Ciancimino intercettato, derideva scorta e magistrati
(foto di Mystère Martin)
In alcune intercettazioni risalenti al 2010 pubblicate oggi su Panorama Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso Vito, deride la sua scorta e i magistrati della Procura di Palermo.
Sulla scorta e su un tragitto da compiere diceva: «Io non ho problemi, che sono con scorte e cose io passo ovunque. Io ci ho una specie di squadra di calcetto dietro».
E sulla sua presenza in Procura a Palermo: «Negli uffici di Ingroia (il procuratore aggiunto di Palermo n.d.R.) tu digiti un nome dice e gli puoi fare vita, morte e miracoli. […] Mi lasciano nella stanza chiusa per non farmi vedere dai giornalisti. […] Io faccio quello che minchia voglio là dentro, peggio per loro che mi lasciano là. L’altra volta mi sono andato a vedere un file dove c’erano le barche da sequestrare».
Buttiamo via la chiave…
Leggendo le intercettazioni si vede anche che Ciancimimo si rendeva disponibile a trasportare capitali della ndrangheta all’estero usando la scorta per non essere fermato. Simpatico!
E altra cosa che si legge è che Ingroia sapeva del modo “disinvolto” con cui Ciancimino si muoveva in procura (Lo racconta C. dicendo che una volta Ingroia lo aveva beccato mentre si leggeva i files nel suo computer) eppure non ha fatto nulla…
Secondo me la gestione dei pentiti in Italia va rivista.
Personaggio da prendere con le pinze, certamente ha rilevato episodi importanti ma sicuramente e soltanto a suo favore.
Queste stupidate del Ciancimino le avevamo già lette e rilette appena alcuni mesi fa. Mi domando a chi serve e a cosa serve rinfrescarne il ricordo e tirarle fuori di nuovo?? Mi dispiace molto tutto questo pettegolezzo che mira tutto sommato e senza grandi sforzi di comprensione a danneggiare magistrati di grande valore come quelli indicati nell’articolo. Comprendo il loro sacrificio e li ammiro laddove per potere arrivare alla verità sulle stragi devono sopportare di passare attraverso la cruna dell’ago di uno sbruffone quale è il Massimuccio nazionale e attraverso gli amplificatori a mezzo stampa delle sbruffonate. A quanto pare di questi tempi il vero coraggio è schierarsi a favore della ricerca della verità. Anche Jesus dovette sopportare di essere coperto di sputi e insulti per arrivare a portare a termine la sua missione salvifica per tutti noi. Lasciamo perdere le stupidate affermate dal ragazzo e miriamo a quanto di utile si puo’ trarre dal suo rapporto con il padre per ricostruire la vera storia delle stragi e i veri mandanti. Se poi appena appena si intuisce che mettere in berlina Ciancimino junior serve per arrivare a umiliare e mortificare i magistrati che con stoica pazienza lo ascoltano (e lo sopportano) e cercano di decriptarlo è vero linciaggio; questo penso convintamente sia profondamente ingiusto e serve a danneggiare i cittadini prima ancora dei diretti interessati. I media hanno un compito e una reponsabilità importante nei confronti della formazione dell’opinione pubblica e del pensiero collettivo. Una grande responsabilità. Dovrebbero riflettere molto sugli effetti di quello che comunicano e dei pro e contro di tale comunicazione. A quanti puo’ giovare ricordare che Ciancimino è un vanesio vanaglorioso? A nessuno ! Lo sappiamo già. A quanti e a chi puo’ giovare far pensare che i magistrati che lo ascoltano si fanno dileggiare da costui? …………… Questo è il punto di domanda e lo sconcerto che lascia la valenza dell’operazione mediatica.
dissento: la vera domanda è: quanto VALGONO magistrati che lo ascoltano si fanno dileggiare da costui?