“Ecco come” è andata a finire
Un anno fa ho scritto un libro scaricabile gratuitamente on-line, ECCO COME Cambiare la Sicilia in 10 mosse, che riprendeva in modo organico contenuti da me già pubblicati in questi anni su Rosalio. Il tema era quello di una possibile visione di sviluppo economico per la Sicilia con idee originali, spunti concreti ed esperienze personali, tanto per non fare solo teoria. Il libro in un anno, solamente attraverso Rosalio che dispone di un apposito contatore, è stato scaricato ben 2.371 volte mentre non è possibile determinare quante volte sia stato scaricato dai siti Mobilita Palermo, Muovi Palermo e da vari Meetup siciliani che pure hanno voluto “sponsorizzarlo”. Sicuramente, parliamo di alcune migliaia di lettori, soprattutto giovani, e ciò mi rende particolarmente soddisfatto del risultato.
Nessun politico di professione, dei partiti di destra come di sinistra, vi ha mostrato invece alcun interesse, a dimostrazione che, come scritto nel libro, i politici non cercano idee perché le hanno già chiare, sanno esattamente ciò che vogliono e ciò che vogliono è sotto i nostri occhi ogni giorno.
Per la precisione, solo Nadia Spallitta mi ha chiesto di riportare alcune pagine sul suo sito, ma non la considero un politico di professione bensì una persona competente, davvero al servizio della città e senza scheletri nell’armadio: di sicuro, uno dei pochi consiglieri da salvare a Palazzo delle Aquile.
Lascio al giudizio del lettore se le idee del libro fossero valide e se alcune fossero addirittura “profetiche”. Ciò che mi preme dire oggi, ad un anno dalla pubblicazione, è che il risultato più importante cui puntavo è stato mancato. Il libro terminava infatti con una piccola strategia di uscita dalla crisi economica ed occupazionale: auspicava un’alleanza tra le generazioni per creare imprese coerenti con una sostenibile visione di sviluppo. A professionisti, imprenditori, dirigenti ecc., dalla mia generazione a salire, proponevo tre cose concrete:
- Hai un’idea d’impresa che non hai alcuna intenzione di mettere in pratica? Regalala! (spiegando come si potrebbe metterla in pratica).
- Fai l’avvocato, il notaio, in consulente del lavoro, il commercialista, il dirigente bancario ecc.? Regala qualche ora di consulenza professionale gratuita a nuovi imprenditori!
- Mettiamo poi assieme ciascuno qualche centinaia di euro in un conto presso una banca specializzata nel micro-credito che la utilizzi, con un moltiplicatore della banca stessa, per garantire e finanziare queste nuove imprese.
Mi richiamavo al senso di responsabilità sociale, pur consapevole del fatto che da noi, per ragioni storiche, mentre sono sempre stati chiari i rapporti verticali, dal singolo cittadino al detentore di un potere (legale, ma anche illegale), è mancata invece una vera tradizione di rapporti orizzontali, di solidarietà così come di cooperazione economica, tipici del nord Italia, dall’epoca comunale in poi. Qui conosciamo bene solo amministratori della cosa pubblica (categoria che considero, al più, una variante dei comuni amministratori di condominio) che rendiamo “signori” solo grazie ad un interessato servilismo civile e culturale che ne perpetua nei secoli il parassitario potere.
Ovviamente, non mi sono limitato a lanciare questa proposta solamente attraverso il libro, ma anche nelle sedi cittadine più promettenti. Una volta mi è capitato di intervenire ad una affollata conviviale del maggiore club service cittadino in cui un imprenditore divenuto famoso più per l’impegno legalitario (e gli incarichi pubblici conseguenti) che per l’impresa di provenienza, parlava di sviluppo. Era il luogo più adatto, non dico per veder accolta entusiasticamente la mia proposta, ma almeno per ricevere richieste di chiarimenti o maggiori dettagli. E invece niente! Si fanno tanti bei discorsi, ma poi si asseconda sempre l’idea che tocchi sempre a qualcun altro (Un politico? Un sultano venuto dall’oriente?) risolvere i nostri problemi di sottosviluppo. Eppure, gli stessi ordini professionali dovrebbero avere un proprio interesse lungimirante a coltivare, attraverso imprese nuove, futuri clienti e committenti.
Sono stato invitato a parlare del libro a Catania, a Messina, all’Università di Palermo ecc., ma gli unici risultati concreti, davvero ripaganti sul piano personale, li ho avuti con una cooperativa di lavoro la cui idea d’impresa è nata proprio su Rosalio tre anni orsono che ho aiutato ad avviare con l’aiuto di professionisti miei amici. A questi stessi ragazzi, d’intesa col mio socio, sarà girato il controllo di un’impresa di e-commerce nel settore del cibo di qualità a “km 0”, appena completato lo start up e portato la società in utile. Una rondine, però, non fa primavera. Peccato!
Didonna, lascia che te lo dica: leggere i tuoi post è una sofferenza. Già di tuo ti esprimi in modo pedante, saccente, arrogante (ancora memorabile la tua disgustosa filippica contro gli “animalisti”, da te equiparati a disturbati mentali, salvo dimostrare di avere una conoscenza a dir poco parziale e pregiudiziale del fenomeno animalista).
La cosa, però, che trovo più urticante è il tuo fare da piazzista. Ogni due-tre post, almeno uno tesse le lodi del tuo libello, dei Meetup grillini, di Nadia Spallitta e naturalmente delle tue imprese private. Qui, forse per la prima volta, sei riuscito a fare l’en plain citandoli tutti.
Per cui consentimi, per lo meno, di applicare una sana diffidenza alle tue tanto decantate istanze di crescita civile per la nostra città.
quoto fabio.
aggiungo che sono tra quei 2.731 ad aver scaricato (e letto) il libello, non trovandone spunti interessanti.
didonna si dovrebbe chiedere come mai nessuno è stato “folgorato” dalle sue “visioni” di sviluppo economico…saranno tutti scemi?
All’appello manca Gigi 🙂
Ecco, questa è la misura del desiderio di confronto di Didonna.
Confronto su cosa, su quali idee, su quali proposte vagamente concrete? Ma rileggi quello che scrivi? I commenti non monitorati sui blog possono servire a dar sfogo a frustrati e sfigati e ne rispetto questa funzione terapeutica e sociale, ma non mai fatto pubblicità su Rosalio, tanto per risponderti, a imprese attraverso cui campo, ma solo a quelle con cui ho cercato di dare una prospettiva di lavoro a dei ragazzi e mi scuso per questo.
Didonna, è già la seconda volta che mi dai del frustrato e sfigato. Alla terza, ti avverto, rischi una querela. E non scherzo.
Quanto al merito, mi sono limitato a dire – e a ribadire – che tuoi post apparentemente ispirati a un imparziale senso civico, veicolano di continuo interessi economici e politici particolari (tralasciando le venature autocelebrative che reputo davvero deprecabili). E’ un dato di fatto e autorizza, quantomeno, ad avanzare una sana diffidenza. Che poi tu con Natura Express campi e in che misura, o ti arricchisca e in che misura, è altro discorso.
Ecco, confronto potrebbe essere mettersi in questione sulla base di questi rilievi.
Perché non si possono veicolare interessi economici e politici particolari? È la dittatura del politically correct o cosa?
Donato fossi in te mi intimorirei. 😀
Veicolare in modo esplicito e palese in un post deliberatamente promozionale, è un conto. Dissimulare all’interno di post che si propongono “super partes”, è un altro. E tu, Tony, la distinzione dovresti averla ben presente: quando parli di soggetti con cui hai (o è lecito arguire tu abbia) rapporti di tipo commerciale, usi un disclaimer per precisare. Ah, dimenticavo: https://www.rosalio.it/2010/04/07/perche-contenuti-editoriali-e-pubblicitari-non-devono-confondersi/
Fabio, le stesse idee le ho postate oggi su http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/10/24/una-ricetta-semplice-per-uscire-dalla-crisi/165908/#comments dove, secondo le tue insinuazioni, ho poco da vendere se non delle idee. Come leggerai, si conferma che non tutti coloro che scrivono commenti sui blog sono idioti, ma, di certo, tutti gli idioti scrivono commenti secondo la loro natura.
Fabio mi sembra chiarissimo che Donato sia socio dell’impresa di cui parla (questo si potrebbe chiamare disclaimer o disclosure) e tecnicamente il post di Donato non è pubblicità per un motivo molto semplice: non paga.
Penso dovresti vergognarti per la violenza verbale che continui a usare. Io, da parte mia, ho ben chiara la distinzione fra la critica (anche “feroce”) e l’ingiuria, e continuerò ad osservarla.
Per il resto, non ho mai negato che tu abbia idee o che queste non siano in qualche misura, e da persone diverse da me, condivisibili. Il mio appunto era sulle modalità e sulla commistione con l’interesse privato: cose che un lettore attento, con buona pace del Fatto Quotidiano, è in grado di notare (basta una semplice ricerca).
…..
A professionisti, imprenditori, dirigenti ecc., dalla mia generazione a salire, proponevo tre cose concrete:
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Fai l’avvocato, il notaio, in consulente del lavoro, il commercialista, il dirigente bancario ecc.? Regala qualche ora di consulenza professionale gratuita a nuovi imprenditori!
………………………
Donato come sai è nato un nuovo comitato http://www.professionistiliberi.org,ancora è in una fase iniziale pur avendo raccolto 1300 adesioni al manifesto..magari col tempo e se vorrai si potrebbe provare qualcosa..sai bene che l’idea te l’avevo lanciata tempo fa..ma i tempi non erano maturi..e forse neanche adesso ma tra un pò..se ti va di provarci..contattami/li.
pequod
Non vedo la critica, ma solo discorsi ingiuriuosi fuori luogo: parlo di iniziative per sostenere l’occupazione giovanile e tu, senza entrare nel merito delle proposte, mi attacchi per un precedente post in cui dicevo che “non c’è un cane che faccia uno spot per gli anziani abbandonati d’estate, ma solo per l’abbandono dei cani”.
Poi leggo la tua biografia e capisco tutto…
https://www.rosalio.it/author/vento/
Ma vai a lavorare!
Io mi associo a Stalker e noto anche il primo commento sul link del il fatto quotidiano, sui risultati concreti…
Pequod, mi ha contattato Jacopo Fo che condivide l’idea, magari possiamo unire le forze…
ma sì dai didonna, non te la prendere…in fondo qualche ideuzza ce l’hai, il problema è che ti senti un genio, un “profeta”, e che ‘sta patente di genio non te la dà nessuno. neanche sul fatto quotidiano si stanno spellando le mani, con tutto che hai posto le tue idee in maniera molto più blanda e meno arrogante che qui.
.
concordo invece con pequod e la sua idea. cedere il proprio tempo è ben altra cosa, a mio avviso molto più concreta delle idee bislacche di didonna, della richiesta di elemosine pelose, e delle sue cooperative, come giustamente faceva notare un lettore proprio sul fatto quotidiano.
Donato Didonna, al giorno d’oggi essere invisi agli “opliti del bene” è motivo di vanto. Sii orgoglioso di ciò. Io continuerò a leggerti con interesse.
Dedicato a Stalker:
“In Sicilia non importa far male o bene: il peccato che noi siciliani non perdoniamo mai è semplicemente quello di fare”
Giuseppe Tomasi di lampedusa
Leggere di “querele” mi fa un pò ridere…
Scusate l’off topic-
se i suggerimenti lasciano il tempo che trovano,
si vede che non sono adatti all’ambiente in cui vengono proposti
e sono ben altre le cause del mancato sviluppo.
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Nell’impresa,chi c’e’ dentro c’e’ dentro,
e troppo spesso piange,o vive male.
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Chi ne e’ fuori,se non e’ alla fame,si guarda bene
di mettere in piedi qualcosa di cui prima o poi ti dovrai pentire.E’ solo questione di tempo.
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Sempre che si parli di Imprenditoria.
no caro didonna, c’è una cosa ancora più grave: FARE fumo e venderlo, approfittando dell’indigenza e dell’ignoranza.
vorrei sapere quanti disoccupati ha impiegato, quante ora hanno lavorato al giorno e quanto hanno guadagnato, al netto, in un anno, e anche quanto hanno portato a casa all’ora lavorativa.
tu sei bravo a fare la ruota, a citare i caio e tizio famoso che ti ha contattato (il fatto l’hai linkato tu) senza meagari ancora neanche averci parlato, ma un bel nome lo si butta lì, con fare indifferente, con non chalanze.
su i tuoi fattorini ikea avrei molto da dire, su come “fai girare” l’economia locale, sul km 0 che tanto ti piace (anche a me piace zero miles, ma zero davvero) e su tanto altro avrei tanto da dire…ora vado un po’ di fretta, e poi, ne sono certa, mi beccherei ancora della “frustrata”…..
e allora divertiti, sperando che non troppi polli vengano a te, e tanto meno disperati….che a comprare un furgone siam buoni tutti.
intanto aspetto tue delucidazioni su quanto portano a casa i tuoi ragazzi, fidandomi ovviamente della tua parola.
entro i 2 prossimi giorni il Governo dovrebbe emettere il Decreto per il sostegno all’Imprenditoria e all’occupazione Giovanile.
Vedremo se c’e’ qualcosa di favorevole alla Sicilia.
Seguire e discutere.
mi scuso per i refusi, l’urgenza del dire e la fretta di andare (altrove)
a proposito di Km zero,
l’anno scorso ho piantato alcuni semi di zucca
(ma attenzione,andavano innaffiati tutti i giorni in piena estate),
ed ho avuto un discreto raccolto,
tanto da farmi ritenere che la Sicilia e’ un paese adatto a produrre le zucche.
Quest’anno ho ripetuto l’operazione,ma ho visto tante foglie e magnifici fiori gialli,ma di zucche non ne parliamo proprio.
Ne ho parlato con un coltivatore,e mi ha confermato la stessa cosa.
Niente zucche.
Stalker, la cooperativa è linkata: telefona, chiedi un appuntamento e vai a toglierti tutti i dubbi. Ma se ti togli dubbi e pregiudizi, di te, che rimane? 🙂
Didonna, ti stai solo mettendo in ridicolo. Te ne rendi conto? 🙂
didonna, sei tu che sgomiti e straparli, in cerca di un posto al sole. devo essere io ad andare a chiedere conto e ragione di quello che dici, o tu a fornire dati certi su quanto affermi?
su quello che rimane di me, non mi sembra argomento prioritario, si sta parlando delle tue teorie, e cosa non secondaria, anche di contributi che chiedi….e allora un minimo di chiarezza al riguardo urge.
si chiama onestà, ma puoi benissimo continuare a svicolare e insultare.
fiduciosa della tua buona fede, aspetto contabili e resoconti su quanto hai fatto per i lavoratori che hai preso sotto la tua ala.
in fondo chiedi partener economici, e qualche pezza d’appoggio ci vuole. se dici di andare in sede a informarsi, ci fai la figura del piazzista, che tratta privatamente, e aggiungo, del piazzista non hai neanche la simpatia, dote di solito richiesta, oltre ad essere automuniti.
Personalmente posso dire di aver scaricato il libro e di averlo trovato molto interessante e “fattivo”…non comprendo tanto astio nei confronti di Donato Didonna, che non conoscevo prima di leggere questo scritto…mi sembra appropriata a questo proposito la citazione di Tomasi di Lampedusa..
ps in quanto al fatto quotidiano, ci scrive perfino telese 😉
Schiro’
l’abbiamo capito.
Adesso basta variare un . in !
per far passare un duplicato?
.
Donato… il caso..proprio in questi giorni tra di noi si parla di Jacopo Fo e di qualche cosa fatta da lui in passato che vorremmo riproporre e proprio per questo ieri ho chiesto la sua amicizia su facebook..insomma …parliamone e vediamo se si riesce a fare qualcosa insieme
Pequod, possiamo andare a trovarlo assieme, se vuoi. Parlando con lui ieri sera mi è venuta in mente un’idea di attività che potrebbe dar lavoro ai professionisti Liberi e a dei giovani disoccupati intellettuali.
è brutto leggere commenti negativi a chi supporta concretamente la nascita di nuove imprese in Sicilia.
la cosa che ti sfugge .
In ogni post di questo autore c’e’ sempre una forma di manifesto rimprovero o disprezzo per qualche categoria di persone o individui,
e questo “brucia” in partenza qualunque sia poi il
resto del contenuto del post.
Il giorno in cui questo autore riuscira’ a limitarsi ai contenuti senza provocare la suscettibilita’ dei lettori ,
“forse”
si potra’ aprire un dialogo,
su qualunque tema.
Su richiesta di Didonna intervengo anche se avevo deciso di non intervenire.
“supporta concretamente la nascita di nuove imprese in Sicilia” dice M. Lombardo.
Chiamare impresa “factotum” (il fiore all’occhiello dello sponsor Didonna) che trasferisce in Campania soldi dalla Sicilia, ovvero dalla già disastrata economia siciliana, non creando nessuno sviluppo e nessuna moltiplicazione di capitali in Sicilia, ma sottrazione, è impresa? YOU MUST BE JOKING!
Per la precisione factotum prende en passant la commissione di fattorino dai clienti siciliani, ma a conti fatti partono capitali dalla Sicilia dove in cambio non entra nemmeno 1 euro.
P.S. non è impresa ma associazione “sui generis”, mi riferisco alla torre di Mondello, altra opera dove figura Didonna tra gli sponsor: ho tentato tante volte di visitarla. NO COMMENT (mai vista aperta), ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah 😀
P.S. N° 2: la famiglia Fo: ero post adolescente, spettacolo one woman show di F. Rame, era un teatro a piazza Lolli, i coniugi Fo raccoglievano fondi per gli operai di una fabbrica in difficoltà del nord (non ricordo qual’era). E venivano a raccoglierli in Sicilia dove 30 anni fa (e pure ora in un certo senso) il concetto di fabbrica e produzione in Sicilia era ed è una via di mezzo tra la barzelletta e la bestemmia? La moglie politica in carriera, il marito varie volte candidato, il figlio impegnato nel sociale. Qualcuno sa citarmi – oltre ai benefici personali, pensione politica compresa – un’opera, un gesto, politico e sociale per il quale la famiglia Fo (tutti e tre) passeranno alla storia perlomeno quella piccola di un solo quartiere?
GIGI@ Cosa apsettarsi dall’autore di Marino libero, Marino innocente?
Dedicato a chi sa:
“In Sicilia non importa far male o bene: il peccato che noi siciliani non perdoniamo mai è semplicemente quello di fare”
Giuseppe Tomasi di Lampedusa
una massima talmente recepita che
nessuno ha piu’ voglia di far niente.
E bravo Tomasi…!
Didonna, ma perché tutta ‘sta preoccupazione per gli anziani abbandonati? Hai paura di rimanere su una strada l’estate prossima? Vista la considerazione che ricevono le tue “genialate”, poco ci manca… ahhaha
@ giorgio: “la cosa che ti sfugge”
A te non sfugge niente, giorgio. Puoi parlare di tutto, da Topolino ad Eistein, dal manuale delle giovani marmotte alla teoria della relatività, da Pinocchio all’ Odissea.
Sei capace di parlare per ore di un film come “Casablanca” ma non sai neppure chi sono gli interpreti, uno cerca di correggerti, sottovoce, ma tu vai avanti imperterrito.
Perchè non hai mai dubbi nè ripensamenti, non conosci neppure la riflessione e forse nulla ti interessa fino in fondo.
L’ importante è lasciare un commento, sotto il tuo nick. Imperterrito, nel solito facile tiro al bersaglio, sempre con lo stesso fucile dei luoghi comuni.
E come per il cinema, così per tutto il resto, sia esso politica, costume, società, Palermo o Milano.
Perfetto esempio di un un certo tipo di commentatori di Rosalio. L’ingresso è libero e si entra tanto per entrare e per vedere l’effetto che fa.
bè, manuelo, però consentimi che anche tu spesso entri con le stesse modalità di giorgio, magari con un tesserino di critico cinematografico che si perde il film che si sta proiettando preso a scriverne la recensione di un altro. questo film ad esempio parlava di “mercato” del lavoro e “fare” impresa, con citazione gattopardesche a chi “sa”.
aspetto la proiezione del prossimo film per leggere la recensione di questo! 😉
con immutata stima.
@Stalker.
Parlo comunque sempre e soltanto di cose che conosco o che mi sembra di conoscere, bene.
“Giorgio”, nel commento ripreso, si riferisce genericamente ai post dell’Autore, non a questo in particolare:
” In ogni post di questo autore…”.
Che è come dire : In ogni commento di questo “giorgio”….
E poi a me il Signor Didonna sta simpatico. Sarà per il cognome oppure per la camicia, del resto non me ne intendo. La camicia sembra infatti di buona fattura, nonostante qualche difetto, riparabile, sulla spalla destra. Ma niente a che vedere con quelle, improponibili, di Vassily o di Siino.
Ps Con immutata stima ? Peccato…..:)
nelle veste di sartina sei irragiungingibile.
e allora non mi resta che aggiungere,
con imperitura stima! 🙂
****
sperando solo che il didonna, leggendoti, non si inventi qualche cooperativa per portare l’alta moda da milano a palermo, con sartine che fanno l’orlo nel furgone.
Ma un commento che entri nel merito della proposta, no? Magari per dire che non la si condivide, che è migliorabile e come, che è da cestinare, anche! È possibile che i tergiversa sempre, che non si riesca a ragionare mai in modo costruttivo. Che non si pensi a cosa uno dice, ma a chi la dice? Ci rendiamo conto che questo è un limite tutto palermitano del modo di ragionare che rende sterile ogni sforzo collettivo?
didonna, ci abbiamo provato eccome!
risultato: risposte stizzite, derapate virate all’insulto.
mai nessuna risposta in merito, da parte tua.
ormai mi affaccio come ad una pagina involontariamente satirica, quasi come vedere emilio fede al tg4.
in fondo mi rilassi…..
parliamo di cose SERIE, com’è finita con Joacopo Fo, fate impresa?
Ma io non devo rispondere nel merito di questioni estranee al post che scrivo, lo posso fare per cortesia se almeno si risponde al merito delle questioni poste ovvero:
Lascio al giudizio del lettore se le idee del libro fossero valide e se alcune fossero addirittura “profetiche”. Ciò che mi preme dire oggi, ad un anno dalla pubblicazione, è che il risultato più importante cui puntavo è stato mancato. Il libro terminava infatti con una piccola strategia di uscita dalla crisi economica ed occupazionale: auspicava un’alleanza tra le generazioni per creare imprese coerenti con una sostenibile visione di sviluppo. A professionisti, imprenditori, dirigenti ecc., dalla mia generazione a salire, proponevo tre cose concrete:
1. Hai un’idea d’impresa che non hai alcuna intenzione di mettere in pratica? Regalala! (spiegando come si potrebbe metterla in pratica).
2. Fai l’avvocato, il notaio, in consulente del lavoro, il commercialista, il dirigente bancario ecc.? Regala qualche ora di consulenza professionale gratuita a nuovi imprenditori!
3. Mettiamo poi assieme ciascuno qualche centinaia di euro in un conto presso una banca specializzata nel micro-credito che la utilizzi, con un moltiplicatore della banca stessa, per garantire e finanziare queste nuove imprese.
Ma io ho commentato le imprese di Didonna. Non hai letto, Donato? Ne ho citate due, tuoi fiori all’occhiello. La prima trasferisce capitali in Campania dalla già disastrata economia siciliana, quindi anti-impresa; l’altra sembra una barzelletta: restauro di una torre che è sempre chiusa ai visitatori.
lascia stare gigi, qui l’intento non è dialogare, ma “fare impresa”. se ti firmassi con un nome “spendibile” ricevresti attenzione, e forse qualche salamelecco. nomi da spendere nei salotti buoni, come anticipi su fattura in banca….
(scemi noi che ci ostiniamo a firmarci con i soliti nick, e sempre e rigorosamente gli stessi, non cercando rendite di posizione)
Stalker, Didonna non mi sembra – per niente! – spendibile.
Molti, quasi tutti, quelli che leggono le sue divagazioni l’hanno sgamato, come uno che gioca a fare l’imprenditore e lo sponsor e gioca talmente che nemmeno si accorge dei fallimenti in partenza; come si può chiamare impresa andare a fare la spesa in Campania e portare soldi in quella regione? Soldi trasferiti dalle scarse risorse siciliane. Dov’è l’impresa? Probabilmente è uno che ci perde soldi, Didonna, pur di giocare a fare lo sponsor e l’imprenditore. Come gli sportivi o gli artisti non dotati che per apparire tali sono disposti persino a rovinarsi economicamente.
Nei posti che frequento a Parigi lo prenderebbero per rilassarsi, per ridere, per distrarsi, dalle rigide occupazioni, boccate d’ossigeno pause divertenti e poi ritorno alla concentrazione… insomma un ruolo importante per Didonna, tra opus dei, factotum, torre di mondello, famiglia Fo; produzione “alle stelle” efficacia assicurata, con un simile motivatore rilassante e divertente… basta raccontare un’impresa al giorno. Paradossalmente abbiamo trovato l’utilità nelle imprese di Didonna.
manuelo
intanto mettiamo le cose a posto.Al proprio posto.
Potrei scrivere che ho scritto Casablanca invece di Gilda,solo x vedere se qualcuno legge con attenzione,sempre che sia documentato.
Invece no,e’ stato proprio un errore.
Un computer non avrebbe fatto un simile errore.
Ma,errori a parte,una Bergmann non crea le emozioni che riesce a creare la Hayworth nelle scene in cui si esibisce.
In quanto al resto,puo’ essere che una vecchia ruggine,su un commento ormai lontano,sia tanto indelebile?
per chi non riesce a seguire 2 post che non hanno nulla da spartire,il commento di Manuelo e’
pertinente a
https://www.rosalio.it/2011/10/24/no-sex-in-paleimmo-city/#comment-354948
.
Quindi Casablanca e Gilda non c’entrano per niente con questo post.
la riprova:
“…Ci rendiamo conto che questo è un limite tutto palermitano del modo di ragionare …”
.
Ho scritto al vento.
.
ora,come si fa a dedurre una generalizzazione
bollando un’intera cittadinanza,
per due o tre commenti non favorevoli?
.
ripropongo il mio I ncommento del 24 ottobre.
**************************************************.
se i suggerimenti lasciano il tempo che trovano,
si vede che non sono adatti all’ambiente in cui vengono proposti
e sono ben altre le cause del mancato sviluppo.
.
Nell’impresa,chi c’e’ dentro c’e’ dentro,
e troppo spesso piange,o vive male.
.
Chi ne e’ fuori,se non e’ alla fame,si guarda bene
di mettere in piedi qualcosa di cui prima o poi ti dovrai pentire.E’ solo questione di tempo.
.
Sempre che si parli di Imprenditoria.
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Potrei aggiungere che c’e’ chi si e’ venduto
la casa per tentare un’attivita’.
Non ho notizia di storie di successo.
@ giorgio.
E continui, continui senza neanche riprendere fiato.
“una Bergman non crea le emozioni che riesce a creare la Hayworth nelle scene in cui si esibisce”
Un commento esemplare, che ti identifica abbastanza bene ( specialmente quel “una Bergman “). Qui o altrove.
E magari sei anche capace di “riproporlo” tra non molto, aggiungendo, avvilito:
” Ho scritto al vento “.
certo che se incontro uno che ti pesa il fiato,
scrivo al vento.
Per me e’ come ho scritto e descritto.
Per altri sara’ anche diverso.
.
E poi dimmi,vuoi fare il moderatore?
Fatti un blog.
.
E poi ancora,vorrei capire perche’ hai spostato i commenti di quel post in cui si parla di sex appeal
in questo dove si dovrebbe discutere di Impresa.
Ah, è di Impresa che si parla ? Io lo so cos’è l'”Impresa”, l'”Impresa” la so. Chi c’è dentro, c’è dentro e troppo spesso piange e piange lacrime amare o vive male. E chi vive male, vive male. Comunque, secondo me e ribadisco secondo me, paghiamo ancora i trent’anni di malgoverno democristiano. Hanno voluto fare un Paese industriale, noi italiani invece stavamo bene a pascolare le pecore. Non c’è niente da fare, gli offri un dito e si prendono tutto il braccio. Siamo fatti così, noi italiani siamo fatti così, rossi o neri, tutti uguali.
Per me è così, per altri sarà anche diverso.
Il Paese Industriale,nel triangolo industriale,funziona,ed anche abbastanza bene,visto che,nonostante tutto,siamo una potenza industriale.Sono loro che producono ricchezza.
E noi?Bruciamo ricchezza.
Siamo stati protagonisti anche nella vicenda dell’euro,facciamo parte dell’Europa.Dovremmo solo rispettare le regole.Cosa che fatichiamo a fare.
Se avessimo ancora la lira,avremmo un’inflazione a 2 cifre.Vero e’ che abbiamo stipendi bassi,ma abbiamo anche bassa l’inflazione,e questo aiuta.
Quando io scrivo che ,se nessuno prende sul serio
le proposte dell’Autore,ci devono essere pure dei motivi,ma,non si fa avanti nessuno a cercare di spiegare quali potrebbero essere questi motivi.
Da quello che intanto si osserva,a Palermo chi fa nuova impresa,di questi tempi, sono solo i grandi gruppi industriali dell’area Distribution ,e sono francesi e tedeschi.Ma queste sono grandi catene distributive,possono sopportare perdite,
e piazzano anche i loro prodotti.Puo’ darsi che facciano utili,chi lo puo’ dire?Intanto presidiano un mercato e determinano la chiusura di centinaia di piccoli esercenti.
.
In questo contesto ritengo che chi ha tempo,soldi e competenze,ha tante perplessita’ e preferisce stare alla finestra,se puo’ permetterselo.
.
“…se hai un’idea,regalala…”
.
ma chi ti segue?
.
A parte il fatto che un’idea che
non puoi realizzare oggi,la puoi sempre realizzare domani,e quindi te la tieni stretta,
ammesso di seguire il consiglio
“…se hai un’idea,regalala…”
quando cambi il conduttore
puo’ cambiare tutto.
Ci sono padri che idee non ne danno nemmeno ai propri figli.
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http://affaritaliani.libero.it/economia/crisi-imprenditore-nudo301011.html
Vi invito a rimanere in tema e vi ricordo che questa non è una chat. Grazie.
@giorgio, chiaramente la pubblicazione del duplicato è stata un errore (non mi ero certo accorto che quella del primo fosse andata a buon fine)…non credo ci sia bisogno di irritarsi per questo. Riguardo ai contenuti dello scritto di Didonna segnalo l’ intervista su Repubblica Palermo dell’ ing. Pasquale Pistorio, fondatore di St. Microelectronics, che sulle potenzialità della Sicilia e sui modi per esprimerle dice sostanzialmente le stesse cose. Sul “come” la questione rimane aperta.
https://www.rosalio.it/2008/01/29/pistorio-for-president/
Letto…grazie! e tutto cio’ nel 2008!