Archivio del 5 Settembre 2011
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Miti (sui giovani) da sfatare
Da molti anni qui a Palermo mi occupo, come docente o come organizzatrice o in entrambi i ruoli, di corsi di editoria, comunicazione e creatività. Non è la mia unica attività, ma è quella che mi dà maggiori soddisfazioni sul piano umano. Questa esperienza con allievi che mediamente vanno dai 18 anni ai 35 anni (provenienti anche da altre città siciliane) mi offre l’impagabile possibilità di confrontarmi con diverse generazioni più “recenti” della mia e mi permette, nel mio piccolissimo, di sfatare e/o di confermare alcuni luoghi comuni su quella nebulosa categoria indicata come “i giovani”.
Stando annualmente, per due mesi, a stretto contatto con una media di 25 allievi di questa fascia d’età – e spesso mantenendo i rapporti con alcuni di loro anche dopo – mi è possibile fare una piccola statistica (con una validità del tutto relativa, ovviamente, perché riferita a un’utenza di nicchia) che qui sintetizzo in un “vero/falso”. Continua » -
Cercasi Dostoevskij
Succede quasi a scadenza annuale. Di solito a inizio estate, qualche volta alle soglie dell’autunno. Qualcuno si stiracchia, mette mano alla tastiera e disserta sullo stato della letteratura e/o della narrativa palermitana. L’argomento della conversazione di solito verte su due tormentoni: lo strapotere di genere del giallo alla Camilleri (o, discutendo di Palermo, sarebbe più preciso tirare in ballo Santo Piazzese) e la mancanza di un romanzo sociale e civile di conio palermitano, un Gomorra isolano, per intenderci. I tormentoni sono intercambiabili (perniciosa moda del giallo prima e carenza d’impegno poi, o prima la carenza d’impegno e le colpe del giallo che chiuderebbero il cerchio). La conclusione è sempre la stessa: lo spessore letterario a Palermo non esiste. Non c’è una opus magna, una bibbia di riferimento che riassuma in sé tutto quello che di Palermo e su Palermo bisognerebbe scrivere (per salvarla, almeno sulla pagina, beninteso): trama avvincente, stile tagliente, struttura prodiga di riflessioni, j’accuse socio-morale, spessore che solletichi l’attenzione di critica e di giurie di premi nazionali e internazionali, scandalo, cronaca, ironia, agganci storici, personaggi indimenticabili, uso creativo – e filologicamente rigoroso – del dialetto. Insomma, si vagheggia di un’opera (e di un autore) che riassuma tutte le virtù dell’arte del narrare, e la cui esistenza sarebbe possibile solo se si unissero venti cervelli pensanti e raccontanti sotto un solo nome, o meglio ancora se si materializzasse un genio letterario al pari di Dostoevskij (ma panormita) che contenga in sé una visione limpida, netta, definitiva della “creatura Palermo” e delle sottocreature che vi si agitano. Nel frattempo, in questa operazione lamentosa e velleitaria, io credo che ci si perda quello che già esiste. Continua »
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Rientrato un volo Air One dopo scontro con un volatile
Un volo Air One decollato ieri da Palermo per Milano Malpensa ha fatto ritorno a terra dopo uno scontro con un volatile.
A bordo c’erano 172 passeggeri che sono stati riprotetti.
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