa dovremmo pensare in merito ai nostri genitori i quali ci hanno ovviamente considerato nello stesso identico modo con il quale oggi noi consideriamo questi ragazzi/ini? E così i nostri nonni nei confronti dei nostri genitori? La storia si ripete, da secoli. E penso che la verità risieda nel fatto che “noi eravamo più etc..noi non facevamo etc..” perchè eravamo giovani, perchè avevamo la bellezza dei quindicenni spensierati, perchè indubbiamente per tutti noi la nostra “III A” o la “II B” è stata ‘mitica’. E’ normale e giusto appropriarsi dell’epica del nostro passato e voler a tutti costi che quei nostri anni siano stati unici, ‘cose che gli altri non possono capire’. Gli “altri” capiscono (e vogliono tramandarne in qualche modo la memoria)solo ciò che hanno vissuto di persona. Questa estrema voglia di egocentrismo generazionale porta solamente a creare delle differenze e delle distanze (quando invece siamo stati tutti ragazzi e siamo tutti esseri umani) e, nei casi peggiori, a rosicare. Gli esempi sarebbero infiniti: la nostra musica non era migliore di quella che si può ascoltare oggi, è semplicemente diversa. I cartoni animati e i film, così come la moda nel vestire o di stare insieme non erano migliori prima e schifosi oggi, sono semplicemente diversi.
      I teenager di oggi vivono le stesse identiche emozioni e situazioni che abbiamo vissuto noi, né più né meno: non si inebetiscono, non saranno delle amebe, non saranno robot, non sono né saranno stupidi. Saranno come noi, già sono come noi. Quante volte, nel ‘600 o nel ‘800, gli uomini del tempo hanno profetizzato la fine dell’umanità per mano stessa dell’uomo e della sua perdita di valori? Non mi pare sia accaduto, non mi pare che il ‘600 o l’800 siano stati i secoli d’oro dell’umanità intera, così come non lo sono stati gli anni ’70 o gli anni ’80.
      Erano migliori perchè NOI eravamo migliori (più giovani, più aperti al mondo, più positivi, più belli, con un futuro immenso davanti).
      Questo è ovviamente il mio parere (di un classe 1984), non ho né avrò mai la pretesa che sia un ragionamento corretto e valido per tutti. Per molti altri i loro anni potranno essere i “migliori in assoluto” e per questo irripetibili per le generazioni a venire, ed è anche giusto che ci sia questo sentire.
      “Step e Babii” fa ridere, come facevano ridere gli innamorati che si stringevano davanti al tornio simulando la scena di Ghost.
      Ma la storia si ripeterà, all’infinito.

    14. @blackcross: Sono d’accordo solo in parte con quello che dici.
      Basta confrontare il sistema scolastico attuale con quello degli anni 80 (o precedenti) per capire che non è una questione di differenza. O meglio, è una questione di differenza… in peggio.
      Sono peggiori gli alunni, enormemente più indisciplinati; sono peggiori gli insegnanti (non in quanto a preparazione ma a capacità di insegnamento e di controllo delle classi. Ma questo si può ricondurre al fatto che sono peggiori gli studenti, alla fin fine).
      D’accordo sul resto, sulla musica e sui costumi in generale. La musica dell’800 era enormemente più complessa di quella odierna, ma probabilmente più noiosa di quella di oggi, i cantautori di ieri segnavano le storie d’amore dei ragazzi degli anni 70/80, oggi le segnano Lady gaga e Jovanotti (massimo rispetto per entrambi, non lo intendevo in modo ironico).
      Nel mondo di 20/30 anni fa non c’erano cellulari, internet e social network. C’erano le cabine della SIP/telecom. Eppure quelli che sono cresciuti in quel periodo sono vissuti bene. Oggi è impossibile uscire di casa senza cellulare e i ragazzi sono capaci di mandare sms alla velocità del suono mentre chattano su facebook. Se glielo chiedi, anche loro se la passano bene.
      E’ cambiato il mondo ed in gran parte è migliorato (soprattutto grazie ad internet). Alcune cose però sono peggiorate e fra queste sicuramente ci sono scuola ed educazione.

    15. @isaia panduri: d’accordo con le tue argomentazioni. Sulla scuola però credo che il discorso sia più complesso. La colpa è degli studenti o degli insegnanti? è un pò la storia su chi sia nato prima se l’uovo o la gallina.
      Sulla indisciplina e maleducazione dilaganti di alcuni giovani nulla da dire, sarei il primo a chiudere in gabbia certi elementi! Così come, rigidamente, si insegnava l’educazione in tempi passati.

    16. @blackcross of malevich
      Ma non ti preoccupare… Ripeto, questi ragazzini di cui parli sono quelli che tra 10 anni cominceranno a cercare un lavoro e, accorgendosi di non avere ne arte ne parte, si lamenteranno che non c’è lavoro…

    17. @Quozca:
      il problema del lavoro mi sembra un tantino più complicato da poterlo liquidare dicendo che si lamenteranno perchè non avranno né arte né parte. Dovremmo forse iniziare a interrogarci del perchè non c’è lavoro, perchè la classe politica tiene così i giovani (e i grandi), perchè non c’è traccia di welfare, perchè i giovani non hanno stimoli a studiare o lavorare (che poi di che tipo di lavoro parliamo?). Sarebbe meglio evitare portare avanti ragioni semplicistiche, specie per temi così delicati.

    18. @blackcross of malevich
      Scusa, non volevo essere semplicistico. Solo penso che io già 20 anni fa avevo una passione, un hobby bruciante, che curavo e accarezzavo ogni giorno, mentre i miei coetanei erano per strada a prendere a calci una palla e a sbucciarsi le ginocchia. Quell’hobby è, da più di 10 anni, il mio lavoro. E come me tanti altri della mia generazione, quelli a cavallo tra gli anni 70 e i primi anni 80. Oggi ci sono 20 enni che non hanno la più pallida idea di quello che vogliono fare “da grandi” (per la cronaca, io ho iniziato a lavorare quasi subito dopo il diploma, a 18 anni e come me tantissimi altri miei coetanei) perché materialmente non hanno maturato nessun interesse e per nascondere questa drammatica situazione si “coprono” di stereotipi, puntando a ciò che gli viene propinato dai media in quel momento, seguendo le masse perché confondendosi in esse non hanno bisogno di guardarsi allo specchio.
      E’ questo che è raggelante. Poi quando invece c’è un 18 enne sveglio, intelligente, arguto e fuori dagli schemi (ce ne sono ancora tanti) finisce che viene pure preso per cretino.

    19. Quozca io sono uno di quelli che sono “venuto su” prendendo a calci, per strada, una palla e regolarmente mi sbucciavo ginocchia e avambracci…. non sai cosa ti sei perso!
      Però la curiosità di sapere cosa “accarezzi” da quando hai 18 anni me la devi levà! 😉

    20. @ariafritta
      Ovviamente non volevo offendere nessuno, era solo un modo di dire per indicare persone che, dal mio opinabilissimo punto di vista, perdevano il loro tempo, sarà anche che io ho sempre odiato il calcio. Magari oggi alcuni di loro (quanti? Lo 0,1%?) sono calciatori professionisti e se la passano moooolto meglio di me! 😀

      Comunque, sono un informatico e accarezzo questa passione da molto prima di compiere 18 anni (a dire il vero, da prima che la mia età raggiungesse le due cifre!), da molto prima che ci fossero internet, facebook e google nelle case. 😉

    21. Bellissimo commento di Blackcross of Malevich!

    22. Grazie Tony 😉

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