Miti (sui giovani) da sfatare
Da molti anni qui a Palermo mi occupo, come docente o come organizzatrice o in entrambi i ruoli, di corsi di editoria, comunicazione e creatività. Non è la mia unica attività, ma è quella che mi dà maggiori soddisfazioni sul piano umano. Questa esperienza con allievi che mediamente vanno dai 18 anni ai 35 anni (provenienti anche da altre città siciliane) mi offre l’impagabile possibilità di confrontarmi con diverse generazioni più “recenti” della mia e mi permette, nel mio piccolissimo, di sfatare e/o di confermare alcuni luoghi comuni su quella nebulosa categoria indicata come “i giovani”.
Stando annualmente, per due mesi, a stretto contatto con una media di 25 allievi di questa fascia d’età – e spesso mantenendo i rapporti con alcuni di loro anche dopo – mi è possibile fare una piccola statistica (con una validità del tutto relativa, ovviamente, perché riferita a un’utenza di nicchia) che qui sintetizzo in un “vero/falso”.
- I giovani non trovano lavoro: Vero. L’85% e oltre dei corsisti non ha un’occupazione né precaria né stabile. Si tratta per lo più di studenti universitari o di laureati che non hanno potuto fare alcuna esperienza professionale, sebbene nella stragrande maggioranza dei casi siano molto preparati (ottimi voti, master, specializzazioni, corsi post lauream ecc.). I pochi che lavorano hanno occupazioni precarie e inadatte al loro curriculum. Solo una percentuale irrisoria ha un contratto a tempo indeterminato. A margine va detto che negli anni tanti ragazzi, uscendo da questi corsi di editoria e grazie agli stage offerti loro, si sono fatti apprezzare e hanno trovato lavoro nel settore editoriale, alcuni anche stabile.
- I giovani non spendono per la cultura: Falso. I corsi ai quali ho partecipato come docente o che ho gestito e gestisco con altri colleghi non sono gratuiti perché non sovvenzionati con fondi pubblici, e quindi hanno un costo per chi li frequenta. Costo che non è elevato se confrontato ad altre iniziative analoghe (perché la retta è inferiore, le sedi sono comode e ben attrezzate, il materiale didattico è gratuito e agli iscritti si offrono anche borse, penne, taccuini, premi in libri e stage), ma che certamente incide sul bilancio personale del corsista o, se disoccupato, su quello della sua famiglia. Eppure, aiutati dal pagamento in più tranches, gli allievi affrontano volentieri la spesa pur di conoscere meglio il settore dell’editoria e ciò che sta intorno a questo ambito professionale. E a conclusione dell’esperienza, sono tutti molto soddisfatti.
- I giovani non leggono libri: Falso. Il 100% degli allievi compra e legge abitualmente molti libri, dai classici ai best seller alla saggistica. I corsisti acquistano persino i romanzi degli scrittori che incontreranno durante alcune lezioni, per poter interagire in modo più fruttuoso con loro, per confrontarsi, per esprimere critiche o apprezzamenti. E non è certo il corso a imporlo. È vero: ogni anno si lamentano sempre di più dei prezzi di copertina, ma fanno sacrifici pur di leggere.
- I giovani non si impegnano: Falso. Al corso il loro impegno è straordinario nel 98% dei casi. Forse perché non è una di quelle realtà di “formazione-fantasma”. Ma non solo. Ci sono, sì, le situazioni isolate di chi – magari provenendo da un’altra città della Sicilia – trova la scusa della trasferta per allontanarsi da casa e passare un periodo a Palermo nell’ozio quasi totale, con la testa che la mattina ciondola dopo i bagordi serali. Ma il numero è, appunto, davvero esiguo. Tanti di loro, al contrario, si accollano il sacrificio di fare i pendolari da altre città (nonostante alcuni abbiano coniuge e figli) e la spesa per i pernottamenti nei giorni di lezione pur di acquisire nuove conoscenze, professionali, culturali e umane.
- I giovani non si interessano di politica: Falso. Una percentuale sempre crescente dei corsisti mostra di essere informata e di avere le proprie opinioni al riguardo. Molti si aggiornano sul web, tramite i giornali online, ma non pochi comprano uno o più quotidiani in edicola.
- I giovani si atteggiano tutti a tronisti e veline e vogliono solo apparire: Falso. Mai visto nessun allievo così ai corsi. Solo in un caso, dopo una campagna promozionale per le iscrizioni, ricevetti via mail una richiesta di informazioni (corredata di foto in bikini) da una ragazza che voleva sapere «come partecipare al casting». Informata che non si trattava di provini per il mondo dello spettacolo, ma della selezione per un corso, rispose: «Vabbe’, partecipo lo stesso». Come se fosse la medesima cosa. Inutile dire che non si è mai presentata.
Si, ma dire che i giovani leggono perché un’ottima percentuale di corsisti in “editoria e comunicazione” legge mi sembra una statistica campata in aria. Il campione preso in esame non fa testo da questo punto di vista: è un po’ come dire che il 100% degli uomini usa giacche a vento prendendo in esame un gruppo di svedesi.
Oppure mi sta sfuggendo qualcosa?
Ciao,
Emanuele
concordo con emanuele.
è un po’ come dire che il 95% dei giovani non leggono prendendo in esame dei ragazzi che passano le giornare in una sala bingo.
@Emanuele e @stalker: Vi è forse sfuggito (ma è scritto nel post) che la statistica è riferita solo ed esclusivamente agli utenti del corso, a quella parte di giovani, e quindi non ha alcun valore generale.
Ragazzi… E se uno si lamenta, perché si lamenta e se la prende solo con qualcuno. E se uno riferisce un’esperienza personale, è ottimista a matula. Sono sempre più convinto che la sezione commenti di Rosalio rispecchi fedelmente Palermo, nel suoi pregi, ma anche in tantissimi difetti. Bisogna sempre e comunque essere bastiani contrari, perché quello che dicono gli altri vale sempre meno di quello che so io. E’ così. Statistica mia.
giacomo e raffaella, non ci siamo capiti, o meglio, non mi sono spiegata bene.
sono ben contenta se tanti giovani si iscrivono a corsi di editoria, e spero che aumentino, ma stiamo parlando di un campione di 25 persone, che ovviamente leggono, si informano, e si spera, visto il percorso formativo scelto, non siano interessati a un provino per una trasmissione di maria de filippi. come dire…mi sembra un post lapalissiano 😉
tutto qui.
cordialmente
ps e poi giacomo, il tuo commento mi sembra offensivo verso gli altri commentatori che esprimono un’opinione. ma son fesserie….
@stalker: E’ un campione di 25 persone l’anno per una decina d’anni. E a quel campione, e solo a quello, è riferito il post.
Hai detto bene: si tratta di una statistica con “validità del tutto relativa, ovviamente, perché riferita a un’utenza di nicchia”.
La scelta di iscriversi ad uno dei tuoi corsi è “figlia” di una mente di un certo tipo: una mente aperta e propensa ad “investire” sulla propria cultura. Ergo, ai corsi ti arrivano persone che a monte hanno già passato una “certa selezione”.
Spesso ho parlato di tale argomento con mio fratello che è un insegnante di scuola superiore. Mi racconta di come l’utenza cambi in funzione del tipo di scuola e, anche, dal quartiere in cui essa è ubicata. Ma sono sicuro che la sua esperienza lo porterebbe a rispondere “vero” alla maggior parte dei quesiti della tua statistica.
Augurandoci che i tuoi risultati si possano generalizzare al più presto, ti auguro buon lavoro.
raffaella, e allora diciamo che è fuorviante il titolo del post: “Miti (sui giovani) da sfatare”, visto che sempre di 25 persone l’anno (seppur per dieci anni) parliamo. sarebbe stata una notizia se avessi rilevato che ragazzi che si iscrivono a corsi editoriali non leggono neanche topolino! come docente di “comunicazione” la differenza non dovrebbe sfuggirti.
comunque sia, buon lavoro!
ma è uno spot pubblicitario per i suoi pregevoli corsi o un articolo, che nonostante la premessa autoreferenziale, vuole dare un reale spaccato sociale? a me pare la prima, ma ça va sans dire..
Credo che si tratti di una riflessione. Tutto qui: nonostante la crisi e i tempi duri, i giovani scelgono di investire sulla cultura. Non meno degli ingegneri o degli architetti, ugualmente a spasso.
I libri vengono comprati, d’altronde perché aprire Feltrinelli o Mondadori come funghi?
Io compro libri e i miei amici comprano libri e leggono. Alcuni non lo fanno: ma sono davvero pochi.
Tutte le statistiche sono fuorvianti, è normale. D’altronde Raffaella non si è proposta come sostituita dell’Istat: ognuno può enucleare delle riflessioni a partire dal proprio vissuto e dalla propria esperienza.
Secondo la sua opinione, da quello che ha potuto osservare lei personalmente, ci sono dei miti da sfatare. Perché contestarlo?
Suppongo inoltre che più che uno spot sia un modo per dare delle referenze.
Ad ogni modo tutti vi siete lamentati e nessuno da riportato la propria esperienza…
l’analisi di Raffaella Catalano,a mio parere, riporta dati e valutazioni su contesti a lei noti in quanto professionista operante da anni nel settore editoriale e non limitatamente ad attività di docenza e organizzativi in un corso breve. Nessuna notizia quindi, direi piuttosto testimonianza relativa non ad un solo gruppo in formazione ( quindi a 25 ragazzi che hanno frequentato, per ipotesi quest’anno), ma che riferisce di un trend positivo, riscontrabile nel medio-lungo periodo (10 anni) nell’ambito di attività di editoriali conosciute da chi ha scritto l’articolo. Non leggo alcun invito ad iscrizione a corsi vari, né la pretesa per uno “spaccato sociale”. Si tratta, mi sembra, di una testimonianza su ciò che pensano e vivono come interesse alcuni giovani, alcuni dei nostri figli. Come genitore di un ragazzo di 18 anni attento ai contesti socio-culturali di questa città, mi rincuora leggere di iniziative interessati, ma ancor di più di come queste possano attrarre giovani che si impegnano a studiare dinamiche di un settore a loro nuovo, a costo di qualche sacrificio personale( devono studiare al corso, leggere, imparare…) e in parte anche economico. Trovo l’articolo utile e interessante. Grazie
@siculaindignata: sono uno degli insegnanti del corso e posso confermare. Naturalmente è uno spot pubblicitario. Un lungo slogan. Con tanto di indirizzo della sede dove si tengono i corsi, numero di telefono, costo del corso e sconti promozionali. Se clicchi sulla parola “miti” appare tutto. Anzi, ti arriva uno spam direttamente sulla mail. O ti bussa a casa uno dei nostri adepti. Raffaella è sempre stata una formidabile venditrice.
Non è così. E se anche così fosse, non capisco cosa ci sia di male a parlare del proprio lavoro tramite il racconto di un’esperienza, quando ci si crede, lo si fa in modo onesto – senza finanziamenti parassitari di sorta – e con grande soddisfazione dei partecipanti. Ma forse è più dignitoso mettere la pubblicità di autosaloni o inserzioni di affittasi che parlare di libri, corsi e cultura. ça va sans dire..
@stalker: non vediamo offese dove non ci sono, per favore.
E ora lasciatemi dire una palermitanata, anche se con toni proverbiali: c’è chi risica e chi rosica. O chi vorrebbe risicare ma fallisce, e non gli resta che rosicare.
Non sono stati volutamente inseriti nel post né il nome del corso né il nome del gruppo di lavoro. Anche perché l’esperienza di cui si parla non riguarda un solo corso né un solo corpo docente. Presumo comunque che se il gestore di questo blog avesse ritenuto quest post una forma di promozione non lo avrebbe pubblicato. Ma il post è qua, quindi non l’avrà pensata così. Se, invece, lo ha ritenuto promozionale e lo ha pubblicato lo stesso ciò significa che per lui non è un problema. Siccome qui lo spazio è suo, è stato libero di decidere sul da farsi.
Con tutto il rispetto, abbiamo scoperto l’acqua calda.
Io ho scoperto che il 100% dei giovani iscritti ad una qualunque scuola calcio, seguono la serie A. E spessissimo vanno allo stadio… sensazionale no?
Io credo che, nella mia modestissima opinione, l’errore commesso sia stato creare un’aspettativa che non viene poi soddisfatta: si parla già nel titolo di miti sui giovani da sfatare, come se si stesse per fare un’analisi delle abitudini di (quanto meno) la maggioranza di individui al di sotto dei 30-35 anni…
e invece è l’analisi delle abitudini dei 25 giovani che ogni anno frequentano il certamente ottimo corso tenuto dall’autrice.
mi pare ovvio che ci sia un coro di commenti un po’ disillusi… fermo restando l’apprezzamento per le buone intenzioni di chi ha scritto il pezzo.
@pietro: Nel post ci si riferisce, anche con il titolo (visto che è relativo all’articolo…) a questi giovani. Per il resto, si parla anche delle esperienze di lavoro fatte o non fatte, dell’interesse per la politica e della voglia di apparire. Cose che non riguardano l’editoria.
In ogni caso, sa quanta gente che conosco e che mi è capitato di incontrare per lavoro o nel privato è uscita con una laurea dalla facoltà di Lettere eppure non ha letto mai un libro, a parte quelli che ha dovuto studiare all’università?
Non sempre tutto è scontato come può apparire.
Dico come la penso: 1) il fatto che ci sia la media di 25 iscritti annui, da anni, a un corso di editoria e scrittura è già una notizia. 2) quello di cui parla Raffaella è un campione reale, con delle costanti, sebbene limitate. Costanti cpn determinate caratteristiche empiriche, perché ripetute nel tempo in modo quasi invariabile. Ora, lungi dal volersi avventurare in un’analisi statistica che non mi compete, da dove si trae l’embrione di un’idea generale, di uno spunto che confuti i luoghi comuni, se non da un campione reale, confortato dall’esperienza? Forse acchiappando farfalle nell’aria? Bagnandosi il dito per capire dove tira il vento? Discutendone al bar con quello che legge la gazzetta dello sport o col portiere dello stabile? Ma se non ci sta bene un’esperienza positiva possiamo sempre andare sul sicuro: “i picciotti sunnu tutti ignoranti, trogati, un vuonnu travagghiari, masculi, fimmini, un si capisci cchiu’ niente… un patri i campa a centu figghi e centu figghi unnu campanu a un patri…” e via motteggiando. 🙂
Lungi da me voler cadere nella retorica. Semplicemente ribadisco che il tono dato all’articolo (si parla si sfatare, come se dovessero essere comunicate delle inaspettate realtà) cozza un po’ con la sostanza.
Esistono laureati in lettere che non hanno mai letto un libro, ok. Esistono iscritti ad un corso di editoria che non leggono? ne dubito.
Ovviamente fa piacere sapere che ci sia un corso di editoria, che ci siano 25 persone all’anno che lo frequentano e che ci sia anche una docente che con passione cerca di guardare al di là del semplice compito legato all’insegnamento.
L’unica cosa che (sempre nella mia modesta e fallibile opinione) stona è il tono un po’ sensazionalistico… spiace ma penso che non si possa partire da questo tipo di campione per un’idea generale, che poi magari è comunque quella giusta.
Cordialmente. 🙂
giacomo, quel che trovo offensivo è, da una persona che come te reputo intelligente – e penso di averne accennato in altri post – rispondere con sarcasmo e prosopopea a commentatori che hanno semplicemente un diverso punto di vista, senza per altro giudicare o criticare il vostro lavoro, ma semplicemente trovando il post mal impostato, come in più lettori abbiamo cercato di far emergere.
tutto qui
@stalker: Ma voglio chiarire! Ma guarda che io sono davvero convinto che Rosalio sia una finestra veritiera su Palermo. E mi piace proprio per questo. Con i suoi pregi, come ho scritto, (e questo è un complimento) e i suoi difetti (e qui non intendevo offendere). E’ uno specchio della realtà e delle opinioni e anche dei modi “nostrani” di discutere. Chi dice che le opinioni e le realtà debbano essere assolute e mai fallaci? Non sarebbero veritiere. E’ solo che nei commenti ci trovo gioie, dolori, guizzi ma anche luoghi comuni e pigrizie mentali che coglierei in una conversazione per strada. E tra i commentatori, con pregi e difetti, mi ci metto anch’io. Perché riconoscere un limite insieme a mille qualità deve corrispondere automaticamente a un atteggiamento offensivo? Io consiglio Rosalio proprio perché lo trovo affascinante e molto più attendibile delle dissertazioni nei salotti letterari (ammesso che esistano). ma ciò non toglie che vi riconosco dinamiche mille volte sperimentate nella vita reale.
E poi direi che si sta discutendo. Qui nessuno (almeno dalle mie parti) ama “toccarsela” con la pinzetta. E’ uno scambio di idee, no?
@pietro: Il tono non voleva essere sensazionalistico. Non era nelle intenzioni, né – rileggendomi – lo vedo nel post. Forse il problema è il titolo (e se è così, me ne dispiaccio), perché nel testo si parla di “nel mio piccolissimo”, di “validità del tutto relativa” e di “utenza di nicchia”. Con tutta la buona volontà, non trovo enfasi.
Concordo con quanto scritto. Sono molti i giovani che s’impegnano, tentando di farsi largo, creando anche alternative di lavoro ai soliti circuiti. Il problema è che spesso non sono visti e certe volte non si fanno vedere. I corsi di editoria organizzati da Raffaella aprono gli occhi, sfatando falsi miti editoriali e portando alla concretezza delle cose. Se i palermitani fossero solamente coloro che frequentano questi corsi , per vivacità culturale e dedizione avremmo una Palermo diversa.
Boh, forse sarò lento, ma per me parlare di statistiche (per quanto “piccole” e “di nicchia”) e di nebulose categorie o mettere in grassetto ripetutamente “i giovani” (seguito dal mito in oggetto) ha una valenza di allusione ad un discorso di carattere generale che per me è un po’ fuori luogo, soprattutto quando, come in questo caso, si parla di un numero molto ristretto di individui.
In altre parole: ho capito che si è cercato di specificare che non si tratta di una statistica, ma a che serve farlo se poi il tono è proprio quello di una statistica??
all’inizio del pezzo si parla di possibilità di un confronto con una generazione più “recente”, salvo poi spiegare che non si tratta di un confronto con un’intera generazione… e allora perché parlare di giovani e di generazione?!?
spero si intuisca che il mio tono non è polemico, sto solo cercando di rendere più chiaro il mio punto di vista…
Da ex-corsista entusiasta e soddisfatta posso dire che Raffaella ha ragione su tutta la linea. Mi rivedo in molte sue parole, soprattutto perché ha usato un tono sincero e obiettivo. Non ha “strizzato l’occhio” come fanno molti cercando consensi, è stata vera. Ed è una qualità che apprezzo molto in lei. Come in ogni ambito al mondo esistono pregiudizi, specie verso noi giovani. E’ bello sapere che qualcuno li sfata con cognizione di causa.
(Il corso è quanto di più interessante e magnifico abbia mai fatto. Ci sono teste, belle teste!)
Alessandro e Annalisa mi danno l’occasione di sottolineare che le varie edizioni del corso di editoria hanno avuto, negli anni, diversi gruppi di organizzatori e di docenti e quindi il piacere della soddisfazione espressa dagli allievi va a tutti loro, prima ancora che a me.
@pietro: I grassetti non li ho messi io.
Magnifico! alla fine si sta parlando di giovani, di corsi su argomenti intelligenti, ben progettati e ben gestiti ( rarità!!!) non finanziati ( circostanza ancora più rara)a Palermo (evviva!). Noto con piacere che interventi efficaci e sentiti, sonoancora una vota testimonianze, questa volta di corsisti soddisfatti….
che ire ? i contestatari di professione se ne facciano una ragione
scusate i refusi….andrò anch’io al corso
io a questo punto sono senza parole!!!
ma sapete leggere?
nessuno ha contestato i corsi, la preparazioni di chi li tiene, la serietà e determinazione di chi li frequenta, e l’importanza di simili percorsi, ANZI. alcuni hanno semplicemente “contestato” (se ancora è possibile esprimere la propria opinone)l’impostazione “statistica” del post, visto il bacino d’utenza sicuramente già vicino per interesse e predisposizione alla lettura e l’esiguo numero di persone ai fini statistici rispetto a fenomeni generazionali, come il titolo del post e parte di esso facevano intendere.
credo si sia solo fatto un appunto su un “errore” di comunicazione dell’autrice.
mah, mi sento matta a dover ancora ribadire un concetto così semplice.
mi viene il dubbio che oltre ai corsi di scrittura, sia utile istituire dei corsi di LETTURA e comprensione del testo….
buona fortuna!
qua non si può più esprimere un’opinione che si è subito tacciati di “disfattismo” e apostrofati come “criticoni di professione”, passando per l’immancabile “rosiconi”. consolante, davvero.
Non credo che Raffaella abbia voluto fare un sondaggio su scala nazionale: ha dato i risultati di quello che ha avuto modo di sperimentare direttamente: esistono giovani che sono senza lavoro, con ottimi risultati accademici (e non solo) ai quali vorrebbero associare esperienze di lavoro più o meno concrete; giovani che hanno un lavoro precario e che purtroppo non li soddisfa pienamente; esistono giovani che riescono ancora ad assaporare il vero gusto della lettura, che hanno l’intelligenza di informarsi e non fermarsi alla superficialità. Mi rendo conto che i dati forniti non possano riscattare completamente i giovani in Italia da vari luoghi comuni,ma mostrano almeno che c’è un’adeguata resistenza intellettuale che passa anche attraverso la scelta di una cultura e un’informazione non di seconda mano. Ci sono i giovani che si iscrivono ai talent televisivi e ci sono quelli che si iscrivono (per fortuna) a corsi come quelli di editoria.
Secondo me Stalker ed il mio omonimo hanno ragione. Non puoi dire nel titolo “sfatiamo un mito sui giovani”, qualcosa che ha valenza universale e poi nel corpo affrontare una realtà ristretta. Insomma, trovo anche normale che chi segue a pagamento un corso di editoria legga e si impegni, va.
Qualcuno (pochissimi, per fortuna) pur pagando per frequentare il corso veniva a dormire sulle poltrone. Qualcun altro per approfittare della trasferta a Palermo da un’altra città. L’ho scritto nel post. Non è tutto così logicamente automatico come sembra. Quanti si iscrivono all’università, con le spese che comporta, e rimane parcheggiato a non far nulla per anni?
Me sempre ca vi sciarriate?!! 😀
Evabbè, eccomi qui tirato per il bavero come sempre.
Ci deve sempre essere quello che si accolla apertamente la parte del “rompino” solo perchè dice apertamente quel che pensa.
Dire che gli interventi dei vari Pietro, Stalker e Siculaindignata siano validi, logici e lineari nel pensiero è una tale ovvietà che quasi mi vergogno a rimarcarla.
Dire che la difesa di Cacciatore è imbarazzante in quanto interessato e parte in causa diretta è un altra ovvietà che rende brutto questo post persino nei commenti.
Insomma signora Catalano, la domanda che si fà il lettore è:
Ma che vuole dire? a che è portato stò post? quale riflessioni possiamo trarne?
Che senso ha raccontare che una volta l’anno in via roma dalle 8 alle 9 passano piu auto bianche che blu? che senso ha dichiarare poi che non si puo trarre nessuna valutazione da questo?
BHOo!
L’impressione che ha avuto qualcuno non è peregrina, questo non è un post, è una “brosciur” dettagliata persino ( ti diamo il materiale didattico, interverrà Cacciatore e sarà carino comprare il suo libro, ecc).
Dichiarare poi a difesa di non avere messo nome ed indirizzo del centro dei corsi è adirittura da ridere. Ai pesci si dà il verme vivo per abboccare non morto.
Basta cercare la Catalano su santo internet e contattarla facilmente per uno di questi famigerati corsi, se non altro sapendo che così farò parte di una selezionatissima indagine statistica assolutamente inutile ma … esclusiva.
Chiudendo che ho pronto in tavola:
Stò post è semplicemente inutile e scritto male, il fatto che questo provenga da una docente di editoria mi rattrista persino.
Insomma io ai miei figli un corso di questo non lo pagherei.
Megghiu manciarisilli i picciuli
@ Goku: E’ necessario ribadire quello che ho già scritto? “Se il gestore di questo blog avesse ritenuto quest post una forma di promozione non lo avrebbe pubblicato. Ma il post è qua, quindi non l’avrà pensata così. Se, invece, lo ha ritenuto promozionale e lo ha pubblicato lo stesso ciò significa che per lui non è un problema. Siccome qui lo spazio è suo, è stato libero di decidere sul da farsi”.
Mi dispiace che le, partendo da un contestazione del post, che è ovviamente legittima (il libero dibattito innanzi tutto), sia passato a parlar male di un corso che non conosce. Questo è molto scorretto.
E aggiungo, Goku: visto che lei scrive “fà” con l’accento e anche “stò”, forse un corso le servirebbe. Però più elementare.
le = lei (per chiarezza)
@GOKU, ohibò, lei mi sorprende sempre, piacevolmente! 🙂
@Signora Catalano, non guardi le pagliuzze e gli accenti, perchè anche lei quando afferma che:
“Quanti si iscrivono all’università, con le spese che comporta, e rimane parcheggiato a non far nulla per anni?”
bhe, io che non ho frequentato i suoi corsi avrei scritto “e rimangono parcheggiati”….ma sono carabattole, sicuramente quello che conta è il saper argomentare, quello che lei, il suo difensore d’ufficio, e le studentesse paganti e adoranti, avete certamente dimostrato.
@Goku. E va bene. Difendo il corso perché ci credo e ci lavoro. Talvolta pure gratis. Anche se il post fosse una “brosciur” come la chiami tu (e ribadisco che non lo è)… a te cosa viene meno? In che cosa ti senti leso/a, ingannato, defraudato? A parte che su Rosalio si promuove di tutto, anche le presentazioni dei libri, che servono a vendere, o le mostre ai musei in cui si paga il biglietto… Mi dispiace che tu ti sia imbattuto/a in una coppia di truffatori. Perché è così che ci descrivi. E tiri dentro, disprezzando un corso che non hai frequentato, anche tutti i colleghi insegnanti che partecipano a quel corso per pochi euro, compreso Santo Piazzese e, sia in passato che domani, anche Tony Siino. Fai bene a mangiarti i soldi, come dici, e a proteggere i tuoi figli da malfattori e diseducatori della nostra risma. Nessuno ti obbliga a venire al corso. Anzi, visto che c’è una selezione, probabilmente non rientreresti tra gli iscritti. Senza rancore, continua a leggerci, se non ti diamo troppa nausea.
@Stalker: se gli studenti sono “adoranti” (ma io userei un termine più garbato: soddisfatti e motivati) significa che il corso è piaciuto. E questo mette fine alle insinuazioni, che mi sembrano uno sport molto praticato, e molto inutile.
Ah, Rosalio ha ospitato senza nessun problema e spesso i comunicati stampa riguardanti il corso. Non vedo a che cosa possa servire una pubblicità mascherata da post, tranne che a stimolare la fantasia di chi non ha di meglio da fare. E di chi non sa fare di meglio. Comunque 495 visite al post a partire da stamattina sono un numero niente male. Grazie anche al risolutivo Goku, alla cangiante Stalker e a tutti i detrattori privi di motivazioni convincenti. Ci state facendo un gran favore.
giacomo, io noto solo che cacciatore%catalano si sono infilati in buco nero.
i miei primi commenti erano del tutto innocenti e rispettosi, semplice perplesità, poi andando avanti si sono acclarate altre dinamiche e risposte barcollanti e non a fuoco. il mio primo commento era “innocente”, una semplice constatazione, le vostre risposte sempre più livorose e “difensive”. sai…di quelle cose che puzzano di coda di paglia…e poi sempre in coppia come gli “sbirri”…quelle cose che dici…ah…l’onestà intellettuale 😉
sulle partecipanti adoranti spiace leggere la piattezza del linguaggio, dopo tanta fatica intellettuale e altrettante parcelle.
ahhhhh….ho riconosciuto la fotina della siciliana indignata….non ho buona memoria, ma credo di aver capito che è una poetessa siciliana di quelle toste, che non ha niente da rosicare su qualche corsetto da editor….tanto per dire.
almeno ora potete dire che ho davvero criticato.
diciamo che vi ho dato una mano.
che a essere urbani e educati non si viene capiti mica tanto! ;.)
scusa raffaella se mi rivolgo più a cacciatore che a te, titolare del post, ma lui, da bravo maschietto, si prende molto spazio per difenderti, mettendoti in ombra…..
@stalker: tu saresti un buco nero?
Anch’io sono una scrittore siciliano. Anche Italiano. Di quelli tosti. Tostiamoci pure. Io sono qui, da qui non mi muovo. Intanto, commento numero 46. Merci. Il resto è confusione. Sono livoroso quando capisco. Non è questo il caso. Non capisco che vuoi dire, mi dispiace.
“Ma è uno spot pubblicitario per i suoi pregevoli corsi o un articolo, che nonostante la premessa autoreferenziale, vuole dare un reale spaccato sociale? a me pare la prima, ma ça va sans dire…”
e ora consigli per gli acquisti… DEMO vai con lo stacchetto…
[@stalker: tu saresti un buco nero?]
@cacciatore, su questo getto la spugna e vi torno a consigliare corsi di LETTURA e analisi del testo.
sicuri che vi occupate di “comunicazione”?
non ho la presunzione di essere un buco nero, e i tuoi trucchetti dialettici mi rattristano, cose da bassa manovalanza.
peccato, alcune tue visioni e invenzioni letterarie mi erano parse davvero belle, ma non bastano alla prova sulla passerella. forse GOKU, animale sanguigno e vero, essere umano come pochi, ci aveva visto bene.
e con questo vi saluto davvero.
Vabbè chiudiamo il discorso e passiamo avanti.
Secondo me fra Stalker e Goku c’è del tenero.
Ahahahahahah
e tu ti confermi il solito idiota di sempre, NUMEROPRIMO. (ovviamente rigorosamente maiuscolo.)
a h aha ha NERVOSETTI??????????’
bene bene bene
Commento n° xx e … tranquilli, sono qui per farvi entrare nelle migliori HIT Rosaliane, perchè di questo si tratta, NO qualità, SI quantità.
Se siete contenti così ….
E’ più facile riempirsi di letame che di petali di rosa.
Allora …. da dove cominciamo a divertirci????
mmmmmm …….. vabbè vado in ordine sparso, IO non sono capace di programmare.
Signora Catalano lei puo stare tranquillamente qui a sottolineare i miei errori gramaticali, non mi difenderò da questo è una mia grave pecca che se solo volessi con un po d’applicazione o semplice paraculismo aggiusterei ( basterebbe scrivere i commenti su Word, poi correttore automatico et .. Woilà) ma non sarei più io, e siccome che le piaccia o no (stasera per la 1^ volta voglio essere presuntuoso) io in questa piazza virtuale sono una sorta d’istituzione ( bontà loro), lo sgrammaticato che accettano perche fra gli innumerevoli errori, dico (scrivo) sacrosante verità, piace , quindi si metta il cuore in pace, che sono sgrammaticato lo sappiamo tutti.
In quanto al fatto che non supererei una eventuale selezione ad un suo corso, si rimetta il cuore in pace, non avrebbe mai tanto onore, non ne avrei bisogno.
Figuriamoci, collezionare attestati e pezzi di carta da esibire e far valere in una cerchia ristretta, no PERCHè …. l’unica cosa utile che poteva scrivere in questo post … LEI … NON l’ha scritta.
Quanti dei vostri “alunni” sono conosciuti? quanto hanno editato con successo?
SI SI successo, è importante sa? Le racconto una storiella di vita vissuta.
Allorchè 17enne e povero ( non s’impressioni) cercavo di studiare e dovevo lavorare, lavoravo in una casa editrice, la TEA MAZZONE, poi ILA PALMA e via discorrendo, così scoprii quanti (tanti) si editavano praticamente da soli, andavano dall’editore si mettevano d’accordo sul prezzo e veniva pubblicato un libro che serviva a fare brodo ( ha pubblicato nel 1997 storie di stì caxxi, ecc).
Non mi faccio impressionare dai curricula, ho imparato che si possono costruire ( basta avere picciuli).
Hemm passiamo avanti, ahhh certo …. , signora Catalano ancora continua in questa difesa puerile ( non si preoccupi mi sono sforzato per trovare questo termine) che se l’editore di questo blog l’ha pubblicata è nel giusto? Certo che si, ma la sua difesa è la NOSTRA difesa, ; pubblicato è passibile di critica, la accetti cosè tutto stò nervosismo? L’hanno colta nel vivo? Lo accetti e basta, contrabatta con logiche parole ma non si innervosisca così facilmente, l’abbiamo colto in fallo, capita, se lo accetta fa di lei un umana ( che qui sono bene accetti), insomma … l’ha scafazzata alla grande,; E’ dai propri errori che si cresce.
@ Cacciatore, anch’io amo Rosalio, lo consiglio anch’io, diversamente da te … leggiamo gli autori, gli ospiti ambiziosi e senza idee, e ci scialo, Rosalio si è evoluto ed Involuto, volevo scrivere un post su questo ma mi ha anticipato il GRANDE Francesco Mangiapane, Rosalio a Palermo è cult ormai e qualsiasi “piripicchio” che scrive ha l’ambizione di scriverci, s’annaca insomma in quella melma finto ideologica della Palermo che cambia e che non si rende conto che è chiusa in una riserva populistasnobbista.
Ma tu … ho scoperto stasera … sei uno scrittore tosto.
Evvivaddio, grazie alla modestia, mi auguro NON molli facilmente, no perché ti posso assicurare che quando ci sarà d’elogiarti … il pubblico lo farà, io lo farò, Rosalio nell’essenza degli utenti lo farà.
Qui, niente prevenzioni.
Certo è che ……. NOI abbiamo scelto spesso vita o morte degli autori, e degli ospiti, NOI l’utenza, il pubblico, la gente varia, vera.
NOI sentiamo attraverso persino un monitor se nelle vene di chi scrive passa sangue o acqua colorata, ma siamo una comunità talmente aperta che c’è sempre una seconda, terza, e cosi via possibilità
Cacciatore, credimi, è piu facile vendere unn tuo libro agli adepti che riuscire ad essere simpatico qui alla gente, QUI c’è spesso” la GENTE” , gli ignoranti come me, MA pensanti (hai hai haii).
Cerco di chiudere, riguardo alla tua altrettanto difesa puerile, riguardante il famigerato corso, il fatto che ci faccia da docente il DOtt, SIINo l’hai scritto a mò di minaccia.
OK, sono impressionato del fatto che il SIINO acetti dietro congruo pagamento di trasmettere buoni consigli ad un gruppo di sfigati figli di papà, ed allora? Mi devo impressionare?
Che succede? Siino me ne dà 2 nel culo?????????
Cacciatore … ascoltami, QUI NON c’è nessuno prevenuto, perché a nessuno entra in “sacchetta” qualcosa quindi ti prego di voler considerare l’opinione semplice della gente VERA che frequenta Questo sito.
Chiedo subito scusa se ho interrotto la lettura dei commenti più o meno a metà (e lo dico con largo anticipo, visto che gli animi paiono un po’ troppo agitati…), però mi sembra assurdo dibattere così tanto sulla questione “Il 100% degli allievi compra e legge abitualmente molti libri”. Sarà pure lapalissiano che chi sceglie di seguire un corso sull’editoria ami i libri, e questo va da sè… ma non mi sembra che si stia dibattendo di un corso rivolto agli “addetti ai lavori”! Mi pare si possa comprendere facilmente che si parla comunque di un gruppo eterogeneo, per età, provenienza geografica, provenienza sociale, studi precedenti e lavori svolti… forse non sarà un campione universalmente affidabile, ma il fatto che dei ragazzi tanto diversi abbiano tutti la stessa passione comune vorrà dire pur qualcosa, o no? Cesare Beccaria scriveva che gli indizi sono tanto più affidabili quanto più provengono da fonti diverse… non sottovaluterei la cosa.
Detto questo, mi permetto di esprimere il mio dubbio di certo più pressante… ma di tutta una discussione sui giovani, avete notato solo questo?
Ma il dato numero uno, ovvero “L’85% e oltre dei corsisti non ha un’occupazione né precaria né stabile”, non se l’è filato proprio nessuno?
Personamente, è questo che mi pare davvero inquietante…
@ Morgana
😀
hai hai hai, tu hai il difetto di … pensare
me ne vado a letto, domattina devo alzare il PIL del paese in deficit.
Ho il commento delle 23,52 in moderazione, tranquilli, si sbloccherà.
Sarà un errore, notte a tutti
@stalker : tutto sommato ti stimo
Francamente non capisco tutto questo accanimento. Mi sembra un post di riflessione su una propria esperienza personale. Niente di più, niente di meno. Una visione ottimistica della gioventù. Niente di più, niente di meno. Il corso non mi sembra pubblicizzato, ma solo citato tra le righe. Bisognerebbe avere la stessa intransigenza morale su ben altre cose: sui corsi finanziati dalla regione, sulle continue e perpetuate schifezze quotidiane che abbiamo sotto gli occhi. Forse è l’ottimismo quello che si vuole punire? Ma è un vizio tutto palermitano quello di voler distruggere e denigrare. Un livore personalizzato e ingiustificato. Una stupida pedanteria da quattro soldi, fatta di sofismi insensati. Se scrivesse un insegnate di una qualsiasi scuola pubblica palermitana, e fornisse delle personali statistiche, di certo quelle considerazioni non li prenderemmo mai come dei dati ISTAT, ma solo come una semplice testimonianza. Purtroppo quando si ha la pretesa di conoscere tutto, e di voler dare una spiegazione di tutto, si sta seduti nell’anticamera della violenza.
E’ solo UNA testimonianza, e per chi non lo sapesse la testimonianza è ben altra cosa rispetto ad un qualsiasi dato statistico letto dalla voce tremula di Vespa.
Certi utenti invece di accanirsi sulle opinioni e idee di persone come Raffaella, che decidono di mettersi in gioco e scrivere un’articolo per contribuire a questo progetto Rosalio, potrebbero essere costruttivi e mettersi in gioco anche loro… Potrebbero scrivere un breve articolo su un’esperienza personale, sui disservizi di Palermo, ma non solo potrebbero anche scattare una foto, disegnare una vignetta o quant’altro, sono sicuro che Tony Siino è disponibile ad ospitare i Vostri contenuti. Criticare l’operato altrui è più facile che mettersi in gioco.
@Giuseppe Tucci: Sono d’accordo con te e l’ho scritto poco fa commentando il post di Tony. C’è poco di propositivo in un certo numero di commentatori di Rosalio, le dinamiche sono prevedibilissime e l’aggressività impazza. I soliti “tanti contro tutti” mostrano solo un atteggiamento nevrotico e disfattista. Sarebbe molto piacevole dare un contributo a Rosalio sia con dei post interessanti, come tu auspichi, sia con dei commenti pacati e sensati anche quando dissentono dal contenuto degli articoli. Invece troppo spesso si ripete solo un’inutile “scanna” vista e rivista che ormai è venuta a noia.
l’aggressività è spesso indice di insicurezza e debolezza. Leggere commenti così aspri, sproporzionati, accaniti non intrattiene,interessa diverte, ma fa riflettere su come si possa approfittare di un mezzo espressivo come un post per scatenare le proprie frustrazioni e insoddisfazioni. Anzichè una finestra sul mondo da cui possiamo trarre qualche stimolo per imparare o riflettere o ancora per un civile e costruttivo scambio di opinioni, si è trascinati in un imbarazzante e davvero spiacevole vortice di insulsa volgarità e violenza. Alla faccia della libertà di opinione….. Bisognerebbe riflettere sui motivi personali di tanta profonda e patologica violenza. Se ciascuno rileggesse a freddo i commenti soprastanti proverebbe un certo sano disagio….auguro tutti una buona giornaa
mi scuso nuovamente per i refusi, ma i tasti del mio vecchio portatile, “saltano”spesso.
Saluti
Forse Raffaella ha dato qualche risposta un po’ irritata (dare a questo post del pubblicitario farebbe perdere forse la pazienza anche ai santi) ma il problema dei commenti nella nostra community dipende dal fatto che, come avviene a Palermo, raramente qualcuno si immischia quando qualcun altro si comporta in maniera inappropriata per una comunità civile e ci vuole un soggetto che dall’alto fa rispettare la legge (se c’è e fa il suo lavoro ma comunque in sostituzione di una comunità a volte ignava, qui è Rosalio). Noto con piacere che in questo post i commentatori stanno facendo notare i comportamenti spiacevoli. Siete maggioranza, mettete sotto i pochi incivili! 😀
Io considero preoccupante – innanzitutto per gli alunni (alunni! ah ah ah) – che due “addetti” alla comunicazione commettono un gravissimo errore di comunicazione, appunto.
L’autrice di questo post precisa: si tratta di una statistica con “validità del tutto relativa, ovviamente, perché riferita a un’utenza di nicchia”.
Bene; pero’ usa i parametri che riguardano 25 alunni di un corso specifico per fare confronti e rispondere a statistiche di carattere generale.
Dov’è l’errore?
P.S. lo scrittore tosto (l’auto-incensamento è il più ridicolo/ingenuo/provinciale gesto che può fare un creatore) difensore della collega indifendibile ne commette diversi errori:
– critica pesantemente, anche offendendo il lettore; e da scrittore che si occupa di comunicazione… il seguito è superfluo esplicitarlo.
– commette un altro errore quando intende criticare, con la sua improbabile statistica personale, certa testardaggine siciliana (si presume) e pure l’indole negativa (si presume) quando, invece, lui e la sua collega si intestardiscono in una puerile (oltre che testarda) arrampicata sugli specchi a difesa di un evidente e grave errore di comunicazione, che ha provocato i legittimi commenti critici. Secondo me è più marcatamente siciliana – non in positivo – questa ingenua (eufemismo; qualcuno direbbe atavica)) arrampicata sugli specchi
Ma si sa, spesso la non accettazione delle critiche non è segno di sicurezza.
N.B. al tramonto immergersi nel mare di Mondello per uscirne dopo che è calato il buio da 45 minuti è benefico, ed i benefici durano anche tutto il giorno seguente.
Vi invito a rimanere in tema. Grazie.
@Gigi. avevo intenzione di non rispondere più a questo delirio, ma trovandomi davanti a un errore di lettura e di comprensione voglio chiarire.
Ho scritto scrittore “TOSTO” non per incensarmi (cosa che non fa parte delle mie abitudini) ma per ribattere ironicamente a tale Stalker che tirava in ballo un’altra commentatrice (anonima, ma a dir suo, di chiara fama) : “ahhhhh….ho riconosciuto la fotina della siciliana indignata….non ho buona memoria, ma credo di aver capito che è una poetessa siciliana DI QUELLE TOSTE, che non ha niente da rosicare su qualche corsetto da editor….tanto per dire”.
E’ chiaro adesso? E se non è chiaro fa lo stesso. Buon divertimento. E buona conversazione.
Un’ultima cosa: Goku, Stalker e Gigi, sapete cosa mi fate venire in mente?
I classici bambini difficili delle classi elementari che si vedono in certi film tipo “seme della violenza”. Quelli che passano il tempo a fare casino per chissà quale problema irrisolto, ma che abbassano la cresta appena vengono messi in minoranza. Capisco che il gioco, dietro la maschera dell’anonimato, è ancora più facile, e non mi stupisce che non riusciate a farne a meno. E’ un vero peccato: in una condizione normale forse potreste anche offrire un contributo utile a questo blog, come faccio io e tutti quelli che ci mettono impegno, lavoro, idee, faccia, nome e cognome. In questo modo, purtroppo, non fate che sottrarre qualità a un contesto che potrebbe essere usato per una civile, pacata e creativa conversazione. E la figura degli emarginati, alla fine, la fate voi. Spero che qualcuno vi trovi divertenti. Sarebbe terribile – soprattutto per voi – scoprire il contrario.
Qualcuno, fra l’altro, si è vantato – stupidamente, a mio avviso – di aver fatto “scappare” degli autori. Un vero eroe del popolo sovrano. Non so come siano andate le cose veramente, sono nuovo di Rosalio, ma mi auguro che Tony vi ringrazi per questo bel servizio che gli avete reso e che gli state rendendo. Anche se non credo che un blog abitato solo da Goku, GiGi e simili che si scannano possa fare piacere a qualcuno.
Giacomo io continuo a preferire chi ignora o prende a colpi di clava gli screanzati piuttosto che chi scappa. 😉
@Gigi ma l’esperto di comunicazione, lo scrittore che comunica deve necessariamente essere retorico? Deve usare i mezzucci da convention di manager in doppiopettiti? Deve omologarsi alla mediatica litania retorica che si sente quotidianamente in bocca ai politici?
Credo che tu scambi l’imbonimento con la comunicazione, il racconto con il “SSSigniri e SSSignori non sono qui per vendere …”. Da questa presunzione utilitaristica nascono tutti i commenti precedenti. Per questi “SSSignori…” tutto deve avere un utile, a chi serve un post del genere? a chi non serve? Comunichi male, non sai vendere le tue idee!
Lascio a voi il mercato, pronti come sempre a cadere tra le braccia del primo imbonitore.
giacomo cacciatore, il tuo ultimo intervento non merita risposta, si commenta da solo.
vorrei solo sottolineare che il mio primo commento era molto pacato, mentre nel tuo primo già entravi a gamba tesa (forse a difendere l’indifendibile)insinuando sullo scarso valore di certi commentatori. credo di essere rimasta calma anche nei successivi. non so chi ha perso prima la calma, puoi sempre rileggerti.
e con questo penso proprio di aver dedicato fin troppo tempo a questo post, a mio umile avviso, non poco insulso.
saluti.
Vi invito nuovamente a rientrare nell’argomento del post e a essere rispettosi nei vostri commenti. Non costringetemi a intervenire ancora. Grazie.
Chi brandisce la spada del “io sono bello e bravo” è già un guerriero di creta.
Chi fà del suo status un’arma per cercare di far rendere inferiore il prossimo è un maleducato e un prepotente.
Qui di post scritti male e brutti ormai ne passano “a carrettate”, di solito mi limito ad ignorarli, qui in QUESTO è diverso, c’è gente che davvero c’è andata di matto, perchè è un offesa all’intelligenza.
L’autrice stessa ti invita all’intervento, scrive di una cosa e dichiara che non serve a niente, nel mezzo c’infarcisce specifiche del suo lavoro e lo pubblicizza con tanto di dettagli ( se non è così perchè specificare che offre taccuini, matite ecc?).
Quando con grazia e SENZA livore alcuno, qualcuno ha chiesto lumi …….. APRITI CIELO, l’autrice s’è inalberata e sono scesi in campo i pezzi da 90, con parole forti offensive e facendo anche ( LORO SI) la figura di quei bambini antipatici che vogliono sempre aver ragione se no apriti cielo, pianti strilli e aiuto mamma.
Addirittura il Cacciatore con un comportamento assolutamente infantile s’è presentato con un “adesso voi ci fate entrare nella hit, e gnè gnè gnè”. (?)
Oggi con l’animo che gli brucia di sconfitta se ne và a parare sui nomi e cognomi, ma fa di più, cerca consensi, parla al plurale cercando altri guerrieri di creta e commettendo lo stesso errore di prima dichiarando testualmente : ” potreste anche offrire un contributo utile a questo blog, come faccio io e tutti quelli che ci mettono impegno, lavoro, idee”,; AHHHH ma allora ce l’hai per vizio ad autoincenziarti, ma chi t’ha detto che il tuo contributo è utile? e chi ti dà il diritto ed il permesso di dire che quello altrui è inutile?
Cacciatore non ti ci facevo così convinto, e poi smettila di ripararti dietro le cosce di Siino che è sceso in campo per corporativismo, cosa c’è vi hanno toccato la casta?
Tony hai qualcosa con me? ti chiamo e ne parliamo, qual’è il problema? il fatto che è raro che noi due possiamo farci una birra insieme, mentre è piu facile che tu stia all’happy hour con Cacciatore a discutere di massimi sistemi della comunicazione?
Cacciatore il mio contributo a Rosalio è questo, quello dell’essere pensante, non dissacro nessuno per partito preso e non ne avrei comunque ne il diritto ne il potere, ieri parlavo di NOI, NOI lettori di Rosalio, il pubblico boccia o promuove tutto qui e per fortuna fino ad oggi da queste parti quando si presenta il TISKY-TOSKY di turno senza midollo osseo è stato sgamato, lasciato al suo destino fino che ha abbandonato il campo.
Caro Cacciatore se essere come sono t’illude che io sia emarginato … bhè, si lo sono e me ne vanto, non mi troverai mai nel gregge di cui fai parte, per fortuna c’è ancora chi sa trovare la strada da solo.
E per finire fatti dare i miei dati da Tony, IO NON mi nscondo MAI, però attento resterai deluso e ti farò paura, scoprirai che sono una persona semplice e normale che non ha nessun interesse a dare addosso agli altri e che non “appartiene” a nessun gruppo ristretto ed esclusivo, un uomo qualunque della strada insomma, e questo …. VI fa paura, perchè se la gente comune si mette a ribattere a VOI dei pulpiti …. AVETE PAURA.
anche io avevo deciso di non intervenire più, ma questo ultimo intervento di GOKU è da un incorniciare.
F.to
un’emarginata consapevole e fiera.
.
tolgo il disturbo, ritorno nelle fogne del mio anonimato (conosciuto a molti)
Io ho dato i voti, cioè 2, AI DUE COMUNICATORI. Ho argomentato dettagliatamente. Se siete capaci giustificatevi sui miei appunti. Le divagazioni, i gargarismi verbali, le insinuazioni puerili (simili al processo di biscardi, o al becero politichese), i tentativi di denigrare chi vi critica, al fine di sviare, per non giustificarvi ammettendo il gravissimo errore di comunicazione, sono solo squallidi tentativi di chi non ha spalle larghe.
Se si dovesse giudicare dal vostro post (dico vostro perché è evidente che comunicate di comune accordo) Rosalio non attirerebbe molta clientela in cerca di comunicatori. Dite “come gli alunni”, ma qui i soli alunni siete voi due: in una società seria vi toglierebbero l’abilitazione, altro che insegnare! a scuola dovreste tornare. Come si può mischiare il caso specifico – che riguarda solo 25 persone – e utilizzarlo per rispondere a statistiche generalizzate che riguardano milioni di persone? DILETTANTI! Nel cattivo senso; perché i dilettanti fanno cosa buona per passione, diletto, e in genere bene.
Il panellaro mistico non ha letto bene, quindi non ha capito su cosa si fondano le mie critiche. Rilegga.
Se ci mettete la faccia convinti di fare bene, e partorite un post mediocre come questo (o altri di lamenti banali sul degrado palermitano, che qualsiasi cittadino modesto fa alla fermata dell’autobus) è meglio che ci levate mano.
N.B. Tony Siino mi conosce, ha i miei numeri di telefono, la settimana prossima ci incontreremo di presenza, non sono nascosto in nessun posto.
Se ho letto bene, Gigi, 25 persone l’anno per una decina di anni fa 250.
Gentile Polenta, si critica il metodo, e francamente è talmente approssimativo, anzi illogico, che non si capisce quali scopi persegue, cosa vuole dimostrare.
L’autrice fa un giochetto: pone domande di carattere generale alle quali risponde con la formuletta vero/falso relativamente alle sue personali statistiche riferite a un gruppo di 25 persone. Prevale la negazione delle convinzioni generalizzate.
Per esempio: 1) i giovani non spendono per la cultura 2) i giovani non leggono libri 3) i giovani non si interessano di politica; a queste affermazioni – di carattere generale, che si suppone siano frutto di statistiche generalizzate, quindi riferite a milioni di persone – poste in forma di domanda, l’autrice risponde che sono false perché 25 persone del suo corso – in un contesto “di nicchia” dice lei – pensano e agiscono all’opposto delle convinzioni e statistiche generalizzate. Per fortuna di coloro che li incaricano i sondaggisti non utilizzano simili metodi assurdi.
MA IL COLMO è che in suo un commento seguente la stessa autrice afferma: “sa quanta gente che conosco e che mi è capitato di incontrare per lavoro o nel privato è uscita con una laurea dalla facoltà di Lettere eppure non ha letto mai un libro, a parte quelli che ha dovuto studiare all’università?”
PER LA PRECISIONE; l’autrice ad ogni domanda risponde che la statistica generale è FALSA; ma non dice: questa è la statistica o convinzione generalizzata che potrebbe essere vera o falsa o imprecisa, ma nel mio corso succede il contrario; non è la stessa cosa… mancava solo qualche vocabolo, per esplicitare meglio il pensiero (se ce n’era uno)… ma chi si occupa di comunicazione dovrebbe saperlo… perché da come l’ha scritto vuol dire che la statistica è falsa perché i 25 ragazzi di nicchia pensano e agiscono diversamente.
sapendo che se una statistica dice: i ragazzi non leggono o leggono poco, o comprano pochi libri, non vuol dire che il 100% non legge e non compra libri, ma si intende la maggioranza…
Caro Goku io sono intervenuto per dire come la penso e non mi sento né parte della “casta” né dei “crasti” (cioè chi mette in atto comportamenti che non reputo consoni: ti lascio immaginare a chi mi riferisco e termino qui temendo di essere già troppo fuori tema).
Evidentemente non mi spiego: bisogna attenersi al tema del post ed essere rispettosi nei commenti. Rimuoverò ulteriori commenti fuori tema. Saluti.
Non ho risposto all’osservazione di Polenta. Non penso che si dovrebbe moltiplicare 25×10, perché, per esempio, i corsisti dopo 1, 3 o 5 anni possono cambiare abitudini e gusti. Si dovrebbero prendere in considerazione quelli attuali, secondo me. Tranne che l’autrice non tenga aggiornata – negli anni – la sua geniale statistica anche quando i corsisti non sono più “corsisti di nicchia” e passano ad altri impegni.