L’arancina multietnica
È il trend del momento: non c’è fine settimana in Paleimmo City che non vanti almeno un aperitivo multietinico. Anzi: un “apericena multietnico” (versione sicula dell’aperitivo alla milanese) figlio a sua volta della cena multietnica, à la page fino all’anno scorso.
Lo strano fenomeno ha attirato la mia attenzione. Sapete com’è, sono una creatura mondana, nell’accezione antica del termine (sebbene declinata nel presente) e non riesco a starmene chiusa in casa ignorando cosa succede nel mondo intorno a me. Ho bisogno di sapere e capire. A essere sincera, da adolescente ho anche “fatto il classico” (espressione terribile ma che rende l’idea) dunque – e s’era già capito – sono fissata con l’etimologia. Come se non bastasse, durante i miei studi universitari (e storici) mi è capitato persino di prendere un 30 e lode in antropologia culturale. Insomma, a una come me leggere “apericena multietnico” può provocare delle crisi se non isteriche quanto meno di rigetto preventivo. Per diversi ordini di motivi.
Tanto per cominciare, se il gestore di un locale x ha un’amica o amico giapponese, russo, indiano, croato o lillipuziano che si offre di cucinare qualcosa per l’aperitivo, dovrebbe avere il buon senso di pubblicizzare la serata dicendo “con piatti giapponesi, russi, indiani, croati ecc..” . Perché da che mondo è mondo non c’è nessun “multi” se la cucina (visto che si discute di cibo) viene solo da una regione. Continua »
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