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domenica 17 nov
  • La diagnosi

    Qualche anno fa intervistai uno psicanalista palermitano molto famoso. Non solo famoso, ma anche preparato. Anni di carriera, migliaia di pazienti, riconoscimenti nazionali e internazionali.
    In cerca di domande accattivanti, mi venne in mente anche questa: «Se lei dovesse ritrovarsi la città di Palermo distesa sul suo lettino, che diagnosi farebbe? Quale nevrosi importante le attribuirebbe?».
    Ci pensò su in silenzio, per una manciata di secondi che mi sembrarono lunghissimi. Poi sorridendo amaro: «L’invidia», disse.

    Palermo
  • 7 commenti a “La diagnosi”

    1. Secondo me, la diagnosi è più grave: depressione melanconica, con possibili tentativi suicidi…

    2. La malattia di questa città è la mentalità ristretta (se questa si può definire una malattia), è “il non riuscire a vedere oltre il proprio naso e le proprie 4 mura domestiche” dei suoi abitanti; è “l’agire solo in base al proprio tornaconto personale” dei suoi amministratori. In due parole: egoismo e indifferenza. Ma questa città può guarire.

    3. diagnosi:situazione politica che da 150 anni a questa parte favorisce lo sviluppo delle aree del nord della nazione mentre sfavorisce il mezzogiorno, palermo compresa, costringendo tutto il sud a non produrre ma esclusivamente a consumare(mancanze d’infrastrutture, ecc.). sviluppo dell’assistenzialismo, clientelismo, vendita dei voti e via discorrendo. migrazione nel nord italia e nel mondo. disoccupazione, o per meglio dire lavoro sottopagato e in nero. assenza totale di speranza in un’ascesa sociale, soprattutto se si nasce nelle classi sociali più povere. assenza dello stato, se non come elemento repressivo, sfiducia assoluta in quest’ultimo, nel voto democratico, ecc. nascita, sviluppo e odierno “parassitaggio” mafioso. tutto questo, mentre nel frattempo vivi e cresci attorniato da bellezze artistiche e naturali più uniche che rare, con una terra abbastanza ricca di petrolio, ecc. se volete posso continuare.. per come la vedo io, è un mezzo miracolo che ancora la città non è sprofondata dentro un buco nero ed è sparita per sempre. si vede che siamo veramente duri a morire.

    4. Sono d’accordo con Cico, depressione melanconica, è una città di gente “siddiata”, “auttata” e depressa.

    5. io invece ho parlato con uno psicanalista meno famoso, e forse ho posto domande meno accattivanti.
      mi ha detto che palermo di problemi ne ha tanti – la lista era lunghissima – ma non certo l’invidia, o almeno non ai primi posti.
      mi ha detto che quelli sono deliri di una certa fetta della popolazione inconsapevolmente berlusconizzata e lobotomizzata, non più in grado di dialogare, che vede nelle critiche l’invidia, e nell’opposizione il diavolo (o una manica di co@lioni, citando testualmente).
      quelle paronoie che portarono a editti bulgari contro le voci dissenzienti, che si vorrebbero tacitare con ogni mezzucolo a disposizione, perché a palermo, se si pensa di avere un minimo di ascendente o “potere contrattuale” non ci si tira indietro a chiedere il “favore”.
      per fortuna c’è una palermo che risponde picche.

    6. Miopia. Depressione. Asocialità. Autoreferenzialità.

    7. interessantissimo. direi vero. palermo recalcitra ad ammettere la sua invidia persa nelle spoglie vanagloriose. quasi come in una fumeria d’oppio. mi puo dire chi fosse lo psicoanalista di cui racconta?

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