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lunedì 23 dic
  • Dei gabbiani, dell’animalismo e dell’arte venandi cum avibus

    Sono da tempo in guerra con i gabbiani. Sono stati loro però i primi ad attaccare, bombardando ogni santo giorno la mia terrazza.

    Impotente e disarmato, subisco passivamente le loro angherie e non mi resta che provvedere a ripulire i resti, digeriti e non, dei loro allegri e vocianti banchetti.

    I gabbiani non dovrebbero stare nel centro storico, non dovrebbero stare neanche nelle discariche, anzi, non ci dovrebbero essere nemmeno le discariche, ma, soprattutto, se la città tutta diventa una grande discarica, non chiediamoci poi perché non volino fino a Bellolampo: chi glielo fa fare!

    Ho provato con un fucile ad acqua (non ridete!) mentre sognavo quello a piombini della mia infanzia, ho comprato e appeso al vento un aquilotto di plastica di ottima fattura, di quelli in uso in agricoltura, ma non ci sono cascati. Ho pensato di farmi ritagliare una sagoma a grandezza naturale, a mo’ di spaventapasseri, ma non nutro molte speranze e l’autostima poi ne potrebbe risentire…

    Ci vuole un’idea migliore: ah, ma certo, eccola! Risolverebbe il problema per tutto il centro storico e sarebbe a costo zero.

    Visto che il più illustre inquilino di Palazzo dei Normanni, Federico II di Svevia, cacciando tra i suoi castelli di Puglia e Sicilia, scrisse il testo De arte venandi cum avibus, il primo trattato sulla falconeria, non sarebbe il caso di mantenere questa memoria (così come avviene d’estate in Puglia) ingaggiando un falconiere che dalla torre pisana (quella con la cupola astronomica) mostri, nella bella stagione ad un pubblico pagante che assista nei giardini del palazzo, le acrobazie aeree di falchi, poiane, aquile, gufi e avvoltoi addestrati? La sola minacciosa presenza di un rapace (vero) costituirebbe un efficace rimedio per il problema, a costo zero e rispettoso degli equilibri naturali. A Milano usano falchetti addestrati per allontanare i piccioni, ma loro non hanno mica tutta la nostra storia alle spalle!

    Anche gli animalisti potrebbero giudicare equa la misura. Già, gli irriducibili animalisti…

    Approfitto dell’occasione per fare un discorso più impegnato in merito alla discussione scaturita dal mio precedente post. Chi non fosse interessato, può fermarsi qui perché dal faceto passo ora al serio per aggiungere due idee in tema di ideologia animalista.

    Quand’è che si fa ideologia? Quando si prende un valore in sé buono e lo si assolutizza, perdendo di vista ogni contesto. Amare gli animali, domestici e non, è sicuramente una cosa buona e giusta. Considerarli propri simili è invece una solenne sciocchezza, frutto di una superficiale conoscenza della propria natura e del contesto biologico in cui ci ritroviamo pur senza averlo né scelto, né potuto in alcun modo determinare in ciò che gli è proprio.

    Un cane fa e continuerà a fare una vita da cane, più o meno fortunata grazie alle cure del suo padrone, ma senza alcun progresso, né merito perché non è autocosciente, né libero. Segue il suo istinto e, al limite, il suo specifico addestramento o condizionamento ambientale (avete notato che i randagi in città attraversano sulle strisce?). Il fatto che l’animale partecipi della nostra natura sensitiva non lo rende esattamente uguale a noi. Splende di luce riflessa: quella che gli diamo noi attraverso l’amore, le emozioni che saprà provocarci, l’utilità e la considerazione che ogni proprietario saprà dargli. Ma nulla di più.

    Non so se sia stata un’infanzia infarcita di cartoni animati in TV che sta portando alcuni, nella relazione con gli animali, dalla sapienza e dal buon senso della civiltà contadina a questa deriva ideologica che porta molti a preferire gli animali alle persone, a considerarli nostri simili, portatori addirittura degli stessi diritti, a considerarci come specie infestante sul pianeta e altre amenità varie. Lo trovo degradante, insultante, sintomo di un malessere interiore che andrebbe analizzato nelle dovute sedi.

    Non sarebbe la prima volta che civiltà umane abbiano mitizzato e persino idolatrato animali. Confido però sempre nella forza della ragione, prerogativa, piaccia o meno, esclusivamente umana.

    Palermo
  • 40 commenti a “Dei gabbiani, dell’animalismo e dell’arte venandi cum avibus”

    1. Strano che il fucile ad acqua e l’ aquilone non abbiano funzionato, però potresti provare anche con:
      1. La spada laser dei jedi.
      2. Il risiko: peschi magari tra gli obiettivi ” conquista il terrazzo” e li assicuti a colpi di carrarmatini.
      3. Paletta e secchiello: fai un bel castello di sabbia alto alto ( previa regolare concessione edilizia e Nulla osta del genio civile) e speri che ci sbattano contro.
      4. L’allegro chirurgo: quel “buzz” è così irritante che farebbe scappare chiunque.
      5. Cicciobello gattona: che a me ogni volta che ne vedo uno vengono gli attacchi di panico.

      P.S.: se provi la soluzione n.1, potresti fare un video? Ci terrei taaaaaanto a vederlo 🙂

    2. Ho appena finito di leggere un libro su Federico II in cui si parla del testo sopra citato, credo che l’idea del Sig. Didonna potrebbe funzionare.
      In quanto alla precisazione ai commenti sul post precedente, temo che si scateneranno i cosiddetti animalisti, che pensano di essere i soli ad amare gli animali, ma che si dimostrano alquanto poveri di spirito per quanto riguarda l’amore e la compassione verso i propri simili più deboli!

    3. Di fatto si sono spostati al centro. Ne vedo sempre più spesso ruotare sopra casa mia. E si sono presi di confidenza, hanno un atteggiamento malacarne: stridenti e nervosetti. Sono un rivelatore di presenza di immondizia. Se uno ne segue la rotta capisce da dove non sono passati quelli dell’amia. Sparargli no, ma dirgli due paroline non guasterebbe.

    4. Bulgakov…le soluzioni che proponi sono davvero eccezionali!! (Anche a me piacerebbe vedere il video)

    5. Rispetto gli animali, ma non c’è parola che non condivida in questo articolo.

    6. donato ,condividendo ogni tua parola,e combattendo stessa impari battaglia coi piccioni,proporrei a chi non condivide di venire a pulire da noi.

    7. Tutto molto interessante, Didonna. Grazie per la piacevole lettura. Anche io amo gli animali ma detesto il fanatismo su questo argomento (e ogni fanatismo in generale).

    8. 1 a 0 e palla a centro.
      Dopo il post sorprendentemente piu’ commentato dell’estate giunge quanto promesso.
      Un secondo round sull’ideologia animalista.
      Il peccato d’origine del dr Di Donna si rinnova e riconferma quasi tel quel tra le sue espressioni di irriducibile e inattaccabile certezza unite a una sottile vena irridente all’ingenuita’ degli opposti opinanti..
      Gli animali non sono a noi simili ?:
      Aristotele dice che l’uomo e’ un ” animale “(zoon) razionale e sociale.Una pur lieve similitudine di fronte al chiaro termine dello stagirita per lo meno vorra’ concederla?
      e cosa dire ancora per concedere almeno meno solennita’ e piu’ ordinarieta’ e familiarita’alla presunta sciocchezza della tanto condannata similitudine?
      Un Bateson per esempio potrebbe , suo malgrado, irridere al contrario alle certezze ingenuamente ostentate e alle marmoree conclusioni prive di supporto scientifico dell’articolante e dell’articolato. .
      Una atavica arroganza culturale Antropocentrica e un Super Ego di stampo Specista vizia l’osservatore , nonche’ il fenomeno e la sua narrazione.
      MA la colpa e’ condivisa ,e’ un humus pseudo culturale,non se ne faccia un cruccio dr Di Donna, ne’ io intendo addebitargliene una dose maggiore di quanto il riferimento a un finto umanesimo ipocrita riesce a diffondere nel mondo di oggi .
      Osare l’espressione “Splendere di luce riflessa ” solitamente riservata alla Luna ,e’ davvero riduttivo per qulasiasi essere vivente,basta osservarne la complessita’ e la ricchezza delle interazioni con il mondo.
      PEnsare al mondo contadino come riferimento di somme intuizioni categoriche fa ridere ,per noi che non lo conosciamo(o per lo meno per noi che ne abbiamo una immagine bucolica e falsata) e che viviamo nell’arroganza della razione che porta perfino alla tecnocrazia e allo scientismo disconoscendo persino l’uomo nel sottomettere tutto al proprio raziocinante regime.
      Questo che lei intende come unico privilegio e’ forse un rischio,gli animali hanno sviluppato doti meno distruttive e piu’ armoniche riguardo alla vita nel mondo.
      Forme alternative di conoscenza e intelligenza.
      E Trovo molto piu’ degradante e insultante il freddo raziocinio Specista e razzista che fu capace dei campi di sterminio.

    9. Folklorista, dopodomani parto per una missione umanitaria in Congo, al seguito di Rino Martinez, finalizzata a salvare migliaia di vite umane con la semplice somministrazione di pennicillina retard e di altri banali rimedi per noi, ma non per le popolazioni pigmee o bantous. Ci difenderemo da zanzare, insetti e altri animali molesti, più o meno pericolosi, con buonsenso, cercando di fare ciò che è bene e giusto e non folklore pseudo-culturale perchè è un lusso che non possiamo permetterci…

    10. Non volevo più commentare didonna, ma come resistere? Cosa ci si può aspettare di buono da uno che scrive che l’opus dei è un’organizzazione che si occupa esclusivamente di spiritualità (col cilicio e altre punizioni corporali)? Un uomo, didonna, che sceglie come modello morale milano, la città di tangentopoli, mazzette, scandali (e morti) finanziari?
      Ora si supera didonna: chi ama gli animali ha visto troppi cartoni animati. Non si dovrebbe consentire di essere autore a uno che riduce la riflessione a un livello talmente mediocre. E’ “pericoloso”. Appunto, chi delira in questo modo è da analizzare nelle sedi opportune.
      Per concludere: io quando leggo didonna e le sue cattive barzellette, e devo per forza immaginarlo, fisicamente, ebbene, non posso non pensare:
      a proposito di uguaglianza tra gli esseri viventi senza distinzioni o scale di valori: invito a rileggere “non è una cosa seria” di Luigi Pirandello. Per fortuna il Padre Eterno proprio in quel posto ci ha messo a tutti, cani, uomini, gatti, scimmie, il buco del cu…lo. Uguaglianza assoluta.
      http://www.letterati.net/index.php/Romanzi/non-e-una-cosa-seria.html
      Non mi vengono altre immagini quando penso a didonna, alla sua boria di assolutista MENTRE afferma ( autocensura ) in quantità industriale.

    11. BEnissimo,con tanti auguri.
      MA sarebbe bello se gli Stati si sentissero istituzionalemente e ragionevolmente investiti da questa responsabilita’ derivante dalla postulata fratellanza umana universale .
      Senza lasciare a queste nobilissime ma purtroppo minuscole iniziative caritatevoli il confronto con l’immane problematica .
      LA razionalita’ umana non destina fondi a sufficienza per queste cause o per lo meno non riesce a spartire equamente le risorse.Questo e’ tutto cio’ che la dea ragione ha prodotto?

    12. AH, da lodare Martinez. Ma forse sarebbe meglio cominciare dall’inizio e non dalla fine, cioè la fame povertà e malattie. L’inizio sono tutti gli occidentali, banchieri e multinazionali, che svaligiano il Congo che è uno dei Paesi piu’ ricchi del pianeta nel sottosuolo. Oppure documentarsi sugli sprechi della solidarietà e altre spese miliardarie degli occidentali semplicemente per il controllo del territorio.
      http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-0eb04622-0f43-48b3-9177-4c691a27c2b0.html
      “ABBE’ FLORIBERT BASHIMBE – PARROCO BUKAVU
      Più del 60% del loro budget va ai servizi e alle persone che organizzano la missione. Danno lezioni di democrazia e di giustizia ma sono solo parole.
      GIORGIO FORNONI FUORI CAMPO
      La forza multinazionale della Nazioni Unite è qui dall’inizio degli anni novanta con il più grande contingente al mondo 22 mila persone. E costa ben3 milioni di dollari al giorno.Quello che non si capisce è perché continua a rimanere.
      MATILDE MUHINDO MWAMIMI – EX SENATRICE
      Stranamente ogni volta che il loro mandato arriva alla fine trovano sempre altri motivi per poterlo prolungare la durata del mandato. Adesso con la guerra di Nkunda staranno qui un altro anno”

    13. e noi siamo complici: perché ne facciamo largo uso di tutta la tecnologia consentita dai metalli estratti nel sottosuolo del Congo. Ma noi siamo uomini buoni, non siamo animali ipocriti e cattivi.
      Ce ne sono altri: il più grande costruttore di armi italiano, grandissima azienda quotata in borsa; poi una volta l’anno organizza l’evento di solidarietà a favore dei poveri del mondo.

    14. Gigi, hai perfettamente ragione e infatti Rino Martinez dimostra che con quattro soldi si ottengono più risultati che con i milioni delle organizzazioni cui fa riferimento il Folklorista (io vado a mie spese, inutile dirlo!).

    15. Chiedo a Rosalio di prendere in considerazione il mio primo post delle ore 13:02 (in attesa di moderazione) altrimenti i due post che seguono perdono valore e senso.
      GRAZIE

    16. Gigi se un commento va in moderazione dovresti semplicemente attendere che un moderatore lo approvi. Né tentare di farlo passare cambiandolo né sollecitare (e di sicuro non nei commenti perché qui è fuori tema, come certamente saprai). Ti invito in generale a rimanere in tema (il post non è su Donato Didonna ma su ciò che pensa). Grazie.

    17. Didonna, nel link che posto – di report, che sicuramente conosci – se ne parla dettagliatamente di spese, mistificazioni, imbrogli.
      Anche tu sei da elogiare, ovviamente, in questa circostanza, specialmente se ti paghi le spese. Resta inteso che non siamo d’accordo su altre tematiche, perlomeno nello sviluppo e nei tuoi eccessi. Come si potrà leggere nel mio primo post se Rosalio lo pubblicherà; che non è tenero, pero’ è COME SEMPRE sincero e coerente. D’altronde se ritengo “pericolose” alcune tue affermazioni è proprio perché sei nello stesso tempo una persona “informata” ( con fans addirittura 😀 ) e dalle molteplici attività, alcune inusuali nella Sicilia addormentata. SE certi eccessi li scrivesse un minc.hionini qualsiasi non sarebbe grave e passerebbe inosservato, ma se li scrivi tu NO.

    18. ..e lasciamo immaginare cosa si farebbe con gli stessi milioni dati a gente che ci crede e sa organizzare gia’ con i pochi soldi del sacrificio di pochi.
      MA questo vale un post sulla solidarieta’!
      ancora una volta il bersaglio e’ fuori traiettoria,Dr Di Donna.
      🙂
      Gigi dice benissimo.
      Spesso la cosiddetta solidarieta’ internazionale e’ una parata ,un “carnevale liturgico nell’anno di guerra”.
      FAccio salve ovviamente queste iniziative ,che solo indirettamente e inconsapevolmente partecipano alla “grande ipocrisia”.
      Viva i Martinez e i Di Donna che partono.
      No ai retori della solidarieta’ ,come becchini e necrofori di guerra.

    19. Nal precedente post quando dovevamo parlare di uomini e solodarieta’(verso gli anziani) abbiamo parlato di animali.
      Adesso che avremmo dovuto parlare di animali (l’ideologia animalista),parliamo di uomini e di solidarieta’..
      🙂

    20. preciso: ho scritto chiaramente “discordanza in alcune tematiche nelle quali Didonna è assolutista ed eccessivo”, non ho scritto né ora né in passato “tutto Didonna”, perché certe volte ho condiviso sue opinioni e iniziative (in particolar modo, sui 25 miliardi del PIL sprecati per tutte le pseudo-attività intermediate dalla politica e che Didonna ha denunciato, come ha denunciato altre magagne) ma per fortuna non si può essere sempre d’accordo, a beneficio della… comunicazione 😀
      Allo stesso modo quando, volutamente, scrivo “non si dovrebbe consentire di essere autore”, evidentemente è volutamente eccessivo, ed è riferito soltanto a quei post dove Didonna si esibisce ( forse da istrione PROVETTO, 😀 )con eccessi e assolutismo, talvolta anche offensivo dei lettori.

    21. Gigi, l’etat c’est moi! 😉
      Visto che me lo rinfacci sempre con evidente malafede, ricordo, a beneficio degli altri lettori, che tempo fa ho scritto che conosco, per motivi professionali, persone che appartengono all’Opus Dei e che costoro avrebbero avuto tutto l’interesse a conoscersi tra loro eppure non si conoscevano affatto. La qual cosa dimostrava che non erano gli affari il fine ultimo dell’organizzazione. Caro Gigi, dire la verità esponendosi alle critiche gratuite di chi si nutre di luoghi comuni è, a mio avviso, prova di carattere, no?

    22. “Non so se sia stata un’infanzia infarcita di cartoni animati in TV che sta portando alcuni, nella relazione con gli animali, dalla sapienza e dal buon senso della civiltà contadina a questa deriva ideologica che porta molti a preferire gli animali alle persone, a considerarli nostri simili, portatori addirittura degli stessi diritti, a considerarci come specie infestante sul pianeta e altre amenità varie. Lo trovo degradante, insultante, sintomo di un malessere interiore che andrebbe analizzato nelle dovute sedi.”
      .
      muoio, oggi si è superato. 😀
      ma va và…vai in africa celestino!
      http://www.youtube.com/watch?v=tmckM3rAYms

    23. Didonna, sono troppo distante, fin da adolescente da certi bassi meccanismi umani… l'(essenziale lo cerco altrove… quindi puoi “accusarmi” di essere rompiballe o camurrusu, ma non saro’ mai in malafede, fuggo da tutto cio’ che rappresenta negatività.
      Cercherò quel tuo post, ora non posso; pero’, se dobbiamo fare uso di sofismi: non è il fine ultimo… è IL FINE PRIMO appunto. E una persona come te non può non accorgersene.
      Troppo cane sciolto per dare credito ai luoghi comuni.

    24. Vexata quaestio! Suggerisco la lettura di “Ospiti ingrati. Come convivere con gli animali sinantropici” di Emmanuele Coco, edito da Nottetempo

    25. Non entro specificatamente nel post perchè parlandone seriamente ce ne sarebbe da commentare, ma dichiaro che in buona parte sono d’accordo con Didonna (Stalker mettiti il cuore in pace :D).
      Purtroppo non riesco ad argomentare perchè ormai ho i pensieri deviati su questo argomento perchè ne stavo scrivendo un post divertente.
      A tal proposito, visto che ormai me lo hai bruciato, non pensi Donato di dovermi un caffè?
      Post che mi nasceva dai problemi che ho con una colonia di gabbiani che stà sul mio tetto e che quando sono andato su per l’antenna mi hanno aggredito.
      Volevo scrivere il seguito di questo :
      https://www.rosalio.it/2007/07/26/il-piccione/
      avevo anche il titolo mannaggia, ” La gabbianella e la rottura di … gatto”.
      Fra le mie riflessioni c’era l’ironia della sorte del nome, GABBI-ANO, ma quale GABBIA? ce l’hanno bello che libero e di portata 10 a 1 rispetto al piccione, e poi … sembra quacina.
      Mi devi un caffè e un post Donato. 😉

    26. Goku, ti devo molto di più per quanto mi diverti quando ti leggo 🙂

    27. vabbè vabbè, prima pensa ai picciriddi, che quando torni ci penso io a te. 😉
      @ GIGI non mollare la presa, siete bellissimi ed interessantissimi quando rimanete ad un livello di dialettica costruttiva, io da buon ladrone vi seguo, vi amo, rido e … rubo. 😉

    28. quel post argomentava di cani ed anziani
      non di gabbiani.
      Questa dei gabbiani e’ un’altra storia.
      .
      Comunque,fareste del male a creature siffatte?
      .
      http://www.flickr.com/photos/33427238@N06/3113984112/in/set-72157611491228657/

    29. Invito chi non avesse mai fatto esperienza a entrare in un territorio abitato da una colonia di gabbiani,non in citta’ ma in un’isola,lungo una scogliera o altro di profondamente naturale.
      Si ha la sensazione di essere osservati e misurati a ogni passo,con l’emissione di alte grida di allarme.LA comunita’ intera sembra coalizzarsi in una attenzione univoca e spasmodica verso l’estraneo che entra nel loro territorio.Cio’ a dire il vero succede non soltanto nel caso di umani ma anche di altri animali o loro simili .Se non si e’ attenti a non rompere il delicato equilibrio territoriale il gabbiano che controlla quella sezione di territorio inizia un sinistro volteggiare sulla nostra testa e spesso pare addirittura voglia aggredire.In effetti i gabbiani possono anche dimostrarsi aggressivi nei confronti degli uomini ,figuriamoci in una colonia.Credo provino in quei casi lo stesso fastidio di quando noi umani ci sentiamo invasi dalla loro presenza nelle nostre cementificate e sporche citta’.

    30. d’accordo sul rapporto 1 a 10 e sulla “quacina”.
      Quello che non posso concepire è il voler cogliere qualsiasi spunto per sottolineare il degrado della città. E’ vero, il gabbiano è sintomo di munnizza ma non nel caso nostro. Dovremmo altrimenti vederceli appollaiati ai cassonetti dell’immondizia, stracolmi purtroppo, a consumare lauti pasti. Anch’io vivo nel centro storico e non mi è mai capitato di vederne uno se non in volo o sui tetti delle case dove vanno certamente per nidificare.
      Sento perfettamente il loro amplificato gracchiare ed il pigolare dei loro piccoli ma mai sognerei di sparare loro con alcun fucile.

    31. Ninni,c’e’ un filo sottile che lega la Cala (adesso non piu’ perche’ e’ stata finalmente recuperata)a Bellolampo ,dove le colonie sono stanziali.Il maltempo spinge i gabbiani all’interno delle citta’.E questi,che prima vivevano solo nei porti si sono adattati ai tetti delle nostre case

    32. sarà che ho il privilegio (dovuto a una scelta di vita) di vivere su un promontorio siciliano che si affaccia sul mare.
      sarà che non c’è monnezza dove vivo.
      sarà tutto questo, i gabbiani li guardo affascinata mentre volteggiano per ore portati dalle correnti ascenzionali, li guardo risalire e poi planare con le ali immobili, e vi assicuro, non mi hanno mai cacato in testa.

    33. AH AH AH AH, Goku, ok!
      Come dicevo ormai sono “canizzato”.
      Hai visto un setter quando sente avvicinarsi nel giardino un gatto estraneo? Il mio è da un’ora che lo aspetta!
      Suggerirei a Didonna di vestirsi da spaventapasseri, al suo ritorno dall’Africa. Chissà che non funzioni, con un possibile duplice effetto: i gabbiani si allontanano, Didonna medita per qualche ora. Spero che non ti offendi, se lo consideri uno scherzo stupido o “irriverente”.

    34. il mio post delle ore 14:43 è pubblicato nella versione non corretta inviata per errore. Non vedo la versione corretta inviata subito dopo. Ci tengo a sottolinearlo, conoscendo l’incessante presenza di CORRETTORI in questo blog…

    35. @ Stalker
      Il post che Donato mi ha “bruciato” parlava anche di questo, questo animale così bello nelle movenze, che s’abbina mentalmente al mare, alla libertà, diventa così aggressivo, molesto, e stressato (secondo me, lanciano dei versi che al mare non ho mai sentito) che conflittualizza con l’uomo. ( e non ti dico che sçagazzate su balconi e terrazze).
      @ GIGI
      😀

    36. infatti GOKU, anche l’uomo può diventare aggressivo nel degrado e nell’indigenza, o quanto meno disturbare perchè puzza di piscio, e neanche un sociologo della domenica si lancerebbe in disamine universali sullo stato dell’umanità osservando chi è costretto a vivere ai margini, raccogliendo gli avanzi marci. detto questo, commentare sto post di didonna m’abbutta non poco!
      aspetto il tuo post “bruciato”
      a presto…..

    37. Sono nelle tue stesse condizioni, addirittura da me,avendo delle finestre in mansarda,si appolaiano sul vetro e con il loro simpatico e appuntito becco non so cosa cerchino di fare…l’altra mattina mi hanno svegliato intorno alle 06.25 con il loro simpatico “cinguettare”…io una proposta l’ho….ABBATTIAMOLI….mi stanno sulle pelotas

    38. Invece di abbatterli, che è cruento, ha un costo, …, prendiamo esempio da chi ritiene questi animali più che un fastidio un pericolo: gli aeroporti. Quindi trasformiamoli in cibo per Aquile, Falchi, Gufi, che sono pure più efficaci dei cacciatori e più puliti dei veleni.

    39. Cacca di gabbiano…come risolvere il problema di Didonna….dopo averci pensato un pò…
      ….mhhh niente, non mi viene proprio in mente niente di serio! Mi sa che non puoi cambiare facilmente questa situazione. A meno che non provi a guarda la cosa da un punto di vista più divertente e stimolante…
      I gabbiani, perchè non li osservi, impara a conoscere il loro mondo in natura, come si prendono cura dei loro piccoli o dei suoni che emettono come richiamo o ancora osservarli in volo..
      Se sei gentile con la natura, essa sarà altrettanto con te..carta igienica esclusa!

    40. L’idea dei falchi ammaestrati sembra buona per chi non ha molta conoscenza del problema. Innanzitutto le dimensioni: alcuni gabbiani sono più grandi dei falchi e non si fanno intimorire. In secondo luogo questa pratica avrebbe scarso successo perchè poco dopo essere stati allontanati, i gabbiani tornerebbero inesorabilmente nei luoghi in cui trovano cibo a volontà. A parer mio si potrebbe pensare all’utilizzo di un mangime apposta, come quello che da anni si usa per i piccioni, che ne limiti la riproduttività.

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