Amo la bicicletta e il web 2.0
Qualche giorno fa mentre navigavo nell’universo infinito di Internet, decisi di approdare ad un porto virtuale a noi vicino e che non frequentavo da molto, moltissimo tempo: il sito del Comune di Palermo. Tralasciando alcune considerazioni riguardo a scelte di web-marketing, colori e formattazioni sono uguali al 1997 ed inadeguate per il moderno web 2.0, assenza di lingue estere (presenti negli anni ’90, c’era anche l’arabo) ho comunque notato che si è arricchito di numerose sezioni e, da amante della bicicletta, quella che mi è saltata subito sotto gli occhi è stata ufficio biciclette.
Gettata l’ancora all’interno di questa sezione mi apprestavo ad esplorarla desideroso di scoprire quali possibilità mi riservasse il Comune di Palermo. Purtroppo le cattive notizie sono sempre dietro l’angolo (forse sarebbe meglio dire dietro il link) ed ho constatato come, seppur nuova, questa sezione è stata creata utilizzando tecniche un po’ antiquate, HTML puro ed impaginazione con risoluzione 800×600, di sicuro in voga a metà anni 2000 quando i display erano 4:3 e non i moderni wide 16:9.
Augurandomi di riuscire a compensare lo sconforto per una veste grafica poco accattivante, attraverso l’esporazione dei contenuti, inizio a scegliere quale sezione visionare per prima.
Mi salta subito all’occhio un link “parcheggi biciclette”, sperando che il Comune nottetempo ne avesse creato qualcuno, magari in qualche angolo sperduto di periferia, provo a cliccare ma con grande rammarico è solamente un link “pi fiura”; niente parcheggi. Risultano tristemente link “pi fiura” anche “uso corretto della bicicletta” “bike sharing” “documenti” ed incredibilmente anche “Contattaci” forse era troppo complicato creare un account di posta elettronica gratuito.
Da bravo turista internauta e che fortunatamente parla l’italiano, in quanto trovare altre lingue in questo sito è “mission impossible”, clicco su “Mappa” per scoprire i percorsi dedicati alle due ruote. Il tempo di caricare un pdf da 1 mega e mi si apre una cartografia di Palermo, photoshoppata con linee di colore diverso, che se non fosse per delle scritte “niche niche” in blu nemmeno io da palermitano riuscirei a capire dove siano queste benedette piste ciclabili. Era troppo complicato creare una mappa interattiva sul modello di Google earth, riprese satellitari e di tanto in tanto qualche foto on the road sul modello di street view?
Insomma, come un pò tutte le cose palermitane, anche questa sezione del sito del Comune è stata fatta “pi fiura”, risultando scadente per veste grafica e per contenuti. Un’ulteriore occasione persa per incentivare il turismo nella nostra città. In qualche meandro d’ufficio comunale, c’è qualcuno che capisce le potenzialità di offrire del turismo alternativo nella nostra città? Sempre più turisti, e soprattutto gli stranieri, amano praticare il cicloturismo, pratica che consiste nel partire in sella alla propria bici e raggiungere una meta per visitarla sempre sulle due ruote.
Anche in questo Palermo è un passo indietro, cosi come le tecnologie adottate per essere in rete.
Caro Giuseppe, anche io di recente mi sono imbattuto in questa specie di sito e, cercando di sorvolare sul lato tecnico (usa ancora i frame, una pratica deprecata da non so più quanti anni) ho cercato delle informazioni. Non trovandole. Comunque una mail c’è: ufficiobiciclette@comune.palermo.it ed anche dei numeri di telefono. Chissà se rispondono…
ciao Giuseppe, mi pare che ad oggi, l’associazione più attiva a palermo che si occupa dei problemi dei ciclisti sia il Coordinamento Palermo Ciclabile. Proprio ieri hanno organizzato una festa-incontro e ne ho approfittato per tesserarmi 😀
http://www.palermociclabile.org/
Il termine “web 2.0” fa riferimento a: -la possibilità per gli utenti di generare dei contenuti che appaiano sul sito (tipo Rosalio); -l’utilizzo di tecniche di caricamento asincrono (AJAX). Cosa c’entra tutto questo con un sito istituzionale? Una beata mazza.
Bene porre l’accento sui contenuti; a mio avviso, meno importante questionare sull’impaginazione, eccetto per questioni di accessibilità che sono molto sentite dagli ipovedenti. Sono certo che in tanti si sarebbero lamentati se il comune avesse speso dei soldi per rifare il sito invece.
…e pensare che a Ravenna…città sicuramente bella ma non ai livelli di Palermo…ti danno la bicicletta gratis per 10 giorni (rinnovabili di volta in volta) lasciando semplicemente un documento. E lì..le piste ciclabili esistono (non solo pi fiura) così come i parcheggi…vabbè lasciamo perdere..inutile farsi altro sangue amaro..
Non fanno nemmeno cenno ad una manifestazione come “Selle di stelle” (organizzata da PalermoCiclabile) che si svolge ormai da due anni e negli ultimi appuntamenti ha contato quasi MILLE partecipanti!!!
Questi i video dell’ultima manifestazione (26 luglio 2011 Palermo-Mondello-Palermo)
http://www.youtube.com/watch?v=ZHGA_4_diPc
http://www.youtube.com/watch?v=JJ0G_rACiwQ&NR=1
Per altre info su “Selle di Stelle” http://www.palermociclabile.org/attivita/selle-di-stelle/
At emanuele ti ringrazio per i toni davvero gentili mi riferisco alla tua frase “una beata mazza” manco ci conoscessimo….
So bene cosa vuol dire Web 2.0 ma comunque ti ringrazio per la lezioncina, di professori al mondo ce ne sono davvero tanti.
Quindi a tuo avviso un sito istituzionale non può corrispondere a delle logiche web 2.0. Dare la possibilità di interagire con gli utenti, mediante BOX ove lasciare commenti e segnalazioni, forum dove discutere delle problematiche della città, gallerie fotografiche dove i cittadini, i turisti caricare le loro foto dei luoghi di Palermo, a tuo avviso sarebbe inutile? le istituzioni devono rimanere chiuse ed inaccessibili anche in rete?
Ps Milano, Roma, Bologna negli anni hanno rifatto il loro sito internet, aggiornandolo a moderne tecniche di impaginazione, che mediante username e password consentono di caricare dati velocemente..riguardo ai costi ti invito a visionare http://www.comune.palermo.it/webmaster.htm cosi da renderti conto che la gestione del sito non è un subappalto ma interna agli uffici comunali, ciò permetterebbe di realizzare un portale moderno, accattivante con somme relativamente basse…tenendo conto che cms come joomla e wordpress sono gratuiti, cosi come molte applicazioni reperibili in rete.
Tucci, secondo me hai la sindrome della buzzword facile. A mio avviso un sito istituzionale non è un facebook. Ben venga se gli uffici comunali avessero le competenze per rinnovarne la grafica secondo i moderni standard web. Ma sai bene che rifare un portale è molto più che dire “ci metto giumlà, ci metto uordprezz”, specie se hai da gestire una migrazione.
Manco ti rispondo riguardo al fatto della sindrome etc etc la prendo come battuta, piuttosto che lo sproloquio di un maleducato.
Ti ringrazio delle lezioncine da bravo ingegnere informatico, quale immagino tu sia ormai diventato, ma ti invito a rispettare le opinioni di tutti. A tuo avviso una migrazione verso un cms è inutile, a mio avviso invece la trovo davvero utile ed interessante, soprattutto se pensata in un’ottica di lungo periodo. Un esempio su tutti il sito dell’Unipa, prima del 2004 era un sito in html, col passare del tempo si fecero esperimenti che consentirono, per primi agli studenti di ingegneria, di prenotare esami online, di accedere in tempo reale a dispense e notizie da parte dei professori. Oggi per quanto ne so il portale dell’unipa ti consente di : 1)stampare statini 2)prenotare esami 3) stampare tasse di iscrizione, laurea4) stampare certificati, etc etc eppure anche Unipa.it è un sito istituzionale…
Aggiornare il sito del comune potrebbe voler dire agevolare l’intera collettività. Stampare on line bollettini, scaricare modulistica, stampare certificati (studiando un possibile modo di verifica mediante tessera sanitaria), creare un filo diretto con le istituzioni per segnalare inefficienze, pagare online multe o dichiarare di averle pagate…
ps (saluti a italia.palermo.discussioni)
Non ho detto che è inutile; ho detto che è molto più complicato che dire “installo il CMS”. E lo è per ragioni abbastanza ovvie: ciò che è presente in una forma (esempio: un articolo = una pagina html statica) va migrato secondo le convenzioni del cms coi dati su database. Rileggi con più attenzione.
Oh, lungi da me la volontà di fare il maleducato. Stiamo solo discutendo in forma elettronica, dunque convenevoli e salamelecchi si scansano al cospetto di una forma agile e perché no, colorita.
io mi focalizzerei più sulle bici che sul web 2.0 …. grazie 😀
Io mi focalizzerei più sul web 2.0 che sulle bici…prego. 😀
io mi focalizzerei sul bon ton
in attesa che lo skipper del sindaco o il nipotino del sindaco o chi per loro avvicini al 2.0 il sito del comune….io continuerei a focalizzarmi sulle bici…senza piste ciclabili diventa inutile fare mappe su gugol per individuarle, in assenza di servizi per i ciclisti urbani, la pagina del sito che li promuove non può che avere link di fiura e nessun contenuto. Purtroppamente è così. 🙁
A parte il fatto che il sito del Comune di Palermo (che sia più giusto che sia del tipo 1.0 o 2.0 lascio il dibattito a gente più esperta di me) è a livello -3.5. Ovvero praticamente inutilizzabile per ottenere delle informazioni.
A parte questo, il punto è che se avessero messo la mappa tipo Google Earth sarebbe stato un tutt’uno scoprire dove stanno le piste ciclabili e scoprire che non esistono. Ovvero che un pezzo di gomma a margine di una delle strade più pericolose di Palermo (via dell’Olimpo), o che una roba arancione che sale e scende e i cui accessi sono bloccati da transenne (lungomare), o che una striscia che ha occupato il marciapiede, eliminandolo (di fronte ucciardone) o altre amenità simili possono essere chiamate “piste ciclabili” solo se sono una linea colorata su una mappa a bassa definizione…